Pagina 1 di 8 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 75
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Ελευσίνα
    Messaggi
    17,701
     Likes dati
    3,634
     Like avuti
    6,648
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    DEFAULT DELL'ITALIA E RITORNO ALLA NOVA LIRA
    DI SANDRO KENSAN
    Rischio Calcolato

    Il ritorno alle amate lire in caso di Default dell'Italia comporterà senz'altro una svalutazione della nuova moneta.

    Gli economisti di diverse banche affermano che in caso di ritorno alla lira si procederà alla svalutazione della nostra moneta dal 30 al 60%. Questo comporta che la banca d'Italia stamperà molte banconote e che i redditi fissi, stipendi e pensioni, rimarranno gli stessi.

    Faccio un esempio, supposto che la nuova moneta si chiami nova-lira e che 1 nova-lira valga 1 euro succederà che chi guadagna 1000 euro guadagnerà il mese dopo 1000 nova-lire.

    Poi lo Stato svaluta del 60% le nova-lire, in questo modo lo Stato diventa più ricco e i cittadini diventano più poveri. O meglio lo Stato mantiene costante la propria ricchezza rispetto al resto del mondo però le ricchezze dei cittadini si svalutano, soprattutto quelle monetarie e il lavoro.

    Lo Stato per svalutare del 60% non farà altro che aumentare del 150% la moneta in circolazione in modo tale che chi prima aveva, ad esempio, l'1% della massa monetaria nazionale, dopo la svalutazione possiede solo lo 0.4% della massa monetaria nazionale.

    Un venditore estero che si trova di fronte a tutta questa carta moneta vuole guadagnare lo stesso di prima e quindi chi ci vende Benzina e Gas moltiplicherà i prezzi per 2.5 ovvero aumenterà del 150% i suoi prezzi in nova-lire.

    Questo vuol dire che la benzina passerà da 1.5 euro al litro a 1.5 nova-lire al litro e dopo la svalutazione del 60% passerà a 3.75 nova-lire al litro. Ovviamente lo stipendio e la pensione e tutti i redditi fissi saranno sempre gli stessi. Riprendendo l'esempio precedente, lo stipendio rimarrà di 1000 nova-lire.

    Se adesso spendo 2000 euro all'anno per il riscaldamento, dopo la svalutazione spenderò 5000 nova-lire a fronte dello stesso stipendio di 1000 nova-lire al mese.

    L'energia elettrica che è fatta quasi tutta con il Gas e il carbone importato aumenterà del 150%. Se l'energia elettrica mi costa 1000 euro all'anno, dopo la svalutazione mi costa 2500 nova-lire all'anno a fronte del mio solito stipendio di 1000 nova-lire all'anno.

    Visto che quasi tutto si fa con l'energia, i prezzi dei generi alimentari diventeranno molto più cari e l'inflazione importata sarà molto elevata per cui il mio stipendio comprerà poche cose, molte meno di prima.

    L'iPhone che adesso costa 500 euro costerà dopo la svalutazione 1250 nova-lire con lo stipendio di 1000 nova-lire. Così i computer, così le auto, così i concimi chimici (che sono fatti con il metano), così i trattori, il cibo e tanti altri prodotti.

    Ovviamente c'è un lato positivo della questione e cioè che tutto quello che viene fatto in Italia e tutto quello che comporta manodopera italiana costerà il 60% in meno agli occhi degli stranieri e quindi i nostri prodotti saranno molto economici per i tedeschi, le vacanze costeranno ai francesi pochissimo. Dopo la svalutazione molti soldi arriveranno dall'estero che ci vedrà come un Paese molto economico.

    Se per fare la pasta importiamo il 40% del grano dall'estero, avremo che il 60% del grano italiano sarà fatto con la manodopera italiana che costerà le stesse novalire dopo la svalutazione e con i carburanti che vengono dall'estero rincarati del 150%. Si stabilirà un equilibrio per cui la pasta aumenterà ma non raggiungerà le vette del 150% di aumento.

    Ovviamente chi potrà aumentare i prezzi lo farà, chi ha un reddito fisso diventerà più povero. Chi aumenterà i prezzi sarà sottoposto alla pressione dei nuovi poveri che non potranno comprare quello che compravano prima.

    Le aziende che delocalizzano hanno la possibilità di incrementare gli utili, una svalutazione sarebbe l'equivalente di una delocalizzazione per le aziende che esportano. Chi esporta si troverebbe un costo della manodopera da paese extraeuropeo e venderebbe a prezzo europeo con guadagni incrementati rispetto alla situazione attuale. Ovviamente un Default provocherebbe parecchi problemi alle aziende italiane ma finita la fase transitoria c'è chi ci guadagnerà.

    La banca UBS ha valutato lo scenario di un Default dei paesi a debole economia quali l'Italia. Ha ipotizzato una svalutazione del 60% ( qui una traduzione) sulla base delle esperienza precedenti quali ad esempio l'Argentina. UBS calcola che il costo pro capite medio di un Default sia di 9500-11500 € per il primo anno per poi ridursi a 3000-4000 € negli anni seguenti. A regime una famiglia di 3 persone perderebbe tra i 9 mila e i 12 mila euro all'anno.

    L'importante sito Wikipedia ha una voce riguardante il Default dell'argentina che descrive chiaramente la situazione che capita a un Paese fallito:

    «Durante il 2002 inflazione e disoccupazione continuarono a peggiorare. Il vecchio tasso di cambio 1 a 1 (1 pesos per 1 dollaro, ndr) era schizzato a quasi 4 pesos per dollaro, mentre l'inflazione accumulata dal momento della svalutazione era circa pari al 80%. La qualità della vita dell'argentino medio si era abbassata di conseguenza; molte imprese chiusero o fallirono, molti prodotti importati divennero praticamente inaccessibili ed i salari furono lasciati così com'erano prima della crisi.»

    Rispetto all'ipotesi di UBS del 60%, Wikipedia per il caso Argentina parla di una svalutazione più forte e pari all'80%. Se poi qualcuno pensasse che gli stipendi e le pensioni in caso di svalutazione saranno incrementati, faccio notare che in Argentina «i salari furono lasciati così com'erano prima della crisi».

    Lo Stato stampando più banconote avrà più soldi per pagare gli stipendi pubblici e le pensioni che rimarranno costanti, quindi avrà realizzato una reale diminuzione della spesa pubblica a scapito dei redditi fissi che saranno tagliati del 60% rispetto a molti beni.

    Un Default ha anche conseguenze bizzarre e poco immaginabili. Per esempio la Grecia che ha tagliato il proprio debito pubblico del 50%, quindi ha fatto un verosimile Default, si trova con problemi rilevanti di approvvigionamento di petrolio. I trader petroliferi affermano che nessuno voglia vendere petrolio alla Grecia e che questa sia costretta a rifornirsi dall'Iran. Gli USA e l'Europa stanno mettendo sotto pressione il paese ellenico perché smetta di comprare petrolio da Teheran. Molto buffo.

    Il motivo per cui la Grecia non riesce a comprare petrolio è che nessuno si fida a venderlo per via del fatto che è una nazione fallita. Immagino che molte altre bizzarrie attendano i paesi in Default.

    Sandro Kensan
    Fonte: Default Italia - Ritorno alla Lira
    19.11.2011

    via Rischio Calcolato

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Cyborg nazzysta teleguidato da Casaleggio
    Messaggi
    26,843
     Likes dati
    664
     Like avuti
    3,823
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Ecco almeno una simulazione sufficientemente attendibile :sofico:

    Postala sul nazionale che son tutti convinti che uscendo dall'euro ci guadagnano ostridicolo:ostridicolo:
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Ελευσίνα
    Messaggi
    17,701
     Likes dati
    3,634
     Like avuti
    6,648
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Sbudella 2000.
    Scritto da Uriel Fanelli il 11/22/2011

    Gira in questi giorni un articolo che parla di come gli inglesi vorrebbero (qualsiasi cosa voglia dire) "spostare in Inghilterra la giurisdizione dei nostri btp" in modo da, a suo dire, permettere che i btp siano forzati ad essere in euro e non in una (eventuale) lira post-euro. Ora, ammesso e non concesso che sia vero, direi proprio che non ci sia motivo di allarmarsi.


