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    Arrow L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    di Renzo Puccetti*

    (ZENIT.org).- “Proseguendo la mia riflessione, non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.

    Questo il passaggio del discorso del Santo Padre rivolto al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede - pronunciato nella sala regia lunedì 10 gennaio 2011 - che ha suscitato le critiche di una parte della società e del mondo massmediatico.

    Ancora una volta il Pontefice Benedetto XVI ha sfidato la cultura dominante e il circuito propagandistico che intende ridurre l’amore a sessualità e la sessualità a genitalità.

    Come il suo venerato predecessore, quando tocca questi temi Papa Benedetto XVI si trova di fronte a reazioni scomposte e quasi isteriche.

    In questo contesto, alcuni mass media hanno accusato il Pontefice di opporsi all’educazione sessuale nelle scuole, sostenendo che le istituzioni civili italiane sono troppo remissive al potere religioso.

    Si sostiene infatti che l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole è un progresso e si porta l’esempio di cosa è avvenuto in Francia, Olanda, Svezia, indicando quelle esperienze come veri modelli di civiltà, di pluralismo e scientificità.

    Ma è proprio così?

    Quali dovrebbero essere gli obiettivi di questo supposto progresso educativo? Dal momento che si chiede l’opinione di esponenti del mondo della medicina, l’educazione sessuale insegnata ai bambini e ai ragazzi nelle scuole dovrebbe servire a ridurre le malattie sessualmente trasmesse, le gravidanze indesiderate e gli aborti tra i giovani. Per cos’altro lo Stato dovrebbe chiedere a cittadini già asfissiati dalle tasse ulteriori sacrifici economici? O si preferirebbe una semplice ripartizione che stornasse parte dei fondi per l’edilizia scolastica a favore della “buona educazione” sessuale?

    In Inghilterra, qualche tempo fa, non sapendo più che pesci prendere per il dilagare delle gravidanze e degli aborti tra le minorenni, si stampò un opuscolo il cui titolo era un programma: “Un orgasmo al giorno leva il medico di torno”.

    Il prestigioso British Medical Journal, tuttavia, aveva pubblicato nel 2009 uno studio i cui risultati non erano stati proprio quelli auspicati: analizzando un gruppo di 446 giovani a rischio, i ricercatori hanno verificato che le ragazze a cui era stato fornito un programma contenente informazioni sulla contraccezione mostravano un tasso di gravidanze tre volte e mezzo superiore rispetto alle coetanee che non avevano frequentato quelle lezioni. Con un tasso di abortività tra le giovani fino a 19 anni pari a 23, in Inghilterra l’ente preposto ha dato il via libera per la pubblicità televisiva delle cliniche per aborti.

    In Francia, Paese in cui il numero di pillole del giorno dopo vendute nell’ultimo anno è stato di un milione e centomila confezioni, la Nazione in cui il 95% delle donne sessualmente attive che non desidera una gravidanza usa la contraccezione, in massima parte fatta di pillola e spirale, il Paese in cui sono obbligatorie 40 ore all’anno di educazione sessuale, sono stati praticati 213.382 aborti nel 2007, con un tasso di abortività tra le ragazze di 15-19 anni pari a 15,6.

    In Svezia, Paese in cui l’associazione per l’educazione sessuale è stata fondata nel 1933 dalla femminista Elise Ottesen-Jensen, dove nel 1945 apparve il primo manuale per l’educazione sessuale rivolto agli insegnanti, dove nel 1955 l’educazione sessuale nelle scuole divenne obbligatoria, nel Paese dei vichinghi dove sin dalla più tenera età si insegna a impratichirsi con il lattice vulcanizzato nei “condom’s days”, qual è il tasso di abortività tra le giovani?

    Solo, si fa per dire, 22,5, tre volte più alto rispetto a quello registrato tra le pari età italiche, per le quali nell’ultima relazione è attestato a 7,2, nonostante i “poveri” giovani italiani siano costretti ad informarsi dagli amici, da Internet e, pensate un po’ che obbrobrio, persino dai genitori. I dati dell’Olanda, dove a scuola esiste il programma Long Live Love per i ragazzi di almeno 13 anni, non si scosterebbero di molto.

