Da quando ho letto il romanzo Zadig di Voltaire non riesco a togliermi dalla testa quella parte in cui Zadig nel deserto comincia a pensare alla Terra come ad uno degli infiniti globi esistenti nell'universo infinito, paragonandola ad un mucchio di fango, rilevando da ciò l'inutilità delle passioni e delle azioni umane. Mi ha sconvolto...Ci penso di frequente e questo mi induce uno stato di noia leopardiana.
ps: altro che buddhismo, per uccidermi l'ego mi bastava leggere Voltaire...hefico: