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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    PAKISTANO INFETTO STUPRA RAGAZZINA E LA MORDE PER CONTAGIARLA
    Gli sono bastati pochi minuti per distruggere la vita di una ragazzina. Giovedì scorso, un immigrato con molti precedenti penali è stato condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione a Zwickau, Germania. Condanna risibile per quello che ha fatto.
    Dopo la maturità Sarah, 19 anni, lavorava in una sala da gioco di Zwickau, la “Number One”, per guadagnare un po’ di soldi per i suoi studi di medicina. Poi è arrivato il 14 luglio, una calda serata estiva. Qaisar S., 38 anni portati male, è entrato. Il pakistano solo tre mesi prima aveva sparato nel centro di Zwickau. Ma era libero.
    Come scrivono i giornali locali, a quell’ora c’era solo Sarah. L’uomo la portò nella sala fumatori trascinandola per i capelli, poi una spinta contro una macchina da gioco. E il pestaggio. Perché si lasciasse stuprare.
    Ma all’immigrato non bastava stuprarla. L’ha ripetutamente morsa: sulle labbra e sulle guance, più volte. “Voleva infettarla”, ha rivelato il procuratore Diana Enzinger-Leichsenring. L’islamico sapeva di essere infetto con una forma di Epatite, per questo voleva contagiare Sarah e più donne possibile.
    Filmato dalle telecamere a circuito chiuso della sala, visto che ogni poliziotto a Zwickau lo conosceva, è stato arrestato il giorno dopo.
    Solo dopo sei mesi, sei interminabili mesi, Sarah ha saputo con certezza che non era stata infettata dall’immigrato. Ma lo stupro non lo dimenticherà mai.
    Nonostante il suo atto criminale, Qaisar S. non potrà essere espulso dopo la ridicola pena. Il Pakistan, infatti, rifiuta di riprenderselo. L’Europa è la discarica del mondo.
    PAKISTANO INFETTO STUPRA RAGAZZINA E LA MORDE PER CONTAGIARLA | VoxNews



    OFFRE ACCOGLIENZA A TERREMOTATI ITALIANI: BANNATO DA FACEBOOK!
    Offrire gratuitamente il proprio sostegno a connazionali terremotati è vietato. La solidarietà va bene solo quando è, a pagamento, verso fancazzisti africani.
    Lo ha scoperto a sue spese il titolare dell’Agriclub di Venaus (Torino) che dopo avere messo a disposizione la propria struttura per ospitare gli italiani terremotati, pubblicando un annuncio su Facebook. Il post in poche ore totalizza decine di migliaia di apprezzamenti e condivisioni.
    Si è visto, da Facebook, censurare il post solidale, e chiudere il profilo. Evidentemente segnalato dai soliti fancazzisti dell’invasione.
    L’imprenditore Agate Gorni Gaspare: “Sono senza parole, arrabbiato e amareggiato. Il post aveva raggiunge 25mila condivisioni. Perché è stato chiuso il profilo? Non ho alcun intento provocatorio, voglio solo dare mano gratuitamente”, spiega ai giornalisti.
    “Comprendo bene il fatto che non ci si voglia allontanare troppo dalle proprie abitazioni danneggiate, ma la mia idea è di dare una possibilità a coloro che vorranno soggiornare qui per una o due settimane, in attesa che passi il gelo di questi giorni. Magari famiglie o un genitore con i propri figli. Avranno a disposizione stanze calde e pasti caldi”, aggiunge Agate Gorni Gaspare, scrollando le spalle di fronte alle invettive dei buonisti intolleranti: “Qualche idiota c’è sempre, non mi curo di loro. La disparità di trattamento tra stranieri appena arrivati e italiani che soffrono mi pare evidente. Comunque a me interessa far sapere che se qualcuno ha bisogno sono qui. Invito chi fosse interessato a contattarmi”.
    Del resto lo sappiamo, il povero proprietario di Facebook ha altri modi per ‘aiutare’ i terremotati, regala pubblicità su Facebook.
    OFFRE ACCOGLIENZA A TERREMOTATI ITALIANI: BANNATO DA FACEBOOK! | VoxNews

    TREVISO: 14 MILA EURO PER OGNI RICHIEDENTE ASILO (CLANDESTINO)
    Denuncia del comitato “Prima i trevigiani”: la gestione delle due caserme, la Zanusso di Oderzo e la Serena di Casier, costa intorno ai 10 milioni di euro l’anno
    Leggiamo in un articolo nella sezione “Nord-Est” del Gazzettino del 23 gennaio 2017, che i costi dell’accoglienza in provincia di Treviso, per quanto riguarda solamente le due caserme, la Zanusso di Oderzo e la Serena di Casier, si aggirano intorno ai 10 milioni di Euro l’anno. In primis, prendiamo atto che per la nostra provincia l’accoglienza di solo 700 migranti clandestini (e non profughi) costa allo Stato Italiano, ossia a noi tutti, 10 milioni di Euro, come riportato nel già citato articolo. Il costo è quindi pari a 14.285,71 € annui per ogni clandestino in attesa di responso sulla domanda di asilo; domanda che, è bene sottolinearlo, viene rigettata nella maggioranza dei casi (superiore al 90%) per mancanza di requisiti.
    Per i pochi aventi diritto lo Stato non assicura più alcun mantenimento, ragion per cui, terminato l’iter (che può raggiungere i 24 mesi) il profugo (non clandestino) si deve “arrangiare”, ossia lavorare (per quel poco che è possibile, vista l’attuale situazione di crisi), mendicare o delinquere. Gli altri, quelli effettivamente clandestini o vengono rimpatriati a nostre spese o si “disperdono nell’ambiente” (vedesi ex mobilificio Aiazzone di Firenze). Quindi, per usare il termine “vale” il Gazzettino (o le cooperative interessate) avrebbe dovuto farci sapere quanti posti di lavoro verranno creati dalle cooperative citate con un simile investimento di denaro; è nostra modesta opinione che non siano più di qualche decina. Calcolando (con molta larghezza) un costo medio di 30 mila Euro annui per dipendente, potremo concludere che con la somma di cui sopra potremo dare lavoro a 333 trevigiani per un anno.
    Proiettando a livello nazionale i dati di cui sopra, per i 180.000 clandestini che sono stati accolti nel nostro Paese nel corso del solo 2016, otterremo un “costo” di € 2.571.427.800,00 (per semplificare, stiamo parlando di più di due miliardi e mezzo di Euro) concernente il solo loro vitto, abbigliamento ed alloggio. Il che significa che potremo dare lavoro ad 85.714 disoccupati Italiani per anno, Trevigiani compresi. I dati potrebbero variare in aumento o diminuzione a seconda dei flussi di clandestini che si verificheranno nell’anno in corso.
    Ovviamente non abbiamo considerato tutte le altre voci di costo (personale statale impiegato, logorio dei mezzi pubblici, infrastrutture, rimpatri, ecc.) e non teniamo conto dell’impatto sociale, del rischio terrorismo, dell’incremento della delinquenza, dell’utilizzo delle strutture sanitarie, ecc. Se, poi, lasciamo perdere i posti di lavoro effettivamente creati e i costi diretti/accessori, potremo dire che con la somma di 2,5 Miliardi di Euro lo Stato potrebbe per esempio intervenire nelle aree terremotate del Centro Italia ricostruendo quanto distrutto dalle forze della natura, riparando il riparabile, mettendo in sicurezza opere d’arte di inestimabile valore che rappresentano la nostra storia, creando servizi efficienti che sappiano far fronte alle calamità naturali che da sempre si abbattono su tali zone.
    Se si agisse in tal modo, alla prossima abbondante nevicata potremo garantire ai locali, per fare un semplice esempio, l’erogazione continua della corrente elettrica, i servizi telefonici, la somministrazione di rifornimenti indispensabili e, non ultimo, lo sgombero costante della neve caduta; ciò senza attendere il sopravvenire di una valanga che stermini qualche decina di persone. Detto questo, una nota conclusiva che consente di “cucire” tutto quanto sopra detto. I media ci hanno letteralmente “bombardato” con le immagini di 10 richiedenti asilo che di nuovo vestiti con le sgargianti tute della Croce Rossa si sarebbero offerti di “dare una mano” alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco ed alla Protezione Civile impegnati nelle aree colpite dai recenti eventi atmosferici.
    Evidentemente qualcuno si è reso conto della disparità di trattamento riservata agli indigeni abruzzesi, marchigiani e laziali rispetto ai migranti clandestini e ha deciso di neutralizzare il giusto e montante risentimento dell’opinione pubblica imbastendo un “quadretto” falsamente deamicisiano. Quindi, è stato deciso di prendere i primi dieci malcapitati (possibilmente di pelle scura al fine di renderli maggiormente visibili), dotarli di abbigliamento invernale, munirli di pala ed inviarli in zona di operazioni (peraltro senza alcuna competenza in merito e senza alcun addestramento) al fine di dimostrare che i migranti clandestini sono, come affermano tutti i buonisti in malafede, una “risorsa”, dal momento che contraccambiano (gratuitamente ?) quanto generosamente ricevuto dal popolo italiano, una volta che quest’ultimo viene colpito dalla mala sorte .
    Si è trattato di uno spot ingenuo ed allo stesso tempo penoso, con il quale si è mancato di rispetto perfino a quei dieci individui che nelle foto comparse nei social network avevano uno sguardo assai poco convinto ed entusiasta della parte che erano chiamati a recitare. Per essere convincente lo spot avrebbe dovuto avere come protagonisti non 10 richiedenti asilo, ma “battaglioni” di richiedenti asilo volontari, entusiasti ed inquadrati gratuitamente; ciò non solo in funzione dell’attuale emergenza, ma anche di quelle di agosto, ottobre e di tutte quelle che si sono verificate prima e che inevitabilmente si verificheranno in futuro.
    Infatti, indipendentemente da quanto detto in tema di costi economici e sociali, a chi ti ha salvato e ti mantiene (anche se solo modestamente) ossia al Popolo Italiano, non si può rispondere “no money = no work” Se, poi, volessimo astrarre dagli innumerevoli motivi che ci inducono ad essere contrari all’accoglienza indiscriminata fin qui praticata, dovremo domandarci qual è l’utile che che le cooperative citate dal Gazzettino si ritagliano sugli 29,85 e 27,85 Euro che ricevono per ogni clandestino al giorno.
    Siamo convinti che se lo Stato gestisse direttamente il fenomeno (che noi reputiamo una iattura) i costi sarebbero certamente inferiori, i controlli superiori e migliori le condizioni assicurate ai fruitori dei servizi somministrati (vedesi Cona). Purtroppo, la classe dirigente sinistroide (laica e cattolica) attualmente al governo, assistita da buona parte dei media opportunamente “appecoronati”, preferisce trarre un utile dal fenomeno migratorio, che non intende minimamente limitare, sovvenzionando il mondo cooperativo che riconoscente le restituisce il favore fornendo voti e garantendo il “consenso” (vedesi Mafia Capitale).
    Treviso: 14 mila euro per ogni richiedente asilo (clandestino) | VoxNews

    ABANO, “CACCIA” AD AFFARISTA CHE OSPITA FANCAZZISTI A PAGAMENTO
    Il comitato “Abano dice No!” è pronto a dare battaglia dopo la rivelazione del sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello, riguardo la presenza in città di sei fancazzisti ospitati – a pagamento – da una famiglia: «Vogliamo scoprire chi è il privato che sta ospitando i migranti», ha dichiarato Marco Destro al Mattino di Padova. «Ci metteremo a caccia della famiglia per fare una manifestazione di protesta sotto casa».
    Gian Pietro Bano del gruppo politico pro-invasione “Cittadini per il Cambiamento” ribatte parlando di una “caccia alle streghe”: «il fatto che per un mese nessuno abbia notato la presenza di questi migranti fa capire come l’accoglienza diffusa sia la scelta vincente». E già, nasconderli è vincente. Poi un giorno uccidono, come il migrante da copertina a Bologna: nessuno si era accorto della sua presenza, prima delle 30 coltellate di integrazione.
    Abano, ?caccia? ad affarista che ospita fancazzisti a pagamento | VoxNews

    PREFETTO PISA MINACCIA COMUNI RIBELLI: “SERVONO ALTRI 350 POSTI PER I MIEI PROFUGHI”
    Il Prefetto di Pisa – dallo stipendio mostruoso per fare da agente viaggi dei fancazzisti africani – è al lavoro – si fa per dire – per predisporre i bandi per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Ai sindaci della provincia con una lettera minatoria, Attilio Visconti, questo il nome del personaggio che come i suoi colleghi paghiamo per diffondere il tumore immigrazione, impone l’accoglienza.
    «È in corso di predisposizione il bando per l’anno in corso che, secondo le prime stime, dovrebbe garantire la copertura di circa 350 ulteriori posti in accoglienza». Prima di procedere con il bando, che poi di fatto porterà sul territorio i migranti in base a quelle che saranno le proposte e le migliori offerte di enti e imprenditori disposti ad occuparsi di migranti richiedenti asilo, il prefetto chiede collaborazione ai sindaci, pur sottolineando che «nella provincia pisana è stata finora positivamente raggiunta una sinergia con gli enti locali». La lettera quindi richiama agli impegni, conseguenti all’intesa tra Governo, Regioni ed enti locali sul piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati, evitando situazioni di contrasto e criticità sul territorio.
    Le famiglie se le è sognate lui. Gli accordi tra ‘governo, provincia e regione sono tutti interni al PD, visto che è lo stesso partito-mafia che sgoverna tutti e tre gli enti.
    Le minacce del prefetto sono dirette specialmente al sindaco di Cascina, l’unico che rifiuta fancazzisti nel suo territorio. Lo fa con una minaccia in stile quasi mafioso parlando del famigerato Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, in realtà villaggi vacanza per fancazzisti): «Si ritiene auspicabile da parte dei Comuni che non abbiamo ancora aderito alla rete Sprar di dare questa disponibilità che consentirebbe, al raggiungimento delle quote di assegnazione previste, di evitare l’invio di ulteriori richiedenti asilo». In sintesi: o aderite allo Sprar, che significa anche mantenere i fancazzisti, o noi ve ne inviamo più di quelli previsti.
    Il prefetto scrive in stile Riina, che chi non aderisce alla rete Sprar «in situazioni emergenziali o a seguito di procedura di gara» si vedrà assegnate ulteriori quote di migranti. La lettera del prefetto è un segnale forte e chiaro per Cascina. I sindaci hanno tempo fino al 25 per dire se proseguono con l’accoglienza Sprar e quanti nuovi posti “vogliono”, per dare nuove adesioni al progetto, per dire no alla rete Sprar e quindi al mantenimento dei centri di accoglienza straordinaria con l’indicazione dei nuovi posti individuati. Raccolte le indicazioni dei sindaci, la prefettura convocherà una riunione e procederà alle assegnazioni.
    Questi si chiamano prefetti, in realtà sono criminali politici. Ad una lettera del genere si risponde solo in un modo: rimandandola indietro in una busta, in tanti coriandoli.
    Prefetto Pisa minaccia comuni ribelli: ?Servono altri 350 posti per i miei profughi? | VoxNews

    TORINO: 50 LE AUTO BRUCIATE IN QUARTIERE ‘ISLAMICO’
    Torino come le banlieus francesi. Una decina di auto sono state date alle fiamme nella notte in città, nel quartiere a forte presenza di immigrati islamici di Borgo Vittoria, dove da mesi si ripetono i roghi. Una nuova ‘normalità’ al tempo dell’immigrazione.
    Gli incendi a pochi minuti l’uno dall’altro in via Lisa e via Baracca, in via Ala di Stura angolo via Fossata e in via Bongiovanni, dove è stato danneggiato anche un camion. Tre le squadre dei vigili del fuoco intervenute con i carabinieri, che indagano sulla natura dei roghi. Sono una cinquantina i mezzi dati alle fiamme negli ultimi mesi, facendo scattare nella zona un vero e proprio allarme.
    Ricordiamo che ISIS ha ordinato agli immigrati islamici presenti nelle città italiane di attuare un terrorismo a ‘bassa intensità’ comprensivo di roghi di veicoli – e non solo – nei quartieri.
    Torino: 50 le auto bruciate in quartiere ?islamico? | VoxNews

    EATALY: FARINETTI FA LAVORARE PROFUGHI AL POSTO DI ITALIANI, COSÌ RISPARMIA
    Dalla Stampa, il giornale di Lapo:
    Alì è arrivato in Italia dalla Libia con un barcone. Era il 2009. Oggi lavora da Eataly a Torino, in via Lagrange, e sta completando le pratiche per il ricongiungimento con la moglie e i due figli che sono ancora in Africa. Diop è del Senegal ma ha un gran tocco con la cucina italiana: fa il cuoco nel ristorante del gruppo a Bologna.
    Nei ristoranti e nei punti vendita di Eataly sparsi in tutta Italia, di storie come queste ce ne sono tante, per l’esattezza 223 in rappresentanza di 61 Nazioni. Ed è per questo che il patron Oscar Farinetti non vuol sentire parlare di contrasto all’immigrazione, revisione di Schengen, rimpatri o chiusura delle frontiere. «Io penso agli extracomunitari che sono nel nostro organico. Tra loro ci sono anche 18 rifugiati politici e tutti lavorano con grande impegno. Ho mandato loro un abbraccio».
    Ci credo che non vuole sentire parlare di ‘contrasto alla immigrazione’, se non avesse immigrati low-cost potrebbe rischiare di dover pagare il giusto dei dipendenti italiani.
    Riflessione sui 18 finti profughi come il senegalese che ha assunto: Farinetti è uno dei finanziatori del criminale politico Renzi, che ora governa per tramite di Gentiloni. Il governo Renzi ha rifornito lui e altri finanziatori con profughi low-cost che paghiamo noi con vitto e alloggio e che quindi può sottopagare, tanto li paghiamo già noi.
    Eataly: Farinetti fa lavorare profughi al posto di Italiani, così risparmia | VoxNews

    ESPERTO: “ONDATA PROFUGHI DANNEGGERA’ LAVORATORI ITALIANI E FAVORIRA’ RICCHI”
    L’immigrazione è un costo o una risorsa? Risponde il Prof. George Borjas. Docente di economia e politiche sociali all’università di Harvard, tra i pochi accademici citati da Donald Trump in campagna elettorale, considerato tra i 50 pensatori che stanno cambiando la politica americana. Suo lo studio monumentale sull’impatto che negli anni Ottanta ebbero i “marielitos”, i profughi cubani partiti dal porto di Mariel, sul mercato del lavoro della Florida.
    Dimostrò che gli immigrati scarsamente qualificati, come quelli provenienti da Cuba, immortalati da Al Pacino-Tony Montana in Scarface, abbassano i redditi dei ceti medio-bassi. Mentre aumentano quelli dei super-ricchi: non difficile da capire, entrano in concorrenza con il giardiniere a favore del ricco proprietario di una tenuta.
    Nient’altro, sostiene Borjas, che la dimostrazione della legge della domanda e dell’offerta. Perché con l’aumento della disponibilità di risorse umane disposte a fare determinati mestieri, diminuisce il valore della loro prestazione, e dunque del salario. A vantaggio del datore di lavoro. L’immigrazione è sì ricchezza, ma a vantaggio di pochissimi straricchi, una tragedia per tutti glia altri. Del resto è il famoso ‘esercito di riserva’ di Marx.
    Al Prof. George Borijas è stato chiesto un parere sul mezzo milione di richiedenti asilo e clandestini arrivati negli ultimi tre anni nel nostro paese, e quanto questo possa danneggiare economicamente, proprio come i marielitos, i ceti medio-bassi italiani.
    “Partiamo dal fatto che la maggioranza dei neo arrivati nelle vostre coste al momento non partecipa al mercato del lavoro. Tuttavia, se è vero, come ho letto, che i più sono scarsamente qualificati, c’è da aspettarsi che le regole della domanda e dell’offerta, come accadde coi cubani a Miami, valgano anche per l’Europa e per l’Italia. È, dunque, facile prevedere conseguenze economiche negative sulle fasce della popolazione autoctona scarsamente specializzate. Pagheranno la concorrenza di chi arriva dall’estero”.
    ESPERTO: ?ONDATA PROFUGHI DANNEGGERA? LAVORATORI ITALIANI E FAVORIRA? RICCHI? | VoxNews

