La "secessione" di Bossi e Maroni è un mantra per idioti.
Arkan invece reclutava volontari proprio negli stadi.
La "secessione" di Bossi e Maroni è un mantra per idioti.
Arkan invece reclutava volontari proprio negli stadi.
E invece no altrimenti stiamo facendo il solito "benaltrismo" comodo ("ben altri sono i problemi", "prima affrontiamo il problema piu grande del disaglio sociale e poi alla fine forse affronteremo anche quello" ecc).
Per me vanno affrontati entrambi i problemi senza se e senza ma (poi naturalmente non succederà nemmeno dopo questa volta in cui è sotto gli occhi di tutti e senza scuse la realtà di cosa sono i centri sociali e figuriamoci se lo farà il patetico ultimo governo Berlusconi).
Ultima modifica di C@scista; 17-10-11 alle 16:44
Basta: i cortei non servono ad un accidente. - Crisis
DI DEBORA BILLI
crisis.blogosfere.it
Francamente me lo sarei risparmiato, di scrivere sull'ennesima puntata del serial "Blac bloc contro pacifisti, la Polizia sta a guardare" che va avanti con successo dagli anni '70. Ma qualcuno me lo chiede via email, e così ecco qua.
Negli anni '70, i blac bloc al loro esordio furono battezzati "autonomi", e facevano esattamente le stesse cose di oggi: devastavano le città durante le manifestazioni del movimento (sì, si chiamava "movimento" anche allora). In caso di oceaniche manifestazioni sindacali, operaie, del Partito Comunista, invece degli autonomi non c'era traccia e tutto si svolgeva in perfetto ordine.
30 anni e tutto è ancora uguale. E da 30 anni stampa, opinione pubblica, governo e forze dell'ordine si interrogano sul mistero misterioso di chi siano mai questi facinorosi. Sappiamo persino chi è il colpevole di Ustica, pensate, e ancora non sappiamo nulla di questi sfuggentissimi blac bloc. Infiltrati del governo di turno, ultrà del pallone, ragazzini esaltati che si divertono così, o forse sono ancora gli stessi autonomi del '77 che, con la panza e i capelli bianchi, si stanno guadagnando la sudata pensione.
Il piagnisteo generale è ora sul tema "Tutti parlano delle devastazioni, e nessuno parla dei motivi importanti della manifestazione". La mia opinione è che, se il corteo si fosse svolto tranquillamente, di tali motivi importanti non sarebbe fregato nulla a nessuno lo stesso. O pensate forse che oggi, a reti unificate e in tutti i bar d'Italia, si starebbe parlando di debiti, default, banche predatorie, crisi, derivati, e crollo del sistema economico globale? Un milione di persone in strada, come è successo altre mille volte in Italia, e come altre mille volte non serve a un accidente.
Noi siamo maniaci dei cortei. In nessun posto come qui, c'è la fissa dei cortei. C'è gente che ne ha fatto quasi un mestiere, dell'organizzare cortei: la "mani", la chiamano tali specialisti. Non credo si siano mai chiesti se la manifestazione serva a qualcosa, in particolare se serva a qualcosa quando si protesta contro organismi e decisioni sovranazionali. Un conto è il corteo contro la Gelmini, un conto contro il sistema finanziario globale. Ma in Italia si vuole fare la sfilata, tutti insieme con gli amici, "festosa e gioiosa" come chiede orribilmente Vendola: evidentemente ci si aspetta che si festeggi la crisi e le sue conseguenze saltellando in strada e poi tutti a casa.
Un atteggiamento completamente schizzato: ieri hanno intervistato una pacifista, che condannava gli scontri. Il suo collettivo? "Atenei in rivolta".
La mia sensazione è che il movimento italiano non stia capendo nulla della situazione, non abbia una strategia di protesta o persino di "rivolta", e che propabilmente sia capeggiato, come tutte le cose in Italia, dai soliti quattro babbioni vecchi come il cucco che sanno usare solo i sistemi di 30 anni fa.
