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Viviamo nei sogni
sognando la vita
Mary Ann
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Viviamo nei sogni
sognando la vita
Mary Ann
Originariamente Scritto da …:
“Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.
https://forum.termometropolitico.it/...l#post21308108
Una poesia che descrive ciò che hanno provato chi in un modo chi in un altro tutti gli uomini:
La rue assourdissante autour de moi hurlait.
Longue, mince, en grand deuil, douleur majestueuse,
Une femme passa, d’une main fastueuse
Soulevant, balançant le feston et l’ourlet ;
Agile et noble, avec sa jambe de statue.
Moi, je buvais, crispé comme un extravagant,
Dans son œil, ciel livide où germe l’ouragan,
La douceur qui fascine et le plaisir qui tue.
Un éclair… puis la nuit ! — Fugitive beauté
Dont le regard m’a fait soudainement renaître,
Ne te verrai-je plus que dans l’éternité ?
Ailleurs, bien loin d’ici ! trop tard !jamais peut-être !
Car j’ignore où tu fuis, tu ne sais où je vais,
Ô toi que j’eusse aimée, ô toi qui le savais !
(Charles Baudelaire)
Qui la traduzione italiana:
Qui la traduzione italiana:
La strada rintronante sbraitava intorno a me.
Alta, sottile, in lutto, dolore maestoso,
una donna passò, con la mano solenne
sollevando e reggendo l’orlo del suo vestito.
Nobile e svelta, con le sue gambe statuarie.
Io succhiavo, contratto come uno stravagante,
dentro i suoi occhi, cielo che cova un uragano,
la dolcezza che incanta e il piacere che uccide.
Un lampo… e poi la notte! Bellezza fuggitiva,
il cui sguardo mi ha fatto rinascere di colpo,
non ti rivedrò più fino all’eternitá?
Lontano, via di qui! E troppo tardi, o mai!
Dove fuggi, non so; tu non sai dove vado.
Ma avrei potuto amarti e tu, tu lo sapevi!
Ultima modifica di Degtyaryov; 23-02-15 alle 19:05
"You should be aware, Fräulein, that there are some people in this world, some irredeemable louts, for whom the means do not require an end. I speak, of course, of myself."
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Le parole che, da innamorata, sempre bramo ed ho bramato.
Molto carina; in generale mi piace molto la poesia dialettale.
Questa mi ha fatto pensare alla solitudine e la paura che credo si accompagnino alla vecchiaia.
Quale persona innamorata non ha mai pensato questo?
Aurevoir...
Aurevoir...
Poesia di una sensualità allegra, gioiosamente mediterranea (il riferimento all'arancio, agli olivi, al fiumiciattolo inondato dal sole)
La Lola
Bajo el naranjo, lava
pañales de algodón.
Tiene verdes los ojos
y violeta la voz.
¡Ay, amor,
bajo el naranjo en flor!
El agua de la acequia
iba llena de sol,
en el olivarito
cantaba un gorrión.
¡Ay, amor,
bajo el naranjo en flor!
Luego cuando la Lola
gaste todo el jabón,
vendrán los torerillos.
¡Ay, amor,
bajo el naranjo en flor!
(Federico Garcia Lorca)
Ultima modifica di Degtyaryov; 24-02-15 alle 15:04
"You should be aware, Fräulein, that there are some people in this world, some irredeemable louts, for whom the means do not require an end. I speak, of course, of myself."
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Oltre
Non cerco la parola.
Vado oltre. Oltre la sua forma,
oltre i suoi molteplici significati,
oltre la parola stessa.
Aspetto il suo suono
vibrare nell'aria.
Poi lo risento nell'eco
di una stanza vuota o altrove.
E attendo, (im)paziente,
la nascita dei versi in me.
Mary Ann
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“Se trovi che ho parlato di una Lamborghini te ne regalo una”.
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Wanda
Camminando per le vie della città che ancora non conoscevo, mi sono trovata davanti a un grande cimitero. Da anni che non entravo in un cimitero. Decido di entrare, cioè, vorrei... Mi dico che questa volta io lo devo fare.
Entro. Ascolto il soffio del vento. Qui dentro lui è più leggero, più rispettoso di quello che sta fuori, gira in basso, non sale in alto anche se potrebbe farlo. E così non esce. Qui gli uccellini cantano diversamente, le pietre tacciono tutti insieme. C'è un tale silenzio.
Cammino lentamente fra le tombe, leggo nomi sconosciuti. D'improvviso mi fermo. Dalla foto mi guarda una bambina, ha il viso simpatico, i capelli tagliati a caschetto, come andava di moda in quegli anni. Sembra che abbia appena smesso di giocare. Sorride, guardando dritto nell'obiettivo. Il fotografo l'ha immortalata così per i posteri.
Si chiamava Wanda. Morì bambina all'età di undici anni nel lontano 1921. Sulla sua tomba non c'erano fiori. Sono rimasta lì per un po’ a guardarla, ho messo un sassolino accanto alla sua foto e me ne sono andata. Qualche giorno dopo sono tornata e le ho portato un mazzolino di fiori di tiglio. E poi sono tornata ancora.
Io non so, bambina, veramente non so, né come né perché tu sei entrata nella mia vita ed io nella tua [morte.
Mary Ann
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Quasi piango, però, così, Mary Ann
Aurevoir...