"E' decretato che ogni uomo il quale s'accosta alla setta dei moderati debba smarrire a un tratto senso morale e dignità di coscienza?" G. Mazzini
http://www.novefebbraio.it/
a conforto di quanto da te evidenziato si potrebbe aggiungere che fu eliminata anche la Repubblicadi Lucca; ma credo che non si possa dimenticare che l'Austria aveva un interesse diretto a non far risorgere la repubblica di Venezia dato che era stata incamerata dalla stessa. Non escludo che abbia più facilmente potuto giustificare la continuazione di tale possesso agli occhi deglialtri monarchi perchè far risorgere una repubblica storicamente e territorialmente rilevante come quella di Venezia, e con buone probabilità che avesse una successiva svolta in senso democratico, poteva significare mettere una bomba nel cuore dell'Europa monarchica ( una repubblica dopo la rivoluzione francese era certamente giudicata cosa più pericolosa e contagiosa di quanto non si pensasse per le vecchie repubbliche aristocratiche ormai rinchiuse in sè stesse) Ma, come ricorda Andrea86. furono fatti anche altri cambiamenti rispetto ai vecchi assetti; i monarchi prima stabilirono un principio e poi fecero quello che accomodava loro.
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in un certo senso ci fu un progressivo appropriarsi della sovranità da parte del ceto aristocratico; nei prim itempi vi era ancora una parvenza di compartecipazione popolare ai destin idella città ( "Sto quà xe el Doge xe ve piase" era una formula non puramente di rito nei primi annidella Serenissima ), del resto nel contado non solo vi furono istanze autonomistiche e di rappresentanza , ma vi furono anche insorgenze come i moti del Mnrtello di cui parla anche il Nievo nelle pagine di "Angiolo di bontà", nelel quali si intravvede la figura di Andrea Tron . Esistevano inoltre , ecommerciavano con Venezia, le città stato della Lega anseatica ed altri stati in cui l'aristocrazia dei territori al di fuori della capitale contava molto di più che a Venezia.
Venezia era ormai, ahimè, in declino e non accettò nè modifiche nel senso di accogliere rappresentanze, sia pur aristocratiche, dei territori di terraferma, e tanto meno, di pervenire ad un sistema democratico. E fu un gran peccato, perchè un rinnovamento della sua classe politica e dei suoi rapporti con i territori che la costituivano avrebbe forse permesso il suo rafforzamento e la sua sopravivenza.
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mah, se nonostante questo ( ma non direi che sia esattamente così) la propaganda monarchica è permessa non vedo perchè non possa essere permessa quella secessionista. Il punto è che mentre la propaganda monarchica non viene concepita come un pericolo reale , per i discorsi secessionistici l'impressione è diversa. Ma il diritto di opinione, per non ssere una mera affermazione di principio, deve essere fatto valere anche quando da quelle opinioni possono scaturire risultati da noi particolarmente osteggiati.
Hio scritto " ma non direi esattamente così"perche per alcuni studiosi di diritto non è che per la nostra Costituzione l'Italia non possa diventare una monarchia , ma in tal caso la nostra carta Costituzionale cadrebbe inquanto la repubblicca è la premessa ( o forse una delle della premesse )sulle quali la nostra Costituzione si regge.
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guardi che non è questione d'interpretazione, sa? .... è una questione strettamente giuridica .....
ESISTE il reato di attentato all'unità nazionale, esiste quello di vilipendio, e via elencando tra le nefandezze legaiole ..... ma NON esiste il reato di propaganda monarchica ....
i reati di vilipendio ( per la verità retaggio dell'epoca fascista, ma comunque ci sono) si riferiscono ad una serie di comportamenti atti a vilipendere determinate istituzioni, non vedo perchè chi fa propaganda a favore di una secessione ( personalmente sono contrarissimo alla stessa ma il punto non è questo) debba necessariamente vilipendere qualcuno. Se cortesemente mi indica il reato di attentato alla unità nazionale a cui fà riferimento ,( tutto potrebbe essere ma non mi sembra esista) potremo discutere circa la sua estensibilità a qualsiasi forma di propaganda a favore di una eventuale secessione.Uun conto è se io compio atti volti a propagandare il diritto alla secessione od ad indicare la necessità della stessa, altro conto se compio reati per raggiungere tale fine.
Ultima modifica di edera rossa; 21-12-11 alle 02:51
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Qualche hanno fa il problema si era già posto, questo link ad un articolo del Corriere della Sera "chiarisce" meglio alcuni punti.
" Bossi sull' orlo dell' attentato all' unita' "
.
La parola "onore" non esiste nel mio lessico,pertanto non rispondo ai "fasci",amanti di quella parola.
PS-Non rispondo alle "carogne" craxiane,agli "anarco-cazzari" e agli "adepti della setta del pluriomicida condannato in via definitiva"