Pungolato da Richard, mi sono deciso a tirare fuori dal cassetto alcune riflessioni che avevo fatto dopo essermi casualmente imbattuto di recente in questo piccolo poemetto di Rutilio Namaziano.
Come penso saprete, questo poemetto (su cui si sta ancora lavorando, perchè ogni tanto ne salta fuori un frammento) narra il viaggio di ritorno di Rutilio Namaziano (già praefectus urbis) da Roma alla nativa Gallia, in un mondo devastato dalle invasioni barbariche (Vandali, Goti, chi più ne ha più ne metta).
Uno sguardo sul mondo morente di Roma, che tanto mi ricorda il nostro Occidente azzoppato e in crisi profonda.
Ci sono dei passaggi che mi hanno fatto salire le lacrime agli occhi, quando descrive città di Roma e lo sfacelo in cui stava precipitando il mondo romano.
Gia' Carducci aveva subito il fascino di questo testo.
Tradusse infatti i versi 47-66, sotto il titolo Addio a Roma.
Ecco la Traduzione dei primi novanta versi.
Qua potrete trovare il testo completo, steso in un latino oramai postclassico e gia' imbarbarito ma ancora possente : Rutilius Namatianus: De Reditu Suo).