    E sul versante delle malattie sessualmente trasmesse?

    Qui i dati sono più farraginosi e più difficilmente comparabili, ma può essere indicativo quanto riportava l’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardo l’infezione da clamidia, un germe assai insidioso, causa talora di sterilità per infezioni trascurate, riferendo la prevalenza negli anni ’90: Italia 2,7%, Francia 3,9%, Olanda 4,9%, Regno Unito 6,2%.

    E allora? Se questi sono i risultati dell’educazione sessuale a scuola, voglio essere ottimista e sperare che in Italia non si dia più neppure un centesimo per queste iniziative, lasciando che ciascuno, secondo il proprio grado di maturazione, inizi il proprio percorso di avvicinamento alla scoperta di una dimensione dell’umano grandiosa e potente.

    Al giornalista Peter Seewald, Joseph Ratzinger in poche righe ha indicato un errore che l’uomo post-moderno fatica a comprendere: “Vogliamo impadronirci anche dell’esistenza umana per mezzo della tecnica e abbiamo disimparato che ci sono problemi umani originari che non possono essere risolti attraverso di essa, ma che richiedono uno stile e delle decisioni di vita”.

    Prima che di fede, è questione di realtà, di responsabilità e in ambito pubblico di appropriatezza degli investimenti.

    * Renzo Puccetti è specialista in Medicina Interna e Segretario dell’associazione “Scienza & Vita” di Pisa e Livorno.

    ZENIT - L’educazione sessuale favorisce o limita aborti e malattie?
    Ultima modifica di Giordi; 07-10-11 alle 11:50

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  2. #2
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Spesso sento parlare, a sproposito, e con una marcata strafottenza, di "scorrettezza" riferita al modo con cui laici, progressisti, espongono certe informazioni. Ultimamente però mi è capitato di notare come invece gli accusatori, quasi sempre cattobigotti ignoranti, che pendono dalle labbra del primo "scienziato" con la croce al collo, siano propensi fare delle poderose figure di cacca. Mi riferisco porprio all'articolo scritto dal dott. Puccetti su Zenit.org.
    Articolo che poi è stato sventolato a mo' di bandiera da una serie di altri siti e forum cattolici (ad esempio: Corrsipondenza Romana, e dal solito inattendibile UCCR, etc. etc.)

