per chi si opera alla prostata?
L’Aifa ha affidato a una Commissione il compito di esprimere un parere sull’ipotesi
ROMA – Il sildenafil ha da poco compiuto il decimo compleanno e adesso, assieme agli altri farmaci per l’impotenza, si avvicina a un nuovo traguardo. La gratuità. L’Agenzia italiana per il farmaco ha infatti affidato ad una Commissione andrologica il compito di esprimere un parere sull’ipotesi di rendere accessibili le terapie per la cura disfunzione erettile agli uomini che abbiano riportato danni in seguito ad interventi di prostatectomia. In Italia la stima è di 3-5 mila persone che potrebbero avere diritto alla rimborsabilità ora limitata a un numero molto ristretto di patologie (lesioni midollari) e, in generale, amministrata in modo piuttosto difforme, a secondo delle Regioni. «Proprio queste differenze tra i vari sistemi di rimborso del Paese ci hanno convinti a intervenire per rendere il più possibile uniformi i criteri di rimborso. Si sono create diseguaglianze», dice Guido Rasi, capo dell’Aifa ricordando che ad esempio la Toscana è una delle poche Regioni ad aver riconosciuto le pillole anti impotenza anche agli uomini che hanno subito l’intervento alla prostata. Una proposta definitiva arriverà entro maggio. Al gruppo di lavoro si chiede anche di stabilire quanti italiani potrebbero rientrare in questo nuovo meccanismo di assistenza farmaceutica. L’andrologo Andrea Lenzi, università La Sapienza di Roma, è uno dei medici che si occuperanno di questo lavoro: «Innanzitutto bisognerà limitare la gratuità agli uomini sotto i 65 anni e poi stabilire bene chi potrebbe acquisire questo diritto». Lenzi fa un rapido calcolo. Ogni anno vengono operati circa 8 mila pazienti e fra questi 3 mila riportano lesioni dei nervi dalle quali derivano problemi nella vita sessuale.
TESTOSTERONE - «Inoltre – continua Lenzi – ci occuperemo del problema relativo alla prescrivibilità del testosterone per chi soffre di ipogonadismo. Anche in questo caso c’è molta differenza tra le Regioni. Non bisogna dimenticarci che i costi indiretti conseguenti alla mancata assunzione di queste cure sono molto alti a causa delle complicanze come obesità, disturbi cardiovascolari e osteoporosi». Per quanto riguarda la prostatectomia oggi si usa la tecnica del cosiddetto «risparmio dei nervi». Secondo Vincenzo Gentile, presidente della società italiana di andrologia, il 60% dei pazienti operati di tumore alla prostata riportano lesioni di uno o ambedue i nervi. La percentuale di chi riesce a conservare la funzionalità dell’organo sessuale aumenterebbero con le nuove tecniche di chirurgia robotica. Le stime di Gentile non combaciano con quelle di Lenzi. Gli uomini che potrebbero ricevere giovamento da molecole per la disfunzione erettile (Viagra, Cialis, Levitra) sono 5 mila.
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