PAKISTANO INFETTO STUPRA RAGAZZINA E LA MORDE PER CONTAGIARLA
Gli sono bastati pochi minuti per distruggere la vita di una ragazzina. Giovedì scorso, un immigrato con molti precedenti penali è stato condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione a Zwickau, Germania. Condanna risibile per quello che ha fatto.
Dopo la maturità Sarah, 19 anni, lavorava in una sala da gioco di Zwickau, la “Number One”, per guadagnare un po’ di soldi per i suoi studi di medicina. Poi è arrivato il 14 luglio, una calda serata estiva. Qaisar S., 38 anni portati male, è entrato. Il pakistano solo tre mesi prima aveva sparato nel centro di Zwickau. Ma era libero.
Come scrivono i giornali locali, a quell’ora c’era solo Sarah. L’uomo la portò nella sala fumatori trascinandola per i capelli, poi una spinta contro una macchina da gioco. E il pestaggio. Perché si lasciasse stuprare.
Ma all’immigrato non bastava stuprarla. L’ha ripetutamente morsa: sulle labbra e sulle guance, più volte. “Voleva infettarla”, ha rivelato il procuratore Diana Enzinger-Leichsenring. L’islamico sapeva di essere infetto con una forma di Epatite, per questo voleva contagiare Sarah e più donne possibile.
Filmato dalle telecamere a circuito chiuso della sala, visto che ogni poliziotto a Zwickau lo conosceva, è stato arrestato il giorno dopo.
Solo dopo sei mesi, sei interminabili mesi, Sarah ha saputo con certezza che non era stata infettata dall’immigrato. Ma lo stupro non lo dimenticherà mai.
Nonostante il suo atto criminale, Qaisar S. non potrà essere espulso dopo la ridicola pena. Il Pakistan, infatti, rifiuta di riprenderselo. L’Europa è la discarica del mondo.
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OFFRE ACCOGLIENZA A TERREMOTATI ITALIANI: BANNATO DA FACEBOOK!
Offrire gratuitamente il proprio sostegno a connazionali terremotati è vietato. La solidarietà va bene solo quando è, a pagamento, verso fancazzisti africani.
Lo ha scoperto a sue spese il titolare dell’Agriclub di Venaus (Torino) che dopo avere messo a disposizione la propria struttura per ospitare gli italiani terremotati, pubblicando un annuncio su Facebook. Il post in poche ore totalizza decine di migliaia di apprezzamenti e condivisioni.
Si è visto, da Facebook, censurare il post solidale, e chiudere il profilo. Evidentemente segnalato dai soliti fancazzisti dell’invasione.
L’imprenditore Agate Gorni Gaspare: “Sono senza parole, arrabbiato e amareggiato. Il post aveva raggiunge 25mila condivisioni. Perché è stato chiuso il profilo? Non ho alcun intento provocatorio, voglio solo dare mano gratuitamente”, spiega ai giornalisti.
“Comprendo bene il fatto che non ci si voglia allontanare troppo dalle proprie abitazioni danneggiate, ma la mia idea è di dare una possibilità a coloro che vorranno soggiornare qui per una o due settimane, in attesa che passi il gelo di questi giorni. Magari famiglie o un genitore con i propri figli. Avranno a disposizione stanze calde e pasti caldi”, aggiunge Agate Gorni Gaspare, scrollando le spalle di fronte alle invettive dei buonisti intolleranti: “Qualche idiota c’è sempre, non mi curo di loro. La disparità di trattamento tra stranieri appena arrivati e italiani che soffrono mi pare evidente. Comunque a me interessa far sapere che se qualcuno ha bisogno sono qui. Invito chi fosse interessato a contattarmi”.
Del resto lo sappiamo, il povero proprietario di Facebook ha altri modi per ‘aiutare’ i terremotati, regala pubblicità su Facebook.
