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Discussione: Terza Guerra Mondiale

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    Predefinito Terza Guerra Mondiale

    Alle ore 18:44 (ora di Miami) del 22 ottobre 1962, la nave cargo "Caterina" viola il blocco navale e oltrepassa la linea di sicurezza imposta dalla marina americana come ultima frontiera prima dei cannoni e dei siluri. Sulla "Caterina" piomba l'incrociatore "Louisiana" come uno squalo mastodontico su una preda indifesa. Alle 19:00 parte la prima salva di cannone. Quello verrà ricordato come l'inizio della Terza guerra mondiale, il primo proiettile del grande massacro. Nelle ore successive vengono affondate tre navi battenti bandiera sovietica. Nessuna imbarcazione della flotta che avrebbe dovuto portare ulteriori equipaggiamenti militari a Fidel Castro raggiungerà mai le coste dell'isola di Cuba.

    All'1:00 del 23 ottobre 1962, il comitato centrale del partito comunista dell'Unione Sovietica presieduto dal segretario generale Nikita Krusciov diede il via all'operazione "Sturm". Agenti del KGB supportati da uomini della Stasi, la polizia segreta della Germania dell'Est, già nei mesi precedenti infiltrati a Berlino Ovest, uscirono dalle loro tane per fare il lavoro per cui erano stati istruiti a dovere. In poche ore i quartieri occidentali di Berlino tornarono a bruciare come vent'anni prima. I commando comunisti, compiendo vere e proprie missioni suicide, eliminarono dozzine di alti funzionari dell'amministrazione, politici anticomunisti, commissari di polizia, ufficiali inglesi e americani e sabotarono i punti nevralgici della città. Gli studi televisivi e radiofonici teatro di una sparatoria sanguinosa vennero occupati dai tedeschi dell'est e poi rioccupati dalle forze di sicurezza berlinesi in assetto di guerra quando ormai era in fiamme. Durante quella fatidica notte che verrà ricordata come "la notte del fuoco", Berlino fu illuminata a giorno dalle esplosioni, dai proiettili traccianti, dai fari della contraerea e dagli incendi che divampavano ovunque. Anche se fu scelto di resistere tenacemente in ogni piazza, via e palazzo, nessuno si illudeva di poter tenere Berlino Ovest, la metropoli tedesca era già geograficamente circondata dalla Repubblica Democratica Tedesca. Il suo destino era già segnato prima dell'inizio delle ostilità. I primi carri armati con la stella rossa attraversarono il confine, non solo territoriale, ma anche politico, di due mondi ben distinti, due ore dopo l'inizio delle azioni preparatorie di guerriglia urbana, aiutati dalle bombe del Patto di Varsavia. I cingolati calpestarono le macerie del muro di Berlino ormai inutile barriera di separazione.
    La battaglia si accese violentissima, e si estese in poche ore su tutta la linea di confine tra le due Germanie. La NATO prese immediatamente misure di contrattacco studiate nei minimi dettagli durante gli ultimi diciassette anni di tensione tra i due blocchi del mondo. Su un fronte di oltre mille km, dall'Austria meridionale al mar Baltico, milioni di uomini e migliaia di mezzi, carri, blindati ed aerei da guerra si scontrarono come due eserciti titanici che si erano guardati a lungo negli occhi.

    Sin dai primi giorni i comandi delle forze occidentali furono sconvolti dallo sviluppo iniziale del conflitto. Gli strateghi della NATO sapevano bene che la Russia disponeva di una pressoché inesauribile fonte di uomini in grado di schiacciare le scarne armate anglo-franco-americane collocate in Europa Centrale. Tuttavia credevano che fossero inferiori tecnologicamente all'Occidente e che la penuria di uomini avrebbe compensato con l'abilità di campo e la superiorità logistica. Ma dovettero ricredersi quando i primi bollettini di guerra diedero sfavorevoli gli occidentali annunciando la caduta di città, contrattacchi falliti, ingenti perdite, insistenti attacchi aerei e sbarramenti d'artiglieria.