    La scorrettezza a cui mi riferisco sta proprio nell'aver preso come esempio l'Inghilterra al posto dell'Olanda per dimostrare l'inesattezza di quell'affermazione in merito all'efficacia dell'educazione sessuale obbligatoria.
    Come avrebbe potuto fare questo l'autore dell'articolo pur sapendo che in Inghilterra l'educazione sessuale non è obbligatoria? Un bel grattacapo!
    Ma ecco il lampo di "genio": Basta non far successivamente menzione della parola "obbligatoria", lasciando intendere che sia sottintesa. In questo modo è possibile tirare in ballo qualsiasi nazione che ha un programma di educazione sessuale (anche se non obbligatorio) nella quale i numeri delle gravidanze, delle malattie sessualmente trasmissibili, degli aborti tra adolescenti è molto alto.
    Ecco così che sparisce l'Olanda (in cui vige l'educazione sessuale obbligatoria) come esempio perchè i dati sarebbero troppo scomodi, e viene introdotta al suo posto l'Inghilterra. Bella furbata!
    A questo punto però per dare una parvenza di scientificità a quanto si sta per "sfornare" è necessario tirare in ballo qualche studio scientifico che dimostri che l'educazione sessuale "appaia" responsabile di quei numeri, (e quei tassi).
    E cosa fa l'autore? Semplice, cita uno studio (senza però specificarne nemmeno gli autori, forse perchè vuole evitare che la gente lo legga attentamente) nel quale viene analizzato un programma creato appositamente per ragazzi ad alto rischio di gravidanza, di uso di cannabis e di stato di ubriachezza.
    Non si tratta quindi un programma di educazione sessuale (tanto per sottolineare la disonestà intellettuale di chi ha associato questo studio a tutta la questione trattata), ma si tratta di un programma di sostegno messo a punto dal governo inglese sulla falsa riga di quello presente a New York (denominato Carrera Programme).
    Ma la scorrettezza più grande commessa dal segretario di "Scienza e Vita" a mio avviso è un'altra:
    Ad un certo punto, riferendosi a questo fantomatico studio pubblicato sul BMJ (che dopo una ricerca sembra essere questo) egli afferma che gli autori dello studio: "dopo aver analizzato un gruppo di 446 giovani a rischio, hanno verificato che le ragazze a cui era stato fornito un programma contenente informazioni sulla contraccezione mostravano un tasso di gravidanze tre volte e mezzo superiore rispetto alle coetanee che non avevano frequentato quelle lezioni."
    Dunque, il segretario di "Scienza e Vita" astutamente non fa menzione di nessun programma di educazione sessuale, infatti quel programma non lo è affatto. Parla invece di giovani a rischio ai quali sarebbe stato fornito un programma che include le "informazioni sulla contraccezione". In questo modo si induce il lettore a pensare che se tutte la ragazze (a rischio di gravidanza) hanno avuto modo di avere le informazioni sulla contraccezione, e se il loro tasso di gravidanza è aumentato, ne consegue che la responsabilità debba ricadere proprio sulle famigerate "informazioni sulla contraccezione".
    Ecco però che, mentre rilegge bene tutto l'articolo del BMJ, il segretario di "Scienza e Vita" si deve essere accorto di qualcosa di strano:
    Nello studio da lui preso in esame infatti, gli autori scrivono molto chiaramente: "The unexpected sexual health outcomes are unlikely to be attributable to the sex education within the programme, because this was a relatively small and variably delivered component...". Dunque gli studiosi metto in guardia da possibili speculazioni che potrebbero nascere dai risultati dello studio.
    Affermano come sia improbabile che i risultati sulla salute sessuale dei giovani dipendano dall'educazione sessuale presente nel programma, a causa proprio della piccolezza e variabilità delle parti che componevano l'educazione sessuale realmente impartita. Per capire in che modo l'educazione sessuale nel programma venga ritenuta improbabile come causa degli inaspettati risultati sulla salute sessuale dei giovani, è utile leggere la relazione finale delo studio. Infatti a pag.28 del Rapporto Finale della valutazione dell'YPDP. si legge:
    "However, experience of health activities varied: half of young people received less than six hours of sexual health activities during their entire participation and half received less than three hours of substance misuse education in total. At the other end of the scale, one in ten young people received at least 50 hours of sexual health activities and one in twenty had at least twenty hours of
    substance misuse education."

    Ecco quindi spiegato per quale motivo l'educazione sessuale non può essere presa come capro espiatorio: in quanto la metà dei giovani ha partecipato SOLO a meno di 6 ore di educazione sessuale in tutto l'arco dell'anno, ed imputare la colpa dell'aumento delle gravidanze all'"informazione sulla contraccezione" è del tutto fuorviante, nonché pretestuoso.

    Questo è cio che io definisco "scorretto".

    (Polemiko)
    Ultima modifica di Giordi; 07-10-11 alle 12:36

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  3. #3
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Direi che si tratta di un evidente

    http://en.wikipedia.org/wiki/Cherry_..._%28fallacy%29

    Quando lo si fa involontariarmente è indice di comportamento incompetente (data da ignoranza o troppa sicurezza nelle proprie tesi)

    In caso conscio di vera e proprio comportamento scorretto e fraudolente.

