Droga e pedofilia, processo immediato per Don Seppia - Affaritaliani.it
Droga e pedofilia, processo immediato per Don Seppia
Martedì, 8 novembre 2011 - 0917
Il pm Stefano Puppo ha chiesto che don Riccardo Seppia sia processato con rito immediato, dunque con prova certa e senza udienza preliminare. L'ex sacerdote della parrocchia dello Spirito Santo di Sestri Ponente, risponde di tentata violenza sessuale pluriaggravata per i palpeggiamenti ad un chierichetto, plrurime offerte di cocaina, anche a minori, offerta di cocaina al complice e amico Emanuele Alfano, tentata induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico.
Don Riccardo Seppia
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La stessa richiesta di "immediato" è stata formalizzata per l'amico, complice e confidente Alfano, l'ex seminarista arrestato un mese dopo Seppia. Quattro i capi di imputazione per Alfano: induzione alla prostituzione minorile; favoreggiamento della prostituzione minorile; prostituzione minorile; detenzione di materiale pedopornografico.
IL CASO - Quattordicenni, massimo quindicenni. A volte bambini e con problemi di famiglia. Era questa la richiesta di don Riccardo Seppia, parroco della chiesa di Santo Spirito a Genova - Sestri Ponente, arrestato per violenza sessuale su minore e cessione di stupefacenti, a un pusher che gli avrebbe procurato cocaina e ragazzini. Il pusher reclutava i ragazzi nel centro storico e al centro commerciale della Fiumara. Il sacerdote resta in carcere, così come deciso dal gip Annalisa Giacalone, perché "potrebbe violentare ancora" o inquinare le prove. Quaranta pagine di ordinanza dalle quali emerge sconcertante. Don Seppia in cambio di prestazioni sessuali avrebbe offerto cocaina o denaro, cinquanta euro alla volta. Di fronte al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La chiesa del Santo Spirito di Don Riccardo
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LE RICHIESTE - Don Riccardo Seppia, detto don Ricchiardo dai ragazzini della parrocchia che da sempre avevano il sospetto della sua omosessualità per telefono parlava apertamente: "Non li voglio di sedici anni, ma più giovani. Quattordici anni vanno bene e, mi raccomando, che abbiano dei problemi di famiglia" chiedeva il parroco mentre ignorava di essere ascoltato dai carabinieri del Nas che, su di lui, indagavano già da un anno. E ancora: "Portami un bambino, mi raccomando l'età, meglio un moretto, un negretto" dice. E l'amico risponde: "Vado nella zona della Fiumara e vedo di trovarti qualcosa". Oppure: "Mandami quel ragazzo, ho tanta roba". La roba è la droga di cui Don Seppia sempre disponeva e che avrebbe dato in cambio degli incontri. E quando la cocaina mancava, a quel punto scattavano 50 euro, "il solito regalino". E c'è un'altro scambio di messaggi che la dice lunga sul comportamento del sacerdote. "Vieni da me, sono solo", scrive don Seppia a un quindicenne che risponde: "Non posso sono a scuola". Risponde il prete: "Sono solo anche domani mattina. Di' alla mamma che sei a scuola e vieni da me".