    Vienna fu la seconda metropoli a cadere dopo Berlino. Il 27 ottobre, dopo che l'antica città imperiale fu nuovamente distrutta come vent'anni prima grazie all'uso massiccio di bombardieri Tu-20, truppe motorizzate dell'armata ceco-magiara entravano nel centro. I soldati, comandati dal generale Maktin indossavano tute e maschere fatte apposta per la guerra batteriologica. La notte precedente avevano sganciato diffusori di gas velenoso che provocavano cecità, paralisi e morte per soffocamento. Le strade della capitale austriaca erano piene di cadaveri, e il generale Dimitri Takulenkic ottenne la resa incondizionata di Vienna dando il nome "formicaio in fiamme" all'operazione appena compiuta.

    28 ottobre 1962: La manovra che avrebbe dovuto spezzare in due l'armata sovietica che puntava su Amburgo e sulla foce dell'Elba per tranciare ed isolare la Germania settentrionale e la Danimarca dopo un successo iniziale fallì in malo modo. Il generale Sather, comandante in capo della terza armata composta da americani, inglesi e canadesi coi carri Centaurion fu costretto a riparare a sud nel corridoio utilizzato dai russi a Willenberge sull'Elba. In due giorni i 118.000 uomini con 620 tank e mezzi corazzati, e 5000 pezzi di artiglieria vennero sconfitti e Sather dovette capitolare venendo imprigionato con i pochi sopravvissuti. La battaglia dell'Elba fu una delle prime battaglie terrestri tra gli occidentali e i sovietici, vinta dall'esercito dell'URSS. Per gli americani e gli alleati della NATO la situazione divenne sempre più critica.

    1° novembre 1962: Un'intera divisione di paracadutisti viene lanciata nei pressi di Francoforte riuscendo a vincere, seppur a caro prezzo, la disperata resistenza dell'esercito federale tedesco. Erano i parà di Tula del colonnello Konstantin Kurochnik, degli aviotrasportati dell'Armata Rossa. Il loro obiettivo era conquistare l'aeroporto militare e civile. La dottrina militare sovietica prevedeva l'uso di ordigni nucleari risolvendo nel più breve tempo possibile scontri terrestri, la battaglia per la conquista di Francoforte era di vitale importanza per l'esito della guerra in Europa continentale. Il generale americano Lemniteer era il comandante della quinta armata NATO, responsabile dell'area, con lo schieramento di 667.000 uomini, una flotta immensa di jet e bombardieri B-52, un corpo d'armata inglese e uno francese e due reggimenti di bersaglieri italiani la NATO era pronta ad una nuova battaglia. Le forze del Patto di Varsavia erano guidate dal generale Basilinskij (circa 800.000 uomini) per la maggior parte russi, ma anche polacchi, tedeschi dell'Est.
    Con fuoco di artiglieria ed aviazione i russi si avvicinarono ai nemici preparando gli ordigni nucleari montati su missili SS-3. Le bombe atomiche, piccole e poco potenti, spianarono la strada all'Armata Rossa, ed ebbero un impatto psicologico tremendo sull'Occidente. Il tabù del nucleare era stato infranto, e poteva accadere un'escalation catastrofica. Il presidente Kennedy dopo una rapida consultazione telefonica col primo ministro britannico MacMillan e il presidente francese De Gaulle ordinò un'immediata rappresaglia missilistica. Il 2 novembre, alle prime luci dell'alba, la metropoli di Minsk venne rasa al suolo da un fungo atomico, e scomparvero centinaia di migliaia di civili. Nelle ore successive si pensò subito a quale potesse essere il bersaglio della contro-risposta nucleare sovietica, Milano o l'Aia? Bruxelles o Lione? Stoccarda o Leeds?

