Ho assistito su Sky al necrologio dedicato al cuneese Giorgio Bocca, intonato dal monferratese Giancarlo Pansa. Quest'ultimo non ha fatto che parlare di se stesso e rovesciare merda sull'estinto. Che schifo di omunculo narcisista egotistico.
Voglio ricordare Giorgio Bocca per un libro che scrisse negli anni 80. Si intitolava Profondo Sud, Male Oscuro, e forniva un ritratto sincero e scarno, ma illuminante, della succursale dell'inferno che dovrebbe essere parte integrante della nostra patria, e che invece sento distante come nessun altro luogo al mondo, e nessun'altra "civiltà" al mondo. Ero in viaggio per gli Stati Uniti e leggevo quel libro. Fui confrontato da un terrone che mi insultava perché lo leggevo. Andai avanti senza titubanze: un ottimo libro.
Una preghiera e tutto il mio rispetto per Giorgio Bocca, un grande Milanese d'adozione. Era un uomo pulito e appassionato. Anche se negli ultimi anni , specie quando parlava di nord e sud, ha detto cose di cui non condividevo una sillaba.