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    Predefinito Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-usura

    Usa, protesta contro crisi: arrestate 80 persone



    NEW YORK - Circa 80 persone che manifestavano a Manhattan sono state arrestate, quasi tutte con l'accusa di aver bloccato il traffico. La protesta 'Occupare Wall Street' è entrata nella seconda settimana e i partecipanti continuano a marciare nella City di New York contro i salvataggi delle banche, la crisi dei mutui e, ultimo motivo, l'esecuzione di Troy Davis in Georgia. Tra i fermati, alcuni sono accusati di condotta disordinata e di aver resistito all'arresto, un dimostrante di aver aggredito un agente che avrebbe riportato un infortunio alla spalla.

    A Union Square la polizia ha cercato di circondare i manifestanti utilizzando reti di plastica arancione, ma alcuni video degli arresti pubblicati on-line mostrano anche l'utilizzo di spray al peperoncino contro donne già isolate dal corteo principale e un uomo con sangue in faccia che viene buttato a terra e ammanettato da un agente. Il portavoce della protesta Patrick Bruner ha criticato la risposta della polizia, definita "estremamente violenta". I manifestanti, ha aggiunto, hanno cercato di portare avanti una dimostrazione pacifica.



    Usa, protesta contro crisi: arrestate 80 persone
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    Gli umori corrodono il marmo

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    USA, PROTESTE E VIOLENZA A WALL STREET



    NEW YORK - Decine e decine di manifestanti sono ancora decisi ad "occupare Wall Street", continuando a sfilare in strada per protestare contro i salvataggi delle banche, la crisi dei mutui e, ultimo motivo, l'esecuzione di Troy Davis in Georgia. Secondo le prime stime sarebbero almeno ottanta le persone arrestate solo a Manhattan, con l'accusa di aver "bloccato il traffico".

    Tra le persone fermate, ce ne sono alcune su cui grava l'accusa più pesante di condotta disordinata e di resistenza a pubblico ufficiale. Un manifestante è stato inoltre accusato di aver aggredito un agente, provocandogli un infortunio alla spalla.
    I manifestanti sono stati circondati con reti di plastica arancione a Union Square ma alcuni video comparsi on line stanno già facendo il giro del mondo e mostrano come sia stato utilizzato anche spray al peperoncino contro donne già isolate dal corteo principale.

    Altre immagini mostrano un uomo con sangue in faccia che viene buttato a terra e ammanettato da un agente. Patrick Bruner, uno dei leader e portavoce della protesta, ha condannato la reazione della polizia, definita "estremamente violenta", mentre i manifestanti, secondo le sue parole, hanno cercato di portare avanti una dimostrazione pacifica.


    USA, PROTESTE E VIOLENZA A WALL STREET -VIDEO - Leggo
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  3. #3
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    A dimostrazione, come diceva quella canzone dei Peggior Amico, "Stato di polizia", la libertà è solo un illusione: tutte le classi dirigenti, quando vai a disturbarle poco poco nella loro comoda normale tranquillità reagiscono con un solo modo: la violenza e la prepotenza. La violenza di queste elites del cazzo si esprime in tutta la loro intolleranza nel mentre imperterrita aumenta i suoi privilegi mettendocela a tutti nel di-dietro: fiscalismo, denaro dal nulla per salvare le banche, tagli; tutto a loro, niente spazio agli altri.
    No, nessuna collaborazione con questa feccia di mafia finanziaria è possibile, solo il boicottaggio e la guerra.
    Non vogliono essere disobbediti, non vogliono che li si contesti fuori da uno spazio telematico. E io non li voglio più tra i coglioni.
    Ultima modifica di Avanguardia; 25-09-11 alle 18:08

  4. #4
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    Democrazia: ho detto tutto.
    E per capirne la brutalità è sufficiente informarsi sui pestaggi al G8 di Genova
    ,ad alcuni vennero divaricate le dita fino a rompergli le ossa e la carne,ad altri
    vennero strappati i piercing "a freddo".
    E questa fogna poi ha il coraggio di criticare Iran e Siria...mah!

