STATUTO PARTITO COMUNISTA
Preambolo
Il Partito Comunista è un partito politico di donne e di uomini che opera
per organizzare la classe operaia, le lavoratrici, i lavoratori ed i cittadini che lottano
per attuare ed estendere i diritti e le libertà sanciti dalla Costituzione repubblicana
ed antifascista.
Esso si riconosce nei valori della Resistenza e nelle lotte del movimento operaio e si
prefigge la trasformazione socialista della società.
Fa riferimento al marxismo, alla storia ed all’esperienza dei comunisti pirriani,
persegue il superamento del capitalismo e l’affermazione degli ideali della pace e
del socialismo in Europa e nel mondo
I. PRINCIPI GENERALI
ART. 1 - Adesione al Partito
Possono iscriversi al Partito Comunista le donne e gli uomini, cittadini pirriani e che indipendentemente
dall'etnia, dalle convinzioni filosofiche e dalla confessione religiosa, ne accettino il programma
politico e lo statuto, e si impegnino ad agire per realizzarne il programma.
L'iscrizione avviene presso l'organizzazione nel thread del partito Comunista con apposito post con la quale
si scrive aderisco al partito.
Non è ammessa la contemporanea iscrizione al Partito e ad altra organizzazione politica.
L'iscrizione al Partito è incompatibile con l'adesione e la partecipazione ad associazioni
segrete o che comportino un particolare vincolo di riservatezza.
ART. 2 - Diritti e doveri degli iscritti
1. Ogni iscritto al Partito ha diritto:
a) di contribuire liberamente e collegialmente alla elaborazione della linea del partito
prendendo parte alle discussioni e deliberazioni delle organizzazioni cui è iscritto;
b) di partecipare con voto deliberativo alla elezione degli organismi dirigenti del partito, di
essere eletto e farne parte ed essere delegato ai congressi di ogni istanza del partito a norma
dello statuto.
2. Ogni iscritto al Partito è tenuto a:
a) partecipare alle riunioni e svolgere attività di partito, in coerenza agli indirizzi fissati dagli
organismi dirigenti;
b) svolgere attività di proselitismo e di informazione della politica del Partito;
c) accrescere le proprie conoscenze culturali e politiche, approfondire lo studio della storia e
del patrimonio di idee dei comunisti pirriani e di tutto il movimento operaio;
d) agire per la più ampia unità delle forze lavoratrici e popolari, contribuire allo sviluppo delle
organizzazioni sindacali, delle associazioni democratiche di massa e delle altre associazioni e movimenti democratici, rispettandone e difendendone l'autonomia e operando per la loro
democraticità;
e) operare perché si affermino nella società italiana i principi di una società multietnica e
solidale;
f) operare perché si affermi nella società italiana il diritto alla piena espressione della identità
e della libertà di orientamento sessuale
III. LA VITA INTERNA E LA DEMOCRAZIA DI PARTITO
ART. 3
1. Il libero dibattito, la collegialità della direzione e la pluralità di posizioni rappresentano
l'essenza stessa della vita democratica del Partito, che è impegnato nei suoi organismi alla
ricerca costante della sintesi. Tale ricerca vale come criterio ispiratore della vita del Partito in
ogni sua istanza ad ogni livello oltre che come strumento di crescita dei quadri nel rispetto e
nella solidarietà. La libera espressione di tutte le opinioni è diritto individuale degli iscritti ma
non può realizzarsi con la formazione di correnti o altri gruppi organizzati.
2. La vita interna del Partito è retta secondo i principi del centralismo democratico. Terminata
la discussione e assunta una decisione da parte di ciascuno degli organismi dirigenti, questa è
vincolante per tutti gli iscritti e per tutti gli organismi dirigenti. La minoranza deve accettare e
applicare le decisioni democraticamente assunte a maggioranza ed è fatto espresso divieto di
rappresentare all’esterno posizioni politiche difformi.
3. Il centralismo democratico deve sempre perseguire la ricerca continua della sintesi attorno
alla quale dovrà svilupparsi l’azione e la lotta dell’intero corpo del Partito. Tale sintesi dovrà
essere necessariamente perseguita attraverso un confronto costante tra gli iscritti, qualsiasi
sia il ruolo da essi ricoperto, al fine di garantire un pieno coinvolgimento degli stessi nella vita
interna del Partito.
