di Massimo Fini - 26/06/2009

Fonte: Massimo Fini [scheda fonte]





HO LETTO il suo editoriale sul voto iraniano. Anche stavolta mi trovo in disaccordo con le sue idee, che considero più in sintonia con un quotidiano di sinistra che col Qn.
Non metto in dubbio che Ahmadinejad rappresenti le classi più deboli, ma non per questo va auspicata e sostenuta la sua rielezione. Vorrei ricordare che parliamo di un dittatore che rinnega la Shoah e vorrebbe cancellare Israele.
Massimo Reali, Firenze

NON VEDO cosa c’entri la sinistra. Tutta la stampa occidentale, di destra e di sinistra (si legga, per esempio, La Repubblica), ha sposato senza esitazioni le posizioni dei manifestanti anti-Ahmadinejad. Anche un kamikaze, se si fa saltare a Teheran davanti al mausoleo di Khomeini facendo due morti, oltre a se stesso, gli va bene. In questi giorni ho visto riportate dai giornali italiani, europei e americani solo le ragioni degli oppositori mentre non è stata riportata una sola voce di chi ha votato per il presidente uscente (qualcuno ci sarà pur stato o si ritiene che Mousavi abbia avuto il 100% dei voti?).

Io sono convinto che in un sistema come quello iraniano non sia possibile spostare, con brogli, undici milioni di voti. Posso sbagliare, naturalmente, e sono pronto a ricredermi. Ma ritengo sbagliato dar credito, a priori, solo alle informazioni che ci vengono dall’opposizione iraniana perché sono almeno altrettanto faziose e unilaterali di quelle fornite dagli organi del regime. Ed è anche vero che sono almeno tre anni che gli Stati Uniti cercano di far esplodere, via Internet, la società iraniana giocando sulle sue innegabili contraddizioni, per cui non è nemmeno da escludere che le manifestazioni di piazza di questi giorni, al di là della buona fede di chi vi partecipa, siano pilotate.