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TREVISO: 14 MILA EURO PER OGNI RICHIEDENTE ASILO (CLANDESTINO)
Denuncia del comitato “Prima i trevigiani”: la gestione delle due caserme, la Zanusso di Oderzo e la Serena di Casier, costa intorno ai 10 milioni di euro l’anno
Leggiamo in un articolo nella sezione “Nord-Est” del Gazzettino del 23 gennaio 2017, che i costi dell’accoglienza in provincia di Treviso, per quanto riguarda solamente le due caserme, la Zanusso di Oderzo e la Serena di Casier, si aggirano intorno ai 10 milioni di Euro l’anno. In primis, prendiamo atto che per la nostra provincia l’accoglienza di solo 700 migranti clandestini (e non profughi) costa allo Stato Italiano, ossia a noi tutti, 10 milioni di Euro, come riportato nel già citato articolo. Il costo è quindi pari a 14.285,71 € annui per ogni clandestino in attesa di responso sulla domanda di asilo; domanda che, è bene sottolinearlo, viene rigettata nella maggioranza dei casi (superiore al 90%) per mancanza di requisiti.
Per i pochi aventi diritto lo Stato non assicura più alcun mantenimento, ragion per cui, terminato l’iter (che può raggiungere i 24 mesi) il profugo (non clandestino) si deve “arrangiare”, ossia lavorare (per quel poco che è possibile, vista l’attuale situazione di crisi), mendicare o delinquere. Gli altri, quelli effettivamente clandestini o vengono rimpatriati a nostre spese o si “disperdono nell’ambiente” (vedesi ex mobilificio Aiazzone di Firenze). Quindi, per usare il termine “vale” il Gazzettino (o le cooperative interessate) avrebbe dovuto farci sapere quanti posti di lavoro verranno creati dalle cooperative citate con un simile investimento di denaro; è nostra modesta opinione che non siano più di qualche decina. Calcolando (con molta larghezza) un costo medio di 30 mila Euro annui per dipendente, potremo concludere che con la somma di cui sopra potremo dare lavoro a 333 trevigiani per un anno.
Proiettando a livello nazionale i dati di cui sopra, per i 180.000 clandestini che sono stati accolti nel nostro Paese nel corso del solo 2016, otterremo un “costo” di € 2.571.427.800,00 (per semplificare, stiamo parlando di più di due miliardi e mezzo di Euro) concernente il solo loro vitto, abbigliamento ed alloggio. Il che significa che potremo dare lavoro ad 85.714 disoccupati Italiani per anno, Trevigiani compresi. I dati potrebbero variare in aumento o diminuzione a seconda dei flussi di clandestini che si verificheranno nell’anno in corso.
Ovviamente non abbiamo considerato tutte le altre voci di costo (personale statale impiegato, logorio dei mezzi pubblici, infrastrutture, rimpatri, ecc.) e non teniamo conto dell’impatto sociale, del rischio terrorismo, dell’incremento della delinquenza, dell’utilizzo delle strutture sanitarie, ecc. Se, poi, lasciamo perdere i posti di lavoro effettivamente creati e i costi diretti/accessori, potremo dire che con la somma di 2,5 Miliardi di Euro lo Stato potrebbe per esempio intervenire nelle aree terremotate del Centro Italia ricostruendo quanto distrutto dalle forze della natura, riparando il riparabile, mettendo in sicurezza opere d’arte di inestimabile valore che rappresentano la nostra storia, creando servizi efficienti che sappiano far fronte alle calamità naturali che da sempre si abbattono su tali zone.
Se si agisse in tal modo, alla prossima abbondante nevicata potremo garantire ai locali, per fare un semplice esempio, l’erogazione continua della corrente elettrica, i servizi telefonici, la somministrazione di rifornimenti indispensabili e, non ultimo, lo sgombero costante della neve caduta; ciò senza attendere il sopravvenire di una valanga che stermini qualche decina di persone. Detto questo, una nota conclusiva che consente di “cucire” tutto quanto sopra detto. I media ci hanno letteralmente “bombardato” con le immagini di 10 richiedenti asilo che di nuovo vestiti con le sgargianti tute della Croce Rossa si sarebbero offerti di “dare una mano” alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed alla Protezione Civile impegnati nelle aree colpite dai recenti eventi atmosferici.