Un milione di persone in piazza andrebbero spese molto meglio. Se non si fa la presa del Palazzo d'Inverno (la rivoluzione violenta su cui, con la massima nonchalance, discettavano fino a ieri persino autorevoli giornalisti e politici, gli stessi che oggi invocano sistemi gandhiani), che si usino almeno in un modo intelligente. Accampate al Circo Massimo, diecimila persone basterebbero per fermare Roma a brevi flash e, studiando uno straccio di cartina, potrebbero bloccare l'arrivo dei pezzi grossi dall'aeroporto di Ciampino, che regolarmente attraversano la città a duecento all'ora facendo strage di motociclisti e passanti costretti a buttarsi nei fossi per evitare le auto blu.
Occupy Wall Street sta in strada da 30 giorni. Erano 20 persone, all'inizio, oggi sono migliaia. E si fanno arrestare in massa, ogni giorno, disobbedendo alle assurde leggi repressive che vigono colà (ad esempio: vietato scendere dal marciapiede). Noi abbiamo un "potenziale di fuoco" pacifico di un milione di persone, e lo sprechiamo piagnucolando sui blac bloc che ci rovinano la festicciola, e poi tornando a casa con la coda fra le gambe. Il Circo Massimo era a due passi, ieri: ci fosse stato un cane pronto a lanciare un'idea alternativa lì per lì.
Il modello di battaglia di questa era, è piazza Tahrir. Occupare in migliaia uno spazio, permanentemente, e tenerlo col ricambio delle presenze (tutti trovano un'ora o due giorni per andare a presidiare): allestendo tendopoli, chioschi, facendo assemblee, disturbando con flash mob, resistendo allo sgombero, facendosi arrestare. Da piazza Tahrir a Wall Street, sta funzionando bene e trova la solidarietà della popolazione, della stampa che non può fiatare e persino di qualche membro delle forze dell'ordine.
Ma in Italia tale geniale idea non è venuta ancora a nessuno, di quelli che organizzano "le mani". Forse non sono venuti a saperlo. Sarà che, come i blac bloc, anche loro sono un poco anziani e con Internet hanno poca dimestichezza.
Ne ho viste fin troppe (e non mi riferisco al fatto di averle viste in tv) di manifestazioni in cui i centri sociali sono sempre e comunque sistematicamente e deliberatamente intervenuti in modo violento: basta con i giustificazionismi con chi vuole utilizzare la violenza nella politica.
Ultima modifica di C@scista; 17-10-11 alle 16:43
Leggete che scrivono le geniali penne filo governative
Di Pietro riesuma la legge Reale: "Pene più dure" E la Lega: "Vanno estese anche a chi fomenta"
Adesso chiede la repressione. Dopo aver cavalcato, infiammato e incitato la piazza, adesso Antonio Di Pietro chiede politiche più dure per punire gli indignados che sabato pomeriggio hanno messo a ferro e fuoco il centro di Roma. Solo qualche settimana fa flirtava in piazza con gli indignati del Popolo viola, solo qualche mese fa annunciava che se Silvio Berlusconi non si fosse dimesso da presidente del Consiglio ci sarebbe scappato il morto, solo qualche giorno fa paragonava il Cavaliere a Benito Mussolini e invocava una nuova lotta di lliberazione. Oggi, invece, il leader dell'Italia dei Valori chiede l'inasprimento della giustizia per combattere i criminali. Insomma, vorrebbe tornare alla legge Reale. Legge giustissima tanto che il ministro dell'Interno Roberto Maroni si è detto d’accordo sulla necessità di "una nuova legge Reale bis" per "prevenire" le violenze. Tuttavia, gli scontri si sarebbero anche potuti evitare se, negli ultimi mesi, gli anti Cav avessero abbassato i toni. iango: [che pena]
"Si deve tornare alla Legge Reale. Anzi bisogna fare la 'legge Reale 2', alias Di Pietro, contro atti criminali come quelli di Roma. Si devono prevedere arresti e fermi obbligatori e riti direttissimi con pene esemplari". Per far fronte a una "situazione d'emergenza come l'attuale", l'ex pm propone di usare la legge approvata nel 1975 e che porta il nome dell'allora ministro della giustizia, appartenente al partito repubblicano italiano, Oronzo Reale. La disposizione conferiva alle forze dell'ordine il diritto a usare le armi anche nei casi di ordine pubblico; estendeva il ricorso alla custodia preventiva anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore; normava l'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a non rendere riconoscibili i cittadini. "Il parlamento - aggiunge Di Pietro - invece di continuare a perdere tempo con le leggi ad personam, deve mettere a punto una legislazione penale adeguata a fronteggiare emergenze come quelle degli scontri di sabato scorso". Il che, per Di Pietro, significa "specificare nuove figure di reato, prevedere arresti e fermi obbligatori, istituire riti direttissimi con pene esemplari" e "aggravare le condanne per i reati già esistenti".
