Pensione a 67 anni e licenziamenti facili: così il governo prova a convincere la Ue - Corriere della Sera
a Bruxelles il vertice dei capi di Stato. Il premier polacco: «Prime impressioni buone»
Pensione a 67 anni e licenziamenti facili:
così il governo prova a convincere la Ue
Piano crescita entro il 15 novembre. «Conti sotto controllo i conti, ma se necessario siamo pronti a intervenire»
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IL DOCUMENTO - Il testo integrale della lettera che il governo italiano ha illustrato al vertice dei capi di Stato e di governo a Bruxelles
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così il governo prova a convincere la Ue
Piano crescita entro il 15 novembre. «Conti sotto controllo i conti, ma se necessario siamo pronti a intervenire»
Silvio Berlusconi all'arrivo al vertice di Bruxelles (Afp)
MILANO - Donne e uomini in pensione a 67 anni entro il 2026, riforma del lavoro con licenziamenti più facili in presenza di stati di crisi, dismissione del patrimonio pubblico con ricavi attesi di 5 miliardi. Quanto alle dinamiche di competitività e concorrenza dovrebbero essere favorite aumentando i poteri dell'Antitrust, provvedimento atteso entro il primo trimestre del 2012. Sono alcuni degli impegni del governo italiano contenuti nella missiva consegnata a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato (LEGGI il testo integrale). La lettera del governo italiano con le misure economiche da adottare per fare fronte alla recessione è composta di 16 pagine e divisa in 5 capitoli. Si apre e si chiude in maniera molto colloquiale: «Caro Herman, caro Josè Manuel», esordisce Berlusconi rivolgendosi a Van Rompuy e Barroso. Per poi concludere, migliaia di battute più avanti: «Un forte abbraccio, Silvio».
IL «TIMING» E LE CONTROMISURE - L'Europa chiedeva un «timing» all'Italia. Nella lettera i tempi indicati sono questi: piano crescita entro il 15 novembre, quattro direttrici di intervento nei prossimi 8 mesi. In ogni caso l'esecutivo si impegna a monitorare l'andamento dei conti pubblici e «qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il governo interverrà prontamente». Come? «L'utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili - viene spiegato nella lettera - sarà vincolato all'accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l'obiettivo per l'indebitamento netto del prossimo anno». Sempre nel testo viene evidenziato come «l'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo» e si ricorda la manovra da 60 miliardi che dovrebbe contribuire a far raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, «con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee». In ogni caso, ha fatto sapere il premier polacco Donald Tusk al termine del vertice, i leader Ue hanno avuto un'impressione «molto buona» del documento.
LE PENSIONI - Entrando nel dettaglio delle principali voci, la lettera spiega che «grazie al meccanismo di aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita introdotto nel 2010» è possibile prevedere che «il requisito anagrafico per il pensionamento sarà pari ad almeno 67 anni per uomini e donne nel 2026». «Nella attuale legislatura - fa notare Roma - la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi».
LICENZIAMENTI «FACILI» - Viene poi ipotizzata una più agile gestione delle procedure di mobilità dei lavoratori. «Entro maggio 2012 l'esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa, anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato». Il governo interverrà poi nella pubblica amministrazione e renderà effettivi «con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; superamento delle dotazioni organiche.
LE LIBERALIZZAZIONI - «Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell'Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali». Le principali disposizioni riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e della Rc auto.
ZONE A «BUROCRAZIA ZERO» - Per migliorare l'efficienza e favorire la crescita, il governo punta poi ad incentivare al costituzione delle «zone a burocrazia zero» in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, «anche attraverso la creazione dell'Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi».
LE RIFORME ISTITUZIONALI - La missiva contiene poi un'indicazione sulle principali riforme istituzionali che la maggioranza intende promuovere. Si parla di diversi disegni di legge che porteranno tra l'altro ad una riduzione del numero dei parlamentari, ad una agevolazione della partecipazione giovanile alla vita politica, all'abolizione delle province. Si fa poi riferimento alla riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonchè alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell'efficienza e del merito. Viene poi ricordato il proposito di introdurre in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio.
INCONTRO A TRE - Prima dell'inizio della riunione dei ventisette leader si è tenuto un incontro a tre durato circa un quarto d'ora tra Silvio Berlusconi e i presidenti Ue Herman Van Rompuy e della Commissione José Barroso. Nell'incontro è stato affrontato brevemente il contenuto della lettera inviata dall'Italia alla Ue sugli impegni del governo per crescita e consolidamento delle finanze pubbliche. In mattinata la Commissione ha fatto sapere di aspettarsi dal governo italiano un impegno anche sul calendario di realizzazione delle misure annunciate.
LE REAZIONI - Negativo e tranchant il giudizio del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: «A una prima lettura toni e contenuti del documento del governo non lasciano purtroppo intravvedere niente di serio. Evidentemente l'obiettivo del governo è di prendersi in sede europea qualche giorno di ossigeno». Durissimo il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: «Per questo governo ladro a ripianare i conti devono essere i lavoratori, i precari e le fasce deboli e non gli approfittatori e gli evasori della Casta. Ancora una volta, si dimostra che chi è al governo non vuole la pace ma lo scontro sociale. Ecco perchè è estremamente necessario che chi ha forza, responsabilità, senso delle istituzioni, anche all'interno di questo Parlamento, spenga la luce e faccia finire la legislatura prima che lo scontro aumenti». E quello dell'Udc, Pier Ferdinando Casini: «Tante buone intenzioni, il libro dei sogni. Ci sono tante cose ragionevoli che non si capisce perchè non siano state fatte negli ultimi quattro anni. È un decalogo delle buone intenzioni, molte delle quali condivisibili ma che, visto lo stato della maggioranza e della credibilità del governo restano delle buone intenzioni». Negativo anche il giudizio della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, soprattutto per le scelte di intervenire su pensioni e gestione dei rapporti di lavoro: «Abbiamo visto in questi minuti dichiarazioni di altre organizzazioni sindacali, siamo per proporre a tutti una iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita, ancora una volta negate dalle scelte di questo governo».
Redazione Online
26 ottobre 2011 219