Varese: lega e indipendentisti baschi, amore non corrrisposto - POLITICA
IL CASO
Il Carroccio scivola in basco
Varese: la Lega espone l'Ikurrina.
di Elia Belli
È bianca, rossa e verde. Sventola fuori dalle sezioni di partito. In molti hanno lottato per lei. Di che stiamo parlando? Del tricolore italiano? Errore! Trattasi dell'Ikurrina, la bandiera della comunità autonoma dei Paesi baschi: è bianca, rossa e verde, ma con le fasce di colore posizionate alla maniera della bandiera britannica, ed è uno dei simboli dell'indipendenza del Paìs Vasco. E fino a qui non c'è niente di male, se non fosse che la sede del partito che l'ha esposta è quella della sezione di Varese della Lega Nord.
LA SOLIDARIETÀ DELLA LEGA. Lo scorso 24 novembre, infatti, saputo dello spoglio elettorale iberico, il segretario cittadino del Carroccio Marco Pinti non ha saputo resistere alla tentazione e ha affisso fuori dalla sede l'Ikurrina per festeggiare la vittoria, nei Paesi baschi, della coalizione nazionalista.
Un amore spontaneo e sincero verso quei popoli europei «duri e puri» capaci finalmente di alzare la testa e rivendicare la propria fiera territorialità e indipendenza locale. Un amore che nasce anche dalla condivisione di simboli e tradizioni, un mix di divinità pagano-celtiche, di difficile definizione anche per l'incerta provenienza etnografica dello stesso popolo basco. Un amore sancito anche da dichiarazioni politiche.
L'EXPLOÎT DI BORGHEZIO. E chi se lo dimentica Mario Borghezio che, all'indomani del parere della Corte internazionale di Giustizia che vidimava la secessione dello Stato balcanico serbo, esultava invocando finalmente la possibilità dell'autodeterminazione del popolo padano in un territorio straniero. E da lì tirava dentro tutti: «Buone notizie, quindi, per noi padani e per le nazioni senza Stato che, dalla Corsica alle Fiandre e a Euskadi (eccolo qua il Paìs Vasco), aspirano all'indipendenza nel quadro dell'Europa delle etnie preconizzata da Guy Hèraud».
Era il 24 luglio 2010 e la fissa leghista per i Paesi baschi già spopolava. Eppure, l'insidia era alle porte. Eh sì, perché non c'è peggior amore di quello che non viene ricambiato. E ancora peggio è se di speranza non se ne intravede proprio.
I baschi mal digeriscono l'«opportunismo» del Carroccio.
Alla dimostrazione di affetto del Carroccio, il partito basco ha risposto picche. Dalle pagine di diariovasco.com gli indipendentisti iberici hanno definito l'esperienza della Lega come quella di «un'operetta italiana», confermata dalla decisione del Carroccio di piantare in asso il nuovo primo ministro Mario Monti (chissà che scriveranno ora che Umberto Bossi ha detto addirittura «che fa schifo»!).
IL PREZZO DELL'INCOERENZA. Ma il sito non si ferma qui e prosegue col colore: «Il meglio si è avuto quando hanno deciso di riaprire il parlamento padano, invenzione del 1997, quando erano all'opposizione e volevano fare la secessione. Poi l'esperienza si è conclusa nel 2001 dopo aver vinto le elezioni con Berlusconi. Stavano abbandonando l'idea dell'indipendenza per il federalismo fiscale. Ora vorrebbero riconquistare la verginità, lavandosi il viso dall'alleanza con Berlusconi per riconquistare il proprio elettorato».
PADANIA IMMAGINARIA. E anche sulla Padania come entità territoriale ed etnica hanno espresso qualche dubbio: «La Padania è un territorio immaginario nella valle del Po e solo la Lega ci vede un passato glorioso di radici celtiche, di druidi e forse anche uno gnomo... Ma quando sono al governo i leghisti abbandonano la cravatta verde e i costumi di Asterix e Obelix».
La verità è che l'anelito indipendentista basco non ammette sacrifici di opportunità politica.
COMPROMESSO IMPENSABILE. «Tutti i partiti, dalla sinistra estrema al partito nazionale basco sono indipendentisti. Qui non andrebbero mai a sedersi in un parlamento nazionale», ha spiegato a Lettera43.it Laura, valtellinese di nascita, ma basca d'adozione in quanto Phd student a San Sebastian, capitale della provincia basca di Gipuzkoa. «Sono allibiti», ha continuato la ricercatrice, «di come sia possibile che un partito indipendentista sieda al Parlamento di Roma».
Insomma, questi baschi sono duri e puri per davvero. La Lega di Varese è avvisata. E non solo quella.
Venerdì, 25 Novembre 2011