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    Arrow Tutti hanno paura di Amazon

    Tutti hanno paura di Amazon

    Tutti hanno paura di Amazon - LASTAMPA.it


    Ha cominciato il New York Times, mettendo in circolo una delle affermazioni più citate durante la settimana. La frase è di Russel Grandinetti, uno dei manager di Amazon, e dice: «Oggi le uniche persone realmente necessarie nel processo editoriale sono lo scrittore e il lettore».
    E il commento del prestigioso giornale di New York inizia senza mezzi termini: «Amazon ha insegnato ai lettori che non hanno bisogno delle librerie. Ora sta incoraggiando gli scrittori a lasciar perdere gli editori». Il tema centrale è sempre quello del grande e potente libraio che diventa editore e che disintermedia il processo editoriale, chiudendo contratti direttamente con gli autori.
    Vale la pena di leggere tutto l'articolo, perchè è uno di quei pezzi di scenario che inquadrano bene lo scontro tra il vecchio e il nuovo. Il titolo è doppio, quello nell'indirizzo della pagina è il più efficace: Amazon Rewrites the Rules of Book Publishing.

    Tra le reazioni, è interessante segnalare il commento di Brian De Fiore. Non tanto perchè da addetto ai lavori accusa il New Yor Times di non aver esplorato tutte le questioni, quanto perchè fa un elenco di domande che derivano dalle mosse dell'azienda di Bezos. «Se Amazon prende per sè i maggiori autori i grandi editori andranno in crisi e Amazon diventerà l'unico player del gioco?», si chiede De Fiore. E ancora: «Se la politica di Amazon di abbassare i prezzi continua, ce la faranno gli autori a guadganarsi da vivere?». E ne aggiunge tante altre. Poi conclude: «Amazon sta facendo grandi investimenti nei libri e negli scrittori e questo è eccitante. Ma ci sono molti problemi interessanti e complessi da affrontare». Il post si intitola Really, New York Times??.

    Un'altra reazione interessante alle mosse di Amazon viene dall'autore di bestseller Scott Turow, che usa un'immagine molto forte: «Amazon», dice, «è il Darth Vader dell'editoria». E aggiunge: «Sono molto preoccupato: quando studiavo legge ho immaginato una simile verticalizzazione, una situazione in cui il libraio diventa anche editore. Supponevo dovesse essere contrario alla legge, immaginavo fosse una violazione dell'antitrust. Ma le leggi si sono evolute in una maniera che non prevedevo».
    Turow coglie un punto molto importante per capire la scacchiera di gioco: «C'è una forte disparità nel capitale tra Amazon e gli editori», dice. E questa maggiore capacità economica potrebbe essere una leva fortissima per attirare i grandi autori e portarli via all'editoria tradizionale. La conclusione è chiara: «Amazon sta giocando ad un gioco che solo Amazon può vincere».

    Tutti hanno paura di Amazon. O meglio, non tutti. Ed è un dettaglio importante per capire quello che sta succedendo: i lettori sono contenti (perché il gioco della libreria di Seattle è offrire massima scelta e miglior servizio ai prezzi più bassi) e gli autori hanno in Amazon un grandissimo alleato, perché offre loro un modello che consente ai libri di emergere dall'oscurità, attraverso suggerimenti e algoritmi di segnalazione.
    Quelli che davvero hanno paura sono editori e librai. Che però dovrebbero riflettere sul modo in cui Amazon costruisce la sua logica, che è appunto quella di essere competitiva sulle aspettative dei lettori e degli scrittori. Gli editori hanno di fronte un concorrente che non si è limitato a trasporre in digitale il modello tradizionale della libreria e dell'editoria. Piuttosto ha capito che la tecnologia abilitava nuovi schemi e ha investito per sperimentarli e per distribuire nuovi vantaggi a chi è strategico nel mercato.
    Gli altri inseguono, e spesso copiano con un po' di ritardo. In questi giorni si è avuta notizia che alcuni grandi editori hanno imparato la lezione e stanno offrendo agli autori maggior controllo sulle vendite. Ma la vera lezione di Amazon è ancora più dirompente: il libraio oggi è un ecosistema in cui il lettore scopre nuovi libri, li compra con un'esperienza di acquisto semplicissima (un click) e appagante, inizia a leggerli in un secondo, eccetera. Tutto il resto, dal cercare di offrire il miglior dispositivo a prezzi sempre più accessibili, fino a dare ai suoi lettori i libri che sa che comprerebbero, fa semplicemente parte del gioco. Sono le regole che sono cambiate ed è inutile tentare di giocare con le vecchie.