    Immigrazione e omosessualità: la decadenza a Roma nelle satire di Giovenale
    Federico Rapini
    Dal 14 d.C., quindi post mortem dell’Imperatore Augusto, molti degli autori latini si interrogarono sulla decadenza di Roma. O meglio sulle cause che portarono Roma a vivere un’età di forte declino morale. L’Urbe da secoli aveva basato la sua forza sul valore militare, sul senso civico, sull’attaccamento alla famiglia. L’adesione dunque al “mos maiorum”, il costume degli antenati, che costituiva appunto la morale tradizionale di Roma. Le tradizioni per la Caput Mundi erano la base della propria civiltà, resa grande dal rispetto di questo mos maiorum da parte di personaggi che incarnarono perfettamente l’ideale di civis romanus.
    E fu proprio l’allontanamento da queste tradizioni a portare Roma verso il declino morale di cui scrissero autori come Lucano, Persio o Giovenale. Se Lucano si scagliò soprattutto contro Giulio Cesare visto come il distruttore dell’età repubblicana e uomo preda delle passioni e dell’ira, Giovenale indirizzò la sua critica verso gruppi di persone facendo un’analisi meno soggettiva e più politico-sociale. Giovenale scrisse sotto il principato di Traiano e Adriano, quindi un’età di relativa libertà di parola, pubblicando 16 satire che andarono appunto ad analizzare le cause della degenerazione morale di Roma.Tra le 16 satire la II e la III sono quelle che analizzano due punti fondamentali del declino morale di Roma: il malcostume e l’omosessualità dilagante, e l’arrivo incontrollato di immigrati greci e orientali.
    La II satira è quella che affronta il malcostume e critica gli effeminati che in pubblico condannano le turpitudini di cui essi stessi si rendono colpevoli in privato. E nonostante la sua poca simpatia verso le donne, di cui dice “ché in tutte ormai, e nobili e plebee, uguale è la libidine, e colei che calca a piedi il sudicio selciato non è migliore di colei che a schiena si fa portare da giganteschi sirii”, confronta Lauronia, donna corrotta, con questi effeminati che sono comunque peggiori di lei e delle sue malefatte, poiché questi uomini con la loro condotta deprecabile usurpavano diritti e doveri degli uomini. Giovenale teneva particolarmente alla figura dell’uomo forte e moralmente retto. Un uomo che cercasse di seguire l’esempio degli antenati. Quindi un civis che aderisse al mos maiorum ponendosi come esempio per la comunità.
    “E nelle gran famiglie/Si ficcano costoro; e in breve tempo/Ne diventano l’anima e i padroni”
    “Ma dunque non si conta omai più nulla/L’aver fin dalla nascita bevuto/L’aure dell’Aventino, e di sabine/Bacche aver preso il nutrimento primo?/ Ma v’è di peggio: in adular maestra/Questa gentaglia ognor leva alle stelle/Il bel visino ed il parlar sapiente/Del suo padrone, e sia pure un camorro/E un babbuasso”
    Da questi versi sopracitati possiamo dedurre come l’avvento di immigrati, in gran parte poeti e intellettuali di vario genere (ma anche schiavi) descritti da Giovenale come arrampicatori sociali senza scrupoli, fosse visto come un grande problema nonchè causa di malcostume e declino della civiltà romana. Nella III satira difatti il poeta descrive all’amico Umbricio il disagio di Roma dove oltre alle donne che si prostituivano davanti al Circo, c’erano questi immigrati che abili nell’arte dell’adulazione toglievano lavoro e spazio ai cittadini del luogo. Al sangue romano veniva preferita la parlantina straniera, che non conosceva l’onore e piegava la schiena al miglior offerente. Inoltre Giovenale sottolinea come fosse impossibile girare tranquillamente per le vie di Roma senza scorta a causa di bande di balordi provenienti da chissà dove.
    Se non sapessimo che Giovenale scrisse tra il 100 ed il 127, queste satire potrebbero essere tranquillamente attuali. Ma sono comunque condivisibili per gran parte delle città italiane, invase da immigrati coccolati dai politici e liberi di scorrazzare impunemente per le città. Per non parlare di una società, quella attuale, dove sta diventando normale l’ostentazione della propria sessualità in pagliacciate carnevalesche per poi pretendere l’adozione di figli dopo aver posato seminudi davanti luoghi di culto, con il solo intento di provocare e deridere.
    Immigrazione e omosessualità: la decadenza a Roma nelle satire di Giovenale, mos maiorum, impero romano, Grande Sostituzione | IL PRIMATO NAZIONALE

    Trump pubblicherà una lista con tutti i crimini dei migranti
    Il nuovo presidente farà pubblicare anche un elenco delle città che si rifiutano di comunicare i nomi degli stranieri, irregolari e no, che delinquono
    Ivan Francese
    Il neo presidente Usa Donald Trump farà pubblicare ogni settimana un elenco con tutti i crimini commessi dagli immigrati. Nell'ordine esecutivo sull'immigrazione, spiega il britannico The Independent, il Segretariato per la Sicurezza interna sarà chiamato a "pubblicare una lista di tutti i crimini commessi dagli stranieri". Nel documento verranno anche indicati i sindaci che si rifiuteranno di fornire tali liste.
    Non è stato specificato, precisa il quotidiano londinese, se il provvedimento si applicherà solo ai delitti commessi dagli immigrati irregolari o anche da chi è entrato legalmente nel territorio degli Usa. In campagna elettorale il presidente aveva promesso di espellere undici milioni di immigrati irregolari dal Paese entro il termine di metà mandato, ma già nei primissimi giorni dopo il suo insediamento ha varato diverse norme molto dure contro l'immigrazione incontrollata, a partire dalla costruzione di un muro di confine alla frontiera meridionale con il Messico.
    Ora nel mirino finiscono gli immigrati: i casi di stranieri irregolari con precedenti penali sarebbero 820mila in tutto il Paese. È probabile però che la nuova misura varata da Trump incontri l'opposizione delle amministrazioni locali di colore democratico, fra cui i sindaci liberal di New York, Chicago e Seattle. Ed è proprio contro di loro che è probabilmente diretta l'introduzione delle liste di "città aperte" per i migranti che delinquono.
    Trump pubblicherà una lista con tutti i crimini dei migranti - IlGiornale.it

    Meningite e scabbia: è allarme tra gli immigrati
    Ricoverati in ospedale due nordafricani. Il paziente con sospetta meningite, un 40enne maghrebino, è stato trasferito all'ospedale Cotugno di Napoli
    Giovanni Vasso
    Allarme sanitario in provincia di Caserta. Ricoverate in ospedale, ad Aversa, due persone affette l’una da scabbia e l’altra da meningite. Entrambi i pazienti sono di origine nordafricana.
    Nei giorni scorsi, all’ospedale Moscati di Aversa, sono stati segnalati i due casi. Il primo paziente, un 28enne maghrebino, è affetto da scabbia. Il secondo, più inquietante, riguarderebbe un sospetto caso di meningite ai danni di un immigrato di 40 anni. L’uomo, come riferisce Il Mattino, è stato trasferito all’ospedale Cotugno di Napoli dove è ricoverato presso il reparto di malattie infettive.
    Il paziente è stato sottoposto a tutti i controlli e le analisi del caso per verificare la diagnosi di sospetta meningite e attivare, insieme alle cure, anche un’operazione di profilassi sul territorio.
    Non è il primo caso del genere che si verifica nella città casertana. All’inizio del mese di ottobre, un bimbo di appena dieci anni era stato ricoverato prima al “Moscati” e successivamente trasferito al “Cotugno” di Napoli. I medici gli riscontrarono una forma di meningite che, per fortuna, fu ritenuta curabile dai sanitari napoletani. Giusto un mese prima, a settembre, un altro bimbo di undici anni aveva accusato gli identici sintomi a Trentola Ducenta, sempre nella provincia di Caserta e, soccorso prima all’ospedale di Aversa, fu trasferito alla struttura sanitaria di Napoli.
    Meningite e scabbia: è allarme tra gli immigrati - IlGiornale.it

    DON CONTIN: ALTRI 2 PRETI ALLE ORGE IN CANONICA CON I PROFUGHI
    La procura e i carabinieri sanno i loro nomi. Li sentiranno nei prossimi giorni, proprio com’era stato sentito due settimane fa don Roberto Cavazzana. Si allarga lo scandalo dei preti che fanno sesso con profughi, cavalli, trans, ragazzini e parrocchiane al guinzaglio.
    Nel giro di una decina di giorni i carabinieri sono quindi riusciti a individuare anche gli altri due preti, inserendo il loro nome nel fascicolo che continua ad avere come unico indagato don Andrea Contin. L’interrogatorio dei due sacerdoti potrebbe aprire nuovi scenari sulla vita segreta di Contin e creare ulteriore scompiglio nella chiesa padovana, ormai chiaramente un tugurio morale da rivoltare. Invece pensano e pensavano al business dell’accoglienza: mammona e lussuria.
    Don Contin: altri 2 preti alle orge in canonica con i profughi | VoxNews

    ALTRO PRETE A LETTO CON I PROFUGHI, VESCOVO: “CONTINUARE CON ACCOGLIENZA”
    L’estate scorsa nella diocesi di Albenga: PARROCO TROVATO A LETTO CON DUE PROFUGHI
    Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato un immigrato, lo stesso che aveva chiamato il 118 dicendo che il parroco era incosciente nel suo letto. Lo straniero era in mutande in mezzo alla strada barcollante che continuava a bussare alla porta dell’abitazione del sacerdote.
    Uscendo dall’abitazione infatti l’uomo aveva chiuso la porta e i soccorritori per poter entrare hanno dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e, non sapendo cosa era accaduto dentro la casa, anche i carabinieri.
    I vigili del fuoco giunti sul luogo dell’emergenza, temendo che fosse successo qualcosa di grave, hanno fatto irruzione nell’appartamento scoprendo il prete, pure lui in mutande che probabilmente aveva alzato un po’ troppo il gomito e un altro immigrato seminudo. Insomma pare fosse in corso un festino. La reazione del prete, alla vista di tutti quei soccorritori, è stata tutt’altro che tranquilla. Senza motivo li avrebbe mandati a quel paese.
    E alla fine si è scoperto che uno dei due stranieri, pluripregiudicato, era già stato colpito da un decreto di espulsione e quindi è stato denunciato dai carabinieri che gliene hanno notificato un secondo.
    La storia del “festino” nella casa del sacerdote, parroco ad Imperia, si aggiunge ad altri episodi “poco chiari” che riguardano la Diocesi di Albenga e Imperia con preti che scappano con la cassa, altri condannati per pedofilia o allontanati per la stessa storia.
    Quando vedete un prete, un vescovo o anche ‘lui’ parlare con tanta ‘passione’ dei ‘profughi’, immaginateli a letto, mezzi nudi. Con i loro ‘profughi’.
    Ecco, oggi è ‘quel giorno’, il vescovo locale, Borghetti, ha parlato con incredibile eccitazione del fatto che la Curia ospiti, a spese nostre: “Nelle nostre strutture 130 rifugiati, continueremo nell’accoglienza”. Sono bei soldi. E altro.
    Altro Prete a letto con i profughi, Vescovo: ?Continuare con accoglienza? | VoxNews

    INVASIONE NERA: GOVERNO RACCATTA IN LIBIA 1.000 CLANDESTINI AFRICANI
    Don Contin si sta già leccando i baffi. Sono oltre mille i clandestini raccattati in Libia in nove operazioni di colonizzazione coordinate dalla famigerata Centrale Operativa della Guardia Costiera. Da uno dei gommoni soccorsi è stato recuperato anche un morto, non buttano via nulla. Deve essere il ‘blocco navale UE’.
    Gli invasori africani stavano compiendo la traversata a bordo di sei gommoni e tre barche – una piccola flotta in piena regola – e sono stati raggiunti con solerzia da Nave Diciotti della Guardia Costiera, Nave Golfo Azzurro e dal rimorchiatore OOC Tiger. Scafisti a spese dei contribuenti, gente che infanga la divisa che porta facendo da traghettatore di potenziali terroristi, stupratori, spacciatori e ladri.
    Prima di Mare Nostrum, non arrivava quasi nessuno, ora che basta mettersi a bagnomaria davanti a Tripoli in attesa dei cuckold della marina, iniziano già a Gennaio.
    Trump costruisce muri, il PD usa le navi della Marina come ponti per africanizzare l’Italia: è il tempo della rivolta. Il PD non si sopporta, si abbatte.
    *INVASIONE NERA: GOVERNO RACCATTA IN LIBIA 1.000 CLANDESTINI AFRICANI * | VoxNews

    VESCOVO: “PROFUGHI QUI IN CERCA DI QUALCOSA DI MEGLIO”
    “L’uomo è sempre in cammino; guarda spontaneamente in avanti verso nuove mete. Ce lo ricordano, ad esempio, i tanti rifugiati e richiedenti asilo che stanno giungendo tra noi da paesi lontani”
    Lo ha sottolineato stamani l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.
    “Lasciano il luogo dove sono nati – ha proseguito Mazzocato – per cercare qualcosa di meglio; sostenuti dalla speranza che questo qualcosa di meglio esista da qualche parte“.
    Vescovo: ?Profughi qui in cerca di qualcosa di meglio? | VoxNews




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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    La crisi dei profughi è già costata all’Italia 8,4 miliardi: spesa triplicata
    Il ministero dell’Economia replica alla Ue che contesta il debito elevato. Dopo i 3,8 miliardi del 2016, quest’anno si rischia di salire ala cifra record di 4,2 miliardi
    di Mario Sensini
    Ieri le motovedette della Guardia Costiera ne hanno sbarcati 623: 251 a Porto Empedocle e 372 a Lampedusa. Stamattina è attesa ad Augusta la Nave Acquarius, con a bordo altri 783 migranti. Negli ultimi due giorni ne sono stati soccorsi nel mare del Canale di Sicilia, e accolti in Italia, circa 1.600. Ieri la Marina libica ne ha bloccati altri 400 a poche miglia da Sabrata, e nonostante gli accordi tra Tripoli ed il governo italiano, criticati anche dalla Cei, e i nuovi impegni presi dai leader europei al vertice di Malta, il flusso dei disperati dalle coste libiche verso il nostro Paese non si arresta.
    Verso il nuovo record
    Dall’inizio dell’anno sono oltre 7 mila i profughi sbarcati in Italia, e di questo passo si batterà ogni record. Quello dei migranti accolti (176 mila nel 2016), ma anche quello della spesa pubblica necessaria per il soccorso e l’accoglienza, che secondo il governo contribuisce in modo determinante, insieme all’emergenza dovuta al terremoto, a mandare fuori linea il debito pubblico. Fino al punto da spingere Bruxelles a valutare una procedura d’infrazione alle regole sui conti pubblici. Il che sarebbe una doppia beffa per l’Italia, che da anni lamenta lo scarso impegno degli altri Paesi nel fronteggiare i flussi migratori.
    Nel 2017, 4,2 miliardi
    In un rapporto appena inviato alla Commissione Europea sui “fattori rilevanti” che influenzano l’andamento del debito pubblico, il ministero dell’Economia sottolinea che quest’anno la spesa per l’immigrazione rischia di arrivare al record storico di 4,2 miliardi di euro. Nel 2016, al netto dei contributi della Ue (che sono stati pari ad appena 120 milioni) sono stati spesi 3,3 miliardi. Per il 2017 ne sono stati stanziati 3,8 e senza tener conto dei 200 milioni del «Fondo per l’Africa» per investire nei Paesi da cui partono i flussi di immigrazione più importanti. Ma quella prevista in bilancio è una cifra che «se il trend degli ultimi mesi dovesse continuare», si legge nel Rapporto, potrebbe crescere di altri quattrocento milioni.
    Spesa «eccezionale»
    Si spenderà il triplo rispetto alla media degli anni tra il 2011 e il 2013, prima dell’esplosione della crisi migratoria: tra 2,9 e 3,2 miliardi in più. Se poi si considera la maggior spesa in termini cumulati la dimensione dei costi sostenuti dall’Italia per l’emergenza assume proporzioni gigantesche. Secondo il ministero dell’Economia, dal 2014 al 2017 lo Stato avrà speso tra 8 e 8,4 miliardi di euro in più rispetto al periodo 2011-2013. L’Italia pretende che questa spesa sia considerata «eccezionale» e dunque non conteggiata nel calcolo del disavanzo annuale monitorato per verificare il rispetto degli impegni di bilancio. La Commissione, però, è disposta a riconoscere come «eccezionale» non tutta, ma solo la spesa eccedente rispetto all’anno prima. In ogni caso, che pesi o meno sul deficit pubblico, la spesa si scarica sul debito. Nel 2017, sottolinea il rapporto, la spesa per l’accoglienza è stimata in 2,3 miliardi di euro (1,9 l’anno scorso), quella per il soccorso in mare e i trasporti sarà pari a 860 milioni di euro (nel 2016 furono 913). L’assistenza sanitaria costerà 250 milioni, l’educazione (nel 2016 sono arrivati anche 26 mila minori non accompagnati) 310 milioni.
    La crisi dei profughi è già costata all’Italia 8,4 miliardi: spesa triplicata - Corriere.it

    La marea umana è un grande inganno
    L'invasione culminerà nella sostituzione delle popolazioni europee: saranno tutte omologate in una umanità meticcia
    Ma come li dobbiamo chiamare? Possibile che gli stessi soggetti li indichiamo indistintamente immigrati, migranti generici, migranti economici o in fuga dalla guerra, migranti ambientali o transitanti, richiedenti asilo, profughi, rifugiati e solo raramente clandestini? Se non siamo neppure in grado di rappresentare correttamente il soggetto di cui ci occupiamo, come possiamo immaginare di poter risolvere adeguatamente i problemi che la sua presenza tra noi comporta? Il fenomeno epocale dell'afflusso in Europa di milioni di stranieri provenienti dall'Africa, Medio Oriente e Asia è una tragedia dell'assurdo.
    Prendiamo atto che il padrone di casa e l'ospite dissimulano la propria identità e ignorano reciprocamente l'identità altrui. Gli europei hanno perso la certezza di chi sono sul piano delle radici, fede, identità, valori, regole e leggi, si vergognano di ciò che sono al punto da presentarsi come fossero una terra di nessuno, pur trovandosi a casa propria, non si vogliono più bene anteponendo le istanze altrui rispetto ai propri legittimi interessi. Gli stranieri sbarcano quasi tutti senza documenti, in molti entrano senza essere identificati, siamo noi a concedere loro un'identità sulla base delle generalità che declinano a piacimento, un contesto di arbitrio in cui non sappiamo neppure come debbano essere indicati.
    Prendiamo atto che sia gli europei sia gli stranieri sono inconsapevoli della vera ragione che li ha indotti ad accogliere e a essere accolti. I governi e i mezzi di comunicazione di massa allineati ci dicono che sono in fuga dalle guerre e dalla povertà. Ebbene la quasi totalità di chi accogliamo non proviene da Stati in guerra e, comunque, trattandosi prevalentemente di giovani maschi dai 20 ai 30 anni, avrebbero dovuto restare a combattere e non disertare fuggendo. Così come questi giovanotti non mostrano segni di deperimento fisico, sono di sana e robusta costituzione, taluni hanno i pettorali da palestrati, più simili ai soldati e non a chi ha patito la fame.
    Prendiamo atto che sia gli europei sia gli stranieri hanno trasformato la cosiddetta «accoglienza» nel più lucroso giro d'affari al mondo alimentato da un fiume ininterrotto di denaro pubblico, di cui beneficiano governi, chiese, imprenditori, associazioni e cooperative, criminalità organizzata straniera e autoctona, gruppi terroristi islamici.
    Ed è a questo punto che è doveroso chiederci: ma se la versione ufficiale non regge alla prova dei fatti, chi sono veramente quelli che accogliamo? La verità è che sono lo strumento umano con cui promuoviamo una auto-invasione che culminerà nella sostituzione delle popolazioni europee, omologandole in una umanità meticcia, nel contesto di un Nuovo Ordine Mondiale sottomesso alla grande finanza speculativa globalizzata. Questi giovanotti incarnano la vocazione al suicidio dell'Europa.
    La marea umana è un grande inganno - IlGiornale.it