    Il motivo per cui non e' il caso di allarmarsi e' semplice assai: lo scenario che prefigura e' tale che avere i btp quotati in euro e' l'ultima cosa che qualcuno vorrebbe. Per capirlo bisogna chiedersi quali siano le differenze principali tra euro ed altre monete , diciamo "tradizionali".

    La prima differenza e' il legame tra l'autorita' fiscale del paese titolare della moneta e la moneta stessa.

    Se si dice che il Rublo e' la moneta della Russia si sta dicendo che , essenzialmente, i russi non possono fregarsene fischiettando da un giorno all'altro, dicendo "Rublo? Non e' mica roba mia!". Il motivo e' che essendo tutta la moneta (stampata e non) proprio quella, la nazione finisce col rispondere del suo andamento, dove "rispondere" e' un concetto materiale: l'economia reale funziona con quella roba li'.

    Non che questo cambi per lo stato: se con 1000 rubli ci compri le caramelle, il governo deve capire che se vuole costruire un fucile per i soldati deve avere molti rubli, gli piaccia o meno. Cosi', il profondo legame tra economia materiale della nazione, effetto fiscale e conio fa si che il rublo sia la moneta della Russia, punto.

    Adesso facciamo un esempio: il dinaro Jugoslavo. Mano a mano che la Ex Jugoslavia si disgrego' , il dinaro venne abbandonato da tutti i paesi che se ne distaccavano, sino a rimanere semplicemente la moneta serba. Ora, cosa sarebbe successo se ANCHE la serbia si fosse distaccata dal dinaro ripudiandolo? La risposta era che: se nessuno si fa carico di cambiare le monete e le banconote nelle nuove valute, esse diventano semplicemente roba per collezionisti, cioe' una moneta fuori corso che vale quanto i soldi del monopoli.

    Non che il fatto che la Serbia si e' tenuta il dinaro abbia salvato il suo potere di acquisto: comunque ad ogni pezzo di stato perso corrispondeva uno choc economico, il quale non rendeva cosi' affidabile un investimento quotato in dinari. Non credo proprio che in quel periodo qualcuno abbia insistito per avere i propri risparmi quotati in dinari.

    Ora, facciamo un passo indietro: qualcuno pretende di inchiodare all'euro il debito italiano. Ma contro cosa vuole tutelarsi? Vuole tutelarsi contro il caso in cui l'Italia sia fuori dall' Euro e quindi abbia la possibilita' di stampare moneta liberamente svalutandola, cioe' sia fuori da UE, SME e qualsiasi altro legame che infici la sovranita' monetaria.

    Questo e' lo scenario necessario perche' la cosa abbia senso.


    Ora, in una situazione del genere, l' Euro si troverebbe in una situazione simile a quella del dinaro Jugoslavo.
    Una nazione -e non la piu' piccola dell'eurozona- si sarebbe appena staccata, producendo ipso facto una crepa nel trattato, ovvero definendo un percorso di uscita dal trattato. Ma se viene meno l'inflessibilita' del trattato e l'Euro diventa una moneta a geometria variabile, chi diamine risponde dell' Euro in se?

    ui viene il punto principale: in caso si verifichi lo scenario temuto, cioe' Italia fuori dall' Euro e possibilita' di stampare la lira ad mendula canis , l' Euro sarebbe una moneta soggetta ad oscillazioni gigantesche, dal futuro incerto e specialmente senza che sia chiaro, neanche teoricamente, chi sia il prestatore di ultima istanza. Se infatti si definisce il percorso per uscire dall'Euro , chiunque puo' da un momento all'altro liberarsi dalla responsabilita' (e del peso economico) di essere il prestatore di ultima istanza per quella moneta. (e non e' ancora chiaro chi sia, in definitiva, questo prestatore) . L'euro sarebbe in pratica "il bond di una societa' di nazioni" , societa' dalla quale i soci possono sfilarsi senza pagare penali in caso le cose vadano male.

    DAVVERO QUALCUNO VORREBBE CHE I SUOI BTP RIMANGANO QUOTATI IN EURO IN TALI CONDIZIONI?


    E' vero che la nuova lira andrebbe incontro in svalutazioni, (sicuri?) ma sarebbe sempre la moneta di uno stato sovrano con cui puoi trattare. Ma se domani l'Italia fosse fuori dall'Euro, chi rifonde ai titolari di BTP il costo di svalutazione dell' Euro?

    Voi direte: ma l'Italia non avrebbe gli euro per pagare il debito. Plausibile. Ma non e' detto, per dire, si accetti l'Euro come moneta corrente, ma solo come valuta straniera di cambio A DOGANA. Il che significa, essenzialmente, che per gli scambi tra italia ed UE si dovrebbe ricorrere alle riserve forex, e basterebbe si no un anno per avere tutte le riserve forex d'europa piene di lire e quelle italiane piene di euro. Pena il blocco dei flussi economici tra italia ed eurozona, secondo choc che l'euro potrebbe sopportare MENO di una moneta nazionale con una banca centrale (la scena si e' gia' vista nella ex jugoslavia col blocco dei flussi interni dopo la divisione) .

    Onestamente, quindi, se qualcuno si sta preccupando di definire in quale moneta saranno pagati i btp, semmai si sta preoccupando che in caso di uscita dell' Italia i btp siano pagati nella NUOVA moneta nazionale , di cui il overno battendo conio ha la responsabilita' diretta e materiale, piuttosto che in una moneta convenzionale che potrebbe anche scomparire.

    Ad essere completamente sbagliata e' l'idea che dopo l'uscita dell'Italia (o di qualsiasi altra nazione) l'Euro rimarrebbe forte e la nuova moneta svaluterebbe. E' sempre possibile che la nuova moneta svaluti, ma dopo che la prima nazione sia uscita dall'euro, con quella carta europea ci potete SOLO giocare a monopoli: una volta chiarito che una nazione puo' sfilarsi dal trattato quando vuole , e chiarito che il prestatore di ultima istanza (ammesso che esista) non ha niente se non "quelli che ci credono" alle spalle,e la moneta non vale piu' nulla perche' qualsiasi stato, se se la vede brutta, puo' sfilarsi. Nemmeno la Grecia puo' essere lasciata uscire: si vedrebbe il bluff.


    Gia'. Perche' nel caso in cui l'Italia sia un paese tornato alla lira, lo scenario potrebbe anche essere quello di uno scioglimento dell' Euro. In tal caso, sapete cosa ve ne potete fare dei vostri debiti in Euro, cioe' in una moneta fuori corso? Dovrete andare a pregare i singoli stati perche' ve li convertano, e no, non sono AFFATTO obbligati a farlo, e no, non si tratta di un evento creditizio assicurabile coi CDS.

    Ma supponiamo pure che qualcuno riesca ad imporre che il debito italiano sia titolato in Euro e che nonostante l'Italia sia fuori dall' Euro esso sia sopravvissuto tale e quale (ah, ah , ah) mentre la lira svaluta. Oggi come oggi, circa la meta' del debito italiano e' nelle mani di italiani o facilmente procacciabile da italiani. I quali comprando btp si troverebbero LEGALMENTE con un valore in euro in banca, mentre (ipoteticamente) la lira svaluta e l'Euro rimane in alto. Qualcuno disse che tutti avrebbero portato all'estero i capitali in euro in caso di uscita, compiendo pero' una frode fiscale: ma se i btp si mantenessero in euro non ce ne sarebbe bisogno , di frodi fiscali. Basterebbe comprare btp: abbiamo detto che il valore nominale e' in Euro, no?

    Tutto quello che farebbero i possessori di euro prima che vengano convertiti in lire sarebbe di usare i loro euro per comprare btp. Sarebbe legalissimo, non sarebbe evasione fiscale, e renderebbe pure una cedola nel tempo. Peraltro, vista la crisi che sottintende lo scenario, probabilmente potrebbero comprare btp per un valore nominale di 100 a circa 30, anche meno.

