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    Predefinito Pisapia : "Sinistra, datti una mossa"

    Pisapia: 'Sinistra, datti una mossa'
    di Claudio Lindner



    Il sindaco di Milano: le elezioni sono vicine, servono le primarie per indicare il leader. Con un programma basato su tre leggi chiave per il Paese: lavoro, giustizia, welfare. E in caso di governo istituzionale serve una guida che non guardi al passato

    (13 ottobre 2011)

    Zero auto blu, lui gira per Milano con un'ibrida giapponese o va a piedi. E' dotato di cellulare del Comune, ma dice di fare il 90 per cento delle telefonate con quello personale. Guadagna poco più di 5.200 euro netti al mese, da avvocato l'ultima dichiarazione dei redditi aveva gli stessi numeri ma parecchio dilatati: superava i 520 mila euro all'anno. Per le nomine nelle aziende municipali ha messo in soffitta il manuale Cencelli e, se ha qualche dubbio sui curricula che gli vengono sottoposti, chiede chiarimenti a qualche esperto del settore (che si offre gratuitamente). Eccolo Giuliano Pisapia, cento e passa giorni da sindaco, supportato da un'onda di consenso che sembra resistere a ogni avversità. L'Italia potrebbe seguire l'esempio di Milano? "L'Espresso" lo ha chiesto a Pisapia, secondo cui il centrosinistra si deve muovere rapidamente, prepararsi comunque alle elezioni, che arrivino presto o nel 2013. Insomma, serve una scossa.

    Gli ultimi sviluppi in Parlamento fanno intravvedere elezioni anticipate.
    «Certo questo governo non regge fino al 2013. Dopo quello che è successo martedì scorso, con la bocciatura sul bilancio dello Stato, vedo più vicine le elezioni anticipate. Che Berlusconi se ne debba andare lo dicono ormai tutti. Molti all'interno del Pdl, parte degli elettori della Lega, chi ha rapporti internazionali con l'Italia».

    Quindi?
    «Il presidente della Repubblica, che finora non ha sbagliato un colpo, non potrà decidere senza una crisi di governo. E in questo caso gli scenari sono due, elezioni subito o governo istituzionale fino al 2013. La prima ipotesi mi pare a questo punto più probabile».

    Come intende il governo istituzionale?
    «Un governo non tecnico, guidato da una personalità che non abbia ricoperto precedenti ruoli politici, che sia una garanzia per tutti e possa avere una maggioranza in Parlamento anche con le astensioni di alcuni partiti o con un'opposizione costruttiva, in grado di raggiungere due o tre obiettivi nel campo del risanamento economico e della legge elettorale. Sono certo che Napolitano sceglierebbe la persona giusta. A questo proposito vorrei dire una cosa...».

    Prego.
    «Napolitano è oggi il garante massimo sul futuro dell'Italia. Mi colpisce molto ascoltare le critiche che arrivano da una parte della sinistra sul fatto che abbia firmato leggi non condivisibili, non capendo qual è il ruolo del capo dello Stato, che è solo quello di valutare la manifesta incostituzionalità. In diverse occasioni ha dato messaggi precisi nei quali forniva indicazioni, suggerimenti, esprimeva valutazioni su singoli temi sempre e comunque nel suo ruolo di garante e nel rispetto della Costituzione e della buona politica, nell'interesse di tutti».

    Ha qualche nome in testa come presidente del governo istituzionale?
    «Ho qualche idea, ma preferisco non fare nomi. Ripeto: ci vuole comunque un soggetto nuovo, un ex guarderebbe al passato e comporterebbe divisioni chiunque esso sia».

    Centrosinistra e Pd in particolare attraversano un periodo di turbolenza e divisioni sul da farsi con molti rischi in vista di possibili appuntamenti elettorali, vicini o lontani. Cosa può insegnare il caso Milano?
    «Il centrosinistra deve trovare rapidamente dei punti di accordo, sia che si vada a votare presto sia che i tempi siano più lunghi. Penso si debbano evitare documenti programmatici di 280 pagine, ma puntare su tre o quattro disegni di legge attorno ai quali compattare la coalizione».

    Qualche esempio?
    «Preparare un disegno di legge su economia, lavoro e sviluppo che garantisca i lavoratori, ma contemporaneamente affronti con forza il tema della disoccupazione soprattutto tra i più giovani. Bisogna trovare una soluzione alternativa all'attuale precariato».

    Disegno di legge numero due?
    «Dare agli italiani una Giustizia degna di questo nome sarebbe cruciale. Sono convinto che sia possibile e praticabile, soprattutto se i provvedimenti non dipendono dai processi a Berlusconi».