    Immigrati, americani con Trump. La maggioranza approva lo stop
    Il 49% degli elettori americani pensa che il blocco all'immigrazione di Donald Trump sia stata la cosa giusta da fare. Il 66% vuole limitare afflusso rifugiati
    Claudio Cartaldo
    Gli americani stanno con "The Donald". La decisione di sospendere l'ingresso nel Paese agli immigrati provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana (Iraq, Iran, Siria, Libia, Sudan, Yemen e Somalia) è piaciuta alla maggioranza dei cittadini.
    E a dirlo non sono commentatori conservatori o lo staff di Trump, ma due istituti molto autorevoli: l'ateneo privato indipendente Quinnipiac University e lo studio statistico Ipsos.
    La ricerca prima della nomina
    Partiamo dal primo. Una rivelazione statistica condotta tra il 5 e il 9 gennaio dall'Università e pubblicata due giorni fa, dice chiaramente che la maggioranza degli americani si aspettava ciò che Trump ha fatto sugli immigrati. Anzi: lo chiedevano. Secondo il 48% dei cittadini di quell'America "profonda" (che giornali e vip fingono di non vedere), infatti, è giusto "sospendere l'immigrazione da regioni a rischio terrorismo, anche se ciò significa respingere anche i profughi". Soltanto il 42% degli intervistati è contrario e un 10% non si esprime. Ecco perché l'ordine esecutivo firmato da Trump, che sospende per un tempo determinato l'ingresso negli Usa a chi proviene da 7 Paesi a maggioranza musulmana, non genera affatto scandalo negli Usa. Anzi. E infatti secondo un altro istituto, il Rasmussen, il dato di approvazione all'ordine esecutivo del presidente sale al 57%.
    La conferma dell'Ipsos
    Certo, le indagini telefoniche sono state condotte prima che il toycoon giurasse sulla Bibbia. Ma il dato è significativo e dimostra che Trump ha fatto quello che la cosiddetta "America profonda" chiedeva. E infatti a confermare il dato ci ha pensato un sondaggio condotto da Reuters/Ipsos, realizzato tra ieri e oggi, secondo cui il 49% degli intervistati si dice "fortemente" o "abbastanza" d'accordo con il decreto. Mentre il 41% si dice "fortemente" o "abbastanza" in disaccordo e il 10% non si esprime. Ovviamente le percentuali si modificano anche in base all'appartenenza politica, ma anche in questo caso "The Donald" può dirsi soddisfatto: il 53% dei democratici, infatti, dice di essere "fortemente in disaccordo" con l'azione di Trump (mentre il 51% dei repubblicani dice di essere "fortemente d'accordo"). Questo significa che l'ordine esecutivo emesso da Trump ha una approvazione trasversale ed ha diviso anche i Repubblicani, che nel 47% dei casi si dicono più o meno d'accordo con l'avversario di Hillary o comunque non sono ostili alle sue scelte sugli stranieri.
    Americani contro l'immigrazione
    Che il tema dell'immigrazione fosse il cuore della campagna elettorale del Presidente Usa era chiaro. E probabilmente ha centrato al cuore i desideri del Paese. Sempre in base alla ricerca della Quinnipiac University, infatti, il 53% (contro il 41%) dei votanti approva la necessità "di richiedere agli immigrati provenienti da paesi musulmani di registrarsi presso il governo federale". Ovvero di regolamentarne l'ingresso negli Usa. E infatti quando i sondaggisti di Reuters/Ipsos hanno chiesto agli americani "se gli Stati Uniti debbano limitare l'afflusso di rifugiati nel paese", ben il 66% degli americani è d'accordo. Non solo. Di questi addirittura il 55% dei democratici si dichiara a favore, percentuale che sale al 70% per gli indipendenti e al 79% per i repubblicani. Significativo il fatto che solo il 10% degli intervistati non approvi la chiusura all'accoglienza dei profughi. ​
    Immigrati, americani con Trump. La maggioranza approva lo stop - IlGiornale.it

    Migranti, l’Argentina vuole il muro
    COMMENTI PUNTI DI VISTA PAOLO MANZO
    Donald J. Trump non scatena solo polemiche ma fa anche scuola, sia sul fronte migratorio che su quello dei muri alle frontiere. Il tycoon newyorchese non ha infatti neanche avuto il tempo di insediarsi a Washington – la città che lo odia di più al mondo, avendo stravolto tutti gli equilibri lobbistici consolidatisi in otto anni di presidenza Obama – che per un incredibile effetto domino il suo esempio è adesso seguito dall’Argentina, paese oggi alle prese con un’ondata di violenza senza precedenti. Un boom criminale legato soprattutto al narcotraffico, in forte espansione se è vero che dopo Brasile e Colombia – questo attesta l’ufficio delle Nazioni Unite che lotta contro la criminalità organizzata e gli stupefacenti (UNODC) – è proprio il paese del tango oggi quello che esporta più cocaina al mondo.
    Ed allora, approfittando dell’“effetto Trump”, il presidente argentino Mauricio Macri – sovente accusato di far poco per aumentare la sicurezza degli argentini che anche per questo lo avevano votato a fine 2015 – il 30 gennaio scorso ha modificato con un decreto la legge migratoria nazionale. D’ora in avanti, chi ha precedenti penali potrà essere direttamente respinto alla frontiera, evitando che “si perda” poi nell’immensità di un Paese grande dieci volte l’Italia.
    Tra i reati che rientrano nella rosa discriminatoria della nuova legge innanzitutto quelli legati al traffico umano ed allo spaccio di stupefacenti. “Oggi l’Argentina è un Paese allettante per i narcos. Siamo un Paese che riceve droga, la trasforma, la vende internamente e la esporta in Europa, Africa, Asia, Australia, Medio Oriente e a paesi vicini come Cile e Uruguay”, ha spiegato lo stesso presidente Macri subito dopo aver rivisto in senso restrittivo la legge migratoria. Da segnalare che anche chi in passato è stato incriminato per reati connessi al tifo calcistico violento – problema diventato un’emergenza in Argentina – d’ora in poi potrà essere rispedito al mittente non appena tenta di superare il confine.
    E se la notizia non ha destato una eco internazionale perché l’Argentina non è gli Stati Uniti ed il suo appeal migratorio è di gran lunga inferiore, l’effetto Trump si è fatto sentire anche sull’altro tema del momento, quello del muro. Il deputato argentino Alfredo Olmedo ha infatti proposto di costruire una barriera simile a quella pensata dal tycoon newyorchese tra Stati Uniti e Messico. Solo che in questo caso il muro, nella proposta di Olmedo, dovrebbe essere innalzato alla frontiera tra Argentina e Bolivia, considerata una groviera per quanto riguarda il traffico della droga che sta diventando un problema enorme per Buenos Aires. “Una soluzione ottimale” secondo il deputato di fronte alle difficoltà delle autorità argentine di monitorare in modo continuo e capillare la zona.
    L'Argentina come Trump: sui migranti e vuole un muro con la Bolivia

    Un problema inassimilabile chiamato Islam
    di Rino Cammilleri
    La tempesta che Trump si è tirato addosso con la sua decisione di limitare fortemente l’immigrazione da Paesi a rischio terrorismo, purtroppo vede titubanti anche quelli che, per primi, dovrebbero essere d’accordo. Già a suo tempo il compianto (da noi, ovvio) cardinale Giacomo Biffi aveva detto una cosa lampante: accogliere immigrati cristiani facilita l’integrazione ed evita problemi. Perché? Perché i musulmani sono inassimilabili, a meno che non facciano i “moderati”. Ebbene, la si giri come si vuole, ma il musulmano «moderato» è uno che ha deciso di vivere da non musulmano. Ora, la ventilata da Trump «corsia preferenziale» per i profughi cristiani che cerchino rifugio negli Usa ha scatenato, come previsto, il putiferio.
    E tutti giù a ricordare che gli Usa sono nati come nazione di immigrati. Come se, per questo, dovrebbe continuare ad esserlo per forza ancora oggi.
    Ma la storia ci dice che gli Usa regolarono e contingentarono l’immigrazione fin dall’inizio, stringendo patti inderogabili con i Paesi di partenza, in molti casi (tra cui quello dell’Italia) imponendo quote in base alle regioni di provenienza (per esempio, più veneti e meno siciliani).
    E in molti casi intimarono dei momentanei stop, come sta facendo adesso Trump.
    Ebbene, la scelta (peraltro, ripetiamo, ancora campata in aria) di favorire i cristiani è stata biasimata perfino dal patriarca caldeo Louis Raphael Sako, il quale la teme come «trappola» per i cristiani mediorientali. Perché? «Perché tra le altre cose fornisce argomenti a tutte le propagande e ai pregiudizi che attaccano le comunità cristiane autoctone del Medio Oriente come ‘corpi estranei’, gruppi sostenuti e difesi dalle potenze occidentali» (agenzia Fides). Le «altre cose» sono spiegate dopo, quando evoca papa Francesco che vuole accogliere tutti «senza discriminazioni» religiose (infatti, sull’aereo papale imbarcò solo famiglie islamiche, come si ricorderà).
    Insomma, già i jihadisti dipingono i cristiani mediorientali come quinte colonne dell’Occidente, e un Occidente che si mettesse ad accoglierere solo cristiani farebbe il gioco dei jihadisti. Inutile far presente che i Paesi arabi non accolgono nessuno, neanche un profugo, altrimenti sarebbe facile: i sunniti vadano in Arabia, gli sciiti in Iran e i cristiani in America. Né risulta che i profughi (o gli emigrati per qualunque motivo) chiedano di andare, che so, in Giappone o in Cina o Russia o in Corea del Sud (o in India, appena promossa quinta potenza industriale). Così, siamo sempre sotto ricatto musulmano: se non accogli tutti, ne fanno le spese i cristiani che rimangono; se critichi l’islam, idem (ricordiamoci le "stragi" che provocò il pur sensato discorso di papa Ratzinger a Ratisbona); se non coccoli e accontenti in tutti i loro capricci i musulmani che accogli, questi si «radicalizzano» e sono guai; se delinquono e li metti in galera, la radicalizzazione è sicura.
    Houston, abbiamo un problema. E questo problema si chiama Islam. Se avessimo degli statisti al comando, noi occidentali, guarderemmo con attenzione la storia, specialmente quella del Libano dei tempi di Gemayel. O magari quella di una santa, Isabella la Cattolica.
    Un problema inassimilabile chiamato Islam

    AUSTRIA: ARRESTATI 11 MEMBRI DI ISIS, 3 CITTADINI PER IUS SOLI
    In un’operazione antiterroristica a Vienna e Graz sono state arrestate undici persone. In azione 800 agenti di polizia. Gli arrestati, immigrati islamici di età compresa fra i 21 e i 49 anni, sono sospettati di aver aderito a Isis. L’Apa riporta la nazionalità solo degli otto arrestati in un primo momento: “tre austriaci per Ius Soli con origini migratorie, due bosniaci, un siriano, un bulgaro e un macedone”, tutti immigrati islamici. Per gli altri tre, per i quali è scattata la custodia cautelare dopo gli interrogatori, parla più genericamente di “persone dell’area balcanica”. Altri immigrati islamici.
    Nell’operazione sono state perquisite due moschee e diverse abitazioni a Graz e Vienna, ha proseguito la procura di Graz. Il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, ha parlato di “un’azione di successo” da parte delle forze di sicurezza e ha detto di “essere stato informato due giorni fa del blitz” previsto: l’operazione “è il risultato di molti mesi di osservazioni e non è legata all’arresto del 17enne austriaco-albanese avvenuta venerdì scorso a Vienna”.
    AUSTRIA: ARRESTATI 11 MEMBRI DI ISIS, 3 CITTADINI PER IUS SOLI | VoxNews

    REAL MADRID: VIA CROCE PER NON TURBARE ISLAMICI
    Real Madrid, la corona borbonica perde definitivamente la croce cristiana, era già capitato nel 2014, per un breve periodo, per il marketing di un singolo sponsor di Abu Dhabi e ancora prima, nel 2012 , per la partenership con un resort negli Emirati: ora il simbolo religioso se ne va dalle maglie e da ogni prodotto ufficiale venduto negli Emirati, in Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman: «Si tratta di non turbare la sensibilità islamica».
    Real Madrid: via croce per non turbare Islamici | VoxNews

    GERMANIA: PSICOPOLIZIA FA RETATA CONTRO CITTADINI ANTI-INVASIONE
    Hanno preso i contatti via web, per fondare un’associazione dal nome “Reichsbuerger”, “Cittadini del Reich“. Per gli inquirenti obiettivo del gruppo – 7 membri – potrebbe essere quello di commettere attacchi contro i cocchi di Mama Merkel: i profughi.
    Per questo, dall’alba di oggi sono state eseguite perquisizioni in sei Laender della Germania: dodici gli appartamenti dove hanno fatto irruzione gli psicopoliziotti su mandato della Procura generale.
    In Germania è in atto una caccia alle streghe, soprattutto in vista delle prossime elezioni. Invece di arrestare i terroristi islamici, si dà la caccia a chi difende la società da loro.
    Germania: Psicopolizia fa retata contro cittadini anti-invasione | VoxNews

    Agli avvocati degli immigrati ​vanno 100mila euro al mese
    I ricorsi dei migranti fruttano ad alcuni studi legali oltre 100mila euro al mese per il patrocinio gratuito (a spese degli italiani)
    Claudio Cartaldo
    Chiamatelo business. Perché in fondo dietro la macchina della gestione degli immigrati si nasconde un vero e proprio giro di soldi (dei contribuenti) che finiscono nelle tasche di quelli che si occupano di accoglienza.
    Non parliamo solo delle Coop, delle Onlus e delle altre associazioni che danno un letto e un pasto agli immigrati. Ma anche della categoria degli avvocati. Molti di questi, infatti, si occupano dei ricorsi che i richiedenti asilo presentano in Tribunale contro la decisione della Commissione territoriale di non concedergli lo status di rifugiato. Come spiegato mesi fa da Giuseppe De Lorenzo su ilGiornale, infatti, a pagare le spese legali ai migranti - che si dichiarano nullatenenti - sono i cittadini italiani attraverso il patrocinio gratuito a spese dello Stato. Si parla di circa 600milioni di euro all'anno. Tanti, tantissimi.
    Ma l'ultimo scandalo riguarda la gestione degli avvocati iscritti nelle liste del consiglio dell'ordine. Secondo quanto scrive Libero, infatti, spesso i migranti che devono presentarsi al ricorso finiscono negli stessi studi legali. Alcuni assistono solo 4-5 persone al mese, altri arriverebbero anche a gestire 60-100 ricorsi. Cosa significa? Che questi avvocati (che spesso userebbero tirocinanti pagati poco più di 500 euro) incasserebbero qualcosa come 100mila euro al mese. Una manna. E vale solo per il primo grado, dove ogni migrante costa al contribuente qualcosa come 1000 euro. Poi c'è l'Appello (altri 1200 euro) e la Cassazione (3.000 euro). Ovviamente non esiste una legge, scrive Libero, che imponga un tetto massimo ai ricorsi gestiti da un singolo avvocato o studio legale. E così alcuni si ingrassano. A spese di tutti.
    Agli avvocati degli immigrati ?vanno 100mila euro al mese - IlGiornale.it

    Le scarpe nuove per i terremotati? Vanno ai migranti
    Giuseppe De Lorenzo
    Oltre 5mila scarpe di marca destinate ai terremotati sono state donate alle associazioni che si occupano di accoglienza. Ovvero ai migranti. È l'ultima, assurda puntata di una storia di sprechi e mancati controlli, burocrazia e negligenze, che ha finito col penalizzare gli sfollati del sisma dell'Aquila del 2009. Privandoli di scarpe, giacche e pantaloni che ora verranno indossati dagli immigrati.
    Facciamo un passo indietro e torniamo a quei drammatici momenti della primavera del 2009, quando una scossa di magnitudo 6.3 piegò il capoluogo abruzzese. Nel pieno dell'emergenza, il 5 agosto CasaPound riceve dall'azienda di abbigliamento statunitense «Vf International Sagl» un'ingente donazione destinata ai terremotati. Si trattava di 5.493 paia di calzature della «Vans», un vero e proprio tesoro in una situazione in cui un paio di scarpe avrebbero potuto fare davvero la differenza. CasaPound le affida all'amministrazione del Comune di Poggio Picenze che, in attesa di poterle distribuire, le stipa nel bocciodromo del paese. Per qualche motivo, però, nessuno si occupa di consegnarle agli sfollati e così inizia un tour di spostamenti infinito: a gennaio 2011 le calzature vengono portate in un magazzino comunale a l'Aquila e nel 2012 approdano nell'Autoparco Comunale. Un viavai ingiustificato con l'unica conseguenza di far cadere nel dimenticatoio quei doni dal valore complessivo di 39.175 euro. E infatti, col tempo, il magazzino si riempe di sampietrini e materiale elettorale, nascondendo le scarpe sotto la sporcizia.
    Solo nel febbraio dell'anno scorso gli agenti del Nipaf della Forestale si accorgono, casualmente, degli scatoloni colmi di beni intonsi e mai utilizzati. L'assurdo ritrovamento fa scattare le indagini coordinate dal pm Roberta D'Avolio. Nessuno però si assume la responsabilità di tanto spreco e nel fascicolo non ci sono indagati. Così, nel frattempo, i mesi passano e l'attenzione mediatica sollevata dal consigliere di circoscrizione Francesco De Santis pian piano si spegne.
    Fino a quando, pochi giorni fa - nel bel mezzo dell'emergenza neve che ha investito l'Abruzzo -, le autorità decidono di liberare le «Vans» dal blocco burocratico che le aveva imprigionate e di donarle ai bisognosi. Una nota positiva, direte. Certo, ma con una sorpresa. Alcune scarpe, infatti, sono state destinate ad associazioni impegnate nell'emergenza del recente sisma del Centro Italia, ma la maggior parte sono finite alle associazioni che gestiscono l'accoglienza. E andranno così a rivestire i richiedenti asilo ospitati nei centri profughi dispersi in tutto l'Abruzzo.
    La decisione di «preferire i migranti agli italiani» ha irritato (e non poco) i vertici abruzzesi di CasaPound che quelle scarpe si era impegnata a raccogliere: «Siamo sconcertati - scrive in una nota il responsabile abruzzese, Simone Laurenzi -. La volontà degli italiani di aiutare i propri compatrioti è stata tradita ancora una volta dalle istituzioni».
    Le scarpe nuove per i terremotati? Vanno ai migranti - IlGiornale.it