Evidentemente qualcuno si è reso conto della disparità di trattamento riservata agli indigeni abruzzesi, marchigiani e laziali rispetto ai migranti clandestini e ha deciso di neutralizzare il giusto e montante risentimento dell’opinione pubblica imbastendo un “quadretto” falsamente deamicisiano. Quindi, è stato deciso di prendere i primi dieci malcapitati (possibilmente di pelle scura al fine di renderli maggiormente visibili), dotarli di abbigliamento invernale, munirli di pala ed inviarli in zona di operazioni (peraltro senza alcuna competenza in merito e senza alcun addestramento) al fine di dimostrare che i migranti clandestini sono, come affermano tutti i buonisti in malafede, una “risorsa”, dal momento che contraccambiano (gratuitamente ?) quanto generosamente ricevuto dal popolo italiano, una volta che quest’ultimo viene colpito dalla mala sorte .
Si è trattato di uno spot ingenuo ed allo stesso tempo penoso, con il quale si è mancato di rispetto perfino a quei dieci individui che nelle foto comparse nei social network avevano uno sguardo assai poco convinto ed entusiasta della parte che erano chiamati a recitare. Per essere convincente lo spot avrebbe dovuto avere come protagonisti non 10 richiedenti asilo, ma “battaglioni” di richiedenti asilo volontari, entusiasti ed inquadrati gratuitamente; ciò non solo in funzione dell’attuale emergenza, ma anche di quelle di agosto, ottobre e di tutte quelle che si sono verificate prima e che inevitabilmente si verificheranno in futuro.
Infatti, indipendentemente da quanto detto in tema di costi economici e sociali, a chi ti ha salvato e ti mantiene (anche se solo modestamente) ossia al Popolo Italiano, non si può rispondere “no money = no work” Se, poi, volessimo astrarre dagli innumerevoli motivi che ci inducono ad essere contrari all’accoglienza indiscriminata fin qui praticata, dovremo domandarci qual è l’utile che che le cooperative citate dal Gazzettino si ritagliano sugli 29,85 e 27,85 Euro che ricevono per ogni clandestino al giorno.
Siamo convinti che se lo Stato gestisse direttamente il fenomeno (che noi reputiamo una iattura) i costi sarebbero certamente inferiori, i controlli superiori e migliori le condizioni assicurate ai fruitori dei servizi somministrati (vedesi Cona). Purtroppo, la classe dirigente sinistroide (laica e cattolica) attualmente al governo, assistita da buona parte dei media opportunamente “appecoronati”, preferisce trarre un utile dal fenomeno migratorio, che non intende minimamente limitare, sovvenzionando il mondo cooperativo che riconoscente le restituisce il favore fornendo voti e garantendo il “consenso” (vedesi Mafia Capitale).
Treviso: 14 mila euro per ogni richiedente asilo (clandestino) | VoxNews
ABANO, “CACCIA” AD AFFARISTA CHE OSPITA FANCAZZISTI A PAGAMENTO
Il comitato “Abano dice No!” è pronto a dare battaglia dopo la rivelazione del sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, riguardo la presenza in città di sei fancazzisti ospitati – a pagamento – da una famiglia: «Vogliamo scoprire chi è il privato che sta ospitando i migranti», ha dichiarato Marco Destro al Mattino di Padova. «Ci metteremo a caccia della famiglia per fare una manifestazione di protesta sotto casa».
Gian Pietro Bano del gruppo politico pro-invasione “Cittadini per il Cambiamento” ribatte parlando di una “caccia alle streghe”: «il fatto che per un mese nessuno abbia notato la presenza di questi migranti fa capire come l’accoglienza diffusa sia la scelta vincente». E già, nasconderli è vincente. Poi un giorno uccidono, come il migrante da copertina a Bologna: nessuno si era accorto della sua presenza, prima delle 30 coltellate di integrazione.
Abano, ?caccia? ad affarista che ospita fancazzisti a pagamento | VoxNews
PREFETTO PISA MINACCIA COMUNI RIBELLI: “SERVONO ALTRI 350 POSTI PER I MIEI PROFUGHI”
Il Prefetto di Pisa – dallo stipendio mostruoso per fare da agente viaggi dei fancazzisti africani – è al lavoro – si fa per dire – per predisporre i bandi per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Ai sindaci della provincia con una lettera minatoria, Attilio Visconti, questo il nome del personaggio che come i suoi colleghi paghiamo per diffondere il tumore immigrazione, impone l’accoglienza.