    A Roma una folla oceanica di fedeli si riversò in piazza S. Pietro per pregare il cielo che la guerra avesse fine, mentre esplodeva una nuova guerra civile tra gli stessi italiani di fazioni politiche opposte, un conflitto nel conflitto. In Francia buona parte della politica, composta da socialisti e comunisti cominciarono a dimostrare dissensi e ad avanzare critiche verso De Gaulle, e non erano pochi quelli che auspicavano una pace separata con Mosca per preservare la nazione da infinite distruzioni. La situazione divenne ben presto incandescente quasi come in Italia, e le divisioni ideologiche sfociarono in attentati terroristici e guerriglie urbane.

    Non arrivò la contro-risposta sovietica all'ecatombe di Minsk, il partito comunista dell'Unione Sovietica era interessato all'esito a suo favore nella battaglia di Francoforte, sapeva che azioni punitive nucleari avrebbero innescato una conseguenza apocalittica non solo per i nemici ma per tutto il pianeta.
    Il 4 novembre le forze corazzate russe sfondarono alcune difese della NATO, ben poco rimaneva dell'esercito della Germania Federale. I T-55 paracadutarono contingenti russi nell'aeroporto civile di Francoforte, ormai le forze armate occidentali nella città tedesca erano in rotta, e ridotte a brandelli. L'esercito della NATO era stato ancora una volta vinto da quello del Patto di Varsavia, sebbene fossero morti più di 100.000 russi per offensive nucleari tattiche americane. Sventolò la bandiera rossa su quello che restava del Kaiserdom, antico duomo e luogo di incoronazione degli imperatori del Sacro Romano Impero.

    Dopo l'occupazione di Berlino Ovest, Kennedy ordinò l'invasione di Cuba. I marines americani sbarcarono in massa nella baia dell'Avana, a capo S. Antonio, sulle spiagge vicino a Cardenas e da Guantanamo via terra. La resistenza fu molto tenace e feroce, spuntavano come funghi le formazioni guerrigliere filocastriste. Santiago de Cuba, Santa Clara, Placetas, l'Avana. Grandi scontri che si ebbero nel teatro di guerra caraibico. Gli scontri si ebbero anche nelle piantagioni di zucchero, di tabacco, in sperduti centri rurali, molti comunisti indossarono abiti civili per mimetizzarsi e compiere attentati contro gli americani, che si ritorsero molto spesso anche contro la popolazione civile inerme sospettata di nascondere guerriglieri e soldati cubani.

    [continua]
    Ultima modifica di Cattivo; 11-04-12 alle 17:15

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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    In America Centrale e Latina l'infezione comunista esplose quasi simultaneamente nella quasi totalità degli Stati. Spesso nelle stesse nazioni centro-sudamericane i loro governi e popoli entrarono in conflitto fra di loro e anche nella propria politica interna. Nessuno doveva rimanere fuori dai giochi, ben presto tutto il mondo avrebbe dovuto scegliere con chi schierarsi e niente doveva essere periferico alla nuova guerra. Il 26 novembre il Messico entrò subito in guerra a fianco del potente vicino, dichiarando tutto l'appoggio necessario per le operazioni nel mar dei Caraibi contro Castro. Ma il governo messicano dovette affrontare subito una crisi interna, la rivolta zapatista nella regione di Chiapas, e i gruppi terroristici e guerriglieri d'ispirazione marxista-leninista che si formarono in altre zone povere e depresse. A Città del Messico avvengono più di 190 attentati dinamitardi in un solo anno.
    Il Guatemala, il Nicaragua, El Salvador e l'Honduras insorsero all'unisono contro i propri governi centrali, additati come nemici del proletariato e della rivoluzione. Su molte case di città campeggiavano le scritte del potente F.A.L.C. (Fronte di Liberazione Americano Comunista) organizzazione composta da agenti russi, castristi e da sicari ispanici addestrati alla guerriglia e alla nefandezza. Il Costa Rica riuscì a dichiararsi neutrale alle vicende esterne. Il Belize si schierò con gli Stati Uniti essendo sotto protettorato britannico, divenendo una fortezza per la Royal Army e per tanti rifugiati anti-comunisti dell'America Centrale e per molti cittadini britannici; Panama, protetta dalla flotta americana si schierò con Kennedy più come colonia che come Stato sovrano.