    Numero tre?
    «Welfare e sanità. Affrontiamo uniti queste tre emergenze e ne avremo abbastanza per cinque anni. Tutti gli altri temi andranno avanti attraverso proposte di legge parlamentari o di iniziativa popolare, le quali credo debbano essere esaminate e addirittura avere una priorità rispetto a quelle di un singolo parlamentare. Sarebbe un invito alla partecipazione che renderebbe i cittadini protagonisti, come oggi a Milano. E poi, basta ai partiti di lotta e di governo...».

    Cioè?
    «Chi è al governo non può essere contemporaneamente "di lotta". La lotta la facciano le associazioni, i sindacati, ognuno deve mantenere il proprio ruolo».

    Si è parlato del programma e dei disegni di legge perno dell'alleanza, ma la coalizione di centrosinistra è pronta per eventuali elezioni?
    «Dobbiamo fare subito le regole per le primarie di coalizione, che servono sia nel caso si voti nel 2013 sia che venga tutto accelerato dalla crisi di governo».

    Con quale leader possibile?
    «Il centrosinistra ha ancora delle differenze sui singoli temi e sulle modalità di fare politica. In questo momento ci sono più persone che, avendo un ruolo importante nello schieramento di centrosinistra, saranno quelle che parteciperanno alle primarie, da Bersani a Vendola a Di Pietro. L'importante è che sia poi riconosciuto da tutti».

    Lei si candiderebbe?
    «Lo escludo, è già difficile governare Milano. Ma candidato a parte, sarebbe necessario allargare l'alleanza, senza discriminazioni a sinistra, come invece si ipotizza, definendo prima tutte le priorità. Bisogna aggregare anche soggetti che non hanno un punto di riferimento nei partiti e che sono delusi».

    © Riproduzione riservata

    Pisapia: 'Sinistra, datti una mossa' - l’Espresso

    Lavoro e Welfare, puro vangelo
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  2. #2
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    Mi piace la sua impostazione, vedo rispecchiata la linea "prima programma, poi primarie". Perchè non avere come programma 5 riforme -progetti di legge ben codificati, ossia frutto già di una mediazione, pronti o quasi a essere presentati? Il Pd proporrà a breve 10 sfide per l'Italia...su quelle vorrei ci si confrontasse. Raggiunto l'accordo su quelle, ben vengano le primarie, tutti potranno sentirsi rappresentati da chi vincerà, perchè il suo sarà un programma condiviso e non frutto di una campagna elettorale dentro il centrosinistra. Già siamo divisi, ci manca solo arrivare al governo con idee diverse.
    «Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]

  3. #3
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    Predefinito Rif: Pisapia : "Sinistra, datti una mossa"

    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Mi piace la sua impostazione, vedo rispecchiata la linea "prima programma, poi primarie". Perchè non avere come programma 5 riforme -progetti di legge ben codificati, ossia frutto già di una mediazione, pronti o quasi a essere presentati? Il Pd proporrà a breve 10 sfide per l'Italia...su quelle vorrei ci si confrontasse. Raggiunto l'accordo su quelle, ben vengano le primarie, tutti potranno sentirsi rappresentati da chi vincerà, perchè il suo sarà un programma condiviso e non frutto di una campagna elettorale dentro il centrosinistra. Già siamo divisi, ci manca solo arrivare al governo con idee diverse.
    No affatto il programma lo si fa insieme e deve essere del Nuovo Ulivo, non del Pd.
    Il Pd porterà i suoi contributi cosi come lo farà Sel e l'Idv (e i Verdi e Socialisti se ci stanno, ma credo di si), non è che arriva il Pd ci fa vedere le sue dieci proposte, firmiamo e ciao.
    A sto punto, per coerenza, dovremmo entrare tutti nel Pd se dobbiamo accettare il programma imposto dal Pd senza cambiarlo di una virgola.

    Prendiamo la proposta della patrimoniale sugli immobili che propone il Pd, non è che sono contrario, ma a sto punto mettiamo una patrimoniale ordinaria seria, su modello francese, un modello di civiltà, comprendente tutti i tipi di patrimonio.
    Ultima modifica di SteCompagno; 17-10-11 alle 19:58
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  4. #4
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    Predefinito Rif: Pisapia : "Sinistra, datti una mossa"

    Hai capito male, o forse mi sono spiegato male io... intendevo che il Pd dovrebbe portare al confronto programmatico con le altre forze le sue 10 sfide per l'Italia...e ovviamente, com'è normale per ogni partito, puntare su quelle. Gli altri faranno lo stesso? Benissimo, siamo qui apposta....
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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Gdem88 Visualizza Messaggio
    Hai capito male, o forse mi sono spiegato male io... intendevo che il Pd dovrebbe portare al confronto programmatico con le altre forze le sue 10 sfide per l'Italia...e ovviamente, com'è normale per ogni partito, puntare su quelle. Gli altri faranno lo stesso? Benissimo, siamo qui apposta....
    Questo si :giagia:
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