«È in corso di predisposizione il bando per l’anno in corso che, secondo le prime stime, dovrebbe garantire la copertura di circa 350 ulteriori posti in accoglienza». Prima di procedere con il bando, che poi di fatto porterà sul territorio i migranti in base a quelle che saranno le proposte e le migliori offerte di enti e imprenditori disposti ad occuparsi di migranti richiedenti asilo, il prefetto chiede collaborazione ai sindaci, pur sottolineando che «nella provincia pisana è stata finora positivamente raggiunta una sinergia con gli enti locali». La lettera quindi richiama agli impegni, conseguenti all’intesa tra Governo, Regioni ed enti locali sul piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati, evitando situazioni di contrasto e criticità sul territorio.
Le famiglie se le è sognate lui. Gli accordi tra ‘governo, provincia e regione sono tutti interni al PD, visto che è lo stesso partito-mafia che sgoverna tutti e tre gli enti.
Le minacce del prefetto sono dirette specialmente al sindaco di Cascina, l’unico che rifiuta fancazzisti nel suo territorio. Lo fa con una minaccia in stile quasi mafioso parlando del famigerato Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, in realtà villaggi vacanza per fancazzisti): «Si ritiene auspicabile da parte dei Comuni che non abbiamo ancora aderito alla rete Sprar di dare questa disponibilità che consentirebbe, al raggiungimento delle quote di assegnazione previste, di evitare l’invio di ulteriori richiedenti asilo». In sintesi: o aderite allo Sprar, che significa anche mantenere i fancazzisti, o noi ve ne inviamo più di quelli previsti.
Il prefetto scrive in stile Riina, che chi non aderisce alla rete Sprar «in situazioni emergenziali o a seguito di procedura di gara» si vedrà assegnate ulteriori quote di migranti. La lettera del prefetto è un segnale forte e chiaro per Cascina. I sindaci hanno tempo fino al 25 per dire se proseguono con l’accoglienza Sprar e quanti nuovi posti “vogliono”, per dare nuove adesioni al progetto, per dire no alla rete Sprar e quindi al mantenimento dei centri di accoglienza straordinaria con l’indicazione dei nuovi posti individuati. Raccolte le indicazioni dei sindaci, la prefettura convocherà una riunione e procederà alle assegnazioni.
Questi si chiamano prefetti, in realtà sono criminali politici. Ad una lettera del genere si risponde solo in un modo: rimandandola indietro in una busta, in tanti coriandoli.
Prefetto Pisa minaccia comuni ribelli: ?Servono altri 350 posti per i miei profughi? | VoxNews
TORINO: 50 LE AUTO BRUCIATE IN QUARTIERE ‘ISLAMICO’
Torino come le banlieus francesi. Una decina di auto sono state date alle fiamme nella notte in città, nel quartiere a forte presenza di immigrati islamici di Borgo Vittoria, dove da mesi si ripetono i roghi. Una nuova ‘normalità’ al tempo dell’immigrazione.
Gli incendi a pochi minuti l’uno dall’altro in via Lisa e via Baracca, in via Ala di Stura angolo via Fossata e in via Bongiovanni, dove è stato danneggiato anche un camion. Tre le squadre dei vigili del fuoco intervenute con i carabinieri, che indagano sulla natura dei roghi. Sono una cinquantina i mezzi dati alle fiamme negli ultimi mesi, facendo scattare nella zona un vero e proprio allarme.
Ricordiamo che ISIS ha ordinato agli immigrati islamici presenti nelle città italiane di attuare un terrorismo a ‘bassa intensità’ comprensivo di roghi di veicoli – e non solo – nei quartieri.
Torino: 50 le auto bruciate in quartiere ?islamico? | VoxNews
EATALY: FARINETTI FA LAVORARE PROFUGHI AL POSTO DI ITALIANI, COSÌ RISPARMIA
Dalla Stampa, il giornale di Lapo:
Alì è arrivato in Italia dalla Libia con un barcone. Era il 2009. Oggi lavora da Eataly a Torino, in via Lagrange, e sta completando le pratiche per il ricongiungimento con la moglie e i due figli che sono ancora in Africa. Diop è del Senegal ma ha un gran tocco con la cucina italiana: fa il cuoco nel ristorante del gruppo a Bologna.
