L'unica cosa che ancora veramente mi sorprende è la perseveranza dell'opinione pubblica a continuare a ritenere "reale" la partita politica senza vedere oltre il pur sottilissimo velo di menzogna che copre questo teatro messo in scena dalla prima all'ultima battuta all'unico scopo di intrattenere il pubblico.
Un teatro di dubbio gusto in cui le grandi manovre sono stabilite dal mondo delle banche centrali e dell'economia in genere attraverso proposte operative che i governi, guarda caso, si badano bene dal respingere pur essendo queste proposte nulla più che l'estremizzazione delle regole economico-finanziarie che ci hanno portato al disastro attuale.
E sempre per caso gli esecutori materiali all'interno dei governi di queste ricette sono uomini già appartenuti all'establishment bancario-finanziario del quale recepiscono le dritte.
In questo quadro in cui Sciagura Nazionale Berlusconi ha opposto timide resistenze (si badi, non perché sia un patriota, ma solo per tutelare un minimo di consenso elettorale) non mi sorprende che il teatrino abbia portato sul palco
Mario Monti.
Giornalisti e opinionisti lo definiranno un genio, un professore ultra referenziato e capace con la sua sola presenza di dare ai mercati quella sicurezza che
Eurolager ci chiede.
Ma Mario Monti non è un genio, non è l'uomo della Provvidenza, non è un tecnico indicato a salvare il nostro paese e il pubblico non dovrebbe per nulla applaudire il suo ingresso in scena.
Mario Monti è l'ennesimo prodotto dei poteri forti sovranazionali, e che si avvalgono della finanza come strumento di controllo sulla politica, arrivato al momento "opportuno" per mettere in atto quei cambiamenti strutturali antidemocratici, antinazionali e antipopolari che il sistema richiede.
Mario Monti è il chairmain, il direttore per la regione europea della Trilateral Commission.
Para bellum, mala tempora currunt...