  4. #4
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Direi che si tratta di un evidente

    http://en.wikipedia.org/wiki/Cherry_..._%28fallacy%29

    Quando lo si fa involontariarmente è indice di comportamento incompetente (data da ignoranza o troppa sicurezza nelle proprie tesi)

    In caso conscio di vera e proprio comportamento scorretto e fraudolente.
    Dunque, non si scappa: quello riportato è un chiaro esempio di incompetenza, oppure di scorrettezza. :giagia:

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  5. #5
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Citazione Originariamente Scritto da Polemiko Visualizza Messaggio
    Dunque, non si scappa: quello riportato è un chiaro esempio di incompetenza, oppure di scorrettezza. :giagia:
    Una cosa la possiamo affermare : ll fatto che qualsiasi cosa pubblicata su UCCR sia una ciofeca si fa facendo empiricamente sempre più attendibile.

    Deve essere però uno sforzo piuttosto grande operare una selezione così fine , i miei complimenti ai redattori del sito.

  6. #6
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Una cosa la possiamo affermare : ll fatto che qualsiasi cosa pubblicata su UCCR sia una ciofeca si fa facendo empiricamente sempre più attendibile.

    Deve essere però uno sforzo piuttosto grande operare una selezione così fine , i miei complimenti ai redattori del sito.
    proibendo l'aborto questo tornerebbe clandestino e a pagamento.

    a pagamento vuol dire o andare all'estero chi ha i soldi, oppure appoggiarsi a figure spesso dubbie (le vecchie mammane) rintracciabili nuovamente come un tempo tramite figure come il medico di base o il prete.

    Quando l'aborto era clandestino ricordo molte donne che abortirono grazie all'aiuto del parroco e ovviamente dietro pagamento.


    Ovvio l'interesse e la necessità di diffamare e colpire la legge sull'aborto.
    Gli adoratori del cadavere inchiodato vogliono recuperare una fonte di reddito

  7. #7
    repubblicano perciò di Sx
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    quando l'aborto veniva praticato nella clandestinità, chi traeva quadagno da questo certamente non si poneva il problema di dare alle donne che abortivano delle informazioni sull'uso degli anticoncezionali.
    Togliere l'aborto dalla clandestinità ha significato anche far diminuire il numero degli aborti. Credo sia comunque diversa la posizione di chi è contrario alì attuale legge sull'aborto( o di altra che in qualche modo lo permetta ) ma è favorevole alla legittimità dell'uso degli anticoncezionali e chi sia contrario alla depenalizzazione dell'aborto ( nell'ambito dell'attuale legg eo di altra ) e sia anche contrario alla legittimità delll'uso degli anticoncezionali. Credo che a volte una precisazione in merito sia utile prima di aprire una conversazione con chi si dichiara contrrario alla depenalizzazione dell'aborto.
    "E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini

    http://www.novefebbraio.it/

  8. #8
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    Citazione Originariamente Scritto da l'inquirente Visualizza Messaggio
    proibendo l'aborto questo tornerebbe clandestino e a pagamento.

    a pagamento vuol dire o andare all'estero chi ha i soldi, oppure appoggiarsi a figure spesso dubbie (le vecchie mammane) rintracciabili nuovamente come un tempo tramite figure come il medico di base o il prete.

    Quando l'aborto era clandestino ricordo molte donne che abortirono grazie all'aiuto del parroco e ovviamente dietro pagamento.