Nei ristoranti e nei punti vendita di Eataly sparsi in tutta Italia, di storie come queste ce ne sono tante, per l’esattezza 223 in rappresentanza di 61 Nazioni. Ed è per questo che il patron Oscar Farinetti non vuol sentire parlare di contrasto all’immigrazione, revisione di Schengen, rimpatri o chiusura delle frontiere. «Io penso agli extracomunitari che sono nel nostro organico. Tra loro ci sono anche 18 rifugiati politici e tutti lavorano con grande impegno. Ho mandato loro un abbraccio».
Ci credo che non vuole sentire parlare di ‘contrasto alla immigrazione’, se non avesse immigrati low-cost potrebbe rischiare di dover pagare il giusto dei dipendenti italiani.
Riflessione sui 18 finti profughi come il senegalese che ha assunto: Farinetti è uno dei finanziatori del criminale politico Renzi, che ora governa per tramite di Gentiloni. Il governo Renzi ha rifornito lui e altri finanziatori con profughi low-cost che paghiamo noi con vitto e alloggio e che quindi può sottopagare, tanto li paghiamo già noi.
Eataly: Farinetti fa lavorare profughi al posto di Italiani, così risparmia | VoxNews
ESPERTO: “ONDATA PROFUGHI DANNEGGERA’ LAVORATORI ITALIANI E FAVORIRA’ RICCHI”
L’immigrazione è un costo o una risorsa? Risponde il Prof. George Borjas. Docente di economia e politiche sociali all’università di Harvard, tra i pochi accademici citati da Donald Trump in campagna elettorale, considerato tra i 50 pensatori che stanno cambiando la politica americana. Suo lo studio monumentale sull’impatto che negli anni Ottanta ebbero i “marielitos”, i profughi cubani partiti dal porto di Mariel, sul mercato del lavoro della Florida.
Dimostrò che gli immigrati scarsamente qualificati, come quelli provenienti da Cuba, immortalati da Al Pacino-Tony Montana in Scarface, abbassano i redditi dei ceti medio-bassi. Mentre aumentano quelli dei super-ricchi: non difficile da capire, entrano in concorrenza con il giardiniere a favore del ricco proprietario di una tenuta.
Nient’altro, sostiene Borjas, che la dimostrazione della legge della domanda e dell’offerta. Perché con l’aumento della disponibilità di risorse umane disposte a fare determinati mestieri, diminuisce il valore della loro prestazione, e dunque del salario. A vantaggio del datore di lavoro. L’immigrazione è sì ricchezza, ma a vantaggio di pochissimi straricchi, una tragedia per tutti glia altri. Del resto è il famoso ‘esercito di riserva’ di Marx.
Al Prof. George Borijas è stato chiesto un parere sul mezzo milione di richiedenti asilo e clandestini arrivati negli ultimi tre anni nel nostro paese, e quanto questo possa danneggiare economicamente, proprio come i marielitos, i ceti medio-bassi italiani.
“Partiamo dal fatto che la maggioranza dei neo arrivati nelle vostre coste al momento non partecipa al mercato del lavoro. Tuttavia, se è vero, come ho letto, che i più sono scarsamente qualificati, c’è da aspettarsi che le regole della domanda e dell’offerta, come accadde coi cubani a Miami, valgano anche per l’Europa e per l’Italia. È, dunque, facile prevedere conseguenze economiche negative sulle fasce della popolazione autoctona scarsamente specializzate. Pagheranno la concorrenza di chi arriva dall’estero”.
ESPERTO: ?ONDATA PROFUGHI DANNEGGERA? LAVORATORI ITALIANI E FAVORIRA? RICCHI? | VoxNews
Immigrazione e omosessualità: la decadenza a Roma nelle satire di Giovenale
Federico Rapini
Dal 14 d.C., quindi post mortem dell’Imperatore Augusto, molti degli autori latini si interrogarono sulla decadenza di Roma. O meglio sulle cause che portarono Roma a vivere un’età di forte declino morale. L’Urbe da secoli aveva basato la sua forza sul valore militare, sul senso civico, sull’attaccamento alla famiglia. L’adesione dunque al “mos maiorum”, il costume degli antenati, che costituiva appunto la morale tradizionale di Roma. Le tradizioni per la Caput Mundi erano la base della propria civiltà, resa grande dal rispetto di questo mos maiorum da parte di personaggi che incarnarono perfettamente l’ideale di civis romanus.