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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    In America Centrale e Latina l'infezione comunista esplose quasi simultaneamente nella quasi totalità degli Stati. Spesso nelle stesse nazioni centro-sudamericane i loro governi e popoli entrarono in conflitto fra di loro e anche nella propria politica interna. Nessuno doveva rimanere fuori dai giochi, ben presto tutto il mondo avrebbe dovuto scegliere con chi schierarsi e niente doveva essere periferico alla nuova guerra. Il 26 novembre il Messico entrò subito in guerra a fianco del potente vicino, dichiarando tutto l'appoggio necessario per le operazioni nel mar dei Caraibi contro Castro. Ma il governo messicano dovette affrontare subito una crisi interna, la rivolta zapatista nella regione di Chiapas, e i gruppi terroristici e guerriglieri d'ispirazione marxista-leninista che si formarono in altre zone povere e depresse. A Città del Messico avvengono più di 190 attentati dinamitardi in un solo anno.
    Il Guatemala, il Nicaragua, El Salvador e l'Honduras insorsero all'unisono contro i propri governi centrali, additati come nemici del proletariato e della rivoluzione. Su molte case di città campeggiavano le scritte del potente F.A.L.C. (Fronte di Liberazione Americano Comunista) organizzazione composta da agenti russi, castristi e da sicari ispanici addestrati alla guerriglia e alla nefandezza. Il Costa Rica riuscì a dichiararsi neutrale alle vicende esterne. Il Belize si schierò con gli Stati Uniti essendo sotto protettorato britannico, divenendo una fortezza per la Royal Army e per tanti rifugiati anti-comunisti dell'America Centrale e per molti cittadini britannici; Panama, protetta dalla flotta americana si schierò con Kennedy più come colonia che come Stato sovrano.

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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    FantaTermometro. Terza Guerra Mondiale. Scenario Africa del Sud.

    Dicembre 1962. La guerra razziale fomentata strumentalmente da consiglieri militari dell'URSS, esplode e travolge rapidamente la già traballante "Federazione di Rhodesia e Nyasaland": la maggioranza africana massacra la minoranza bianca in Rhodesia del Nord e Nyasaland e dichiara l'indipendenza da Londra, con i nuovi nomi rispettivamente di Zambia e Malawi e aggressivi governi marxisti.
    Ma nella colonia britannica (quasi-dominion status) della Rhodesia del Sud, dove la minoranza bianca è più organizzata e consistente le cose vanno diversamente: la politica espansionistica sovietica in Africa tramite guerre razziali e mercenari cubani, trova un insormantabile ostacolo.
    Il 18 gennaio 1963, nell'epica battaglia di Sinoia (Rhodesia del Sud) l'esercito e l'aviazione della Rhodesia del Sud (composti da valorosi militari di formazione inglese), sbaragliano i ribelli africani dello ZANLA e numerosi mercenari cubani, tutti penetrati massicciamente dallo Zambia, che altrimenti avrebbero dilagato nel Paese.
    Il 13 febbraio 1963, i soldati rhodesiani con un raid irrompono in Mozambico nella provincia del Tete (Mozambico: provincia d'oltremare Portoghese) in soccorso dei civili portoghesi e delle esigue truppe coloniali portoghesi, che stanno per essere sopraffatti dai miliziani africani del FRELIMO e dello ZANLA e dai mercenari cubani: le forze armate rhodesiane annientano i nemici e distruggono i campi di addestramento del FRELIMO e dello ZANLA nella provincia mozambicana del Tete; vengono individuati ed eliminati anche dei consiglieri militari sovietici.
    L'11 aprile 1963 il premier bianco rhodesiano Winston Field ottiene dal premier britannico Harold Macmillan l'Indipendenza della Rhodesia del Sud:
    Londra riconosce il governo di minoranza bianco di Salisbury.
    L'intervento militare rhodesiano ha contribuito ad evitare un possibile scontro frontale fra sudafricani (impegnati in Angola al fianco dei portoghesi contro nazionalisti neri e cubani) e sovietici nel sub-continente dell'Africa australe.
    Ultima modifica di Ferragni; 11-04-12 alle 21:59

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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    L'America Latina cadde in una situazione confusa dal punto di vista politico e militare. La Colombia e il Venezuela dichiararono lo stato d'assedio con misura drastica ai disordini crescenti. In Perù nel dicembre 1962 iniziarono le rivolte degli indios nelle campagne. La Bolivia si affrettò a dichiararsi neutrale alla guerra, ma fu sospettata di parteggiare per la guerriglia marxista-leninista del continente essendo amministrata da un governo decisamente di sinistra, scatenando una reazione militare del vicino Paraguay, del Brasile e del Cile che accolsero la richiesta dell'ala più anticomunista dell'esercito boliviano. A Rio de Janeiro e a San Paolo esplodono le prime guerriglie urbane e manifestazioni violente represse duramente e ciò provoca la nascita di una fittizia "Repubblica proletaria brasiliana" nel cuore della foresta amazzonica. Lo stesso governo brasiliano assistendo a rivolte filo-sovietiche decise l'intervento immediato a fianco degli USA inviando in Europa un corpo di spedizione brasiliano di sei divisioni tra fanti e carri, per un totale di 100.000 uomini.
    In Capodanno il Papa Giovanni XXIII, detto il "Papa buono" invoca la pace per non ripetere le atrocità e gli errori della guerra precedente, ma il pontefice è già malato di cancro e le sue parole vengono offuscate dai fuochi dei blocchi contrapposti.

    Nel gennaio 1963 la Cina dichiarò di rimanere in disparte per il momento, non essendo attirata dall'entrare in guerra al fianco di una superpotenza come l'Unione Sovietica condividendo la sua ideologia di facciata ma diffidandone in profondità. Mao Tse-Tung, il presidente-dittatore cinese sapeva bene che doveva aspettarsi un grande massacro tra i potenti per poi intervenire in condizioni vantaggiose, inoltre sognava la resa dei conti con la Corea del Sud, con i cinesi nazionalisti del Taiwan e col Giappone affermando la Repubblica Popolare come unica potenza dell'Estremo Oriente.

    Il 17 gennaio 1963 il Vietnam del Nord entrò nel conflitto guidato dal capo carismatico Ho Chi Minh, per le promesse che gli furono avanzate da Mosca. Dopo l'abbandono dei francesi dell'Indocina, gli americani, prendendo il loro posto, volevano che i loro interessi nell'area del Sud-Est asiatico rimanessero in piedi evitando infiltrazioni rivoluzionarie comuniste e creare quindi un argine proprio nel Vietnam del Sud. Se fosse caduto il regime filo-americano della capitale Saigon anche Laos e Cambogia sarebbero stati sopraffatti provocando un effetto domino nella regione. Il governo degli Stati Uniti chiese un pronto intervento dei suoi alleati dell'oceano Pacifico e dell'oceano Indiano. Australia e Nuova Zelanda sapevano che si sarebbero trovati in casa un nemico venuto da lontano e inviarono contingenti e rinforzi in Vietnam del Sud a fianco di thailandesi, filippini e coreani che lottarono con coraggio.
    L'India dichiarò la neutralità e insieme ad essa il suo rivale storico il Pakistan. In Malesia si evitarono golpe filo-sovietici e scontri per il lavoro anti-guerriglia svolto dai britannici negli anni prima e la situazione rimase tranquilla.

    In Medio Oriente si affilarono i coltelli, la piccola Giordania si era avvicinata ai russi ma non poteva allearsi con loro essendo retta da una monarchia che aveva simpatie filo-americane e si dichiarò neutrale; mentre Egitto e Siria non schierandosi apertamente con i sovietici ricevettero da questi rifornimenti di armi e munizioni da usare contro gli israeliani e contro chiunque li avesse difesi. Lo Stato d'Israele il 2 febbraio venne attaccato da forze congiunte siriane ed egiziane trasformandosi in una vera e propria fortezza per l'Occidente nell'area mediorientale. Le nazioni arabe ben conoscevano le difficoltà contro il loro nemico, essendo molto determinato a resistere e a contrattaccare, essendo disposto al sacrificio e il suo esercito era tra i più tecnologicamente avanzati del mondo anche grazie agli Stati Uniti. Tel Aviv si trincerò e dichiarò un'accanita resistenza in caso di possibile occupazione araba, ma l'aviazione israeliana annientò facilmente le esigue forze aeree egiziane, già distrutte una volta nella guerra arabo-israeliana del 1948, la modernizzazione dell'apparato bellico egiziano operato da Nasser dopo il suo colpo di stato diede più filo da torcere ad Israele, ma non troppo.

    La quasi totalità dell'Africa rimase come scenario periferico al conflitto, di importanza secondaria rispetto allo scacchiere principale di guerra. Gli ormai ex colonizzatori europei erano interessati a garantirsi rifornimenti e alleanze dove avvenivano estrazioni di risorse per materiale bellico. Esplose da qualche parte una violenta guerriglia anti-coloniale, in Angola, Guinea e Mozambico e il governo portoghese dovette correre ai ripari dichiarandosi neutrale insieme alla Spagna franchista e gestendo i territori d'oltremare per debellare le insurrezioni. Il Sahara Occidentale iniziò una nuova guerriglia contro gli spagnoli per ottenere l'agognata indipendenza, anche qui giunsero armi e mezzi dall'Unione Sovietica che sperava di sfiancare ed abbattere gli ultimi regimi fascisti rimasti in Europa, nacque una Repubblica Democratica Araba di Sahraui immediatamente repressa dall'esercito coloniale spagnolo. Il F.R.E.L.I.M.O. (Fronte di Liberazione del Mozambico) che si allineò col governo di Mosca e iniziò attacchi e offensive contro l'esercito coloniale portoghese prendendo contatti col M.P.L.A. (Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola) che fece azioni analoghe contro il governo di Lisbona. Nel frattempo la Finlandia e la Grecia crollavano di fronte alla macchina bellica sovietica

  6. #6
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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    Apocalittico, ma pieno di inesattezze.
    A parte il fatto che gli USA non avevano carri Centurion nelle loro unità corazzate, la prassi tattica e strategica NATO in caso di sfondamento sovietico prevedeva l'uso di armi nucleari tattiche. L'armata sovietica sarebbe stata cancellata non appena avesse messo piede a Vienna.

    Orrendo, ma vero.
    E poi, chissà....
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  7. #7
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    Predefinito Re: Terza Guerra Mondiale

    Citazione Originariamente Scritto da occidentale Visualizza Messaggio
    Apocalittico, ma pieno di inesattezze.
    A parte il fatto che gli USA non avevano carri Centurion nelle loro unità corazzate, la prassi tattica e strategica NATO in caso di sfondamento sovietico prevedeva l'uso di armi nucleari tattiche. L'armata sovietica sarebbe stata cancellata non appena avesse messo piede a Vienna.

    Orrendo, ma vero.
    E poi, chissà....
    Cara, condivido pienamentA e ti do pure una likessa!
    E anche con una guerra convenzionale il blocco di Varsavia le avrebbe prese touttA.
    Di buono, che si sarebbe combattuto in territorio tedesco.

 

 

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