    Ovvio l'interesse e la necessità di diffamare e colpire la legge sull'aborto.
    Gli adoratori del cadavere inchiodato vogliono recuperare una fonte di reddito
    i medici di base furono in gran numero favorevoli alla legge sull'aborto perchè ben conoscecìvano le dramamtiche conseguenze che gli aborti clandestini potevano comportare, anche perchè, proprio a causa della clandestinità, accadeva loro di essere chiamati quando le condizioni della donna che aveva abortito erano veramente gravi quando non ormai irresolvibili. Credo she i medici di base facessero tutto il possibile per non e sere coinvolti in aborti clandestini praticati in condizioni di scarsa garanzia sanitaria, alcuni di loro preferivano semmai dare consigli circa soluzion iall'estero. Alle sedi radicali ed al Cisa del Nord Est arrivavano persone che chiedevano di andar ad abortire all'estero e quando non vi era il tempo di fare il passaporto per la Yugo , veniva talvolta aggirato l'ostacolo attraverso il giro per l'Austria ( con la Yugo esistevano negli ultimi anni problemi di reciprocità che non esistevano tra Austria e Yugo )
    Vi erano , principalmente negli ultimi anni del periodo prelegge, alcuni medici obbietotri( alla legislazione antiaborto) che lo praticavano, anche in struttutre ospedaliere, facendolo passare per aborto terapeutico.
    Ultima modifica di edera rossa; 10-10-11 alle 01:04
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  9. #9
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    Predefinito Rif: L’EDUCAZIONE SESSUALE FAVORISCE O LIMITA ABORTI E MALATTIE?

    ... e mentre i cattobigotti si divertono a mistificare i dati scientifici per dimostrare che l'ignoranza aiuta maggiormente di quanto non faccia l'informazione, ecco un altra notizia che potrebbe smentire molte loro farneticazioni...

    Prevenzione Hiv: salvate 100 mila persone in cinque anni
    Successo del progetto della fondazione di Bill e Melinda Gates

    NUOVA DELHI, 11 OTT – In India 100 mila persone in cinque anni potrebbero essere sfuggite al contagio da Hiv grazie al progetto della fondazione di Bill e Melinda Gates. Il progetto Avahan aveva ricevuto 258 milioni di dollari di finanziamenti per la prevenzione della malattia, che ha già colpito almeno 2.4 milioni di indiani. Il programma è stato realizzato in sei Stati tra i più a rischio, con un totale di 300 milioni di abitanti, e ha incluso educazione sessuale, fornitura di siringhe pulite, distribuzione di preservativi e altre campagne di sensibilizzazione tra il 2003 e il 2008. I dati pubblicati dalla rivista scientifica Lancet hanno mostrato come in Andhra Pradesh, Maharashtra e Karnataka ci sia stata una riduzione dei casi, mentre non è accaduto lo stesso in Tamil Nadu e negli stati del Nord-est Manipur e Nagaland. Secondo Lalit Dandona, professore della Public Health Foundation of India, una delle differenze potrebbe essere il modo principale di contagio, il sesso a sud e la droga a nord. Il Karnataka è lo Stato dove la differenza è stata più significativa, con un calo del 13 per cento sui nuovi malati.

    Voce - Prevenzione Hiv: salvate 100 mila persone in cinque anni

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

  10. #10
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    Predefinito NICOLO'(PDL), INTRODURRE EDUCAZIONE SESSUALE IN SCUOLE

    ''Si e' pienamente coscienti della necessita' che occorra intervenire, sul piano pedagogico e a partire dalle scuole primarie, sugli aspetti della sessualita', aiutando quasi maieuticamente le giovani generazioni a confrontarsi con una parte del se' che ha pesanti implicazioni sull'equilibrio interiore e la serenita' delle persone. A fronte di una realta' che appare disinibita sul versante dei costumi e del modo di interpretare i temi della sessualita', corrisponde invece, e lo dicono alcune statistiche dei medici militari che per lavoro osservano moltissimi giovani che intendono arruolarsi, che confermano quanto sia preoccupante la scarsa conoscenza del proprio corpo sul piano sessuale''.

    ''Pur non entrando nello specifico e' opportuno che la politica, sulla base degli orientamenti e dei riscontri sul campo, ha il dovere di interrogarsi sul come predisporre i necessari supporti affinche' - dalla sanita', al mondo della scuola - possa partire un progetto mirato sul territorio che abbia i connotati della ricerca sul campo e per oggetto le generazioni future. Sarebbe opportuno, dunque, introdurre l'educazione sessuale nella scuola''
    .

    Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Alessandro Nicolo' (PDL)

    http://www.asca.it/regioni-CALABRIA_...alabria-4.html
    Ultima modifica di Giordi; 09-11-11 alle 14:06

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