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Discussione: Linfa vitale e follia

  1. #1
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Linfa vitale e follia

    «Immigrati linfa vitale per il Paese». Napolitano chiede la cittadinanza per «i nuovi italiani»

    «Immigrati linfa vitale per il Paese» - Corriere della Sera

    MILANO - Nella girandola di consultazioni e appuntamenti cruciali per la vita della Repubblica, Giorgio Napolitano ha voluto mantenere l'impegno con i «nuovi italiani» - i cittadini «di origine immigrata» che a 18 anni scelgono la cittadinanza italiana - che si è svolto al Quirinale martedì mattina, nell'ambito delle iniziative per il 150 anni dell'unità. Il presidente della Repubblica è tornato in questa occasione ad affrontare il problema della cittadinanza dei molti immigrati che ormai da anni risiedono nel nostro Paese, affermando che rappresentano «una grande fonte di speranza» per l'Italia e servono anche loro a sostenere «il fardello del debito pubblico». E ha invitato «a riflettere su una possibile riforma delle modalità e dei tempi dell'assegnazione della cittadinanza». A questo proposito, ha ricordato la convergenza tra le forze politiche che già si era registrata alla Camera sull'argomento nel gennaio 2010. I figli di immigrati nati in Italia sono oltre mezzo milione, quelli che studiano nelle nostre scuole sono 700 mila, ma ancora pochi ottengono la cittadinanza.

    FONTE DI SPERANZA - Il presidente ha ricordato che senza di loro l'Italia oltre ad essere più vecchia «avrebbe meno potenzialità di sviluppo». «Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani», ha detto Giorgio Napolitano, aggiungendo che chi non capisce la portata del «fenomeno migratorio» e quanto servano gli immigrati all'Italia non sa guardare «alla realtà e al futuro».

    IL LEGAME CON LE ORIGINI - Dopo aver ricordato che in 20 anni, tra il 1991 e oggi la presenza dei residenti straniera è aumentata di 12 volte, il presidente ha rilevato che però «gli immigrati che sono diventati cittadini sono ancora relativamente pochi». «All'interno dei vari progetti di riforma delle norme sulla cittadinanza, la principale questione rimane oggi quella dei bambini e dei ragazzi», ha detto Napolitano. «Molti di loro non possono considerarsi formalmente nostri concittadini perché la normativa italiana non lo consente, ma lo sono nella vita quotidiana, nei sentimenti, nella percezione della propria identità». Napolitano è andato anche oltre, rivendicando per i giovani di origine immigrata non soltanto la cittadinanza, ma anche il legame con la loro cultura originaria. «L'importante - ha detto ancora Napolitano - è che vogliano vivere in Italia e contribuire al benessere collettivo condividendo lingua, valori costituzionali, doveri civici e di legge del nostro paese».

    LE REAZIONI - Il discorso di Napolitano è stato accolto positivamente dal Pd, che con Walter Veltroni ha chiesto di varare subito una legge sulla cittadinanza in Parlamento, e dall'Udc, ma anche dal sindacato Cisl. Intanto, prosegue la campagna «L'Italia sono anch'io», lanciata a giugno da un cartello di associazioni e sindacati che punta a riformare la legge sulla cittadinanza e riconoscere il diritto di voto, almeno a livello locale, di circa 5 milioni di immigrati regolari presenti in Italia.

    ALT A RACCOMANDAZIONI - Per il presidente è «indispensabile rimettere in moto - anche per nuovi italiani - l'ascensore sociale a lungo bloccato, mettendo al centro il merito che significa non solo equità, ma anche crescita» e per questo bisogna superare la logica «delle raccomandazioni» dando più spazio «alle capacità personali». L'Italia, ha detto il capo dello Stato, «deve diventare il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti» che smentiscano «la convinzione che le raccomandazioni servano più dell'impegno personale». Le famiglie e lo Stato, ha aggiunto, «devono credere e investire nella formazione e nell'istruzione». Alla cerimonia al Quirinale erano presenti anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che negli anni passati ha appoggiato la battaglia parlamentare per dimezzare i tempi della cittadinanza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

    15 novembre 2011

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Al Quirinale l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia

    Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»

    Il Capo dello Stato:«Così si acquisiscono anche nuove energie»

    Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini» - Corriere della Sera

    MILANO- Dal confronto politico all'immigrazione. Giorgio Napolitano al Quirinale torna a parlare della situazione italiana. Ma allarga anche alle altre problematiche. Per il Capo dello Stato ora c'è «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Certo, il mare è ancora «un po' mosso ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti». Certo che «avremo le condizioni per una maggiore obiettività e costruttività».