    Lo dice il pm: "Carcere comodo: criminali stranieri scelgono l'Italia"
    La denuncia choc del procuratore di Bologna, Ignazio De Francisi: "Qui carcere più vantaggioso, vengono soprattutto dall’Est"
    Claudio Cartaldo
    La denuncia non viene da un pericoloso razzista xenofobo. Ma dal procuratore generale della Corte di Appello d Bologna.
    Ignazio De Francisci, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha lanciato l'allarme riguardo le leggi troppo poco severe, le "carceri comode" e gli sconti di pena che spingono i criminali stranieri a venire in Italia dove hanno vita facile.
    Non è un segreto infatti che negli ultimi anni si siano impennati i reati commessi da stranieri, che spesso vanno a ingolfare le carceri italiane. Il 32% dei detenuti (17mila su 52mila) è straniero, sebbene la popolazione immigrata in Italia sia appena l'8,5%. Gli immigrati, in sostanza, delinquono in media 4 volte in più.
    "Agli occhi della criminalità dell’est Europa, la commissione di delitti in Italia è operazione più lucrosa e meno rischiosa che in patria - ha detto De Francisci - E alle loro carceri sono preferibili le nostre". Per gli "amministratori di giustizia", anche in Emilia-Romagna i problemi sono sempre complessi e, rispetto al passato, in parte più gravi. I mali della giustizia. Ma i problemi della giustizia non finiscono ovviamente qui.
    Ieri è arrivata anche una sferzata al "troppo precariato", l'allerta sui troppi reati prescritti, il boom dei procedimenti per il riconoscimento della protezione internazionale che rendono la situaizone "critica". A cui si è aggiunto il monito di De Francisci sulla "radicalizzazione" dei detenuti riguardo al terrorismo.
    Lo dice il pm: "Carcere comodo: criminali stranieri scelgono l'Italia" - IlGiornale.it

    UE DISARMA I CITTADINI: LEGGE SU ARMI TIPICA DEI REGIMI
    Un passo avanti per rendere più difficile l’acquisto di armi ad alta capacità: è arrivato il primo via libera del Parlamento europeo all’accordo raggiunto il 20 dicembre scorso con il Consiglio sulla revisione della direttiva per il controllo delle armi da fuoco nella Ue. Come se i terroristi comprassero le armi in armeria. L’obiettivo è, invece, un altro: disarmare i cittadini in vista di una sempre più probabile stretta sulle libertà personali. Quelle vere, non il ‘matrimonio’ gay.
    Il Comitato Direttiva 477, pur conscio dei grandi miglioramenti ottenuti rispetto alle proposte iniziali, non essendo state eliminate le enormi criticità già sottolineate durante il “Trilogo” considera in modo del tutto negativo il testo di modifica della Direttiva 91/477 approvato dall’Imco il 26 gennaio.
    Portare in categoria “A” moltissime armi, peraltro mai usate in attentati terroristici, avrà effetti mortali sul mercato armiero, su molti produttori e soprattutto per gli utilizzatori; demenziale è inoltre il considerare pericolose le repliche di armi antiche solo perché costruite con utensili moderni così come è ulteriormente demenziale il continuare ad affidare la classificazione di armi a soggettivi criteri di somiglianza ad armi automatiche.
    Ci rendiamo conto che l’avvicinarsi della fine del percorso legislativo diminuisce i tempi e le modalità di contrasto utilizzabili, per questo motivo siamo determinati più che mai a intensificare al massimo gli sforzi per ridurre ulteriormente l’erosione dei diritti dei cittadini europei.
    Nelle democrazia, da quelle greche in poi, sono le dittature a vietare le armi ai cittadini. Perché un uomo disarmato è un suddito.
    Anche per questo è essenziale che la UE scoppi. Per la nostra libertà, più che per il nostro benessere economico.
    UE disarma i cittadini: legge su armi tipica dei regimi | VoxNews

    VIOLENTI CONETTA PREMIATI CON VACANZA A JESOLO
    Una ventina di rivoltosi di Conetta è arrivata nei giorni scorsi, di nascosto, dalla base di Cona alla sede della Croce Rossa in via Levantina. A Jesolo. La Croce Rossa si conferma uno dei bracci armati dell’invasione.
    La scoperta sabato, dopo la visita del parlamentare Giulio Marcon e di vari esponenti di Sinistra Italiana, alla Croce Rossa. Che entusiasti hanno annunciato l’arrivo. Una presenza che era stata paventata a suo tempo da esponenti del centrodestra di Jesolo, come Daniele Bison, che dalla sua lista civica aveva ammonito il Comune su questa possibilità.
    Il sindaco, Valerio Zoggia: «Non ci è stato comunicato ufficialmente dalla Croce Rossa che siano arrivati migranti dalla base di Cona e per noi questo non è assolutamente vero».
    «Se dovesse essere confermato sarebbe molto grave», dice Bison, «intanto Jesolo ha superato le percentuali che vorrebbero al massimo una sessantina di migranti alla Croce Rossa secondo l’accordo tra Comuni e ministero dell’Interno. Eravamo a un centinaio, ora siamo a 120 circa. E il fatto grave è appunto che l’ultimo gruppo sarebbe giunto da Cona. Sappiamo che proprio da quella base sono stati spostati i soggetti più violenti e quindi chiediamo spiegazioni e vorremmo sapere le intenzioni della prefettura in merito, perché se il sindaco non fosse stato informato sarebbe inaccettabile. E comunque di migranti siriani, che sono i veri perseguitati, neanche l’ombra».
    Sinistra Italiana è al contrario entusiasta in attesa dell’ufficializzazione di questo trasferimento. «Riteniamo che non ci sarebbe nulla di strano nell’accogliere nella struttura della Croce Rossa di via Levantina un piccolo numero di profughi provenienti dal campo di Cona», dice Francesco Esposito per SI, «anzi, lo riteniamo auspicabile. Viste le ottime condizioni di vita e la grande professionalità dei volontari che operano nel campo della Cri, sarebbe una cosa altamente meritoria e che darebbe lustro a Jesolo, che vedrebbe confermata la sua nomea di città dell’accoglienza».
    «Per di più un’accoglienza altamente umanizzante. Sarebbe, anzi, una decisione che confermerebbe la necessità e la validità del metodo di ’”Accoglienza Diffusa’’. Ci auguriamo che la presenza della Croce Rossa a Jesolo venga valorizzata come un elemento qualificante per l’intera città e non usata per fomentare paure e alimentare odi o rancori, utili magari per raccogliere voti in vista della prossima campagna elettorale».
    Violenti Conetta premiati con vacanza a Jesolo | VoxNews

    DILAGA SU TWITTER #BOYCOTTSTARBUCKS, CHE ASSUME PROFUGHI PER RISPARMIARE
    Con la scusa di protestare contro il decreto esecutivo, che blocca gli ingressi degli immigrati da sette islamici, Starbucks ha deciso di assumere diecimila profughi. Il motivo reale è risparmiare. Seguendo la strada di Farinetti e la sua Eataly.
    Un piano che riguarderà i punti vendita di tutto il mondo e che sarà realizzato nei prossimi cinque anni. “Bisogna costruire ponti – ha commentato il fondatore Howard Schultz – non muri con il Messico”.
    “Ci sono più di 65 milioni di cittadini del mondo riconosciuti come rifugiati dalle Nazioni unite e noi stiamo definendo piani per assumerne 10.000 nei prossimi cinque anni nei 75 paesi del mondo dove è presente Starbucks”.
    Quindi non negli Usa, dove è illegale e dove non arriveranno più. Ma in Italia, con la scusa di Trump. Qualcuno l’ha notato:
    #BoycottStarbucks Abbiamo capito la politica di #starbucks . Aprire in #italia pagando 1/3 di un giusto #stipendio assumendo clandestini
    — lucafort (@lucianoaforte) 30 gennaio 2017
    E su Twitter dilaga l’hashtag: #BoycottStarbucks
    Le multinazionali amano i profughi, sono il loro esercito di riserva per ‘calmierare’ i salari.
    Dilaga su Twitter #BoycottStarbucks, che assume profughi per risparmiare | VoxNews



    MAGISTRATO INDAGA VENEZIANO PERCHE’ NON SI E’ ‘BUTTATO’ A SALVARE PROFUGO SUICIDA
    Siamo al fanatismo più puro. Al cuckoldismo di Stato. Un 35enne è indagato dalla Procura di Venezia – la stessa che non ha ancora arrestato nemmeno uno dei delinquenti che ha messo a ferro e fuoco Conetta – per il fantomatico reato di omissione di soccorso legato alla vicenda del suicidio di un giovane ‘profugo’ che si era gettato in Canal Grande, morendo, domenica 22 gennaio, davanti ad un centinaio di turisti.
    Il fascicolo è stato aperto dal pm Massimo Michelozzi (casualmente del partito dei magistrati ‘magistratura democratica’) che ha visionato cinque video dai quali emerge, secondo lui, che l’indagato non avrebbe lanciato una corda pur essendo in transito con un mezzo che collegava il Casinò a Piazzale Roma. Ora sei anche obbligato a lanciare le corde ai clandestini suicidi che, oltretutto hanno rifiutato un paio di salvagenti.
    A voi pare normale che i magistrati passino il tempo, lautamente foraggiati dai contribuenti, a visionare filmati di clandestini suicidi alla ricerca di italiani da indagare? Questo ragazzo ora, per il solo motivo di avere avuto la sfortuna di passare di lì, sarà costretto a difendersi, pagare un avvocato – perché a noi non lo passa lo Stato – sperando di non trovare anche un giudice della stessa corrente del PM.
    Presto, qualcuno di questi magistrati ‘democratici’ vi indagherà se non date il culo ai migranti. Che poi, come ha detto il loro compagno d’area Luxuria fa, anche, bene alla prostata.
    MAGISTRATO INDAGA VENEZIANO PERCHE? NON SI E? ?BUTTATO? A SALVARE PROFUGO SUICIDA | VoxNews

    PROFUGHI SOLLAZZANO LE SUORE CON I COLLANT
    Lo definiscono così: “Un momento ricreativo vissuto con i nostri amici profughi, per comunicare loro lo spirito di famiglia e di gioia che nelle case salesiane si respira , specialmente in occasione della festa di don Bosco”
    In pratica manteniamo questi fancazzisti per giocherellare tutto il giorno. E paghiamo il Vaticano 70€ per ognuno – perché sono presunti minorenni – perché sollazzino le suorine.
    Profughi sollazzano le suore con i collant ? VIDEO | VoxNews



    PARROCCHIANI PREOCCUPATI: “CACCIANO BIMBI DISABILI PER FARE POSTO AI PROFUGHI”
    I parrocchiani delle frazione cascinese chiedono informazioni sul destino della struttura per disabili di Marciana, Pisa: «Siamo gli abitanti di Marciana – scrivono a La Nazione -, abbiamo saputo che la casa famiglia ospitata sul nostro territorio da 13 anni, e gestita da Paim, a breve trasferirà i suoi 9 ospiti. I ragazzi con disabilità che si trovano qui sono ben inseriti nel contesto paesano. Ci dichiariamo contrari a questa operazione che non tutela i nostri amici disabili, disarmati e senza facoltà di autodifesa».
    Preoccupata delle sorti della struttura il sindaco di Cascina, la leghista Susanna Ceccardi:«Non vogliamo altri immigrati. Come può la Società della Salute, senza il nostro consenso chiudere una struttura per disabili accreditata sul nostro territorio da 13 anni per sfrattare i disabili e trasferirli a Pisa? Questo è un subdolo giochino, già visto a Zambra – continua -. Un motivo in più per uscire dalla SdS e gestire direttamente i nostri soldi! E non pensate di metterci gli immigrati, scenderò in piazza coi miei cittadini per difendere i loro diritti, soprattutto quelli delle persone più deboli».
    Parrocchiani preoccupati: ?Cacciano bimbi disabili per fare posto ai profughi? | VoxNews

    PARROCO AMICO DEI PROFUGHI: “COSTRUIRE MOSCHEA CON SOLDI PUBBLICI”
    “UNA MOSCHEA anche a Pistoia costruita, almeno in parte, con i soldi pubblici”. E’ la demenziale proposta di un parroco della diocesi, don Massimo Biancalani a capo delle parrocchie di Vicofaro e Ramini. Il prete, non nuovo a bizzarre ‘aperture’ verso l’Islam, ha espresso sul proprio profilo facebook la volontà di vedere realizzato un luogo di culto islamico: «Sarebbe bello avere una moschea in città – dice don Biancalani – un segno di accoglienza e rispetto verso altre religioni». Il prete che da qualche mese ha aperto le porte delle parrocchie, insieme a don Alessandro Carmignani, ai richiedenti asilo che arrivano in Italia, ha discusso di questa opportunità con i dodici ragazzi di fede musulmana che vivono insieme a lui. Ora le chiamano ‘porte’.
    Mesi fa, fece scalpore il suo annuncio di aprire le chiese che guida alle preghiere musulmane dei profughi: «In questo momento tra loro c’è chi va a pregare in quella specie di stanza ricavata dalla comunità musulmana a Sant’Agostino mentre altri si accontentano di stendere il tappetino ovunque si trovano per dedicarsi al proprio momento religioso. Quel locale nella zona industriale – aggiunge don Massimo – non è degno di essere chiamato luogo di culto, per questo ho pensato alla costruzione di una vera moschea così come è avvenuto in altri comuni toscani, un segno di civiltà, un esempio da seguire».
    Parroco amico dei profughi: ?Costruire moschea con soldi pubblici? | VoxNews

    Migranti, il Papa all'antiterrorismo: "Hanno diritto ad accoglienza e protezione"
    Giovanni Neve
    Nell'incontro di oggi con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, papa Francesco ha affermato che "Quanti fuggono dai propri Paesi hanno diritto di trovare adeguata accoglienza e idonea protezione nei Paesi che si definiscono civili".
    Nel suo discorso Bergoglio ha definito quelli legati alla tratta "reati che colpiscono i più deboli fra i deboli". Al riguardo, secondo il Santo Padre, sarebbe necessario "incrementare le attività di tutela delle vittime, prevedendo assistenza legale e sociale di questi nostri fratelli e sorelle in cerca di pace e di futuro".
    Migranti, il Papa all'antiterrorismo: "Hanno diritto ad accoglienza e protezione" - IlGiornale.it


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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    CI TASSANO PER I PROFUGHI: 225 € A FAMIGLIA PER OSPITARLI NEL 2017
    Una vera e propria tassa di 225 euro a famiglia solo nel 2017 (tenendo conto una media di 3 persone a famiglia), visto che la UE chiederà al governo di coprire i costi e il governo non farà altro che aumentare qualche tassa o accisa. Non la chiamerà “tassa per i profughi”, ma tutti noi sapremo che lo è.
    Dall’inizio dell’anno sono già oltre 7 mila i clandestini vomitati in Italia da scafisti privati e pubblici. Da marinaretti di Stato e criminali delle varie ONG che collaborano con i terroristi islamici in Libia. Un record, visto che siamo in inverno. Ma nulla di strano, visto che li rapiscono direttamente sottocosta.
    E anche un record di spesa pubblica necessaria per il traghettamento e gli hotel, che secondo il governo contribuisce in modo determinante, insieme all’emergenza dovuta al terremoto, a mandare fuori linea il debito pubblico. Fino al punto da spingere Bruxelles a valutare una procedura d’infrazione alle regole sui conti pubblici.
    In un rapporto appena inviato alla Commissione Europea sui “fattori rilevanti” che influenzano l’andamento del debito pubblico, il ministero dell’Economia sottolinea che quest’anno la spesa per l’immigrazione rischia di arrivare al record storico di 4,2 miliardi di euro. Nel 2016, al netto dei contributi della Ue (che sono stati pari ad appena 120 milioni) sono stati spesi 3,3 miliardi. Per il 2017 ne sono stati stanziati 3,8 e senza tener conto dei 200 milioni del «Fondo per l’Africa». Ma quella prevista in bilancio è una cifra che «se il trend degli ultimi mesi dovesse continuare», si legge nel Rapporto, potrebbe crescere di altri quattrocento milioni.
    Si spenderà il triplo rispetto alla media degli anni tra il 2011 e il 2013, prima dell’esplosione della crisi migratoria: tra 2,9 e 3,2 miliardi in più. Se poi si considera la maggior spesa in termini cumulati la dimensione dei costi sostenuti dall’Italia per l’emergenza assume proporzioni gigantesche. Secondo il ministero dell’Economia, dal 2014 al 2017 lo Stato avrà speso tra 8 e 8,4 miliardi di euro in più rispetto al periodo 2011-2013.
    Nel 2017, sottolinea il rapporto, la spesa per l’accoglienza è stimata in 2,3 miliardi di euro (1,9 l’anno scorso), quella per il traghettamento sarà pari a 860 milioni di euro (nel 2016 furono 913). L’assistenza sanitaria costerà 250 milioni, l’educazione (!) 310 milioni.
    Una vera e propria tassa di 225 euro a famiglia solo nel 2017 (tenendo conto una media di 3 persone a famiglia), visto che la UE chiederà al governo di coprire i costi e il governo non farà altro che aumentare qualche tassa o accisa. Non la chiamerà “tassa per i profughi”, ma tutti noi sapremo che lo è.
    CI TASSANO PER I PROFUGHI: 225 ? A FAMIGLIA PER OSPITARLI NEL 2017 | VoxNews

    Merkel nega medaglia agli agenti che fermarono Amri
    Uccisero lo stragista di Berlino. Ma nessun premio ai poliziotti-eroi: «Foto del Duce sui profili»
    Domenico Ferrara
    Eroi solo per poco tempo. Luca Scatà e Christian Movio, i due agenti di polizia del commissariato di Sesto San Giovanni che il 23 dicembre scorso fermarono e uccisero Anis Amri, l'attentatore di Berlino, ora sono semplici agenti dai quali prendere le distanze.
    Peggio ancora: sono neofascisti. Questo il pensiero del governo tedesco. Perché dopo che la Merkel aveva speso parole di elogio e di ringraziamento per l'operato dei nostri poliziotti e dopo che in questi giorni era giunta la notizia che Berlino stesse pensando a conferire loro una medaglia per il lavoro svolto, arriva il cambio di rotta. Come riporta infatti la Bild, due ministri teutonici hanno spazzato il campo da ogni possibile tipo di riconoscimento.
    Motivo? I due poliziotti sono considerati soggetti rei di apologia di fascismo. Insomma, l'idea di consegnare una onorificenza è morta sul nascere. Il tutto perché sui profili Facebook e Instagram Scatà aveva pubblicato una foto in cui si esibiva in un saluto romano, un'immagine di Mussolini in cui lo definiva «tradito» e un post in occasione del 25 aprile in cui affermava di non festeggiare perché lui è «dalla parte di quella Italia, di quegli italiani, che non tradirono e non si arresero». Movio, dal canto suo, è accusato di aver condiviso alcuni post da siti anti-immigrati e di aver pubblicato una foto di una bottiglia di Coca-Cola con scritto il nome Adolf.
    Per questo, il coraggio degli agenti non conta più. L'aver tolto un peso alla Germania e agli 007 tedeschi che brancolavano nel buio in cerca dell'autore della strage in cui morirono 12 persone e ne rimasero ferite altre 55 passa in secondo piano. Come aver rischiato la vita compiendo il proprio dovere. Stephan Mayer, esperto di affari interni del partito gemello bavarese della Cdu della Merkel, ha dichiarato: «La decisione del governo federale di non dare un'onorificenza a questi due poliziotti è assolutamente corretta a causa della loro ovvia attitudine neofascista».
    Merkel nega medaglia agli agenti che fermarono Amri - IlGiornale.it