  5. #5
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    Indignati a New York, 700 arrestati - Corriere della Sera
    Indignati a New York, 700 arrestati
    La protesta sul Ponte di Brooklyn: fermato il traffico
    LA PROTESTA

    Indignati a New York, 700 arrestati

    La protesta sul Ponte di Brooklyn: fermato il traffico


    La polizia ha fermato i manifestanti di «Attenti a Wall Street (Reuters)
    MILANO - Circa 700 persone sono state arrestate sabato sera a New York per aver bloccato il traffico sul Ponte di Brooklyn. Continua la protesta nella Grande Mela contro gli effetti della crisi economica. Fonti di polizia hanno spiegato che i manifestanti «sono stati bloccati perché costituivano una minaccia all'ordine pubblico, sebbene la manifestazione fosse del tuto pacifica».

    IN GUARDIOLA - Alcuni dei manifestanti sono stati rilasciati dopo poche ore, mentre altri sono stati trattenuti in attesa dell'udienza davanti al giudice che si terrà entro 24 ore. La protesta era cominciata nel pomeriggio al Liberty Plaza, dove da due settimane va avanti la contestazione degli «indignados di Wall Street», accampati in un parco a pochi metri dalla Borsa di New York, simbolo della finanza internazionale. «Diverse centinaia di persone si sono poi indirizzate verso il Ponte di Brooklyn», ha spiegato la polizia, aggiungendo che la maggioranza manifestanti sono rimasti sul marciapiede senza provocare incidenti. C'erano cartelli scritti a mano che invocano la «fine della Fed», o della banca d'affari Goldman Sachs. «Siamo di tutte le razze, tutti i sessi, tutte le credenze. Noi siamo la maggioranza. Siamo al 99%. E noi non vogliamo stare in silenzio», hanno detto in il loro sito web gli attivisti del movimento «Attenti a Wall Street».

    Redazione Online
    02 ottobre 2011 114

    Dal sito del Corriere, c'è questo video.
    http://video.corriere.it/new-york-ar...b-49e285760169
    Ultima modifica di Avanguardia; 02-10-11 alle 11:53

  6. #6
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    New York, indignados bloccano il ponte di Brooklyn. Centinaia di arresti | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano
    New York, indignados bloccano il ponte di Brooklyn. Centinaia di arresti
    E’ salito a più di 700 il numero di manifestanti arrestati dalla polizia a New York per aver bloccato il ponte di Brooklyn. Gli arrestati fanno parte del movimento degli “indignados” americani, che da ormai due settimane manifestano davanti a Wall Street per protestare contro i finanzieri e i politici, ritenuti responsabili della crisi economica.

    “Più di 500 sono stati arrestati sul Ponte di Brooklyn nel tardo pomeriggio, dopo che ripetuti avvertimenti erano stati dati dalla polizia ai manifestanti perché rimanessero sui marciapiedi – ha detto un portavoce della polizia – alcuni hanno obbedito e hanno percorso il marciapiede senza essere arrestati. Altri si sono presi per le braccia e hanno proceduto sulla carreggiata dei veicoli e sono stati arrestati”. Il ponte è stato riaperto alle 20:05 ora locale (le 2:05 in Italia).

    Chi sono gli indignados

    Si riuniscono ogni sera per l’Assemblea Generale e decidono le strategie del giorno. Una sorta di Costituente i cui Stati Generali sono composti da disoccupati, veterani, studenti, insegnanti, tutti gli ‘ordinary Joe’. Li unisce un comune denominatore, sono fuori dai giochi di Wall Street. E la delusione contro Barack Obama accusato di aver tradito i suoi ideali. Il loro unico legame con la finanza è quello dei risparmi mandati in fumo con la crisi economica. Si ispirano alla Spagna, all’Egitto, alla Grecia, alla Tunisia e alla recente protesta delle tende a Tel Aviv. Il loro quartier generale è all’ombra dei grattacieli di Wall Street. Si sono installati a Zucconi Park, tra la Broadway e Liberty Street.