    L'IMMIGRAZIONE- Ed è proprio sulla scia del dialogo che Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. Riprende il discorso fatto solo una settimana fa quando al Colle ha ricevuto una rappresentanza dei "nuovi cittadini italiani". «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Napolitano ha auspicato che tale iniziativa dovrebbe rientrare nella consapevolezza della necessità di «acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».

    LE REAZIONI- «Le parole di Napolitano spronino il Parlamento a riprendere l'esame delle proposte di legge sui nuovi italiani. Non è un tema che può essere rinviato alla prossima legislatura», afferma Flavia Perina, deputata di Futuro e Libertà. Di tuttaltro avviso Mario Borghezio, eurodeputato della Lega: «Il presidente della Repubblica non deve permettersi di imporre, contro la nostra tradizione giuridica millenaria, lo ius soli sul ius sanguinis, stravolgendo così il nostro diritto». Gli fa eco il collega Matteo Salvini: «Le priorità per gli italiani e per i padani in particolare (che è una follia negare che esistono!) non sono nè i soldi per Roma Capitale nè regalare la cittadinanza agli stranieri o ai figli degli stranieri. Napolitano sta proprio esagerando»

    22 novembre 2011
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  3. #3
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Citazione Originariamente Scritto da Bèrghem Visualizza Messaggio
    «Immigrati linfa vitale per il Paese». Napolitano chiede la cittadinanza per «i nuovi italiani»

    «Immigrati linfa vitale per il Paese» - Corriere della Sera

    MILANO - Nella girandola di consultazioni e appuntamenti cruciali per la vita della Repubblica, Giorgio Napolitano ha voluto mantenere l'impegno con i «nuovi italiani» - i cittadini «di origine immigrata» che a 18 anni scelgono la cittadinanza italiana - che si è svolto al Quirinale martedì mattina, nell'ambito delle iniziative per il 150 anni dell'unità. Il presidente della Repubblica è tornato in questa occasione ad affrontare il problema della cittadinanza dei molti immigrati che ormai da anni risiedono nel nostro Paese, affermando che rappresentano «una grande fonte di speranza» per l'Italia e servono anche loro a sostenere «il fardello del debito pubblico». E ha invitato «a riflettere su una possibile riforma delle modalità e dei tempi dell'assegnazione della cittadinanza». A questo proposito, ha ricordato la convergenza tra le forze politiche che già si era registrata alla Camera sull'argomento nel gennaio 2010. I figli di immigrati nati in Italia sono oltre mezzo milione, quelli che studiano nelle nostre scuole sono 700 mila, ma ancora pochi ottengono la cittadinanza.

    FONTE DI SPERANZA - Il presidente ha ricordato che senza di loro l'Italia oltre ad essere più vecchia «avrebbe meno potenzialità di sviluppo». «Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani», ha detto Giorgio Napolitano, aggiungendo che chi non capisce la portata del «fenomeno migratorio» e quanto servano gli immigrati all'Italia non sa guardare «alla realtà e al futuro».

    IL LEGAME CON LE ORIGINI - Dopo aver ricordato che in 20 anni, tra il 1991 e oggi la presenza dei residenti straniera è aumentata di 12 volte, il presidente ha rilevato che però «gli immigrati che sono diventati cittadini sono ancora relativamente pochi». «All'interno dei vari progetti di riforma delle norme sulla cittadinanza, la principale questione rimane oggi quella dei bambini e dei ragazzi», ha detto Napolitano. «Molti di loro non possono considerarsi formalmente nostri concittadini perché la normativa italiana non lo consente, ma lo sono nella vita quotidiana, nei sentimenti, nella percezione della propria identità». Napolitano è andato anche oltre, rivendicando per i giovani di origine immigrata non soltanto la cittadinanza, ma anche il legame con la loro cultura originaria. «L'importante - ha detto ancora Napolitano - è che vogliano vivere in Italia e contribuire al benessere collettivo condividendo lingua, valori costituzionali, doveri civici e di legge del nostro paese».

    LE REAZIONI - Il discorso di Napolitano è stato accolto positivamente dal Pd, che con Walter Veltroni ha chiesto di varare subito una legge sulla cittadinanza in Parlamento, e dall'Udc, ma anche dal sindacato Cisl. Intanto, prosegue la campagna «L'Italia sono anch'io», lanciata a giugno da un cartello di associazioni e sindacati che punta a riformare la legge sulla cittadinanza e riconoscere il diritto di voto, almeno a livello locale, di circa 5 milioni di immigrati regolari presenti in Italia.

    ALT A RACCOMANDAZIONI - Per il presidente è «indispensabile rimettere in moto - anche per nuovi italiani - l'ascensore sociale a lungo bloccato, mettendo al centro il merito che significa non solo equità, ma anche crescita» e per questo bisogna superare la logica «delle raccomandazioni» dando più spazio «alle capacità personali». L'Italia, ha detto il capo dello Stato, «deve diventare il più rapidamente possibile un Paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti» che smentiscano «la convinzione che le raccomandazioni servano più dell'impegno personale». Le famiglie e lo Stato, ha aggiunto, «devono credere e investire nella formazione e nell'istruzione». Alla cerimonia al Quirinale erano presenti anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che negli anni passati ha appoggiato la battaglia parlamentare per dimezzare i tempi della cittadinanza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

    15 novembre 2011

    Incontro in Quirinale con le chiese non cattoliche

    Napolitano: Italiani i figli di immigrati. "Una follia negare la cittadinanza"

    Per il Capo dello Stato «Forse ora è possibile affrontare temi» come quelli di una legge quadro sui rapporti fra le minoranze religiose e lo Stato e i diritti di chi è nato da stranieri.

    Napolitano: Italiani i figli di immigrati "Una follia negare la cittadinanza" - LASTAMPA.it

    «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevendo oggi al Quirinale i rappresentanti delle chiese Valdesi e di altre comunità di fede italiane.

    Per Napolitano «Forse ora è possibile affrontare temi» come quelli di una legge quadro sui rapporti fra le minoranze religiose e lo Stato e il diritto di cittadinanza di chi vive in Italia ed è nato da immigrati.

    «Ora si apre un campo di iniziative anche maggiore che nel passato», ha detto Napolitano riferendosi anche alla «differenziazione fra il governo e il parlamento». Una situazione in cui le Camere hanno «campi a sé riservati» per agire. Inoltre «dev’essere sottolineata» una serie di fattori come la presenza di Andrea Riccardi al ministero per la Cooperazione e l’integrazione. «Ora credo che si apra un campo di iniziative più ampie che in passato. Ci sono maggiori distinzioni tra i compiti del governo e del Parlamento il quale ha campi in cui intervenire con sue proposte».

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  4. #4
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    TSO

  5. #5
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    E' una follia avere un capo dello stato simile.
    Mi fa piacere che almeno su certi argomenti qualcuno qui sopra si senta di denunciare le sue angherie.
    Ma questi sono dettagli, rispetto a quanto ha fatto sinora contro i cittadini e contro la sua tanto sbandierata Carta da culo.
    Ultima modifica di ventunsettembre; 22-11-11 alle 15:20
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Provate ad andare in Svizzera o in Giappone a vedere come "regalano" la cittadinanza a cani e porci.


    Un governo NON eletto da nessuno che dovrebbe SOLO gestire una situazione d'emergenza economica,grazie al burattinaio del Colle,si sta allargando sempre di + su tematiche che non dovrebbe toccare per alcun motivo.
    E' uno scandalo.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    ormai viviamo sotto una dittatura presidenziale sponsorizzata da banche, poteri forti, logge & c.


    e i ciula applaudono, sembra di esser nel 1922 iango:iango:iango:
    Ultima modifica di sciadurel; 22-11-11 alle 18:20

  8. #8
    tra Baltico e Adige
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Da ricoverare prima che faccia altri danni.



  9. #9
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Cittadinanza e voto agli immigrati, Reggio scende in campo

    L'obiettivo: raccogliere 50mila firme


    Video Il nuovo spot della campagna

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    Per sottoporre al Parlamento due proposte di legge. Delrio: "I tempi sono maturi". Sabato 3 dicembre 'open day'



    Cittadinanza e voto agli immigrati, Reggio scende in campo - Il Resto Del Carlino - Reggio Emilia



    Reggio Emilia, 29 novembre 2011 - A Reggio Emilia anche la cultura si mobilita per i diritti di cittadinanza. Dopo quello contro i tagli alla cultura, le compagnie di teatro e danza della citta’ danno vita sabato ad un nuovo “open day” in favore della campagna “L’Italia sono anch’io”. L’obiettivo del comitato promotore nazionale, presieduto dal sindaco reggiano Graziano Delrio e’ la raccolta di 50 mila firme per sottoporre al Parlamento due proposte di legge a sostegno dei migranti.

