Berlicche
Fatta la festa
“La seduta è aperta!”
I consiglieri si sedettero attorno al tavolo, continuando a chiaccherare distratti. Il gelo orlava i vetri delle finestre della sala, nonostante fosse appena autunno. Il raffreddamento globale si faceva sentire.
Il presidente cominciò a sfogliare l’ordine del giorno. “Punto primo, la richiesta dai commercianti di uno stanziamento straordinario per rilanciare la festa del Natale…siamo bassi con il budget, perciò ogni idea sarebbe bene accolta.”
Le sue parole aleggiarono nell’aria stanca, mentre malvolentieri i convenuti cercavano di capirne il senso e l’opportunità politica. Uno di loro si schiarì la voce.
“Ahem…potrei sapere esattamente cosa si festeggia, con il Natale?”
“Bene, signor Segretario, il Natale…” il Presidente si interruppe, imbarazzato “…è una delle nostre più importanti feste commerciali. E’ tradizionale.”
“Sì, d’accordo” fece il Segretario, un poco seccato “Ma, esattamente, cosa si festeggia? Non mi ricordo che nessuno me l’abbia mai spiegato”.
“Non c’è bisogno di festeggiare qualcosa” puntualizzò oziosamente il Procuratore “è un modo di far girare l’economia”.
“Non è quello il punto…”
“Si ricorderà qualcuno chiamato Natale” disse il Primo Consigliere “non c’era un poeta…o uno scrittore…”
“L’incoronazione di Carlo Magno!”
Tutti si voltarono verso il Terzo Consigliere, che smanettava con il suo Orga. “Qui dice che l’incoronazione di Carlo Magno avvenne la notte di Natale”.
“E che ce ne frega di Carlo Magno?” sbottò il Procuratore “Manco so chi è”.
Ormai tutti avevano aperto l’Orga.
“Macchè Carlo Magno. Ho qui il link esatto. Si festeggia la nascita di Gesù Cristo”.
“Di chi?”
“Gesù Cristo. Il Dio dei cristiani. Vi mando il link.”
Un attimo di stupore attraversò la sala. “Manco so chi è”, ripetè il Procuratore.
“Ma…esistono ancora?” domandò il Presidente
“Direi di sì. Si riuniscono tutte le settimane vicino a casa mia.” disse il Secondo Consigliere
“Ma è legale?”
Il consigliere si strinse le spalle. “Comunque il nome arriva da lì. Nascita, nata-le, capite.”
“Questa cosa non deve circolare” sibilò il Primo Consigliere “cosa accadrebbe se si venisse a sapere che diamo fondi per una festa di estremisti? Una festa dovrebbe essere un momento…di festa, in cui tutti insieme si mangia e ci si ubriaca e si…”
“Va bene, va bene, lo sappiamo. E’ chiaro che tutto questo è riprovevole e inadatto. Se si venisse a sapere anche tutti gli altri fanatici chiederebbero di fare una festa loro. Occorre cambiare nome” Concluse il Presidente.
“Ma il nome è tradizionale” obiettò il Secondo Consigliere
“Ma se la gente manco sa che vuole dire! Che ce ne importa di un tizio nato più di – uhmm… – duemila anni fa? Mica mi cambia la vita, che sia nato.”
“L’osservazione è giusta” disse il Presidente “Ma di una festa abbiamo bisogno. Per i commerci. E poi cade anche in un momento adatto, fine anno, quando si tirano le somme…ci sono i ponti…non è che possiamo abolirla così. Troviamo qualcosa d’altro da festeggiare.”
“Il compleanno del Primo Consigliere!” Se ne uscì il secondo Consigliere. Tutti risero.
“La fine del vecchio governo!” suggerì il Commissario
“Eh, ce ne sarebbe da festeggiare!” Altra risata.
“Festa di Fine Anno” “Festa della neve” “Festa..festa…”
Il terzo Consigliere continuava a sfogliare l’Orga. “Qui dice che il Natale sostituiva una celebrazione del Sole invitto…”
Il Primo Consigliere scosse la testa “A dire la verità qust’altro link dice esattamente il contrario”.
Il terzo Consigliere fece spallucce. “Non importa molto. Possiamo ripristinare la festa al Sole, che ne dite? Magari facciamo su una bella palla dorata e poi un ballo attorno, molta musica, ci si scatena, ci si scambiano doni…un sacerdote grasso e barbuto vestito di rosso dal’aria simpatica a simboleggiare opulenza distribuisce buoni omaggio…molto unitivo, molto trendy…eh? Che ne dite?”
I consiglieri si scambiarono sguardi. Poteva funzionare?
L’Economo picchiettò sul tavolo. “Non possiamo permetterci qualcosa in grande stile. Non ci sono i fondi.”
“Che ne dite di un sacrificio?”
Tutti si voltarono verso il Segretario.
“Un piccolo sacrificio. Un'offerta da portare al Sole e ai suoi rappresentanti, cioè noi. Il riconoscere il nostro ruolo di guide e il fatto che siamo il Sole del Progresso, il Tutto, le Guide Illuminate…ci consentirebbe di finanziare la festa e ne avanzerebbe anche.”
Il Presidente si accarezzò la barba. “Mi piace. Ottimo. Natale abolito, si celebri il Sole Invitto. Segretario, a lei l’organizzazione e i particolari.”
“E chi si rifiutasse di sacrificare?” Chiese il Primo Consigliere
“Non è che possano opporsi, e perché poi? Siamo noi l’autorità” sorrise il Presidente. “Troveremo il modo di obbligare tutti. Oh Oh Oh.”.
Fatta la festa
La Guida agli acquisti del gruppo cristiano conservatore Afa
Negozi "buoni o cattivi" a seconda di come parlano del Natale
Patricia Buffa
Tra le varie guide agli acquisti natalizi negli Stati Uniti ne circola una particolare, che divide i negozi in “buoni e cattivi”. Meticolosamente redatta da un gruppo cristiano conservatore, l’American Family Association, la lista considera “cattivi” gli esercizi commerciali che nelle loro campagne pubblicitarie non si riferiscono alle feste ricordando il Natale, ovvero la nascita di Gesù. Per finire nella lista nera dell’Afa a una catena di distribuzione al dettaglio basta affiggere il pannello pubblicitario “buone feste”, invece di “buon Natale”.
Tra i negozi “cattivi” compare la catena di librerie Barnes & Noble, quella di abbigliamento Banana Republic e quella di intimo Victoria’s Secret. Tra la lista dei buoni ci sono le grandi catene commerciali Wal-Mart e Target e il sito Amazon.com.
Con la sua lista l’Afa vuole stimolare i fedeli a fare acquisti solo nei negozi che onorano il Natale e a boicottare gli altri. Tra i negozi che sono riusciti a “redimersi” c’è PetSmart, una catena di articoli per animali domestici, che inizialmente era stata bollata come “cattiva”, ma mandando all’Afa una serie di pubblicità in cui si cita il Natale PetSmart è riuscita a farsi reinserire tra i “buoni”.
Niente da fare invece per Barnes & Noble. Il pannello pubblicitario della catena di librerie dice infatti “Merry Christmas, Happy Hanukkah, Happy Kwanzaa, e Happy Holidays”, ricordando non solo il Natale, ma anche le festività ebraiche, degli afroamericani e chi semplicemente si gode le vacanze.
“Cristo è la vera ragione delle festività. Il Natale è la celebrazione della nascita di Gesù più di qualsiasi altra cosa”, ha detto al Washington Post Jan Meltzer, una residente del Michigan di fede cattolica.