"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
UN NO COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA CONTRO L'AUSTERITA'
http://www.sinistraitaliana.si/ - http://www.noidiciamono.it/
su POL vecchia era normale che uno controllasse tutti gli ip dei voti validi
E niente ha impedito che chi volesse facesse cloni... fino a che qualcuno ( Gengis ) ha commesso un grosso errore nel votare... ovvero collegarsi con tutti gli account da un solo computer... cosa dettata ovviamente dalla fretta di ritrovarsi a pochi minuti dalla chiusura delle urne e dover recuperare i 5-6 voti di scarto che separavano Manfr da Occidentale.
Altrimenti se un utente è mediamente furbo e usa più PC anche la verifica degli IP è quasi inutile.
Per questo, a mio avviso, la soluzione più valida resta quella di rendere "faticoso" mantenersi un clone.. appunto grazie alla media dei post giornalieri.
Il clone fisiologico ci sarà sempre, ma con questo sistema penso che abbiamo la certezza che episodi di clonaggio di massa non si ripeteranno più.
Ultima modifica di Supermario; 24-12-11 alle 14:03
"I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."
Sarei tendenzialmente contrario. Inoltre penso che solo l'Amministrazione possa - eventualmente - farlo.
«Non ti fidar di me se il cuor ti manca».
Identità; Comunità; Partecipazione.
in teoria l amministrazione ha assicurato che i cloni sono stati bannati tutti e quindi chi non è stato bannato non è clone e può giocare...
poi sta storia che era il gengis a fare tutto mi fa proprio ridere
Se dovessimo fare una cosa simile dovremmo togliere il voto a TUTTI i radicali. Santiago, per citare un nome. No, la considererei una ingiustizia. Che fosse solo gengis a fare tutto personalmente non credo sia molto vero. Ma da qui ad escludere una intera comunità dal gioco ce ne passa.
C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".