«Il premier dica che non si ricandida»
«Non siamo in disarmo, dobbiamo guardare alle prossime elezioni con fiducia Silvio Berlusconi. Il senatore deve riconoscere che il nostro esecutivo è stato bravo»
Renato Brunetta (Reuters/Tony Gentile)
ROMA - Aveva tuonato contro la «messa in soffitta della democrazia» e minacciato di non votare la fiducia a Mario Monti. Ma quando ha visto la squadra di governo l'ex ministro Renato Brunetta ha deposto le armi: «Con molta onestà intellettuale, di fronte a professori, banchieri, presidenti di Cnr e di Authority che hanno deciso di servire il Paese in un momento così difficile, io non posso che dire grazie».
Grazie, addirittura?
«È un governo tecnico e fuori dall'ordinario, perché è stata messa tra parentesi e anche alterata la fisiologica dinamica democratica. Ma nel nuovo governo ci sono amici e persone che conosco, il professor Profumo, il dottor Clini, la collega Fornero, brava e competente... C'è gente che stimo, come il professor Ornaghi».
Non era il governo del «golpe» e dei «poteri forti»?
«A persone come Passera, che si sono messe in discussione in un momento difficile, dico grazie senza retropensieri. Purché non ci sia il tradimento dei chierici».
Troppi cattolici?
«No, la presenza dei cattolici non mi turba affatto. Io sono un uomo laico e pragmatico, socialista, riformista e lib-lab. Le persone non le giudico dalle etichette, ma da quello che fanno. Quel che voglio dire è che non si usi l'emergenza per costruire piattaforme o trampolini per storie politiche, personali o di gruppo».
Teme che Monti pensi di candidarsi alle Politiche?
«Mi sarebbe piaciuta una dichiarazione ufficiale che tutto il governo, a partire dal premier, non si candiderà in futuro a qualsiasi tipo di elezione. È un impegno etico. Appena l'emergenza sarà finita, il governo dovrà concludersi».
Per il banchiere Passera c'è chi parla di conflitto di interessi. Lei come la pensa?
«Non sono la vestale dei conflitti e credo alla sua buona fede».
E un ammiraglio alla Difesa?
«Un medico alla Sanità, un militare alla Difesa o un magistrato alla Giustizia sono scelte banali e stucchevoli, che non hanno mai funzionato. Ma ci può essere l'eccezione».
Voterà la fiducia ?
«Se Monti dicesse che tutta l'azione del governo Berlusconi è da buttare, come potrei votarla? Ma non lo farà e il mio voto di fiducia c'è. Gliela do sulla parola, però poi dovrà conquistarsela».
Ha abolito il suo ministero, la Pubblica amministrazione...
«Ne sono felice».
Sta scherzando, vero?
«No, sono felice perché vuol dire che basta solo implementare le cose che ho fatto io. Sono tranquillo, so che Monti porterà a compimento la mia riforma».
Altro che «controllore» del premier, lei è diventato un fan!
«Io conosco benissimo l'agenda europea avendola scritta e confermo che controllerò l'azione del governo. Me ne intendo, io. Sono professore come Monti, amo questo Paese e sono una persona seria. Il premier è uomo capacissimo e di prestigio e sarà al di sopra delle parti. Ma voglio che dica bravo Brunetta, brava Gelmini, viva la legge di stabilità».
Non chiede un po' troppo?
«Il governo Berlusconi è stato uno dei migliori della storia e io da Monti mi aspetto un'operazione verità. Dimostri di essere più riformista di noi e di saper fare cose più belle di Brunetta, di Sacconi e della Gelmini».
Non è che spera di fare il viceministro o il sottosegretario?
«Io, il professor Brunetta? Davanti a me ho una prateria di idee e battaglie parlamentari. Per chi ama la politica si apre un periodo straordinario in cui ripristinare la realtà, tanto vilipesa, dell'esperienza di Berlusconi. Al governo ci tornerò solo dopo aver vinto le elezioni, parola di Brunetta». Monica Guerzoni
17 novembre 2011 | 13:03
«Il premier dica che non si ricandida» - Corriere della Sera