E fu proprio l’allontanamento da queste tradizioni a portare Roma verso il declino morale di cui scrissero autori come Lucano, Persio o Giovenale. Se Lucano si scagliò soprattutto contro Giulio Cesare visto come il distruttore dell’età repubblicana e uomo preda delle passioni e dell’ira, Giovenale indirizzò la sua critica verso gruppi di persone facendo un’analisi meno soggettiva e più politico-sociale. Giovenale scrisse sotto il principato di Traiano e Adriano, quindi un’età di relativa libertà di parola, pubblicando 16 satire che andarono appunto ad analizzare le cause della degenerazione morale di Roma.Tra le 16 satire la II e la III sono quelle che analizzano due punti fondamentali del declino morale di Roma: il malcostume e l’omosessualità dilagante, e l’arrivo incontrollato di immigrati greci e orientali.
La II satira è quella che affronta il malcostume e critica gli effeminati che in pubblico condannano le turpitudini di cui essi stessi si rendono colpevoli in privato. E nonostante la sua poca simpatia verso le donne, di cui dice “ché in tutte ormai, e nobili e plebee, uguale è la libidine, e colei che calca a piedi il sudicio selciato non è migliore di colei che a schiena si fa portare da giganteschi sirii”, confronta Lauronia, donna corrotta, con questi effeminati che sono comunque peggiori di lei e delle sue malefatte, poiché questi uomini con la loro condotta deprecabile usurpavano diritti e doveri degli uomini. Giovenale teneva particolarmente alla figura dell’uomo forte e moralmente retto. Un uomo che cercasse di seguire l’esempio degli antenati. Quindi un civis che aderisse al mos maiorum ponendosi come esempio per la comunità.
“E nelle gran famiglie/Si ficcano costoro; e in breve tempo/Ne diventano l’anima e i padroni”
“Ma dunque non si conta omai più nulla/L’aver fin dalla nascita bevuto/L’aure dell’Aventino, e di sabine/Bacche aver preso il nutrimento primo?/ Ma v’è di peggio: in adular maestra/Questa gentaglia ognor leva alle stelle/Il bel visino ed il parlar sapiente/Del suo padrone, e sia pure un camorro/E un babbuasso”
Da questi versi sopracitati possiamo dedurre come l’avvento di immigrati, in gran parte poeti e intellettuali di vario genere (ma anche schiavi) descritti da Giovenale come arrampicatori sociali senza scrupoli, fosse visto come un grande problema nonchè causa di malcostume e declino della civiltà romana. Nella III satira difatti il poeta descrive all’amico Umbricio il disagio di Roma dove oltre alle donne che si prostituivano davanti al Circo, c’erano questi immigrati che abili nell’arte dell’adulazione toglievano lavoro e spazio ai cittadini del luogo. Al sangue romano veniva preferita la parlantina straniera, che non conosceva l’onore e piegava la schiena al miglior offerente. Inoltre Giovenale sottolinea come fosse impossibile girare tranquillamente per le vie di Roma senza scorta a causa di bande di balordi provenienti da chissà dove.
Se non sapessimo che Giovenale scrisse tra il 100 ed il 127, queste satire potrebbero essere tranquillamente attuali. Ma sono comunque condivisibili per gran parte delle città italiane, invase da immigrati coccolati dai politici e liberi di scorrazzare impunemente per le città. Per non parlare di una società, quella attuale, dove sta diventando normale l’ostentazione della propria sessualità in pagliacciate carnevalesche per poi pretendere l’adozione di figli dopo aver posato seminudi davanti luoghi di culto, con il solo intento di provocare e deridere.
Immigrazione e omosessualità: la decadenza a Roma nelle satire di Giovenale, mos maiorum, impero romano, Grande Sostituzione | IL PRIMATO NAZIONALE
Trump pubblicherà una lista con tutti i crimini dei migranti
Il nuovo presidente farà pubblicare anche un elenco delle città che si rifiutano di comunicare i nomi degli stranieri, irregolari e no, che delinquono
Ivan Francese
Il neo presidente Usa Donald Trump farà pubblicare ogni settimana un elenco con tutti i crimini commessi dagli immigrati. Nell'ordine esecutivo sull'immigrazione, spiega il britannico The Independent, il Segretariato per la Sicurezza interna sarà chiamato a "pubblicare una lista di tutti i crimini commessi dagli stranieri". Nel documento verranno anche indicati i sindaci che si rifiuteranno di fornire tali liste.
