Il commissariamento della già formale democrazia occidentale ha subito una drastica accelerazione nel suo cammino con le nomine in questi giorni di nuovi satrapi nelle province esterne dell'impero, Grecia e Italia.
Abbiamo già speso due parole di "stima" nei confronti di
Monti Burns, appena nominato senatore a vita in Italia dall'imbelle e incolto presidente della Repubblica Napolitano.
Ieri è invece divenuto capo del governo di transizione in Grecia Lucas Papademos, anch'egli degno esponente del potere extrapolitico.
Tralasciando la sua formazione si può preso dire che Papademos ha lavorato in passato presso la Federal Reserve di Boston (e non penso che facesse il cassiere allo sportello...), ha svolto vari incarichi alla Banca di Grecia sino ad esserne governatore e infine è stato vice presidente della Banca Centrale Europea.
Naturalmente, con tale precedente esperienza, il banchiere Papademos viene venduto come l'uomo più indicato a trascinare la Grecia fuori dal pantano finanziario.
E invece io accompagno la sua ascesa, così come quella di Monti Burns, al pensiero espresso da David Rockefeller all'incontro del club Bilderberg del 1991 a Baden, Germania:
Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time e alle altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno presenziato alle nostre riunioni e che rispettano le loro promesse di discrezione da quasi quaranta anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro piano mondiale se fossimo stati sotto le luci dei riflettori durante quegli anni. Ma il mondo ora è più sofisticato e più preparato a marciare verso un Governo Mondiale. L'autorità sovranazionale di un'élite intellettuale e di banchieri internazionali è certamente preferibile all'autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati
Para bellum, mala tempora currunt