    In un certo senso Amazon sta semplicemente interpretando il cambiamento in corso. Il mercato dei libri non è mai stato efficace, e con il digitale la sua efficacia è destinata a crescere attraverso una grande mutazione delle logiche di funzionamento.
    «Immagina un'industria in cui il 70% dei tuoi prodotti è in perdita», scrive Ben Tarnoff. «Tu produci dieci tipi differenti di calzini di lana. Sette non vendono abbastanza da ripagare il costo della lana ma gli altri tre sono così popolari da giustificare il fatto che tu stia sul mercato. Questa è la matematica alla base dell'editoria». Il «peggior business del mondo», continua Tarnoff, tuttavia è in una fase molto importante di sviluppo, in cui la distribuzione sta diventando molto più efficiente grazie agli ebook. Certo, argomenta, questo cambierà tutto e la «nuova incarnazione» dell'editoria porterà molti problemi a chi viene da quella tradizionale. Ma «l'editoria continuerà ad esistere». Leggi tutto: The Worst Business in the World.

    Come spunto finale, specialmente per noi italiani che ancora non vediamo accadere bene le cose, è utile leggere delle riflessioni di Mike Shatzkin, che fa una previsione: entro cinque anni gli ebook saranno l'80% del mercato della narrativa. E poi, se questa cosa ci stupisce, possiamo aggiungerci il commento di Chris Meadows su Teleread: «Se la previsione di Shatzkin ti sembra irreale, considera che solo due anni fa l'idea che gli ebook vendessero più della carta ci appariva pura fantascienza».
    E guardare a come la pensavamo anche solo poco tempo fa è un ottimo metro per valutare bene la velocità con cui accadono le cose.

    22/10/2011




    Dopo che il governo ha imposto il 15% come sconto massimo per i libri con "la legge Levi"... è una notizia degna di nota.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Tutti hanno paura di Amazon

    Ottimo articolo. La stesso fenomeno di verticalizzazione si sta diffondendo nella musica nella quale per pubblicare in disco non serve più l'editore o la discografica, bastano 35$ e aziende come cdbaby lo mettono su tutti gli store da iTunes in giù.

    Fenomeno analogo, ma meno organizzato al momento, avviene con youtube per quanto riguarda l'intrattenimento basato sulle immagini. I canali più visti di youtube generano decine di migliaia di $ di reddito per gli ideatori.

    Il futuro pare essere questo. Finalmente.

    Il M5S, incidentalmente e con tutti i difetti che ha, s'inserisce nella stessa linea concettuale di accorciamento delle distanze tra chi crea un prodotto e chine usufruisce.

    Internet e la sua capacita di mettere in contatto diretto tutti sta cambiando il mondo reale.

  3. #3
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    Predefinito Rif: Tutti hanno paura di Amazon

    Tutto è già digitale:

    Accessible book (Open Library)

  4. #4
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    dal Manzanarre al Reno, dall'Alpi alle Piramidi!!
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    Predefinito Rif: Tutti hanno paura di Amazon

    Come cliente di Amazon posso solo testimoniare xhe è certo uno dei siti piuù seri per acquistare un'infinità di cose!!:giagia: Molto più sicuro dell'ultrafamoso "rivale" ebay:due acquisti due bidoni!!!iaociao:
    Ahi serva Italia di dolore ostello,
    nave sanza nocchiero in gran tempesta
    non donna di provincia ma bordello!
    Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio canto VI° anno 1304!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

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