Non è stato specificato, precisa il quotidiano londinese, se il provvedimento si applicherà solo ai delitti commessi dagli immigrati irregolari o anche da chi è entrato legalmente nel territorio degli Usa. In campagna elettorale il presidente aveva promesso di espellere undici milioni di immigrati irregolari dal Paese entro il termine di metà mandato, ma già nei primissimi giorni dopo il suo insediamento ha varato diverse norme molto dure contro l'immigrazione incontrollata, a partire dalla costruzione di un muro di confine alla frontiera meridionale con il Messico.
Ora nel mirino finiscono gli immigrati: i casi di stranieri irregolari con precedenti penali sarebbero 820mila in tutto il Paese. È probabile però che la nuova misura varata da Trump incontri l'opposizione delle amministrazioni locali di colore democratico, fra cui i sindaci liberal di New York, Chicago e Seattle. Ed è proprio contro di loro che è probabilmente diretta l'introduzione delle liste di "città aperte" per i migranti che delinquono.
Trump pubblicherà una lista con tutti i crimini dei migranti - IlGiornale.it
Meningite e scabbia: è allarme tra gli immigrati
Ricoverati in ospedale due nordafricani. Il paziente con sospetta meningite, un 40enne maghrebino, è stato trasferito all'ospedale Cotugno di Napoli
Giovanni Vasso
Allarme sanitario in provincia di Caserta. Ricoverate in ospedale, ad Aversa, due persone affette l’una da scabbia e l’altra da meningite. Entrambi i pazienti sono di origine nordafricana.
Nei giorni scorsi, all’ospedale Moscati di Aversa, sono stati segnalati i due casi. Il primo paziente, un 28enne maghrebino, è affetto da scabbia. Il secondo, più inquietante, riguarderebbe un sospetto caso di meningite ai danni di un immigrato di 40 anni. L’uomo, come riferisce Il Mattino, è stato trasferito all’ospedale Cotugno di Napoli dove è ricoverato presso il reparto di malattie infettive.
Il paziente è stato sottoposto a tutti i controlli e le analisi del caso per verificare la diagnosi di sospetta meningite e attivare, insieme alle cure, anche un’operazione di profilassi sul territorio.
Non è il primo caso del genere che si verifica nella città casertana. All’inizio del mese di ottobre, un bimbo di appena dieci anni era stato ricoverato prima al “Moscati” e successivamente trasferito al “Cotugno” di Napoli. I medici gli riscontrarono una forma di meningite che, per fortuna, fu ritenuta curabile dai sanitari napoletani. Giusto un mese prima, a settembre, un altro bimbo di undici anni aveva accusato gli identici sintomi a Trentola Ducenta, sempre nella provincia di Caserta e, soccorso prima all’ospedale di Aversa, fu trasferito alla struttura sanitaria di Napoli.
Meningite e scabbia: è allarme tra gli immigrati - IlGiornale.it
DON CONTIN: ALTRI 2 PRETI ALLE ORGE IN CANONICA CON I PROFUGHI
La procura e i carabinieri sanno i loro nomi. Li sentiranno nei prossimi giorni, proprio com’era stato sentito due settimane fa don Roberto Cavazzana. Si allarga lo scandalo dei preti che fanno sesso con profughi, cavalli, trans, ragazzini e parrocchiane al guinzaglio.
Nel giro di una decina di giorni i carabinieri sono quindi riusciti a individuare anche gli altri due preti, inserendo il loro nome nel fascicolo che continua ad avere come unico indagato don Andrea Contin. L’interrogatorio dei due sacerdoti potrebbe aprire nuovi scenari sulla vita segreta di Contin e creare ulteriore scompiglio nella chiesa padovana, ormai chiaramente un tugurio morale da rivoltare. Invece pensano e pensavano al business dell’accoglienza: mammona e lussuria.