    “Ogni presidente – dicono – è schiavo di Wall Street”. Ed evocano i movimenti giovanili degli anni ’60, è da loro che sono partiti i cambiamenti, sono loro che hanno fatto sì che il sistema cambiasse. “Noi vogliamo fare lo stesso – racconta Luke Richardson, 25 anni cameriere – la storia ci insegna che i cambiamenti vengono sempre dal basso”. La solidarietà dei cittadini non si è fatta attendere, i passanti offrono donazioni, e alcuni ristoranti hanno donato del cibo. C’è così una sorta di cucina sempre aperta dove tutti possono sedersi alla tavola comune. Un movimento nato a New York, davanti a Wall Street, ma che si sta espandendo a macchia d’olio anche nelle altre città degli Stati Uniti grazie ad una rete di comunicazione messa in piedi nella stessa piazza. Come ormai succede ovunque, le armi sono YouTube, Facebook, Twitter, trasmettono persino aggiornamenti in tempo reale in streaming. Fanno circolare anche un loro quotidiano, ‘The Occupied Wall Street Journal’. Il 6 ottobre il movimento si sposterà a Washington, simbolo della politica e delle lobby, in occasione del decimo anniversario della guerra in Afghanistan.


    Se andate al link c'è un altro video.
    Ultima modifica di Avanguardia; 02-10-11 alle 12:38

  7. #7
    Brigata Boschi
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    democrazia...e questi vogliono esportare la "civiltà"...
    planando sopra Boschi di braccia tese

  8. #8
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    Spagna, la polizia arresta 4 Indignados E a Barcellona riesplode la protesta | Cristina Artoni | Il Fatto Quotidiano
    Spagna, la polizia arresta 4 Indignados
    E a Barcellona riesplode la protesta
    In manette i manifestanti del 15-M, presenti lo scorso 15 giugno davanti alla sede della Generalitat, il Parlamento catalano. "Un'azione repressiva contro tutto il movimento – dicono dall'associazione – , presenteremo una denuncia collettiva contro gli agenti che il 27 maggio hanno caricato con violenza chi protestava pacificamente"
    La manifestazione degli indignados a Barcellona il 15 giugno scorso
    “La pace sociale sta per saltare” spiegano dai microfoni tornati ad occupare Plaza Catalunya di Barcellona. A richiamare d’urgenza alla mobilitazione i militanti del 15-M sono stati gli arresti di 4 manifestanti presenti lo scorso 15 giugno davanti alla sede della Generalitat, il Parlamento catalano. ”Questa è la loro democrazia – precisano due ragazze di fronte ad una piazza improvvisamente colma di gente – stanno criminalizzando la dissidenza politica. Non ci resta che ritornare nelle strade per poi canalizzare tutta l’energia nello sciopero generale del 15 ottobre”.

    Le mani della piazza ritornano intanto a muoversi a farfalla e dal fondo partono gli slogan “Non ci rappresentano” e “Al Parlamento c’ero anch’io”. Dall’indignazione si è pronti, dicono in molti, a passare all’azione. Nella piazza intanto si respira una rabbia appena contenuta: “E’ un giorno triste – dice una studentessa di filosofia – perché sapere che uno di noi sta pagando con la propria libertà scatena un profondo senso di ingiustizia”. I 4 arrestati rientrano nel gruppo di 22 persone imputate per la protesta dello scorso giugno davanti al Parlamento catalano. La manifestazione aveva costretto 32 politici, tra cui il presidente della Generalitat, Artur Mas, ad entrare nella sede a bordo di un elicottero.

    Alcuni politici, nel tentativo di passare dall’accesso principale, erano stati insultati e in alcuni casi macchiati con vernice. Gli imputati – il gruppo di 22 – sono accusati di aver bloccato fisicamente l’accesso ai parlamentari. “Sono accusati – spiega Andres Garcia della commissione legale del 15-M – di delitto ‘contro le istituzioni dello Stato’. Un reato che non è mai stato applicato prima, malgrado si siano svolte nel corso degli anni molte iniziative davanti alle sedi di Parlamenti autonomi e del Congresso. E’ una decisione sproporzionata che si somma con quella di portare in un processo criminale gli esponenti del 15-M davanti all’Audiencia Nacional, un’istituzione nata dal Tribunale dell’ordine pubblico franchista (TOP), un tribunale speciale storicamente utilizzato per casi di natura politica”