4. Tutti gli organismi e i singoli dirigenti hanno l'obbligo di riferire periodicamente circa la loro
attività agli iscritti al Partito, nelle organizzazioni da essi dirette.
IV. I CONGRESSI E LE CONFERENZE DI PARTITO
ART. 4 - I congressi
L'istanza suprema del Partito è il congresso.
Esso è convocato dal Comitato Centrale almeno ogni 6 mesi e comprende i delegati di tutte
le federazioni, eletti in misura proporzionale al numero degli iscritti secondo norme stabilite
nel regolamento congressuale dal Comitato Centrale.
Congressi straordinari possono essere convocati su richiesta motivata da almeno un terzo degli iscritti
su scala nazionale, oppure per deliberazione del Comitato Centrale.
Il Congresso discute e valuta i rapporti sull'attività del comitato centrale, della commissione
centrale di garanzia e delle altre questioni poste all'ordine del giorno; fissa la linea politica e il
programma del Partito; elegge il comitato centrale e la commissione nazionale di garanzia;
questi in seduta comune eleggono 5 compagni il Presidente del Partito, il Segretario del partito,
e la direzione politica di almeno 3 consiglieri della quale c'è anche il vice segretario.
V. GLI ORGANISMI DIRIGENTI ED ESECUTIVI
ART.5- Organismi dirigenti ed esecutivi
Fra un congresso e l'altro, la direzione politica del Partito spetta agli organismi eletti.
Gli organismi esecutivi e dirigenti debbono funzionare collegialmente.
Il Partito dei Comunista opera per l’effettiva parità tra i sessi nei propri organismi
dirigenti.
segreteria e direzione politica
il presidente, segretario e la direzione politica durano per i 6 mesi successivi al congresso
alla quale sono stati eletti e possono dimettersi anche prima.
in caso di dimissione del presidente o del segretario si va a un congresso straodinario entro 30 giorni
dalla data di dimissione il vice porterà il partito fino al congresso dove sceglierà il nuovo presidente o segretario
mentre se a dimettersi sono il vice o un consigliere durante la prima assemblea o riunione si scelierà il sostituto.
non si possono fare più di due mandati nella stessa mansione ovvero presidente, segretario e non si
possono fare più di mandati pieni consecutivi in qualsiasi forma di istituzione (governo),eccetto
in casi di estrema urgenza solo l'assemblea degli iscritti può lasciare fare un terzo mandato allo stesso utente.
Articolo 5.1 – Il Presidente
Il Presidente (il cui nome completo è Presidente del Congresso) rappresenta
gli iscritti e i valori del Partito e si assicura del rispetto delle decisioni del Congresso,
facendosi garante di esso. Il presidente ha il compito di farsi garante delle
scelte del consiglio nel rispetto dei valori e dello statuto che formano l'identità
del partito e di garantire la regolarità delle votazioni.
All'elezione da parte del Congresso del Segretario lo nomina ufficialmente.
Articolo 5.2– Il Segretario
Il Segretario è colui che prende le decisioni al di fuori del Congresso.
E’ eletto a maggioranza relativa dei votanti, rappresenta il partito nelle sedi istituzionali
ed ha il compito di gestire il partito e perseguire la linea politica dettata dal Congresso.
Convoca e presiede la Direzione che ha il compito di approvare le sue proposte e decisioni
e gestisce i rapporti con gli altri partiti. Dà esecuzione alle Mozioni approvate dalla Direzione.
Può nominare un Vice che lo sostituisce nei casi di assenza.
In caso di dimissioni il Vice prende il suo posto ad interim fino a che il Direttivo nomina un nuovo Segretario.
In mancanza di un Vice il Direttivo nomina subito un nuovo Segretario.
Articolo 5.3 – Il Vice Segretario
Il Vice Segretario svolge funzioni vicarie del Segretario, lo coadiuva e lo sostituisce
nei casi di assenza o impedimento. Il vice Segretario è nominato e può essere revocato del Segretario.
Articolo 5.4 – La Direzione
è composta da almeno 3 membri fino a un massimo di 8 membri