"Di Pietro è un grande scopritore dell’acqua fresca. Non avendo idee sue, scopiazza quelle degli altri". Napoli non usa mezzi termini e rivendica di aver proposto, giusto ieri, di riesumare la legge Reale per contrastare la situazione di emergenza e punire gli indignados. [come al solito di tutta l'erba un fascio e, come al solito gli sveglioni di cdx rivendicano quando ormai i danni son stati fatti]. Al di là della "scopiazzatura", un inasprimento della normativa è più che auspicabile. Dispiace, tuttavia, sapere che una emergenza del genere avrebbe potuto essere evitata. "Di Pietro è ridicolo - tuona la senatrice Maria Pia Castiglione - prima istiga i violenti e poi chiede la legge Reale". [da una che è subentrata a Cuffaro non che ci si aspetti qualcosa di intelligente...e meno male che è medico speciallizzata in neurologia, potrebbe farsi un bel controllino] Per troppi mesi, infatti, la politica ha fomentato e coltivato certi sentimenti anti casta che hanno covato a lungo finché non sono esplosi nella piazza degli indignati. Tanto che la Lega Nord propone di estenderla "anche a chi istiga alla violenza proprio come hanno fatto Di Pietro e altri esponenti dell'Idv". Anzi. Sandro Mazzatorta chiede "maggiore rigore anche a carico di chi istiga". E punta il dito contro i dipietristi Stefano Pedica, che aveva indicato negli indignados "la classe dirigente del futuro", Leoluca Orlando e Massimo Donadi, che hanno pontificato la massa per opportunismo elettorale. "Accortosi che la frittata era ormai fatta, Di Pietro inneggia a misure, come la legge Reale, che non può aver valore per fatti già avvenuti - conclude l'esponente leghista - in fantapolitica a tutti è permesso di spararle più in alto, ma non ai politicanti che soffiano sul fuoco". [Questo pezzo è tra i migliori repapelle: la Lega che invoca maggior rigore anche per chi istiga repapelle: son proprio dei deficienti...chi parlava di imbracciare i fucili? repapelle:]
Ad ogni modo domani Maroni sarà in parlamento sui fatti di sabato. Il titolare del Viminale coglierà l'occasione annunciare una proposta per nuove misure legislative che possano consentire alle forze di polizia, alle forze dell'ordine, di prevenire più efficacemente i fatti, le violenze. Il ministro dell'Interno non ha voluto anticipare i contenuti della sua proposta, rimandando ogni spiegazione alla sua audizione.
Si dice il corrotto ma non il corruttore
Comunque propongo la tessera del cittadino e la diffida come quella calcistica (chi se intende di mondo ultras sa come vengano appioppate le diffide, chi non se ne intende eviti di parlarne...grazie).
Ultima modifica di WalterA; 17-10-11 alle 16:44
Quando si dice "parlare con cognizione di causa"
Quando ci fuorono le manifestazioni a Roma per la Pace c'erano anche i centri sociali...eppure...niente scontri.
Io qualche volta sono andato al Leoncavallo quando organizzavano concerti...e pure non essendo "uno di loro" non ho visto chissà cosa di strano.
Però è bello pensarla come Feltri o Sallusti. Dovrebbero esserci più "Casa Pound"
Si dice il corrotto ma non il corruttore