    Mentre nella piazza spuntano cartelli in appoggio anche ai manifestanti di New York di Occupy Wall Street, prendono la parola i lavoratori di scuola, università e sanità da settimane in sciopero contro i tagli imposti dal governo: “Dalla Grecia, da NY, dal Cile si sta alzando un vento contro il disegno che ci vogliono imporre – dice un professore universitario – vogliono distruggere la possibilità di garantire un’istruzione di qualità”. La sua insoddisfazione si somma alla voce di un’infermiera di uno degli ospedali catalani vittima della scure dei tagli: “Non è nemmeno più garantita la radioterapia per i casi più gravi. Propongo di passare all’azione da subito, prima del 15 ottobre, ed occupare gli uffici pubblici per dimostrare che ci appartengono”.

    Sotto il nome del 15-M si stanno riunendo nuovamente dopo l’estate tutti i gruppi sociali che avevano partecipato alla sua nascita. ”Gli arresti rappresentano un’azione repressiva contro tutto il movimento – dice Andres Garcia – in questo caso non ci resta che garantire assistenza legale. Ma il nostro prossimo passo sarà presentare una denuncia collettiva contro la polizia che qui in questa piazza il 27 maggio aveva caricato con violenza dei manifestanti pacifici, provocando diversi feriti”. Il 15-M rilancia e lo fa con tutte le prove del caso. Per mesi nel sito www.acampadadebarcelona.org sono state raccolte testimonianze di persone definite “vittime degli abusi” della polizia.
    Ultima modifica di Avanguardia; 05-10-11 alle 00:35

  9. #9
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    New York, scontri tra manifestanti e polizia nel corteo di ‘Occupy Wall Street’ | Roberto Festa | Il Fatto Quotidiano
    New York, scontri tra manifestanti e polizia nel corteo di ‘Occupy Wall Street’
    Dopo la violenza e gli arresti, la preoccupazione degli indignados statunitensi è un'altra: che i democratici di Barack Obama addomestichino la rivolta dal basso per farla diventare un Tea Party liberal e progressista. Intanto la protesta dilaga in tutti gli Usa
    Una manifestazione di 'Occupy Wall Street'
    Scontri tra manifestanti e polizia, arresti (18 per gli organizzatori, molte decine per alcuni testimoni) e polemiche. E’ finita così la marcia degli ‘indignados’ statunitensi, che da tre settimane occupano lo Zuccotti Park. La violenza quasi al termine della manifestazione (iniziata nel pomeriggio e terminata alle 21, le tre del mattino in Italia), quando il corteo pacifico è giunto nei pressi della zona off limits della borsa di Wall Street. Alcuni manifestanti hanno cercato di forzare gli sbarramenti e la polizia ha reagito: ha circondato la testa del serpentone (in prima linea anche il regista premio oscar Michael Moore) e c’è stato l’incontro ravvicinato. Violento.

    Prima di allora, la marcia è stata non solo pacifica, ma anche altamente simbolica. Dopo i contatti dei giorni scorsi, infatti, diverse unions sono scese in piazza insieme ai giovani di “Occupy Wall Street“. Ieri sera, nella marcia che ha percorso una decina di isolati di Lower Manhattan – da Foley Square, accanto a City Hall, sino a Zuccotti Park, quartier generale del movimento – si sono visti migliaia di aderenti ai sindacati più influenti di New York e d’America (tra gli 8 e i 12 mila manifestanti, dicono gli organizzatori).

    C’erano gli iscritti all’AFL-CIO, la maggior organizzazione dei lavoratori americani; gli United Auto Workers e la Transit Workers Union (che rappresentano gran parte dei conducenti d’autobus di New York); la United Federation of Teachers, cui fanno capo gli insegnanti delle scuole pubbliche della città; gli infermieri delle National Nurses United. E ancora il Professional Staff Congress della City University, con un patrimonio di 20 mila aderenti, tra professori e staff tecnico e amministrativo.

    Il popolo dei sindacati, insieme a migliaia di giovani ma anche a molti newyorkesi di tutte le età (“Sono una ragazza degli anni Sessanta e manifesto contro il disastro che è diventata la nostra democrazia”, spiegava una newyorkese di 63 anni, Susan Enoch) hanno urlato slogan e innalzato cartelli con le parole d’ordine della rivolta contro il capitalismo rapace di Wall Street e i limiti della democrazia americana. “Cosa c’è nei vostri portafogli?”, “Noi siamo il 99%”. “Dov’è il mio bailout?”, “Salva la nostra Repubblica!”, “Eguaglianza. Democrazia. Rivoluzione”.