    Non avrebbero bisogno di esportare i capitali all'estero, non avrebbero bisogno di complesse manovre evasive per conservare gli euro: basterebbe loro comprare btp per mantenere in euro il capitale. E siccome il mercato e' sin troppo disposto a vendere -oggi a prezzo ridotto- tutto quello che otterrebbero sarebbe una gigantesca caccia dei finanzieri italiani ai btp sul mercato secondario.

    Ora, in queste condizioni di buyback -a prezzi stracciati, peraltro, visto che in tali condizioni tutti se ne vorrebbero liberare- non mi stupirebbe se quasi tutto il debito rientrasse in Italia. E a quel punto, chi impedisce al governo italiano -che nel proprio territorio legifera- di convertire in lire il debito dopo qualche anno? Chi gli impedisce di tassarli con una patrimoniale o di premiare i possessori con esenzioni fiscali?

    Del resto, anche senza una caccia al btp per mentenere i risparmi in Euro, il governo italiano avrebbe a disposizione con facilita' quasi il 50% del debito (il 13% e' in mano alle banche e alle famiglie, il resto si procaccia in brevissimo tempo) , sul quale avrebbe sovranita' in quanto sul territorio nazionale E di proprieta' di italiani che vivono sul territorio italiano. In che modo la "giurisdizione" (qualsiasi cosa intenda Barnard) dovrebbe inficiare dei regolamenti locali? Il governo potrebbe addirittura tassare i cittadini italiani che possiedono btp con una parimoniale, in teoria, stravolgendone valore e mercato. Quindi, quanto varebbe di preciso questa "giurisdizione sui btp", se avendo il 50% dei btp in casa il governo potrebbe applicare qualsiasi misura fiscale sui loro possessori e stravolgerne il valore, il mercato, ogni cosa?

    E cosi' torniamo al punto di partenza: obbligare i btp a rimanere in euro. Perche' sia una mossa razionale nel contesto in cui ci sia pericolo che i btp vengano quotati in lire, occorre che

    Vi sia certezza che l'Euro resista, che il valore sia stabile, PER TUTTO IL VALORE DEL TITOLO, fosse anche un trentennale. Ma se una nazione ne e' uscita, la certezza non c'e'.
    Occorre che la maggior parte dei BTP sia fuori dal territorio, cosa che non e'. Altrimenti il valore e' soggetto alla politica fiscale italiana.
    Occorre che la BCE sia completamente priva di riserve in lire, e quindi senza commerci con l'Italia, per tutta la durata dei titoli, cosa impossibile senza uno choc tremendo per l'eurozona.


    Onestamente, perche' si verifichino tutte queste condizioni insieme serve un evento che non riesco ad immaginare.Immagino che gli inglesi possano immaginarlo, ma dovete sempre tener conto del fatto che ultimamente la loro immaginazione non e' che ci abbia azzeccato molto.

    Uriel

    keinpfusch.net

  4. #4
    Dai che non c'ho tempo
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    La Superba
    Messaggi
    10,689
     Likes dati
    185
     Like avuti
    483
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Per me non è attendibile una svalutazione del 60% e non capisco perchè si dovrebbe adottare un cambio 1 a 1 al momento del ritorno alla lira.
    Nulla alle spalle, dubbi sul futuro
    Oggi m'hanno incuXXto...ma con che austerità ragazzi! Roba da signori! Ho ringraziato e chiesto un'altro appuntamento.

  5. #5
    Gianicolo, 1849
    Data Registrazione
    02 Apr 2009
    Messaggi
    43,712
     Likes dati
    10,446
     Like avuti
    27,150
    Mentioned
    872 Post(s)
    Tagged
    11 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Citazione Originariamente Scritto da Gigione Visualizza Messaggio
    Per me non è attendibile una svalutazione del 60% e non capisco perchè si dovrebbe adottare un cambio 1 a 1 al momento del ritorno alla lira.
    Quoto, quando si torna alla lira avremo le stesse lire di dieci anni fa, gli stampi sono ancora quelli, col cambio che era al tempo della conversione, mi pare 1.927,36;

    Se l'Euro esiste ancora lo Stato li ritira e li usa, tramite l'ufficio italiano cambi, a cambiarli contro lire alle aziende che devono fare i pagamenti su estero (dall'ENI alla fabbrica di pantofole)
    Se l'Euro cessa di esistere e diventa una moneta fuori corso allora si torna al dollaro, e per quanto possibile si fanno accordi bilaterali per materie prime contro prodotti industriali e servizi.