Don Contin: altri 2 preti alle orge in canonica con i profughi | VoxNews
ALTRO PRETE A LETTO CON I PROFUGHI, VESCOVO: “CONTINUARE CON ACCOGLIENZA”
L’estate scorsa nella diocesi di Albenga: PARROCO TROVATO A LETTO CON DUE PROFUGHI
Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato un immigrato, lo stesso che aveva chiamato il 118 dicendo che il parroco era incosciente nel suo letto. Lo straniero era in mutande in mezzo alla strada barcollante che continuava a bussare alla porta dell’abitazione del sacerdote.
Uscendo dall’abitazione infatti l’uomo aveva chiuso la porta e i soccorritori per poter entrare hanno dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e, non sapendo cosa era accaduto dentro la casa, anche i carabinieri.
I vigili del fuoco giunti sul luogo dell’emergenza, temendo che fosse successo qualcosa di grave, hanno fatto irruzione nell’appartamento scoprendo il prete, pure lui in mutande che probabilmente aveva alzato un po’ troppo il gomito e un altro immigrato seminudo. Insomma pare fosse in corso un festino. La reazione del prete, alla vista di tutti quei soccorritori, è stata tutt’altro che tranquilla. Senza motivo li avrebbe mandati a quel paese.
E alla fine si è scoperto che uno dei due stranieri, pluripregiudicato, era già stato colpito da un decreto di espulsione e quindi è stato denunciato dai carabinieri che gliene hanno notificato un secondo.
La storia del “festino” nella casa del sacerdote, parroco ad Imperia, si aggiunge ad altri episodi “poco chiari” che riguardano la Diocesi di Albenga e Imperia con preti che scappano con la cassa, altri condannati per pedofilia o allontanati per la stessa storia.
Quando vedete un prete, un vescovo o anche ‘lui’ parlare con tanta ‘passione’ dei ‘profughi’, immaginateli a letto, mezzi nudi. Con i loro ‘profughi’.
Ecco, oggi è ‘quel giorno’, il vescovo locale, Borghetti, ha parlato con incredibile eccitazione del fatto che la Curia ospiti, a spese nostre: “Nelle nostre strutture 130 rifugiati, continueremo nell’accoglienza”. Sono bei soldi. E altro.
Altro Prete a letto con i profughi, Vescovo: ?Continuare con accoglienza? | VoxNews
INVASIONE NERA: GOVERNO RACCATTA IN LIBIA 1.000 CLANDESTINI AFRICANI
Don Contin si sta già leccando i baffi. Sono oltre mille i clandestini raccattati in Libia in nove operazioni di colonizzazione coordinate dalla famigerata Centrale Operativa della Guardia Costiera. Da uno dei gommoni soccorsi è stato recuperato anche un morto, non buttano via nulla. Deve essere il ‘blocco navale UE’.
Gli invasori africani stavano compiendo la traversata a bordo di sei gommoni e tre barche – una piccola flotta in piena regola – e sono stati raggiunti con solerzia da Nave Diciotti della Guardia Costiera, Nave Golfo Azzurro e dal rimorchiatore OOC Tiger. Scafisti a spese dei contribuenti, gente che infanga la divisa che porta facendo da traghettatore di potenziali terroristi, stupratori, spacciatori e ladri.
Prima di Mare Nostrum, non arrivava quasi nessuno, ora che basta mettersi a bagnomaria davanti a Tripoli in attesa dei cuckold della marina, iniziano già a Gennaio.
Trump costruisce muri, il PD usa le navi della Marina come ponti per africanizzare l’Italia: è il tempo della rivolta. Il PD non si sopporta, si abbatte.
*INVASIONE NERA: GOVERNO RACCATTA IN LIBIA 1.000 CLANDESTINI AFRICANI * | VoxNews
VESCOVO: “PROFUGHI QUI IN CERCA DI QUALCOSA DI MEGLIO”
“L’uomo è sempre in cammino; guarda spontaneamente in avanti verso nuove mete. Ce lo ricordano, ad esempio, i tanti rifugiati e richiedenti asilo che stanno giungendo tra noi da paesi lontani”
Lo ha sottolineato stamani l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.
“Lasciano il luogo dove sono nati – ha proseguito Mazzocato – per cercare qualcosa di meglio; sostenuti dalla speranza che questo qualcosa di meglio esista da qualche parte“.
Vescovo: ?Profughi qui in cerca di qualcosa di meglio? | VoxNews