Questa è una Manovra strana, molto particolare, per essere quasi imperiosa nel suo dettato, congegnato come intoccabile e, nel contempo, estremamente fragile, al punto che la minima scossa la manderebbe in frantumi. Nata in terra straniera, da padre adottivo, gode di queste condizioni, le usa per imporsi. Non piace, a nessuno, ma nessuno osa metterla in seria discussione. I partiti maggiori, i decisivi, la vedono sconfessare aspetti importanti del rispettivo connotato, se ne dispiacciono, ma non possono che arrendersi alla stato di tragica necessità. Altri partiti, solo approfittando del fatto che i fratelli maggiori devono sostenere l'onere dell'approvazione, si atteggiano ad eroici difensori del popolo vessato, e resistono... Nella foto di gruppo dei personaggi politici di ogni colore, di tutte le appartenenze, le tendenze, a cercare un minimo di visibilità anche loro, i rappresentanti sindacali, collocati in fondo, nascosti quasi, saltellano ogni tanto, alzano la mano, per dimostrare di esserci, fra quelli che contano. Purtroppo per loro, le possibilità di ripetere i loro interventi, pretendere le loro "concertazioni", tentare le loro imposizioni, non sono più possibili. Monti li riceve, li ascolta, tenta di evitare la loro mortificazione, ma solo formalmente. I Sindacati devono comunque svolgere il loro ruolo, entrare nel campo e giocare la loro partita, è solo che vestono la divisa di calciatori, in un campo da rugby. In tale contesto di sopraggiunta anomalia, con regole tutte nuove, rapporti di forza ricomposti diversamente, il Sindacato, per tentare un minimo di potere contrattuale, dovrebbe mostrarsi prudente, nient'affatto pretenzioso, ma, soprattutto unito, coeso. Ma la CGIL pare non si renda ancora conto di come stanno le cose, e, su tutto, sembra impegnarsi nell'esibire la sua diversità, la sua maggiore determinazione, la sua maggiore capacità reattiva, unica vera difesa dei lavoratori, per nulla lsopportando la coabitazione con le ritenute più arrendevoli altre sigle. E così, con scarsissima intelligenza politica, si decidono due scioperi diversi, in giorni diversi, l'uno di due, l'altro di quattro ore, della CGIL quest'ultimo, ovviamente...per dannosa vanità, per insulsa arroganza.