    A questo punto però sarà giocoforza tornare alla vecchia europa "fortezza economica" perchè conviene a tutti, salta il WTO, la globalizzazione e la finanza più o meno creativa.

    Ovviamente il debito pubblico dovrà essere convertito in lire, e quindi rimborsato in lire, ma si dovrà rinegoziare. Lo si inflaziona un po, si allungano le scadenze... che altro vuoi fare?

    Tanto non dipende da noi, le decisioni saranno prese a Berlino e Parigi, credo non proprio in amoroso accordo.
    Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
    Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.

  6. #6
    Dai che non c'ho tempo
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    La Superba
    Messaggi
    10,689
     Likes dati
    185
     Like avuti
    483
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Un'altra cosa, penso che il prezzo del greggio, larga parte della ns bolletta energetica, sia una stupidaggine, ritengo che il suo attuale oscillare intorno ai 100$ sia un artifizio bello e buono.

    Del resto casomai, la difficoltà nell'approvigionamento energetico potrebbe essere un eventuale spinta verso una politica di sviluppo più marcata in questo senso (che so, due carri armati in Libia la prossima volta, un pò di sano nucleare, o ulteriore ricerca/incentivo verso fonti alternative...tutto lavoro insomma).
    Nulla alle spalle, dubbi sul futuro
    Oggi m'hanno incuXXto...ma con che austerità ragazzi! Roba da signori! Ho ringraziato e chiesto un'altro appuntamento.

  7. #7
    Barbaro
    Data Registrazione
    04 Apr 2009
    Località
    L'ultima ridotta
    Messaggi
    48,209
     Likes dati
    9,492
     Like avuti
    18,797
    Mentioned
    615 Post(s)
    Tagged
    56 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Io ho il terrore che per l'Italia valga sempre la legge di Murphy, l'effetto positivo della svalutazione (minor costo del lavoro) verrà più che compensato dal maggior costo delle materie prime reperite sul mercato mondiale, forse è meglio prima costringere la Germania ad accettare di mutualizzare il debito attraverso ricatti, penso a sospendere ufficiosamente il pagamento delle cedole dei titoli di stato per un paio di mesi e cose simili, bisogna mettere paura alla Germania, forse un primo passo è stata l'asta di ieri...hefico:

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio

    A questo punto però sarà giocoforza tornare alla vecchia europa "fortezza economica" perchè conviene a tutti, salta il WTO, la globalizzazione e la finanza più o meno creativa.
    A me ste organizzazioni internazionali che ci tarpano le ali e soprattutto stroncano il DNA italico di continuo adattamento e superamento pragmatico delle regole hanno anche rotto, ma perchè non torniamo ai vecchi trattati bilaterali?
    Marpionne s'è ritirato da Confindustria, gli USA e Israele hanno tolto la loro quota di finanziamenti all'UNESCO.

    Dobbiamo far cosi anche noi, si esce da tutte le organizzazioni internazionali del commercio e ci regoliamo bilateralmente, stato per stato, caso per caso.

    Di solito nelle organizzazioni prevalgono sempre gli interessi dei maggiori azionisti , USA, Francia, UK, Germania e poi i paesi BRIICKS, la nostra classe politica non sa fare sistema, si trova più a suo agio negli accordi singoli imho.
    Ultima modifica di Robert; 23-11-11 alle 23:25
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  8. #8
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    08 Apr 2009
    Località
    Ελευσίνα
    Messaggi
    17,701
     Likes dati
    3,634
     Like avuti
    6,648
    Mentioned
    32 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    “L’Italia salverà l’Europa?”
    Redazione
    YOUniversal

    23 novembre 2011

    Il New York Times: “Nonostante la crisi, gli italiani continuano ad acquistare titoli di stato del governo. Così facendo il grosso resta entro i confini nazionali”

    I risparmi degli italiani hanno un ruolo critico nel destino dell’area euro: “Gli italiani – afferma il New York Times – continuano ad acquistare i titoli di stato del governo, che rappresentano il 10% degli asset delle famiglie”.