    Molti ragazzi portavano cartelli con cifre a molti zeri: le migliaia di dollari di debito con cui quasi tutti gli studenti americani escono dal college. Canti, danze, marce improvvisate sono andati avanti per ore (a New York City non sono necessari permessi per organizzare sit-in e marce). Con il buio ormai calato sulla città, si udiva nel parco il suono di tamburi e si respirava un forte odore di incenso bruciato tra i ‘saccopelisti’, pronti a passare un’altra notte per strada.

    “Occupy Wall Street” quindi cresce. Il movimento si è dotato di un organo di stampa, l’”Occupy Wall Street Journal”. Oltre a New York, manifestazioni contro “l’avidita delle corporations” si sono svolte a Boston, Chicago, Los Angeles e in decine di college grandi e piccoli d’America: Albany, Buffalo, Binghamton, Ann Arbour. Ce ne sarà una oggi a Washington, che prenderà di mira K Street e le potentissime società di lobbying.

    La forza del movimento è testimoniata dalle parole di Stuart Appelbaum, leader sindacale newyorkese, che alcuni giorni fa si chiedeva: “Ma questi sono un branco di hippies o degli agitatori?”, e che ieri era a manifestare con i ragazzi. La forza del movimento è testimoniata da inattesi attestati di simpatia (“Non li si può biasimare”, ha detto il chairman della Fed, Ben Bernanke), ma soprattutto dal tentativo ormai esplicito dei democratici di mettere il cappello sul movimento. Importanti esponenti della sinistra del partito hanno dato il loro appoggio all’occupazione: Peter Welch, Louise Slaughter, Keith Ellison, Raul Grijalva.

    Nelle prossime ore una serie di seminari e di teach-in si svolgeranno a Zuccotti Park e nelle aree immediatamente vicine. “Un modo per concretizzare le nostre proposte”, ci dice l’organizzatore di un incontro su come azzerare il debito dei laureati. In questo momento una delle preoccupazioni più forti, e delle ragioni di critica, è proprio la presunta natura di pura protesta di “Occupy Wall Street”, il rilancio di slogan nobili ma vuoti, che difficilmente potranno cambiare qualcosa. “Non abbiamo ancora richieste. Stiamo costruendo un processo per formulare richieste”, ha spiegato Drew Hornbein, uno dei ragazzi che da 19 giorni occupano Lower Manhattan, riconoscendo implicitamente la difficoltà di elaborare un vero programma di riforme.

    C’è comunque, dentro e fuori il movimento, un’altra paura, o attesa. Che la rivolta venga “addomesticata”, che diventi uno strumento in mano ai democratici, una sorta di “ala sinistra” della campagna presidenziale di Barack Obama. Ai più attenti tra gli osservatori non è sfuggito l’appoggio caloroso che ha dato alla protesta Van Jones, ex-collaboratore di Obama sulle questioni ambientali, oggi animatore del gruppo “Rebuild the Dream”. Jones sta girando i college d’America spiegando agli studenti il modello che ha fatto il successo del Tea Party: migliaia di gruppi minuscoli, diffusi sul territorio, senza un leader nazionale, tenuti insieme da una sola etichetta. “Tea Party Movement”, appunto.

    “Occupy Wall Street” potrebbe allora diventare, nei disegni della Casa Bianca e di molti democratici, un Tea Party liberal e progressista. Si tratterebbe di un ruolo più limitato, di un obiettivo più circoscritto, rispetto al sogno di dare uno scossone all’America.
    Ultima modifica di Avanguardia; 06-10-11 alle 12:34

  10. #10
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    Predefinito Rif: Il brutale regime USA reprime con la violenza e la galera i manifestanti anti-u

    Citazione Originariamente Scritto da Ektor Baboden Visualizza Messaggio
    democrazia...e questi vogliono esportare la "civiltà"...
    La loro civlità è fatta di guerre,galera e repressione..
    se la tengano.

 

 
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