«Cagliari, devi essere più cattivo»
Lulù Oliveira e Gigi Piras a Cellino: «Presidente, serve un bomber»
CAGLIARI. Con la maglia del Cagliari hanno segnato 133 gol. Gigi Piras e Luis Oliveira erano dei "cecchini" insaziabili. Giocatori con le loro caratteristiche avrebbero fatto comodo a Ficcadenti.
In periodi diversi hanno contribuito in modo determinante alle fortune della squadra rossoblù. Adesso fanno gli spettatori. Seguono da tifosi la squadra che ha segnato la parte più importante della loro carriera. «Capitano i periodi in cui gli attaccanti non riescono a sbloccarsi -
spiega Lulù Oliveira -, però è evidente che al Cagliari serve un giocatore rapido, uno di quelli che magari parte da dietro, però punta verso la porta. Thiago Ribeiro non lo fa, Nenè e Larrivey sono uguali e la velocità non è proprio il loro forte». Un concetto che Piras riprende così: «Nel calcio di oggi devi avere velocità di pensiero. Io penso che
Nenè possa farsi valere in area di rigore, però gioca troppo spalle alla porta e lontano dai sedici metri. Ho notato che torna spesso a centrocampo per fare l'uno-due, in questo modo perde lucidità ed è chiaro che se l'azione si sviluppa bene lui non può finalizzarla, proprio perchè non è rapido.
Un gol (su rigore) in cinque partite ha accentuato una lacuna che nella fase iniziale era stata mascherata bene. E' il caso che a gennaio Cellino acquisti una prima punta? «Forse sì, anche se ho fiducia in questi giocatori - aggiunge Oliveira -. Sono curioso di vedere all'opera El Kabir, anche se non mi sembra una prima punta. Non discuto le qualità dei nuovi arrivati, ma per inserirsi nel calcio italiano ci vuole pazienza. Denis ha sfondato all'Atalanta, mentre a Napoli e Udine non è andato bene. E' in Italia da tre anni e solo sta facendo vedere quanto vale. Lo dico per far capire che non è semplice essere subito protagonisti».
Piras ha una sua teoria: «Eravamo abiatuati a uno come Matri. Lui faceva tanti gol ed era un grande finalizzatore. Non è vero che il Cagliari non costruisce le occasioni da rete, purtroppo non le trasforma.
Manca uno stoccatore, sotto porta bisogna essere più cattivi. Le palle gol capitate ve Nenè e Larrivey a Bergamo vanno capitalizzate. I limiti sono questi,
ha ragione Nainggolan quando sostiene che non è soltanto sfortuna».
Sia Lulù che Gigi, però, sono ottimisti sul futuro del Cagliari. «La salvezza non è in discussione - dice Oliveira -, anche perchè il presidente Cellino sa dare stimoli al gruppo. Ho letto che adesso starà più vicino alla squadra, credo che gli effetti si vedranno. Però è chiaro che le lacune vanno colmate e siccome il patron sa di calcio, credo ci stia già pensando».
«
La mia sensazione è che Ballardini dovrà fare ruotare di più i giocatori - sottolinea Piras -, giocano sempre gli stessi e forse qualcuno si sente troppo sicuro del posto da titolare».
Anche la difesa ultimamente ha perso sicurezza. Con Lazio e Atalanta sono stati commessi errori imperdonabili. «E' un reparto solido - conclude Lulù - ma da quando si è fatto male Astori qualcosa non gira per il verso giusto. Canini è stato troppo ingenuo con Denis, in quelle circostanze bisogna essere decisi».
«Sono d'accordo con Luis - aggiunge Gigi Piras -, ma ho notato che
la circolazione della palla non è più fluida come prima. Si sbagliano troppi passaggi. La sosta è arrivata al momento giusto, Ballardini dovrà lavorare molto, ma soprattutto ridare la carica a un gruppo che ha perso le certezze che aveva maturato con un avvio di stagione brillantissimo».
Oliveira e Piras col Cagliari hanno vissuto momenti belli e brutti. Avevano un carattere di ferro. Quello che devono tirare fuori i rossoblù per ripartire. 12 novembre 2011