    TUTTO A CASA NOSTRA - “Nonostante la crisi, -continua l’articolo- al momento gli italiani non sembrano inclini al panico”. Il 57 per cento del debito italiano è posseduto dalle banche, dalle assicurazioni e da semplici cittadini. Questo ha permesso ai grandi capitali di non lasciare il Paese, anche gli investitori stranieri hanno spostato i loro soldi dall’Italia verso porti più sicuri come la Germania, la Svizzera o il Giappone.

    PRESTITI GRAVOSI - Ma qualcosa sembra cambiare: secondo uno studio di John Whittaker, economista della Lancaster University, si intravede un fuga di capitali dall’Italia. Lo studio analizza quanto ognuna delle 17 banche centrali dell’area euro prende in prestito dalla Banca Centrale Europea (Bce). Un aumento dei prestiti indica che capitali stanno uscendo dal paese. Lo studio evidenzia – osserva il New York Times – come fra giugno e settembre la Banca d’Italia ha preso in prestito 109 miliardi di euro. Prima di questo periodo la Banca d’Italia aveva un surplus di 6 miliardi di euro.

    IL CIRCOLO - L’aumento dei prestiti – mette in evidenza Whittaker – e’ probabilmente legato al ritiro di fondi esteri dalle banche italiane. “Se anche gli italiani dovessero seguire questa tendenza le conseguenze per il paese e l’area euro sarebbero dure”. A smentire parzialmente Whittaker ci pensa lo stesso articolo, nel quale si ricorda come l’Italia ricordi molto il Giappone nella gestione del suo debito pubblico, il quale resta sempre all’interno del proprio mercato, in quanto acquistato non dai fondi esteri ma da quelli nazionali, così che il risparmio venga usato per colmare il debito, certi che prima o poi questo verrà restituito, per poi essere ridato, e così via.

    LA SALVEZZA – Così facendo Italia e Giappone, a differenza dei greci che smisero di comprare debito del loro paese, potrebbero proteggersi dai marosi della crisi in quanto non esposti sul mercato, ma verso sé stessi, e quindi sarà interesse dei cittadini che tutto marci per il verso giusto e che il Paese non fallisca, perché altrimenti la popolazione fallirebbe con lo Stato. La debolezza dell’Italia potrebbe quindi essere la sua forza. Una forza che potrebbe cementare la stessa Europa, che potrebbe salvarsi inaspettatamente proprio grazie al debito italiano.

  9. #9
    x il Socialismo Mondiale
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Pianeta Terra (Verona)
    Messaggi
    26,075
     Likes dati
    1,097
     Like avuti
    2,897
    Mentioned
    456 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Citazione Originariamente Scritto da Grifo Visualizza Messaggio
    Quoto, quando si torna alla lira avremo le stesse lire di dieci anni fa, gli stampi sono ancora quelli, col cambio che era al tempo della conversione, mi pare 1.927,36;
    No, io penso che si passerebbe a una lira pesante (per es. inizialmente 1 euro = 1 lira).
    Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
    Che cos'è il Socialismo

  10. #10
    Cancellato
    Data Registrazione
    04 Apr 2009
    Messaggi
    55,423
     Likes dati
    8,155
     Like avuti
    11,162
    Mentioned
    5 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Rif: scenario di ritorno alla nuova lira e svalutazione

    Citazione Originariamente Scritto da Gian_Maria Visualizza Messaggio
    No, io penso che si passerebbe a una lira pesante (per es. inizialmente 1 euro = 1 lira).
    che durerebbe venti minuti

 

 
Pagina 1 di 8 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. ritorno alla lira, risparmi dimezzati??
    Di adry571 nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 358
    Ultimo Messaggio: 20-11-13, 23:10
  2. Ritorno alla Lira for Dummies
    Di gianniguelfi nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 16-06-13, 14:51
  3. Il ritorno alla lira favorirebbe Mafie e Cialtroni
    Di alessandro74 nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 35
    Ultimo Messaggio: 12-04-13, 14:21
  4. Sondaggio su ritorno alla lira !!
    Di bonconti (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 05-06-05, 10:16

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito