“Noi crediamo. Crediamo nei giovani, nella politica, nella giustizia, nell'eguaglianza, nel merito. Crediamo nella nostra Nazione, una Nazione nata centocinquant'anni fa dal sacrificio di un gruppo di ragazzi, molti dei quali poco più che ventenni. Una banda di idealisti, sognatori e poeti, capaci di abbandonare tutto e prendere le armi per inseguire l'utopia dell'unità nazionale”.
Così recita la quarta di copertina di “Noi crediamo”, la prima fatica editoriale di Giorgia Meloni. La deputata Pdl, già ministro della Gioventù nell’ultimo governo Berlusconi, nonché il più giovane ministro della storia della Repubblica, è approdata ieri nelle librerie italiane con un volume di 196 pagine edite da Sperling &Kupfer.
Dedicato, spiega l’autrice, “all’inesauribile forza visionaria dei giovani d’Italia”. Alcuni sono famosi, come Federica Pellegrini o Mirco Bergamasco. Altri no. Ma non per questo sono meno importanti. Tutti sono protagonisti di storie esemplari, che meglio di molti discorsi illustrano gli ideali per cui l'autrice si batte da anni e che ne hanno ispirato l'intera attività politica.
Sono storie che vogliono ispirare il volano dell’emulazione positiva. E che servono all'Italia per essere un Paese migliore. “In un momento di crisi, della politica, dell'economia, degli ideali – scrive Giorgia Meloni - serve ricordare da dove veniamo, il nostro patrimonio di valori e cultura, la nostra identità.
Perché, mai come ora, è pericoloso cedere alla tentazione del disimpegno, dell'apatia e del qualunquismo mascherati da lotta alla 'Casta', da antipolitica”.
L'Opinione delle Libert