Dopo la strage
Antirazzismo in marcia
«Fermeremo i violenti»
Diecimila in corteo per Mor e Modou, timori per i centri sociali. I senegalesi: nè musica nè slogan
FIRENZE - Sarà un lungo fiume che attraverserà tutta la città, il corteo di oggi pomeriggio per dire no al razzismo dopo la strage in cui Gianluca Casseri, estremista di destra, ha ucciso Modou Samb e Mor Diop. Un fiume di almeno diecimila persone, secondo le previsioni, ma che potrebbe anche crescere. La partenza alle 15 da piazza Dalmazia: la prima tappa della follia del killer, ragioniere armato di pistola Magnum 357, che ha freddato i due senegalesi. Le prime persone sono già arrivate nel luogo dove sono morti i due senegalesi. In molti stanno pregando.
Da piazza Dalmazia il corteo proseguirà lungo via Corridoni e via del Romito. Attraverso la rampa Spadolini, via Caduti di Nassiriya e piazzale Montelungo, i manifestanti arriveranno in viale Strozzi per raggiungere da via Valfonda piazza Stazione. Da via degli Avelli infine il corteo arriverà in piazza Santa Maria Novella. E in piazza ci saranno tutte le istituzioni. In prima fila il sindaco Matteo Renzi, ma senza gonfalone del Comune, per scelta mai presente ai cortei.
Ci sarà invece l’insegna della Regione, con il presidente Enrico Rossi, che ha annunciato la sua partecipazione su Facebook: «Il portavoce della comunità senegalese di Firenze, Pape Diaw, ha chiesto l’adesione della Regione. Sarà per me un onore rappresentare tutti i toscani». Anche la Provincia parteciperà con il gonfalone: «Dobbiamo isolare prima e annientare ogni forma di xenofobia», ha detto il presidente Andrea Barducci che ha ricordato che Palazzo Medici Riccardi è gemellato con la città di Thiés, in Senegal dove si sta costruendo un reparto maternità all’ospedale. Esponenti della politica locale e anche di quella nazionale. Al corteo di oggi pomeriggio ci saranno il leader del Pd Pierluigi Bersani e quello di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola. In piazza anche il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli, e Rosy Bindi, vicepresidente della Camera. E non mancheranno, assieme ai sindacati, anche i gli amministratori dell’hinterland.
A guidare i 5-6 mila senegalesi attesi oggi a Firenze sarà l’ambasciatore Papa Saer Gueje, consigliere speciale del presidente della Repubblica del Senegal, arrivato ieri a Firenze, accompagnato dall’ambasciatore del Senegal in Italia, Papa Cheickh Saadibou Fall. Dopo aver visitato i tre connazionali feriti, ancora ricoverati a Careggi e a Santa Maria Nuova, insieme al console onorario Eraldo Stefani, l’ambasciatore ha avuto una serie di incontri con prefetto, questore, comandante dei carabinieri e con il sindaco. «Sarà una manifestazione composta e silenziosa, espressione del dolore di tutti i senegalesi che non vogliono farsi strumentalizzare da nessuno», ha detto Stefani. I rappresentanti del governo africano hanno poi riunito nel consolato, insieme all’imam di Firenze Izzedine Elzir, alcuni esponenti della comunità fiorentina e i familiari delle due vittime.
Ieri il pm Paolo Canessa ha dato il nulla osta per la restituzione delle salme e per questo sono stati disposti i preparativi per il rito funebre, una preghiera, che dovrebbe svolgersi lunedì o martedì. Ancora da decidere il luogo: PalaMandela o Fortezza da Basso. Sarà un corteo strettamente sorvegliato, con gli occhi tutti puntati su centri sociali e antagonisti, che hanno già annunciato la loro partecipazione. La questura di Firenze ha schierato per l’occasione circa 150 uomini in divisa e in borghese con uno sforzo notevole visto che oggi alle 15 c’è la partita Empoli-Grosseto e che alle 20.45 al Franchi la Fiorentina giocherà contro l’Atalanta. Anche allo stadio verranno ricordati Modou e Mor. Prima del fischio d’inizio verrà osservato un minuto di silenzio, come «segno di partecipazione al lutto della comunità senegalese e di ferma condanna contro ogni forma di violenza e di razzismo».
Khouma El Babacar, giovane senegalese della Fiorentina, spiegherà al pubblico le motivazioni del minuto di raccoglimento, attraverso un video che verrà trasmesso sui maxischermi dello stadio. «Vorremmo un corteo silenzioso e pacifico, senza musica e tamburi perché questo è il momento del cordoglio. Cammineremo mano nella mano contro il razzismo». Questo l’appello lanciato in serata da Assan Kebe, coordinatore della manifestazione antixenofobia. «Sarà una manifestazione non violenta — conclude Kebe — e chi ha intenzione di parteciparvi comportandosi in modo diverso sappia che ci siamo preparati per gestire questo tipo di situazioni. Avremo un servizio d’ordine composto di tanti senegalesi che per lavoro si occupano di sicurezza. La rete è già stata organizzata. Ma l’importante adesso è che passi il messaggio: no alla violenza, no all’odio, no al razzismo e a chi fomenta l’ostilità tra i diversi».
Antonella Mollica
17 dicembre 2011
Antirazzismo in marcia Casapound: «Non chiediamo scusa» - Corriere Fiorentino
Renzi come al solito si deve distinguere per insulsaggine...
Nessuno spazio, legittimazione e agibilità ai gruppi razzisti!