    La prima riguarda la cittadinanza italiana ai bambini nati su suolo italiano, la seconda il diritto di voto alle amministrative per gli stranieri che risiedono da piu’ di 5 anni nel nostro Paese.
    Un tema di recente ripreso anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che fa commentare a Delrio: “Vedo un’onda positva sulla questione, dobbiamo sfruttarla perche’ non e’ vero che la maggioranza degli italiani e’ contro queste proposte. Il parlamento e il Governo devono essere sollecitati, parlero’ col ministro Riccardi”.

    Insomma, dice Delrio, “il momento mi sembra maturo per un salto di qualita’ europea anche qui in Italia”. Alle polemiche- anche future- sollevate dalla Lega nord, risponde con una battuta il presidente dell’Arci di Reggio Federico Amico: “Tranquilli, chiediamo la cittadinanza italiana, mica quella padana...”. Per quanto riguarda le firme infine, a Reggio ne sono state gia’ raccolte 2 mila, in due mesi circa dall’avvio della campagna.
    Per tutto dicembre inoltre sono previsti numerosi appuntamenti con banchetti a cui i cittadini potranno rivolgersi per aderire.

    Le migliori compagini della cultura reggiana scendono in campo e aderiscono alla campagna del comitato “L'Italia sono anch'io”, di cui il comune di Reggio è tra i promotori e il suo sindaco, Graziano Delrio, presidente. Il prossimo appuntamento, “Open day sul diritto di cittadinanza” è in programma sabato 3 dicembre in Fonderia, dove tra le 17 e le 23 si svolgeranno numerose performance molto brevi delle realtà artistiche locali e non più interessanti. Sono previste esibizioni di Aterbaletto, di 5T Flexus, del centro teatrale Mamimò, di Umma Mic, di SS9 teatro, Let's Dance, Eidos, Teatro dell'Orsa, Agora Coaching project e Mondinsieme. Tra i protagonisti della giornata, in cui sarà possibile aderire con la propria firma alla campagna “L'Italia sono anch'io”, ricordiamo Giuseppe Caliceti, Mirella Gazzotti e Lorenzo Franzoni.



    SI NOTI IL PREGIUDIZIO CHE HANNO QUESTI LOBOTOMIZZATI:Vedo un’onda positva sulla questione, dobbiamo sfruttarla perche’ non e’ vero che la maggioranza degli italiani e’ contro queste proposte. Il parlamento e il Governo devono essere sollecitati, parlero’ col ministro Riccardi - QUINDI SI DICONO IN LINEA COL PRESIDENTE FAZIOSO. D'altra parte quando la sinostra darà l'ordine, tutto il popolo succibe e dipendente andrà a votare per la cittadinanza agli immigrati.


    SI NOTI QUESTA USCIATA: Federico Amico: “Tranquilli, chiediamo la cittadinanza italiana, mica quella padana - ECCO A LORO COSA IMPORTA ESSERE TUTTI ITAGLIANI DI CULTURA, BASTA UNA CARTA E IL GIOCO E' FATTO.

    Se invece di fare delle battaglie per culture psicologiche estranee le si fossero fatte per la secessione tutto sarebbe stato diverso e le cose cambierebbero e tutto sarebbe fatto.

    Questa politica della cittadinanza sarà il cavallo di battaglia del 2012. Tra l'altro anche fassino ha già dato la sua sidponibilità.

  10. #10
    tra Baltico e Adige
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    Predefinito Rif: Linfa vitale e follia

    Probabilmente sono tutti di sinistra e si sa che se uno di sinistra fosse intelligente non sarebbe di sinistra.

    Però fa impressione vedere la ferocia con la quale perseguono l'obbiettivo di distruggere la civiltà occidentale, noi secessionisti siamo dilettanti al confronto.

    Ma la loro ignoranza la pagheranno cara quando il mondo sarà come lo sognano loro.



 

 
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