Il governo cileno aveva subito da parte americana il congelamento non solo degli aiuti, ma anche di tutti gli assets detenuti negli USA e anche il blocco di altre linee di prestito da istituzioni internazionali, unitamente a un boicottaggio del rame e diversi sabotaggi in una fase in cui tale industria già iniziava ad avvertire i sintomi della crisi. Come se non bastasse, lo sciopero a oltranza dei camionisti paralizzò l'economia di un paese che aveva ancora pochissimo materiale rotabile.
Di fronte al congelamento di ogni linea di credito con cui sostenere i progetti di sviluppo che aveva intanto avviato, e alla caduta delle esportazioni di rame che rappresentavano gran parte delle entrate dello Stato, Allende cercò di mantenere il controllo della situazione con l'importazione di cibo e latte e una politica di monetizzazione del debito crescente. Il perdurare dell'embargo americano mise definitivamente in ginocchio il Paese e creò le condizioni economiche e sociali di favore al golpe.
Ecco spiegati tali truci dati economici: credo che il Cile peraltro sia stato il primo e unico caso in cui le sanzioni economiche USA abbiano con successo contribuito a rovesciare un governo, oltre che causare (loro sì) miseria, terrore e morte. Non che il governo successivo abbia risparmiato sul terrore e sulla morte, e non che si sia speso particolarmente per alleviare la miseria, anzi (ma nessuno si ricorda, parte, i bail-outs del sistema pensionistico privato cileno effettuati un paio di volte).