    FRANCOFORTE: 900 PROFUGHI UBRIACHI A CACCIA DI DONNE, MERKEL NASCONDE NOTIZIA
    Ci risiamo. Solo che la censura quest’anno ha permesso di bloccare la fuga di notizie per oltre un mese, invece che una settimana. Ricorderete gli stupri di massa del Capodanno 2016 a Colonia e in misura minore in altre città tedesche, stavolta è accaduto a Francoforte, ma autorità e media hanno steso una cortina di silenzio su quanto avvenuto. In linea con i voleri del sistema politico tedesco.
    La notizia degli stupri, che hanno visto 900 profughi ubriachi assalire sessualmente le ragazze nella città di Francoforte, è praticamente sotto embargo sui media tedeschi. E la situazione non potrà che peggiorare con i filtri ‘anti-bufala’ predisposti da Facebook in previsione delle elezioni in Francia e Germania.
    A pubblicare le testimonianze di proprietari di locali e vittime sono i giornali locali, ripresi dai media britannici. Si parla di centinaia di profughi africani e arabi che hanno molestato sessualmente le donne in una piazza periferica della città durante i festeggiamenti, mentre la polizia era concentrata in quella principale.
    Incredibile che per due mesi non si sia sentito parlare di un fatto come questo. Significa che la censura funziona: e la situazione è destinata a peggiorare con la guerra alle ‘fake news’, aka notizie ‘pericolose’ da parte di governi e multinazionali della disinformazione.
    FRANCOFORTE: 900 PROFUGHI UBRIACHI A CACCIA DI DONNE, MERKEL NASCONDE NOTIZIA | VoxNews



    Milano, 16enne picchiata e violentata su un treno
    Aggredita sul treno della linea Milano Mortara, ieri sera alle 21, una 16enne stata portata stamani presso la Clinica De Marchi dalle compagne di classe a cui ha confidato quanto subito. La giovane ricoverata con contusioni multiple a una costola, sull'episodio indaga la Polizia. A quanto finora ricostruito, la giovane, residente a Vigevano ma alunna di una scuola superiore di Milano, ieri sera ha preso il treno dalla stazione di Porta Genova, salendo sull'ultima carrozza assieme ad una conoscente.
    Scesa la conoscente ad Abbiategrasso, ha proseguito il tragitto da sola ed stata raggiunta da due uomini descritti come nordafricani. Gli aggressori l'hanno presa a calci e pugni, l'hanno palpeggiata per poi fuggire. La ragazza non ha raccontato nulla ai genitori e solo stamani ha confessato quanto subito alle compagne di scuola. Arrivata alla clinica De Marchi per le cure necessarie, stata raggiunta dalla madre.
    Aggressione sul treno a Milano 15enne picchiata e violentata | Il Mattino

    3 PROFUGHI STUPRANO RAGAZZA: “NON SAPEVAMO FOSSE ILLEGALE”
    La ragazza stuprata, una studentessa di 21 anni, ha cercato di difendersi, ma le hanno sbattuto la testa ripetutamente contro la toilette e strangolata. Poi l’hanno violentata esanime più volte tutti e tre.
    Tre MISNA – sigla che sta per richiedenti asilo minori non accompagnati – provenienti dall’Afghanistan, sono stati condannati a cinque e sei anni di carcere per il brutale stupro di gruppo. In aula, hanno sostenuto, esterrefatti, di non essere a conoscenza che la violenza sessuale è vietata, perché “le donne hanno un ruolo diverso nella loro terra di origine”.
    I tre profughi hanno scelto a caso la vittima, l’hanno seguita e violentata in un bagno pubblico. I media locali scrivono che la polizia non ha, ormai, più alcun controllo su quella zona di Vienna, dove è avvenuto lo stupro, in mano ai nuovi arrivati.
    I tre richiedenti asilo sono arrivati come un altro milione lungo la rotta dei Balcani nel 2015. Questo, secondo il giudice Norbert Gerstberger, potrebbe essere considerata una circostanza attenuante. Il motivo lo sa solo lui. Che comunque li ha condannati alla pena massima per la violenza sessuale.
    Il violentatore più giovane aveva 16 anni. Almeno in teoria. Ed è stato proprio lui a pianificare lo stupro. Non solo, una volta in carcere, ha molestato un’agente penitenziario donna.
    La ragazza stuprata, una studentessa di 21 anni, ha cercato di difendersi, ma le hanno sbattuto la testa ripetutamente contro la toilette e strangolata. Poi l’hanno violentata esanime più volte tutti e tre.
    La ragazza, in seguito alla violenza ha abbandonato i suoi studi, perché non è più in grado di stare vicino ad altre persone. Inoltre ha problemi di insonnia e si sente come un guscio vuoto. La sua vita è rovinata, dice.
    3 PROFUGHI STUPRANO RAGAZZA: ?NON SAPEVAMO FOSSE ILLEGALE? | VoxNews

    Ha la tubercolosi, bengalese in ospedale
    Il 22enne è ricoverato a Salerno ma risiede nel napoletano. L'indirizzo fornito non corrisponde
    Giovanni Vasso
    Un 22enne bengalese è ricoverato in ospedale per tubercolosi. Il giovane immigrato risiede a Palma Campania, nel napoletano, ma non ha saputo fornire l’indirizzo né l’identità delle persone che vivono con lui e perciò le autorità sanitarie non hanno potuto avviare le pratiche della profilassi per limitare il contagio.
    Il giovane è ricoverato all’ospedale Ruggi di Salerno. Visitato e poi messo sotto osservazione dai medici, il 22enne non risulta in pericolo di vita. C’è però un problema: ha detto ai sanitari di essere residente nella città di Palma Campania ma l’indirizzo che ha fornito alle autorità sanitarie non corrisponde con nessuna abitazione. Per questo motivo non è stato possibile rintracciare le persone con le quali il ragazzo è venuto in contatto. Ciò ha impedito l’avvio delle operazioni di profilassi per limitare l’eventuale contagio della malattia.
    Ha la tubercolosi, bengalese in ospedale - IlGiornale.it

    TAR DÀ VIA LIBERA A MEDICI CON LAUREA AFRICANA
    I ricorrenti, di diverse nazionalità, chiedevano l’annullamento del provvedimento ministeriale che negava loro il riconoscimento dei titoli (specializzazioni in dermatologia e chirurgia estetica ed in un caso la stessa laurea in Medicina) ed il conseguimento del bene finale della vita ovvero l’essere ammessi, previa “conversione” del titolo, ad esercitare sul territorio.
    Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso proposto dall’avv. Lorella Mazzeo per conto di alcuni medici extracomunitari, ai quali era stato ingiustamente negato, da parte del Ministero della Salute, il riconoscimento del titolo accademico, indispensabile ai fini dell’esercizio della professione sanitaria sul territorio nazionale.
    La questione era già stata sottoposta all’attenzione della magistratura amministrativa diversi mesi fa, quando un medico egiziano, stabilmente residente a Messina, si era rivolto all’avv. Mazzeo lamentando la perdita di numerose occasioni di lavoro presso prestigiose strutture ospedaliere italiane, a causa della mancanza di convenzioni bilaterali in materia, di un dialogo tra ambasciate e di un iter chiaro, che gli avrebbero impedito di ottenere il riconoscimento in Italia della specializzazione in cardiologia.
    In quell’occasione il Tar aveva accolto il ricorso, consentendo al ricorrente di radicarsi sul territorio nazionale, anche professionalmente, ed in queste ore, a distanza di pochi mesi, l’avv. Lorella Mazzeo, coadiuvata dal dott. Francesco Mazzeo, registra un’altra importante vittoria in favore di un gruppo di professionisti extracomunitari.
    I ricorrenti, di diverse nazionalità, chiedevano l’annullamento del provvedimento ministeriale che negava loro il riconoscimento dei titoli (specializzazioni in dermatologia e chirurgia estetica ed in un caso la stessa laurea in Medicina) ed il conseguimento del bene finale della vita ovvero l’essere ammessi, previa “conversione” del titolo, ad esercitare sul territorio nazionale.
    Ancora una volta i principali motivi di doglianza sono l’assenza di una procedura omogenea, l’inerzia delle Ambasciate e l’incertezza sul contenuto delle cosiddette “Dichiarazioni di Valore”, cui si affianca un atteggiamento discriminatorio che spesso induce, sebbene impropriamente, a considerare medici di “serie B” coloro che hanno conseguito il titolo presso atenei di Paesi in via di sviluppo.
    I difensori si dichiarano soddisfatti del risultato conseguito poiché certi che il lavoro sinergico tra professionisti stranieri ed italiani apporti maggior valore al nostro sistema sanitario.
    L’avv. Lorella Mazzeo“Lo scopo delle nostre battaglie legali” dichiara l’avv. Mazzeo “è proprio quello di tutelare i diritti degli esercenti professioni sanitarie, extracomunitari e non, sì da aiutarli ad ottenere il riconoscimento dei titoli, ma non solo: da ultimo, per esempio, ci stiamo battendo per i rimborsi in favore dei camici bianchi che tra il 1978 ed il 2006 hanno frequentato le scuole di specializzazione in Italia, senza ricevere il corretto trattamento economico”.
    “Un medico che vede tutelati i propri diritti e che ottiene quanto gli spetta, che sia il riconoscimento di un titolo conseguito all’estero o il rimborso delle somme dovute per gli anni di specializzazione, è un medico soddisfatto”, aggiunge il dott. Francesco Mazzeo, “….e la soddisfazione personale incentiva a dare ancora di più nella professione, con conseguenti ripercussioni positive sull’intera collettività”.
    Che bello avere medici o presunti tali che potranno esercitare con la laurea presa in qualche università africana. Ma non dovevano fare i lavori che noi non vogliamo fare?
    Tar dà via libera a medici con laurea africana | VoxNews

    MAMMA GLI IMPEDISCE DI SPACCIARE A RAGAZZINO, PROFUGO LA AGGREDISCE
    FELTRE (Belluno) – Il fatto è avvenuto sabato attorno alle 13 nell’area di fronte alla stazione di Feltre, dove c’è un supermercato: «Stavo andando a fare la spesa – racconta la donna al Gazzettino – e mi sono imbattuta in questa scena che, onestamente, non lasciava alcun dubbio. Ho visto chiaramente il ragazzino dare dei soldi all’uomo che, in cambio, gli ha dato in mano un piccolo involucro. Era evidente che era in atto uno spaccio di droga. Così, alla luce del sole, in mezzo alla gente».
    «Da mamma quale sono – spiega – ho sofferto nel vedere quel ragazzino con lo zaino in spalla, rifornirsi da questo uomo di colore che spesso incontro bighellonare in zona. L’altro, invece, ho voluto fotografarlo con il cellulare con l’intenzione poi di andare a denunciare il fatto ai carabinieri. Ma lui mi ha aggredito verbalmente e allora ho chiamato subito il 112».
    Se la signora o qualcuno che la conosce ci legge, noi pubblicheremo volentieri la foto. Delle eventuali denunce del profugo spacciatore per la ‘privacy’, ce ne fottiamo altamente: redazione@voxnews.info
    Mamma gli impedisce di spacciare a ragazzino, profugo la aggredisce | VoxNews

    OSPITANO IMMIGRATO BISOGNOSO: MA LUI PRETENDE SOLDI
    MATERA – L’immigrato è entrato in una delle chiese del capoluogo lucano e i parrocchiani, ascoltando le prediche di Bergoglio, lo hanno accolto con ospitalità, cibo e beni di prima necessità. La reazione dell’immigrato è stata furente: non vi ha detto Bergoglio di dare contanti? E si è scatenato minacciando di ucciderli tutti se non avessero dato seguito alle sue pretese.
    Spaventati, i responsabili della parrocchia hanno chiamato le forze dell’ordine. Perché loro attirano il degrado, ma quando si mette male chiamano la polizia. Gli agenti del 112 hanno arrestato e trasferito il migrante in carcere.
    Ospitano immigrato bisognoso: ma lui pretende soldi | VoxNews

    AL GRIDO “ALLAH, ALLAH”, SGOZZA TURISTA: È “SCHIZOFRENICO”
    Uscito da una moschea, al grido ‘Allah, Allah, Allah’, ha accoltellato a morte una turista americana di 64 anni a Londra, Darlene Horton, poche ore prima del suo volo di ritorno a Tallahassee, Florida. La vittima era in visita a suo marito, che stava tenendo alcune lezioni in un’università londinese.
    Ma Zakaria Bulhan, somalo con cittadinanza norvegese di 19 anni, che dopo avere ucciso la donna accoltellò altre 5 persone prima di essere bloccato, se la caverà con poco. Perché il migrante, schizofrenico, ha agito “sotto un impulso psicotico”, scrivono i media inglesi.
    Anzi, secondo l’accusa, la colpa è anche un po’ dei cittadini inglesi: il migrante schizofrenico non ha ricevuto cure adeguate. Per questo ha ucciso.
    Questi islamici sono tutti ‘schizofrenici’. Hanno tutti ‘problemi mentali’. Il che può anche essere vero, ma è una ragione di più per non farli entrare. E magari rimpatriarli in compagnia di qualche magistrato.
    Al grido ?Allah, Allah?, sgozza turista: è ?schizofrenico? | VoxNews

    ESTREMISTA ISLAMICO ESIGE IUS SOLI: “SENATO LO APPROVI SUBITO”
    Esige la resa l’estremista islamico Khalid Chaouki: si approvi rapidamente lo Ius Soli al Senato. La legge, licenziata dalla Camera il 13 ottobre 2015, giace alla Commissione Affari Costituzionali del Senato: oggi, l’estremista islamico e deputato del partito referente in Italia dei Fratelli Musulmani, il PD, incontrerà a nome della galassia islamica residente in Italia il presidente del Senato, il filo-islamico Pietro Grasso, insieme ad alcune associazioni che rappresentano la colonizzazione in atto.
    Con loro ci saranno Marco Wong (Associna), Maruan Oussaifi (Anolf Cisl), Omar Al Zeer (Gmi-Giovani Musulmani d’Italia), Kelum Perera (Lotus Club), Fatima Edith Maiga e Arber Agalliu (‘Italiani’ senza cittadinanza). Non mancheranno i traditori e affaristi di $ant’Egidio, rappresentati da Paolo Morozzo della Rocca: “Questo provvedimento è di fondamentale importanza per il futuro del nostro Paese e non è più rinviabile i bambini e le bambine di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, sono una risorsa importante e devono poter diventare cittadini a tutti gli effetti attraverso una partecipazione attiva al patto costituzionale”, dichiarano in una nota congiunta.
    Anche per questo è urgente votare e sciogliere questo parlamentaccio di abusivi. Prima che compiano l’irreparabile.
    ESTREMISTA ISLAMICO ESIGE IUS SOLI: ?SENATO LO APPROVI SUBITO? | VoxNews



    Il prefetto: "Migranti in tutti i Comuni". Sindaci in rivolta a Udine
    La prefettura ha deciso: svuotare la caserma Cavarzerani e ridistribuire i migranti. Sindaci in rivolta
    Michel Dessì
    La prefettura di Udine ha deciso: la Cavarzerani va svuotata. E gli immigrati che la ospitano dove andranno a finire? In tutti i comuni della provincia.
    Prefetto dixit. Una notizia che ha mandato su tutte le furie i sindaci del comprensorio. "Noi, gli immigrati, non li vogliamo!" Esclamano a gran voce. Per alcuni amministratori gli extracomunitari sono una risorsa per altri, invece, il contrario. Come dargli torto? Considerando che, gli immigrati in cerca di una nuova casa provengono dalla nota caserma Cavarzerani, divenuta, ormai, un covo di criminali.
    Mentre i sindaci alzano le barricate e si preparano ad affrontare la battaglia, la Prefettura ha già stabilito il piano per la distribuzione degli extracomunitari sull’intero territorio della provincia di Udine. Sono 664 gli immigrati in attesa di essere trasferiti nei piccoli centri friulani. “E’ una notizia che ho appreso dalla stampa.” Dichiara al Giornale.it Fabio Marchetti, sindaco di Codroipo. “Già ospitiamo 23 immigrati, non possiamo riceverne di più! Non abbiamo i carabinieri, la polizia, l’ospedale… e potrei andare avanti. Come faccio a garantire la sicurezza dei miei cittadini? Due dei migranti già ospiti nel mio comune sono stati arrestati per spaccio. Ho il timore che me li rimandino nella struttura per fargli scontare gli arresti domiciliari. Noi sindaci siamo abbandonati. Nessuno ci ascolta, tantomeno la regione.” Sulla stessa linea Mario Anzil, primo cittadino del comune di Rivignano Teor che, al Giornale.it dichiara perentorio: “Il mio comune ospita un numero di profughi superiore rispetto al massimo stabilito dal Ministero dell’Interno, perciò non sono disposto ad accoglierne altri! L’emergenza non è gestita bene e la convivenza con i migranti diventa sempre più difficile. La colpa è della politica! Se i politici non sanno risolvere i problemi non servono. E, dunque, devono prenderne coscienza e dimettersi. È inammissibile che, in una regione come il Friuli, vengano spesi dei soldi pubblici per fare giocare a calcio gli extracomunitari o, addirittura, farli sciare mentre gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese. I sindaci liberi hanno il dovere di farsi sentire. Dobbiamo difendere le nostre comunità, i nostri elettori”.
    “Non solo il Prefetto non ha ascoltato la voce dei Tarcentini che, con apposita raccolta firme, chiedevano di chiudere la moschea abusiva di Tarcento, ma anzi ci manda ancora altri clandestini: cos’è una punizione?” Dichiara Riccardo Prisciano, consigliere comunale di Tarcento. “Certamente non staremo a guardare: siamo pronti a scendere in piazza per far sentire al Prefetto la nostra voce.” Al fianco dei sindaci anche i cittadini, stufi di subire le decisioni prese dall’alto: “Non ne possiamo più di questa prepotenza. Siamo pronti a manifestare. A loro tutto, a noi niente!”
    Il prefetto: "Migranti in tutti i Comuni". Sindaci in rivolta a Udine - IlGiornale.it

    PROFUGO PRIMA LO SODOMIZZA, POI LO UCCIDE CON 30 COLTELLATE DI INTEGRAZIONE
    Abbiamo un profugo nigeriano – come sapete la Nigeria è vicina alla Siria – e un gay che si faceva sodomizzare per sollazzo. E’ un po’ quello che avviene con la società nel suo complesso ‘grazie’ ai cuckold dell’immigrazione: ci stanno facendo sodomizzare da questa orda di giovani maschi africani che tutto pretendono, e tutto ottengono, perché nel loro folle masochismo, ai cuckold questo eccita. Godono nel farsi dominare. I buonisti altro non sono che malati mentali prestati alla politica.
    BOLOGNA: PROFUGO NIGERIANO (!) UCCIDE UN UOMO –
    Castel San Pietro (Bologna) – E’ un richiedente asilo, l’uomo fermato dai carabinieri del Comando Provinciale di Bologna con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio dell’imprenditore Lanfranco Chiarini, il 76enne ucciso avvenuto il 4 gennaio scorso presso la sua abitazione di Palesio, nel Comune di Castel San Pietro Terme (Bologna). L’uomo si chiama Desmond Newthing, nigeriano di 25 anni: ospitato nell’ultimo periodo nell Centro di accoglienza di Castenaso “Lai Momo”, è sbarcato a Lampedusa nel 2015 e con un permesso di soggiorno per motivi umanitari valido fino a giugno 2017.
    Lanfranco Chiarini è morto dopo essere stato colpito da 25/30 coltellate: a rivelarlo è stata l’autopsia, i fendenti – alcuni profondi, alcuni superficiali – l’hanno raggiunto alle braccia, alla spalla e alla base del collo e sarebbero stati questi colpi a provocarne la morte per dissanguamento. L’arma, probabilmente un coltello da cucina preso in casa dall’assassino, non è stata ritrovata.
    Le indagini sono partite dalle telecamere di videosorveglianza: intono alle 20 – ora confermata dall’autopsia come compatibile con la morte di Chiarini – del 3 gennaio, l’uomo è stato filmato mentre si allontana dalla villa sull’auto rubata alla vittima. Poi si vede il nigeriano abbandonare la Skoda Octavia vicino alla via Emilia e proseguire a piedi.
    A suo carico ci sono numerose prove: la quantità di contatti telefonici con Chiarini anche il giorno dell’omicidio, la sua presenza a Castel San Pietro Terme subito prima e subito dopo l’ora del delitto, l’irraggiungibilità della sua utenza telefonica proprio tra le 19 e 20 del 3 gennaio (nella villa di Chiarini non c’è campo), la valutazione antropometrica sull’uomo visto allontanarsi dall’auto del Chiarini, la presenza di tagli sulle dita della mano destra del nigeriano (i responsabili del centro di accoglienza di Castenaso ricordano di averlo visto il 4 gennaio con cerotti sulla mano). Il nigeriano, portato in caserma e interrogato dal pm Antonella Scandellari, non ha fornito spiegazioni né addotto alibi che lo potessero scagionare. Sono ancora in corso accertamenti per ricostruire il movente dell’omicidio.
    Sin dalle prime ore delle indagini la principale pista investigativa è stata quella di un incontro a sfondo sessuale finito male, degenerato in lite e poi nell’omicidio. Dalla casa era stata rubata l’auto della vittima, la Skoda Octavia grigia ritrovata nei giorni seguenti, il cellulare e una borsa con mille euro.
    In qualsiasi epoca storica, quando un gruppo di giovani maschi si trasferisce da un posto all’altro senza essere stato invitato, si chiama invasione. E noi la stiamo facilitando per la perversione di una minoranza di invasati (bergogliani e progressisti) e affaristi (sempre bergogliani e progressisti) che avendo il potere sullo Stato e sui media impedisce al popolo di reagire a questa sodomizzazione quotidiana di massa.
    Poi, un giorno, faremo la fine di Lanfranco Chiarini, una trentina di coltellate. Di integrazione.
    PROFUGO PRIMA LO SODOMIZZA, POI LO UCCIDE CON 30 COLTELLATE DI INTEGRAZIONE | VoxNews

    LEGALE PROFUGO ASSASSINO: “E’ UN GAY PERSEGUITATO”, SOLO 30 COLTELLATE
    “Il mio assistito Desmond Newthing, di 24 anni, mi è apparso molto turbato. E’ arrivato in Italia dopo essere stato perseguitato in modo pesante come gay in Nigeria, ha un discreto grado di scolarizzazione e risulta essere totalmente privo di precedenti penali o di polizia. Ha passato molto tempo durante il colloquio manifestando disperazione. Su di lui vi è una ferita da arma da taglio abbastanza profonda nella mano destra e varie ecchimosi. E’ presto per dire se sia responsabile dei fatti che gli vengono addebitati e per poter dire se si trovava nell’appartamento della vittima al momento del fatto. Per ricostruire quel che è successo all’interno dell’appartamento sarà necessario poter leggere le attività investigative svolte e ancora in corso”.
    Lo tesi è dell’avvocato Andrea Speranzoni, che difende il fancazzista fermato per l’omicidio dell’imprenditore Lanfranco Chiarini. La scena del crimine “fa pensare che l’omicidio sia nato in un contesto sessuale molto evidente, causato da una situazione improvvisa”. La situazione ‘improvvisa’ sono 30 coltellate.
    Va bene fare l’avvocato, ma trenta coltellate, cazzo.
    Legale profugo assassino: ?E? un gay perseguitato?, solo 30 coltellate | VoxNews



    Poliziotto svedese denuncia il caos etnico del Paese: indagato per razzismo
    Adriano Scianca
    Sta montando un caso attorno al rabbioso post messo sui social network da Peter Springare, un poliziotto svedese che ha deciso di denunciare il reale impatto dell’immigrazione sull’ordine pubblico nel Paese scandinavo e che ora, per questo, rischia pesanti conseguenze. Dichiarandosi «fottutamente stanco», l’agente si è lasciato andare a un pesante sfogo, pur riconoscendo in anticipo che la cosa avrebbe potuto compromettere la sua carriera. Ecco uno stralcio del suo status: «Ci siamo, questi sono i casi che ho affrontato dal lunedì al venerdì di questa settimana: stupro, stupro, rapina, aggressione aggravata, stupro-aggressione, stupro, estorsione, ricatto, aggressione, violenza contro la polizia, minacce alla polizia, reato di droga, droga, criminalità, tentato omicidio, ancora stupro, ancora estorsioni e maltrattamenti. Presunti responsabili: Ali Mohammed, Mahmod, Mohammed, Mohammed Ali, ancora, ancora, ancora, Christopher… Che cosa? Ma è vero? Sì, un nome svedese spuntato fuori in un caso di droga. E ancora Mohammed, Mahmod Ali, ancora e ancora. Paesi da cui vengono i responsabili di tutti i crimini di questa settimana: Iraq, Iraq, Turchia, Siria, Afghanistan, Somalia, Somalia, ancora Siria, Somalia, paese sconosciuto, paese sconosciuto, Svezia. Della metà dei sospetti non possiamo essere sicuri perché non hanno alcun documento valido. Il che, di solito, significa che stanno mentendo sulla loro nazionalità e identità».
    Colleghi e semplici utenti di Facebook si sono dichiarati solidali con il poliziotto, che conta già diverse pagine di sostegno. Eppure Springare è già finito sotto inchiesta per «incitamento all’odio razziale». Se venisse condannato, perderebbe il suo lavoro. L’ufficio stampa della polizia di Örebro, Anders Sjöberg, ha detto l’uomo continuerà a lavorare fino alla conclusione delle indagini. Anche se se ne parla meno, rispetto ad altre situazioni incandescenti (la Francia delle banlieue, la Germania turchizzata), la Svezia sta subendo un vero e proprio sconvolgimento etnosociale a causa dell’immigrazione incontrollata. Alcuni esperti hanno addirittura calcolato che l’arrivo di soli giovani maschi extraeuropei potrebbe aver alterato in modo permanente gli equilibri di genere, con un numero sempre più alto di uomini rispetto alle donne, con tutto quel che ne consegue. In città come Malmo, le auto incendiate ogni notte si contano a decine, proprio come accade nelle periferie della cintura nord di Parigi. In tutto il Paese ci sarebbero 55 «no-go zone», territori su cui la polizia non ha alcun controllo. Zone in cui, se si presenta un’auto di pattuglia, la prospettiva è quella di vederla finire in fiamme in pochi minuti. Le stesse ambulanze devono entrare scortate in questi quartieri.
    "Sono fottutamente stanco degli immigrati": così il poliziotto svedese rischia il posto | IL PRIMATO NAZIONALE

    FONDAZIONE VATICANO: “ABBIAMO FOTTUTO OTTOCENTOCINQUANTAMILA EURO AI POVERI”
    Nel 2016, il presidente di una fondazione del Vaticano avrebbe fatto cassa con i finanziamenti erogati per le famiglie povere, sottraendoli ai legittimi assegnatari. Bruno Dellamotta, 69 anni, a capo della fondazione ecclesiastica Santa Maria Goretti, con sede in Città del Vaticano, è indagato.
    Per lui un ordine di arresto. Il magistrato antimafia Nicola Gratteri lo accusa di aver «dirottato in investimenti a rischio», contributi pubblici destinati al «Credito sociale», una cassa pensata per sostenere le famiglie disagiate in Calabria. Dopo avere acquisito tutta la documentazione necessaria, i carabinieri e la guardia di finanza hanno intercettato un suo complice, Ortenzio Marano, amministratore delegato della Coperfin spa.
    «Io, tu e Bruno – ha detto al telefono con il fedelissimo imprenditore Giuseppe Castelli – ci siamo fottuti ottocentocinquantamila euro di finanziamenti pubblici, punto». Il progetto giubilare: tutto comincia con la Regione Calabria che delega la gestione finanziaria del Credito sociale alla Coperfin spa. Da quel giorno, i contributi erogati per i più deboli finiscono al manager della Coperfin spa.
    Ne danno conto gli accertamenti svolti dagli inquirenti: e’ il caso dei bonifici accreditati sui conti della Wbt e della M&m, di cui è amministratore delegato proprio Ortenzio Marano. Qualche giorno dopo, le due società hanno siglato un accordo quadro con la Fondazione Santa Maria Goretti. Al centro dell’ accordo, documentano le indagini, «la raccolta e la gestione di provviste finanziarie da investire sul mercato internazionale» e un fantomatico progetto giubilare. Il resto lo hanno fatto i dialoghi intercettati. Ascoltando in cuffia le conversazioni, i finanzieri e i militari dell’ Arma hanno trovato i riscontri che cercavano.
    «Io, tu e Bruno ci siamo fottuti 850mila euro, punto. Con i fondi pubblici abbiamo fatto una truffa internazionale», spiegò l’intercettato Marano al suo fidato manager, Giuseppe Castelli. Era stato appena convocato dai magistrati: «Se prendono me chiosò poi prendono anche te e Bruno. O ho i soldi per ricostruire il fondo o devo denunciare tutti».
    Scrive il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Perri: «La documentazione acquisita, confermata dagli univoci esiti dell’ attività captativa, comprovano come Marano, Castelli e Dellamotta si siano appropriati di parte dei fondi vincolati del progetto Credito sociale, nella misura di euro 825mila, distraendo tale somma dalla sua destinazione e utilizzandola per scopi personali, investimenti sul mercato a rischio».
    Gli investigatori hanno agganciato anche la voce del presidente della fondazione ecclesiastica. «La Bg disse – deve essere emessa nel nome del monetizzatore, ma i profitti in cash andranno alla fondazione Santa Maria Goretti».
    Fondazione Vaticano: ?Abbiamo fottuto ottocentocinquantamila euro ai poveri? | VoxNews

    VESCOVI CONTRO ACCORDO LIBIA: “POTREBBE BLOCCARE ARRIVI”
    “Si è siglato un accordo con un Paese,
    la Libia, che è al di fuori del conte-
    sto europeo come poteva essere la Tur-
    chia. E potrebbe spostare gli sbarchi da
    Tripoli a Bengasi, territorio che non è
    sotto il controllo di Al Sarraj”.
    Lo denuncia mons. Perego, direttore ge-
    nerale di Migrantes, fondazione che fa
    capo alla Cei. “L’accordo indebolisce
    la tutela del diritto d’asilo e scarica
    ancora una volta la responsabilità nei
    confronti di persone che sono in fuga
    da guerre, fame, povertà, terrorismo”.
    D’accordo anche la Caritas.
    La Carita$ becca 35 euro per ogni fancazzista colorato che sbarca, in più alcuni diventano amichetti dei vari Don Contin, come potrebbe non essere d’accordo?
    Ora, probabilmente il trattato con la Tripolitania – di questo si tratta – non funzionerà, ma i Vescovi sono terrorizzati all’idea che il flusso di invasori afro-islamici si interrompa. Perché ci guadagnano. Perché è nella loro visione perversa della realtà godere della sodomizzazione culturale dell’Europa. E probabilmente non solo, culturale.
    Vescovi contro accordo Libia: ?Potrebbe bloccare arrivi? | VoxNews


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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    CAPRI: 3 GRANDI VILLE OSPITERANNO I PROFUGHI, UN FARO TUTTO PER LORO
    I sindaci di Capri e Anacapri hanno comunicato al prefetto di desiderare tanto l’arrivo di giovani maschi africani, detti ‘profughi’. Il primo cittadino Franco Cerrotta ha già individuato le strutture: ville extralusso con vista sui Faraglioni.
    Tre diverse location, tutte a cinque stelle, che serviranno ad ospitare i 22 fancazzisti individuati dalla Prefettura di Napoli sulla base del nuovo piano di colonizzazione.
    La prima sistemazione è uno splendido immobile di 850 metri quadrati di proprietà del Centro nazionale delle ricerche che un tempo ospitava la sede dell’Accademia svedese delle scienze. Un lussuoso edificio ristrutturato di recente che si trova tra le località di Ceselle e Caprile.
    Il sindaco Franco Cerrotta ha disposto che anche i tre maxi-alloggi – perché il quarto è occupato dal custode – del faro di Punta Carena di proprietà della Marina Militare possano essere utilizzati per lo stesso scopo. Anche l’ultima proposta inviata dal Comune all’ufficio Immigrazione non ha niente da invidiare alle altre.
    Si tratta di Villa Orlandi una principesca dimora di oltre 200 metri quadrati che, a metà dell’Ottocento, venne acquistata dall’omonima famiglia e poi rimessa a nuovo dal secondo proprietario Edwin Cerio. Oggi la gestisce l’università Federico II che l’ha destinata a centro congressi e luogo di ricerca.
    A Capri il sindaco Gianni De Martino ha offerto la massima collaborazione, il primo cittadino ha fatto sapere che sta ancora vagliando una serie di immobili pubblici e privati rispondenti alle richieste di lusso dettate dalla prefettura.
    CAPRI: 3 GRANDI VILLE OSPITERANNO I PROFUGHI, UN FARO TUTTO PER LORO ? FOTO | VoxNews

    PROFUGO MOLESTE RAGAZZINE, MAGISTRATO LO LIBERA: “E’ UN REATO LIEVE”
    Condannato, per violenza sessuale, a 2 anni e 4 mesi. Quindi niente carcere dopo le nuove leggi sulle depenalizzazioni varate dal governo Renzi.
    Il pm ne aveva chiesti più del doppio. Ma il giudice ha riconosciuto che molestare ragazzini è una reato «lieve». Così ora se ne torna in libertà. Era stato identificato dalle sue vittime – due studentesse di che viaggiavano sull’autobus nella zona di Verona.
    Ora il profugo algerino richiedente asilo e accolto a Verona in un centro immigrati, è tornato libero anche se da cittadino non gradito. Ma non lo espellono, perché non espellono nessuno, questi politici e prefetti del kyenge.
    Già nel dicembre 2015 aveva ricevuto – per altre violenze – la revoca immediata da parte del Prefetto del «permesso speciale» di soggiorno. Ma dopo 2 anni è ancora qui: a molestare ragazzine. Tanto è un reato ‘lieve’.
    Profugo moleste ragazzine, magistrato lo libera: ?E? un reato lieve? | VoxNews

    AISILI NIDO: IN VENETO PRIMA GLI ITALIANI
    La norma approvata ieri dal Consiglio Regionale veneto sovvertirà le graduatorie di ammissione agli asili nido comunali: la precedenza sarà data alle famiglie i cui genitori vivono o lavorano da almeo 15 anni in Veneto. La legge, ha spiegato la maggioranza, va a sanare i problemi sorti a causa delle attuali norme di ammissione che si basano sull’Isee che, di fatto, non permettono ai locali di usufruire un servizio per il quale pagano le tasse.
    “Siamo costretti a prendere iniziative simili perché lo Stato continua a tagliare”, ha detto in aula l’assessore al Sociale, Manuela Lanzarin.
    La proposta ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza, ad eccezione dei consiglieri Forza Italia che si sono astenuti per discostarsi da “obiettivi ideologici e propagandistici”. Contrari invece Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
    Tutto questo perché non si può fare una legge del genere: precedenza agli Italiani. E allora ci si deve inventare parametri come la residenza che aiuteranno gli italiani, ma solo in parte. Perché privilegiare gli italiani in Italia è illegale. E’ chiaro che questi sono tutti palliativi, l’obiettivo è uscire dalla UE e riprenderci la sovranità.
    Aisili Nido: in Veneto prima gli Italiani | VoxNews

    PER 2 ITALIANI SU 3 IMMIGRATI PORTANO GRAVI MALATTIE
    L’immigrazione porta in Italia malattie infettive gravi. Lo sappiamo tutti. Ne sono convinti i due terzi degli italiani. Gli unici a negarlo sono politici e pseudoscienziati prezzolati.
    Lo rivela il sondaggio Index Research, secondo il quale il 63,8% degli intervistati si è detto convinto che “l’arrivo degli immigrati nel nostro Paese favorisce la diffusione di malattie infettive anche gravi”. Solo un 26,5% di disinformati crede invece fideisticamente che non sia così.
    E interviene subito il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, tal Giuseppe Ippolito: “l’impatto dei migranti sull’incidenza delle malattie infettive nei paesi di arrivo non è stato rilevante”. “La grande paura che i migranti portino malattie, come la tubercolosi, non cambia l’incidenza della malattia nel Paese. Tanto che – ha concluso Ippolito – la quota delle malattie infettive tra i migranti arrivati a Lampedusa è stata estremamente limitata”. Perché non fanno le analisi. Sarebbe lo stesso anche se sbarcassero prostitute di un bordello congolese: risulterebbero tutte sane, se non fai i controlli adeguati.
    Per 2 italiani su 3 immigrati portano gravi malattie | VoxNews



    Migranti, l'Ungheria si blinda: un nuovo muro e basi militari al confine
    Il governo di Budapest si è detto pronto a costruire un nuovo muro al confine con la Serbia, in vista dell'aumento dei flussi migratori con l'arrivo della primavera. E per controllare i migranti arriveranno anche quattro installazioni militari
    Alessandra Benignetti
    Budapest è pronta a costruire una nuova barriera al confine. Lo ha dichiarato oggi il capo di Gabinetto del premier ungherese Viktor Orbán, Janos Lazar. Nonostante la Commissione europea abbia minacciato di avviare già nel mese di marzo, procedure di infrazione verso i Paesi che continuano a rifiutarsi di ricollocare i migranti che arrivano in Italia e in Grecia, il governo di Orbán continua a portare avanti la sua linea dura contro l’immigrazione.
    L’Ungheria, infatti, non solo non ha ancora ricollocato nessuno dei migranti sbarcati in Italia o in Grecia, ma minaccia di costruire una seconda recinzione ai suoi confini meridionali con la Serbia, in vista di un probabile nuovo aumento dei flussi sulla rotta balcanica, con l’arrivo della primavera. Il governo ungherese, secondo quanto ha riferito Lazar, ha anche in programma la costruzione di campi di container per trattenere i migranti che sono in attesa della valutazione della propria domanda di asilo. Al momento sarebbero circa 600, secondo i dati forniti dal capo di gabinetto del premier ungherese, i migranti che hanno presentato la loro richiesta di asilo a Budapest e che si trovano in attesa di una risposta da parte delle autorità ungheresi. E, secondo il capo di Gabinetto di Orbán, il fatto che questi richiedenti asilo in attesa al confine, vivano in accampamenti all'aperto, pone un "rischio” per la sicurezza del Paese.
    Probabilmente le parole di Lazar si riferiscono alla proposta, anticipata nei giorni scorsi dal partito di Orbán, Fidesz, di trattenere i migranti in campi allestiti nei pressi del confine, per il tempo necessario alla valutazione delle loro domande d’asilo, limitandone in questo modo la libertà di movimento. La proposta rientra nell’agenda legislativa di primavera di Fidesz. "Ci saranno due opzioni – ha spiegato il leader del gruppo parlamentare del partito, Lajos Kosa -se rispettano determinati criteri potranno essere arrestati, altrimenti sarà creato un hotspot in cui dovranno aspettare che le autorità processino le loro richieste di asilo". Ma quest’ultima proposta ha già sollevato vive proteste da parte degli attivisti per i diritti umani. Arrestare i migranti è illegale secondo l’organizzazione non governativa Hungarian Helsinki Committee, e se gli arresti dei migranti avvenissero in massa, questo potrebbe rappresentare una violazione del diritto internazionale.
    Ma, intanto, al confine con la Serbia, per contenere il flusso dei migranti, Budapest sta schierando anche nuove basi militari. La costruzione della prima installazione è stata, infatti, completata in questi giorni, ed entro qualche mese ne verranno costruite altre tre. Secondo quanto riferisce l’Ansa, ogni base ospiterà 150 militari, che avranno il compito di sorvegliare la frontiera.
    Migranti, l'Ungheria si blinda: un nuovo muro e basi militari al confine - IlGiornale.it

    Immigrati, europei con Trump: la maggioranza vuole il blocco
    La ricerca pubblicata da Chathan House. Il 55% degli intervistati favorevoli al blocco degli immigrati. In Italia dato al 51%
    Claudio Cartaldo
    Gli europei stanno con Donald Trump. O almeno la pensano come lui sugli immigrati che provengono dai Paesi a maggioranza musulmana.
    A svelarlo è una ricerca condotta da Chathan House con un sondaggio in cui ha chiesto a circa 10mila cittadini europei se pensano che l'immigrazione islamica vada fermata.
    La rilevazione statistica dimostra che il 55% degli intervistati in Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito pensa che sia doveroso arrestare i flussi di immigrati musulmani. La ricerca è stata realizzata prima dell'ordine esecutivo emesso da Trump con il blocco ai migranti di 7 Paesi islamici, ma i dati dicono - in qualche modo - che l'idea del presidente americano è vicina ai desideri dei cittadini ue. Ovviamente i dati differiscono da Stato a Stato: in Polonia i favorevoli al blocco sono il 70% dei cittadini, in Austria il 65%, in Belgio il 64%, in Ungheria il 64% e in Francia il 61%. Per l'Italia il discorso è leggermente diverso, ma comunque importante: il 51% degli intervistati pensa che limitare l'ingresso degli immigrati musulmani sia doveroso.
    In totale in tutta Europa i contrari al blocco dei migranti islamici si ferma al 20%, mentre il 25% non esprime una preferenza. Nei giorni scorsi era stato diffuso un sondaggio sulla stessa lunghezza d'onda, che dimostrava come la maggioranza degli americani sia favorevole alle mosse portate avanti da Trump in tema di migranti.
    Immigrati, europei con Trump: la maggioranza vuole il blocco - IlGiornale.it

    CARTE FALSE PUR DI OSPITARE I PROFUGHI: E C’È ANCORA IL FINANZIATORE DI ALFANO
    Un certificato di agibilità ritenuto falso dagli inquirenti, utilizzato per ottenere le relative autorizzazioni dall’Ufficio territoriale del Governo ed adibire l’immobile a centro di accoglienza per profughi.
    Ruota attorno al documento del Comune di Benevento, datato ottobre 2009, l’indagine che ha spinto la Procura a chiedere ed ottenere dal gip Roberto Melone il sequestro preventivo di una struttura alla contrada Madonna della Salute nella quale fino a questa mattina, quando il provvedimento cautelare è stato eseguito dai carabinieri del Nas di Salerno, erano ospitati 74 cittadini stranieri, trasferiti altrove.
    Tre le persone chiamate in causa per le ipotesi di reato di truffa e falso: Nunzia Romano, 45 anni, proprietaria dello stabile, il marito, Angelo Collarile, anch’egli 45enne, di Sant’Angelo a Cupolo – si tratta di uno dei due imprenditori che hanno collaborato nell’inchiesta sugli appalti di Palazzo Mosti deflagrata lo scorso anno – e Giuseppe Caligiure, 69 anni, di Sant’Agata dei Goti, amministratore del Consorzio Maleventum nel quale svolge un ruolo importante Paolo Di Donato,che gestisce più centri della provincia di Benevento.
    Un affarista coi fiocchi. E con entrature, a quanto pare.
    Carte false pur di ospitare i profughi: e c?è ancora il finanziatore di Alfano | VoxNews




    PIANO MINNITI: AUMENTANO A 200 MILA I POSTI IN HOTEL PER I PROFUGHI
    Apprendiamo dai media, che il piano nazionale di ripartizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati elaborato dal ministro Marco Minniti, prevede un aumento dell’accoglienza complessiva a 200 mila posti. Duecentomila fancazzisti in hotel! Questo il nuovo ‘limite’, sempre passibile di correzione verso l’alto, ovviamente. Di questi, circa 20 mila sarebbero sedicenti minori, ovvero quasi sempre ultraventenni che si spacciano per 17 enni, con la complicità delle associazioni che possono così ottenere un rimborso doppio.
    Per dare un senso, significa 35 euro al giorno per 180 mila (6.300.000) e 70 euro per 20 mila (1.400.000). In totale siamo a 7.700.000 euro al giorno. Che significa 2.810.500.000 , quasi 3 miliardi di euro solo per mantenere in hotel un esercito di individui inutili e quasi sempre dannosi: stiamo parlando quando va bene di finti profughi nel 95 per cento dei casi. E quando va male, di spacciatori e prostitute.
    In Italia abbiamo circa 2,5 milioni di pensionati al minimo, gente che prende poche centinaia di euro al mese. Se dividete la cifra che spenderemo nel 2017 nel mantenere invasori per il numero di anziani al minimo, otterrete circa 100 euro di aumento mensile che potremmo destinare a loro, i nostri nonni e genitori: significherebbe aumentare le pensioni minime di circa il 20%. Manna per anziani che magari non possono fare la spesa.
    Piano Minniti: aumentano a 200 mila i posti in hotel per i profughi | VoxNews



    TORINO: ALBANESE ACCOLTELLA IL FIGLIO E SI SUICIDA, DRAMMA IN FAMIGLIA MULTIETNICA
    Tragedia in una coppia mista a Torino. Un’albanese di 34 anni ha accoltellato il figlio di 7 anni, ferendolo in modo grave, e poi si è tolta la vita lanciandosi dal balcone. Il bambino è arrivato in ospedale con “ferite penetranti all’addome e al torace” e “alcune ferite alle mani”, come se avesse tentato di difendersi.
    La coppia, lei albanese e lui italiano, si era lasciata. La donna, che secondo le prime informazioni soffriva anche di problemi di depressione ed era seguita dai servizi sociali, non si rassegnava. Dopo la decisione di lasciarsi tra i due c’erano state numerose denunce di vario genere. L’ultima, sembra per stalking, era stata presentata dalla nuova compagna dell’uomo.
    Queste cose accadono anche nelle coppie normali. Con un crescendo da quando l’entropia dei valori è dilagata rendendo precari non solo i lavori, ma anche gli affetti. Nelle coppie miste, queste cose accadono con una incidenza estremamente più elevata. Del resto uno dei motivi dell’entropia dei valori è l’immigrazione.
    Torino: Albanese accoltella il figlio e si suicida, dramma in famiglia multietnica | VoxNews

    TUBERCOLOSI IN CENTRO PROFUGHI
    Scoperto un nuovo caso di tubercolosi presso il campo profughi di Marco di Rovereto. È il secondo episodio dopo quello emerso alcune settimane fa nello stesso campo. I due richiedenti asilo sono ricoverati nel reparto malattie infettive dove sono tenuti sotto costante osservazione.
    «Malattie ormai debellate da anni stanno ritornando a causa dello sbarco continuo e incontrollato di profughi sulle nostre coste» ha denunciato il consigliere provinciale Maurizio Fugatti nella sua interrogazione per chiedere alla Provincia quali controlli vengono effettuati per evitare contagi.
    «In questi anni abbiamo denunciato più volte casi di tubercolosi riscontrati tra immigrati che rischiano di contagiare la popolazione trentina, ad esempio in una scuola elementare di Cles, al liceo Rosmini di Trento o il caso di un poliziotto delle carceri di Spini ricoverato per sospetta tbc» fa sapere Fugatti.
    Tubercolosi in centro profughi | VoxNews

    SERRACCHIANI FINANZIA CORSI FALEGNAME PER IMMIGRATI: SOSTITUIRANNO LAVORATORI ITALIANI
    UDINE – Domani alle 15 – con tanto di cerimonia – saranno consegnati i primi 24 diplomi ai richiedenti asilo che hanno seguito a spese dei contribuenti, i corsi di falegname organizzati con Confartigianato per una durata di 160 ore in modo da sostituire lavoratori italiani. E badate bene: ‘richiedenti asilo’, non profughi. Quindi futuri clandestini.
    L’iniziativa denominata «New Opportunities through craft» è stata finanziata dalla Regione con i soldi raccolti attraverso le tasse. «Seguiranno anche altre iniziative – annuncia il prefetto di Udine Zappalorto – che riguardano elettricisti, muratori e idraulici». Ovviamente ‘richiedenti asilo’, se invece sei italiano, te li devi pagare.
    Sono qui per sostiuirci.
    Serracchiani finanzia corsi falegname per immigrati: sostituiranno lavoratori italiani | VoxNews

    UDINE, PREFETTO ANNUNCIA: “WI-FI PER GLI IMMIGRATI SARÀ GRATIS E 24H”
    Da mercoledì, alla Cavarzerani, la caserma ristrutturata per ospitare giovani fancazzisti africani e pakistani, i richiedenti asilo potranno usufruire anche del collegamento internet gratuito. Finalmente, poveri ragazzi in fuga dalla guerra che non c’è.
    La prefettura attraverso la Croce Rossa è riuscita a ottenere il wi-fi all’interno della struttura, installato da un’azienda dell’hinterland. Tutto, ovviamente, a spese dei contribuenti.
    Il prefetto ha osato dire che “non è a carico dei contribuenti”, il che è, ovviamente, una menzogna, visto che lo ha pagato la Croce Rossa con i soldi ricevuti dai contribuenti.
    Il servizio doveva essere già in funzione ieri «ma per un problema al ponte – spiega contrito il presidente provinciale della Cri, Sergio Meinero – sarà attivato domani o al più tardi giovedì». Incrociamo le dita.
    La Croce Rossa un tempo si occupava di curare i feriti sul campo di battaglia, oggi fa la balia a fancazzisti.
    Udine, Prefetto annuncia: ?Wi-fi per gli immigrati sarà gratis e 24h? | VoxNews

    AFRICANIZZAZIONE, A CARA CROTONE 17 NATI NEL 2016
    Piccoli kabobo. Nel 2016 sono state complessivamente 17 le nascite registrate nel Cara di Sant’Anna, dove è operativa una equipe dedita all’assistenza degli infanti. Fra i neonati dell’anno passato, la Nigeria è la nazionalità di origine più rappresentata con ben 8 piccoli kabobo. Sei, invece, sono eritrei, mentre i restanti tre sono un somalo, un pakistano ed un gambiano. Insomma, la crème: da notare che tutti provengono dalla Siria.
    Proclama all’occidente del presidente algerino Houari Boumediene nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:
    “’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.
    Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.
    Prevalgono i maschi (11). Il nuovo anno, poi, ha già fatto registrare un’ulteriore nascita lo scorso 11 gennaio, quando a Crotone è stato dato alla luce un nigeriano. Si stanno portando avanti.
    “Al Cara Sant’Anna – è detto in un comunicato della Misericordia, uno degli enti che più guadagna con l’invasione – i neonati possono beneficiare di screening pediatrici programmati, vaccinazioni periodiche, programma alimentare appropriato e tutta una serie di servizi. Dopo il parto, le mamme sono costantemente supportate dallo staff sanitario, dai mediatori culturali e dall’equipe psico-sociale, pronti a dispensare consigli in base alle varie circostanze”.
    Tutto a spese nostre. Mentre i neonati italiani muoiono di parto per i taglia i punti nascita che costringono molte donne a peripezie pur di partorire. Loro, hanno il punto nascita sotto casa. E sono clandestini.
    Africanizzazione, a Cara Crotone 17 nati nel 2016 | VoxNews

    GARANTE PERDONA PROFUGHI SEQUESTRATORI: “ERANO ESASPERATI”
    SINDROME DI STOCCOLMA – Per il garante nazionale dei minori e degli adolescenti, tal Filomena Albano, il sequestro avvenuto ieri nel centro governativo di Cassano delle Murge (Bari) che ospita fancazzisti presunti minorenni non accompagnati, con tanto di minacce di sgozzamento, non è stato un “sequestro”, ma un “blocco”.
    “Siamo rimasti bloccati – ha spiegato durante la visita alla comunità accoglienza per minori non accompagnati di Trani -, le nostre auto sono rimaste bloccate e ci è stato impedito di uscire. Per fortuna, l’intervento tempestivo dei carabinieri, che hanno dialogato con i ragazzi, è riuscito a sbloccare la situazione. Dobbiamo porre l’attenzione sui diritti dei ragazzi – ha aggiunto – che conoscono i loro diritti, sanno che per legge devono rimanere nei centri di prima accoglienza 60 giorni e, dal 61/o giorno, a giusta ragione, si chiedono perché stiano ancora lì”.
    Hanno ragione. Poveri fancazzisti africani. La prossima volta, fate cosa avete minacciato di fare, forse capisce.
    GARANTE PERDONA PROFUGHI SEQUESTRATORI: ?ERANO ESASPERATI? | VoxNews




    BOLDRINI SOLIDALE CON I PROFUGHI SEQUESTRATORI: “ALLARMATA DA LORO CONDIZIONI”
    Hanno sequestrato e minacciato di sgozzare alcune donne, ma Laura Boldrini, dopo una lesta solidarietà di facciata, si preoccupa delle condizioni di vita dei sequestratori:
    “Solidarietà @aginfanzia per quanto accaduto. Allarmano condizioni delle comunità per minori non accompagnati #garanteinfanzia”, scrive su Twitter.
    Un’inchiesta, al momento senza indagati né ipotesi di reato, è stata aperta dalla Procura di Bari sulla protesta dei ragazzi stranieri ospiti della comunità di accoglienza ‘Etnie’ di Cassano delle Murge. “Stiamo accertando – dice all’Ansa il procuratore Ferruccio De Salvatore – le eventuali responsabilità penali dei minori che hanno posto in essere questi fatti, capire chi è stato coinvolto e cosa è stato commesso”. Della trentina di ospiti del centro, tutti di età compresa fra i 16 e i 17 anni, “un gruppo più ristretto che stiamo individuando – aggiunge – avrebbe posto in essere condotte che potrebbero avere una rilevanza penale”.
    Tutti sappiamo che sono ultraventenni, spacciati per ‘minori’ in modo da specularci sul doppio rimborso. E non aspettatevi una inchiesta seria dalla procura di Bari, quella che ha permesso a Kabobo di girare indisturbato dopo le violenze al Cara locale, di arrivare a Milano e uccidere.
    Boldrini solidale con i profughi sequestratori: ?Allarmata da loro condizioni? | VoxNews



    SINDACO APRE LA CACCIA A IMMIGRATI: “TOLLERANZA ZERO”
    Il comune di Cittadella dichiara guerra agli immigrati molesti. Un fenomeno tuona il primo cittadino in continua crescita che bisogna debellare in maniera forte e decisa.
    A Cittadella sono gli stessi commercianti esercenti ogni giorno chiedono aiuto alle forze dell’ordine. L’amministrazione comunale ha deciso anche di dotare la polizia municipale di una cella detentiva. Controlli serrati. A cittadella la tolleranza sarà pari a zero.
    SINDACO APRE LA CACCIA A IMMIGRATI: ?TOLLERANZA ZERO? | VoxNews

    IMMIGRATO LO AMPUTA E POI DIFFONDE FILMATO SUL WEB – VIDEO CHOC
    Malachi Halstead, immigrato di terza generazione e dj, ha sequestrato e amputato il dito di un conoscente in un cimitero e poi ha diffuso il filmato sul web. E’ accaduto a Newport, in Galles.
    Immigrato lo amputa e poi diffonde filmato sul web ? VIDEO CHOC | VoxNews



    WILDERS: “SE VINCO ISLAM AL BANDO IN OLANDA”
    Salvini prenda appunti. Per vincere non servono le mezze misure: servono palle e faccia tosta. Alla Trump. Alla Wilders. Che nella prima intervista della campagna elettorale che vedrà il 15 marzo le elezioni nei Paesi Bassi, ha detto chiaramente cosa intende fare, se vince: bandire il Corano – che equivale a bandire la religione islamica -, e uscire dalla UE.
    Se pensiamo che il Corano predica l’inferiorità della donna e lo sterminio dei non islamici, e teniamo presente che non è come la Bibbia per i Cristiani, ma rivelazione divina, e quindi non interpretabile se non alla lettera, si comprende che l’Islam non può che essere bandito da società democratiche quali sono – o dovrebbero essere – quelle europee.
    Ma c’è un solo modo, per bandire l’Islam, visto che non puoi – e meno male – costringere gli individui a credere in quello che vuole la maggioranza: bandire gli islamici. Impedire che entrino. Espellerne il più possibile: è il solo modo per tenere sotto controllo una religione che ha nel proprio dna il dominio dell’altro e l’esigenza di sottomettere gli altri.
    Wilders è in testa a tutti i sondaggi, ma è probabile che dovrà andare da solo all’opposizione contro tutti gli altri partiti, vista la legge proporzionale olandese.
    Wilders: ?Se vinco Islam al bando in Olanda? | VoxNews

    PARLAMENTO DANIMARCA: “DANESI ETNICI DEVONO RIMANERE MAGGIORANZA IN OGNI CITTÀ”
    Il Folketing, parlamento danese, ha votato una risoluzione rivoluzionaria. Secondo questa questa risoluzione i Danesi etnici devono rimanere maggioranza in ogni città danese: sembrerebbe normale amministrazione, ma non lo è, nell’Europa di oggi:
    “Il Parlamento rileva con preoccupazione che oggi ci sono aree in Danimarca, dove la percentuale di immigrati e discendenti di immigrati non occidentali è di oltre il 50 per cento.
    Il Parlamento vuole che i danesi non siano minoranza in nessun quartiere della Danimarca.
    Il governo e il parlamento hanno attuato una serie di misure per limitare l’asilo in modo significativo, impedendo l’emergere di società parallele.
    Il Parlamento ha chiesto al governo di avere l’obiettivo politico di ridurre il numero dei richiedenti asilo e di ridurre il numero di persone che possono beneficiare di ricongiungimento familiare in Danimarca.
    La risoluzione, proposta dal Partito del popolo danese, è stata emanata dopo la pubblicazione di dati secondo i quali “le persone di origine straniera” sono diventate maggioranza in alcuni quartieri, come in quello del Brøndby Strand o di Odense.
    Primo punto da notare: parla di immigrati non occidentali e include nel computo i discendenti. Questa è una risoluzione identitaria. Non possiamo diventare minoranza a casa nostra.
    I media di distrazione di massa presentano l’aumento della presenza di immigrati sempre con stupida soddisfazione, il fatto che un parlamento usi questi termini: “Il Parlamento rileva con preoccupazione…”, è una dichiarazione rivoluzionaria. E sicuramente vicina a quello che pensano i cittadini.
    Parlamento Danimarca: ?Danesi etnici devono rimanere maggioranza in ogni città? | VoxNews

    AUSTRIA, DEPUTATO ISLAMICO CHIEDE DI BANDIRE SIMBOLI CRISTIANI
    Muna Duzdar, deputata islamica che siede nel parlamento austriaco tra i banchi del locale partito di sinistra alleato in UE del PD, ha chiesto al governo che ha appena bandito il burqa dai luoghi pubblici per allentare l’ascesa degli eredi di Haider, di proibire anche i simboli cristiani:
    Si stanno infiltrando nelle istituzioni. E’ urgente proibire del tutto l’immigrazione islamica e poi procedere ad un rimpatrio di massa. O finiremo per pagare la Jizya. Tassa che gli ‘infedeli’ pagano quando gli islamici diventano maggioranza.
    Austria, deputato islamico chiede di bandire simboli cristiani | VoxNews

    MILANO: ISLAMICI ELEGGONO 2 ESTREMISTI COME LORO RAPPRESENTANTI
    Le sigle aderenti al coordinamento dei centri islamici di Milano e Monza (CAIM) hanno scelto come guide gl estremisti Osman Duran e Omar Jibril. Duran – ricorda l’ex vicesindaco Riccardo De Corato – era leader del centro di via Maderna, «noto per una moschea abusiva». E «come presidente dell’associazione Milli Gorus», filiale di una sigla turca che è nella «black list» antiterrorismo tedesca.
    Quindi gli islamici ‘milanesi’ eleggono come uno dei loro leader il capo di una associazione islamica illegale in Germania.
    Non che l’altro leader sia migliore. Omar Jibril è invece iscritto all’Alleanza islamica d’Italia. Jibril nel 2011 da presidente dei Giovani musulmani – come Chaouki – era finito al centro di un caso nazionale, con tanto di proteste dei Giovani ebrei quando propose il boicottaggio di Israele («un’azione concreta per bloccare i finanziamenti al terrorismo israeliano») e scese in piazza con il comitato «Libertà e democrazia per l’Egitto» per l’ex presidente Mohamed Morsi (leader dei Fratelli Musulmani). Dei quali, del resto, sono parte integrante le varie sigle islamiche presenti in Italia.
    Milano: Islamici eleggono 2 estremisti come loro rappresentanti | VoxNews

    PARIGI BRUCIA: IMMIGRATI INCENDIANO BUS, PESTANO GIORNALISTI – VIDEO CHOC
    Nuova serata di follia in Francia. Gli immigrati afro-islamici di seconda e terza generazione non hanno freni. Questa volta le scene più terribili arrivano dal sobborgo parigini di Argenteuil, dove orde di giovani immigrati sostenuti da estremisti di sinistra hanno assaltato e dato alle fiamme bus e auto. Picchiato giornalisti. E tentato di linciare i passeggeri di un autobus.
    Tra le violenze di ieri in Francia, una particolarmente terribile riportata dal giornale Le Parisien a Bobigny, sobborgo di Parigi ad alta densità afro-islamica.
    Nella banlieu quattro veicoli bruciati, uno di questi dato alle fiamme con una bambina a bordo.
    Fortunatamente la piccola è stata salvata da alcuni residenti e agenti di polizia. La bimba di 6 anni è stata estratta dal veicolo dato alle fiamme dagli immigrati poco prima che esplodesse.
    Nuove immagini delle violenze di questa sera in tutta la Francia, soprattutto nelle banlieus parigine. Ormai entità statuali quasi a se stanti: piccole ‘Gaza’. Gli immigrati di seconda e terza generazione si sono lasciati andare, con l’appoggio di gruppi di estremisti di sinistra, ad una vera e propria guerriglia.
    PARIGI BRUCIA: IMMIGRATI INCENDIANO BUS, PESTANO GIORNALISTI ? VIDEO CHOC | VoxNews





    BERGOGLIO CHOC: “NON ESISTE TERRORISMO ISLAMICO”
    “Nessun popolo è criminale e nessuna religione è terrorista”. Lo afferma papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti all’incontro dei Movimenti popolari in corso da ieri e fino a domani nella città di Modesto, in California. “Affrontando il terrore con l’amore – dice – lavoriamo per la pace” e in ciò, conclude, “sta la vera umanità che resiste alla disumanizzazione manifestata in forma di indifferenza, ipocrisia e intolleranza”.
    Fosse un animale sarebbe uno struzzo. Affermare che non esiste il “terrorismo islamico” è una offesa a tutti i martiri cristiani massacrati in questi decenni da terroristi islamici: non è un Papa, è un eretico.
    Quanto le civiltà decadono, nelle fasi finali, appaiono sempre falsi profeti e personaggi che incitano i popoli al suicidio collettivo: Bergoglio è uno di questi personaggi. Un pastore che porta il gregge cristiano al macello islamico. Con misericordia.
    E anche sui popoli: esistono sicuramente popoli più criminali di altri. Come esistono individui più criminali di altri, visto che un popolo è la somma dei propri individui. Asserire, ad esempio, che il popolo zingaro ruba quanto quello giapponese, sarebbe un’assurdità. Un po’ come asserire, colto da patologia egalitarista, che i pigmei sono alti come i watussi: ogni popolazione ha una propria peculiarità fisica e comportamentale. E ci sono popoli più criminali di altri come ci sono popoli più alti di altri: è la natura.
    BERGOGLIO CHOC: ?NON ESISTE TERRORISMO ISLAMICO? | VoxNews

    BERGOGLIO SOSTITUISCE VESCOVO ANTI-ISLAM CON FANATICO IMMIGRAZIONE
    Il vescovo tradizionalista e ‘anti-islamico’ sostituito dal direttore di Migrantes, la fondazione della Chiesa che fa business con gli immigrati. Una sorta di Mafia Capitale vaticana.
    A guidare l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio verrà chiamato il famigerato monsignor Giancarlo Perego, 56 enne fanatico dell’immigrazione, conosciuto soprattutto per la sua militanza in associazioni caritative e assistenzialistiche. Prima la Caritas, poi il ruolo di direttore di Migrantes.
    Un bel salto dal patriottico monsignor Luigi Negri che paga, evidentemente, le critiche alle politiche del ‘misericordioso’ Bergoglio.
    I cristiani hanno “la responsabilità di un popolo di cui non fanno parte solo gli stranieri, ma anche gli italiani”. Disse tempo fa: nulla di che, ma parole rivoluzionarie nella Chiesa untuosa di Bergoglio.
    La sua diocesi è una delle poche che mostra con orgoglio sulla porta della curia la “N” di “Nazareno”, il marchio di infamia che i miliziani dell’Isis disegnano sulle case dei cristiani perseguitati nel mondo. Nel commentare la decisione di esporlo, Negri disse che il dialogo con l’islam “non può essere perseguito ad ogni costo e non può rappresentare assolutamente una forma di dimissione della presenza cristiana nel Medio Oriente”.
    Negri ‘osò’ anche criticare le nomine dei vescovi “di strada” di Palermo (Corrado Lorefice) e di Bologna (Matteo Zuppi). Due fanatici islamofili privi di scrupoli religiosi. “È uno scandalo. Incredibile, sono senza parole. Non ho mai visto nulla di simile”. Poi aggiunse di aver promesso a Caffarra, vescovo uscente del capoluogo emiliano, di “far vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passare una”.
    Come da cerimoniale, Negri al compimento del 75esimo compleanno di età ha presentato le dimissioni. Bergoglio non ha fatto una piega, le ha accolte e ha deciso di sostituirlo con uno dei suoi. Un fanatico come lui.
    Bergoglio sostituisce Vescovo anti-Islam con fanatico immigrazione | VoxNews


  5. #235
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    Predefinito Re: Le delizie della società multietnica

    Buone notizie per l'Olanda e anche in Danimarca, spero che se vincesse Wilders ci sia un effetto domino nelle altre nazioni che ancora non sono prese con le bombe (Francia, Germania sono quasi fottute, per l'Italia chissà...)

  6. #236
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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    RISO CONTAMINATO DALL’ASIA: È BOOM IMPORTAZIONI
    Dall’aumento del 489% degli arrivi dal Vietnam al 46% dalla Thailandia, mai così tanto riso straniero è arrivato in Italia come nel 2016, con una vera invasione da Oriente da cui proviene quasi la metà delle importazioni. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Istat dalla quale si evidenzia che, nell’anno appena trascorso, è stato registrato un aumento record del 21% delle importazioni che ha fatto scattare ben 12 allerte sanitarie da contaminazione per il riso e i prodotti a base di riso da Paesi extracomunitari in Europa secondo i dati del sistema di allarme rapido comunitario (Rasff).
    Secondo Coldiretti, le partite ‘fuorilegge’ pericolose per la salute dei cittadini riguardano la presenza irregolare di residui antiparassitari, di aflatossine cancerogene o altre tossine oltre i limiti, infestazioni da insetti, livelli fuori norma di metalli pesanti o la presenza di Ogm proibiti in Italia e in Europa. Un pericolo per i consumatori che si estende a livello comunitario dove nell’ultima campagna di commercializzazione, come precisa Coldiretti, è stato raggiunto il record di importazioni con l’ingresso in Europa di 1.380.000 tonnellate di riso lavorato, di cui 370mila dai Paesi Meno Avanzati (Pma). Ormai i due terzi delle importazioni, precisa Coldiretti, non pagano più dazi a causa dell’introduzione da parte dell’Ue del sistema tariffario agevolato per i Paesi che operano in regime Eba (Tutto tranne le armi) a dazio zero. Una misura che finisce in realtà per favorire le multinazionali del commercio senza ricadute concrete sugli agricoltori locali che subiscono peraltro lo sfruttamento del lavoro minorile e danni sulla salute e sull’ambiente.
    Riso contaminato dall?Asia: è boom importazioni | VoxNews

    ROM IN GABBIA, RIVOLTA CONTRO LIDL: “GUAI SE LICENZIATE DIPENDENTI”
    “Se licenziate i due ragazzi io e la mia famiglia non metteremo più piede nella vostra catena. Italia agli italiani! Bravi i due ragazzi!”. E’ solo il primo di una lunga sequela di commenti che è possibile leggere sotto il post di Facebook con cui la catena di supermercati Lidl Italia ha preso le distanze dal video girato da due dipendenti di Follonica che giovedì scorso hanno rinchiuso due donne rom in una gabbia adibita alla raccolta rifiuti, mentre erano intente a rovistare a caccia di refurtiva.
    Una decisione poco gradita al popolo del social network, che si è subito schierato dalla parte dei due uomini.
    “Chi è contro i ragazzi può andare al primo campo rom e portarseli a casa”, sbotta un utente di Facebook, mentre Patricia scrive: “Io sto con i ragazzi… Non se ne può più di andare a fare la spesa nei vostri supermercati e di esser continuamente stalkerati da queste persone… Hanno fatto proprio bene!”.
    “Ma cosa volete verificare? Prendete le distanze da cosa? Vi piace essere derubati?”, si chiede Valeria, che propone di dare “subito un aumento a quei ragazzi”. Il tenore dei commenti è più o meno questo.
    Rom in gabbia, rivolta contro LIDL: ?Guai se licenziate dipendenti? | VoxNews

    CONTRIBUENTI DOVRANNO RIMBORSARE 500 MILIONI DI EURO A IMMIGRATI
    I contribuenti italiani dovranno sborsare oltre 500 milioni di euro in favore degli immigrati dopo l’accoglimento di un ricorso di una famiglia del Burkina Faso deciso dal tribunale di Napoli. I magistrati, da tipica casta parassitaria, amano il mostro immigrazione.
    I soldi versati negli anni dagli immigrati per la tassa sul rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno andranno restituiti. Una barzelletta.
    Il ricorso della famiglia Compaore, alla quale lo ‘Stato’ dovrà ora restituire 500 euro, è stato presentato dal patronato Inca e Cgil. L’imposta sul rilascio del permesso di soggiorno era obbligatoria fino al 2015, anno in cui la Corte di Giustizia Europea stabilì l’illegittimità del provvedimento, in quanto sproporzionato e d’ostacolo ai diritti dei “migranti”. L’Italia si era adeguata alle normative europee, tanto che già dall’ottobre scorso la tassa non si pagava più.
    Non possiamo nemmeno fare pagare agli immigrati una tassa per i costi sostenuti nel rilasciare il permesso di soggiorno. Dobbiamo uscire alla UE.
    Il giudice del tribunale di Napoli ha ripercorso tutta la vicenda legale della tassa sul permesso di soggiorno, imperniata principalmente su tre pronunciamenti (Corte di Giustizia Europea, Tar del Lazio e Consiglio di Stato) che ne hanno decretato l’illegittimità. Decisioni alla luce delle quali “non può che ribadirsi che le disposizioni che determinano la misura del contributo per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno, nei limiti indicati, sono del tutto illegittime”, si legge nella sentenza del giudice. E così dunque via al rimborso milionario, visto che in totale su tutto il territorio nazionale sono ben 50 mila le famiglie di stranieri che hanno chiesto un rimborso per il contributo ormai dichiarato “illegittimo”.
    La cifra come detto si aggira intorno al mezzo miliardo di euro. Sulla vicenda è intervenuta la Lega Nord, attraverso le parole del deputato lombardo Paolo Grimoldi: “La Corte di Giustizia Europea, accogliendo il ricorso di una famiglia di immigrati sostenuti dalla Cgil, ha sancito che l’Italia dovrà restituire le tasse versate dagli immigrati per ottenere il permesso di soggiorno, per una cifra complessiva che si aggira intorno ai 500 milioni. Una cifra considerevole, considerando che in questi giorni il governo, per far quadrare i conti, ha varato un nuovo taglio ai trasferimenti alle Regioni in materie fondamentali quali la sanità, l’agricoltura e l’edilizia scolastica, per circa 485 milioni, ovvero più o meno la stessa cifra da versare agli immigrati secondo la Corte di Giustizia Europea. Questo significa che Regioni ed enti locali dovranno aumentare tariffe e ticket per compensare i tagli subiti dal governo, oppure dovranno diminuire i servizi, e in ogni caso ci sarà un ulteriore esborso per i nostri cittadini, mentre agli immigrati verranno rimborsati i quattrini spesi per ottenere il permesso di soggiorno».
    Contribuenti dovranno rimborsare 500 milioni di euro a immigrati | VoxNews

    SBARCHI 2017: NEMMENO UN SIRIANO, TUTTI CLANDESTINI
    Rispetto allo scorso anno, gli sbarchi in Italia sono aumentati del 35,5%. Lo abbiamo scritto ieri, a renderlo noto è il Viminale, spiegando anche che in termini assoluti si parla di 10.700 fancazzisti.
    Interessanti, ancora una volta, le provenienze. Assenti i profughi siriani, mentre dall’Iraq arrivano appena 275 persone. La nazionalità maggiormente rappresentata è quella di chi viene dalla Guinea con 1697 persone. Seguono i 1.318 che dichiarano di essere della Costa d’Avorio, i 1.142 della Nigeria, i 980 del Senegal, gli 832 del Gambia, i 759 del Marocco, i 641 del Bangladesh e i 484 dal Mali. Poi ci sono gli iracheni, che sono giusto una manciata in più di quanti arrivano dal Pakistan (268 persone).
    Una barzelletta. In pratica già sappiamo da subito che dei 10.700 sbarcati gli unici possibili profughi sono, forse, 275. Ma intanto i clandestini finiranno in hotel, a spese nostre.
    I porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono stati, dall’inizio dell’anno, Augusta, Catania, Trapani, Reggio Calabria e Lampedusa. Sono attualmente presenti nelle strutture temporanee, negli hotspot e nei centri di prima accoglienza 176.221 persone, il 70% in più rispetto al 2015.
    Sbarchi 2017: nemmeno un siriano, tutti clandestini | VoxNews



    SCAFISTA: «VAI IN ITALIA, TI VENGONO A PRENDERE LE NAVI UMANITARIE»
    Il Giornale svela un altro tassello della complicità tra ONG e trafficanti islamici, sarebbe stato interessante avere l’audio. Abbiamo la speranza che l’audio sia stato inviato alla procura di Catania che sta indagando sugli scafisti umanitari:
    Il numero di telefono circola da mesi tra gli immigrati. «Basta chiamarlo e ti organizzano il viaggio verso l’Italia», raccontano.
    Con un madrelingua arabo proviamo a telefonare al cellulare libico del presunto scafista. Il quale ci spiega come sia facile partire da Tripoli, su un barcone verso l’Italia. Con la particolarità che il «taxi» attraverso il Mediterraneo avviene, a suo dire, con la complicità di «navi delle missioni», «niente militari». Il telefono squilla a lungo, poi qualcuno risponde.
    «Ciao, shukran, mi chiamo Hamed, sei Fadel?» esordisce il nostro complice arabo.
    «Chi ti ha dato il mio numero?»: risponde un uomo dall’accento egiziano.
    «Un tizio», svicoliamo.
    «Che vuoi?», ci dice ancora.
    «Grazie. Io sono a Trablos (Tripoli ndr) e vorrei andare in Italia. Sei tu che ti occupi del viaggio?», domandiamo.
    «Perché mi chiami a questo numero? – ci chiede – Non devi chiamarmi qui. Devi chiamare il 91… e ti dicono tutto».
    All’altro numero, con prefisso 00218 e dopo diversi tentativi ci risponde un altro uomo.
    «Ciao, mi ha dato questo numero Fadel – gli spieghiamo -. Sono Hamed, sono a Trablos e devo partire. Shukran, sì, devo partire».
    Lui: «Dove ti trovi ora?».
    «A Trablos. Sono solo – prosegue il nostro complice – e voglio partire. Ho soldi, ma non so se mi bastano».
    L’altro risponde: «Costa 2.600-3.200 dollari (2.500-3mila euro). Pensiamo a tutto noi: vestiti e cibo. Se vuoi portiamo anche droga». Il nostro contatto ha un sussulto: si sente chiaramente uno sparo che sembra di fucile.
    «Ho un amico che vorrebbe andare dall’Egitto», diciamo.
    «Nessun problema – prosegue l’altro – facciamo partire da ogni Paese: Egitto, Tunisia, Libia, Siria, dove vuoi».
    «E chi ci viene a prendere?», chiediamo ancora.
    «Se ti interessa chiama di nuovo Fadel che sa tutto», dice lui prima di riagganciare.
    Richiamiamo Fadel: “Sono sempre Hamed».
    «Perché richiami?», ci dice.
    «L’altro mi ha detto di parlare con te. Sono interessato. Che devo fare?», proviamo a chiarire. Lui sembra un po’ alterato, ma continua a parlare: «Sei a Trablos, giusto? Domani ti telefono al numero da cui mi stai chiamando (in realtà l’abbiamo nascosto ndr). Mi dici dove sei e ti veniamo a prendere».
    «Sì, ok, ma – chiediamo – con cosa viaggiamo?».
    Ci spiega che partiremo «con una barca di legno. Ogni giorno – dice poi – carichiamo 45 persone. Non di più. Poca strada in mare e poi vi vengono a prendere».
    Cogliamo la palla al balzo: «I marinai italiani? Insomma, la Marina, quelli con la casacca blu?».
    «No – ci rassicura -, non preoccuparti, non ci sono militari. Arrivano navi, quelle delle missioni. Insomma, non navi della Marina. Vengono subito e vi portano in Italia. Ma paghi subito, capito? Ora non fare domande, saprai tutto lì. Per telefono non dico altro».
    Insistiamo: «Sì, ma chi sono quelli che vengono? Come si chiama la nave?»
    Capiamo che non avremo altre risposte: «Saprai tutto lì, non insistere».
    «Ok, shukran – lo salutiamo -. Che Allah sia con te. A domani».
    Scafista: «Vai in Italia, ti vengono a prendere le navi umanitarie» | VoxNews

    BARI, UNIVERSITÀ TAGLIA TASSE A STUDENTI IMMIGRATI: “VOI VI POTETE LAUREARE GRATIS”
    Il Politecnico di Bari spalanca le cosce ali studenti extracomunitari. È destinato infatti solo agli stranieri extra UE il provvedimento, appena adottato dal consiglio di amministrazione del Politecnico, di iscrizione gratuita ai test di ammissione ai corsi di laurea e di azzeramento delle tasse al primo anno di studi. Ovviamente a spese degli studenti italiani. Un tipico caso di discriminazione auto inflitta.
    Non solo, in caso di risultati positivi nel superamento degli esami – magari un tantino aggiustati -, l’esonero totale dalle tasse verrà esteso anche agli anni successivi al primo. La laurea, dunque, per gli immigrati, sarà a costo zero.
    Si tratta della strategia adottata dall’ateneo barese per attrarre matricole dall’estero e in particolare dal Nordafrica e dal Medio Oriente: la crème. E i ragazzi locali? Che vadano a fanculo, penseranno al politecnico.
    La delibera approvata su proposta del rettore Eugenio Di Sciascio contiene un elemento di incentivo al merito, ma solo per gli immigrati: l’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie, infatti, sarà riconosciuto per tutta la durata del corso di studi, agli studenti extra Ue che avranno ottenuto, entro il 31 dicembre di ogni anno, almeno 20 crediti formativi. Gli Italiani potranno anche avere tutti il massimo dei voti, pagheranno lo stesso.
    Bari, università taglia tasse a studenti immigrati: ?Voi vi potete laureare gratis? | VoxNews

    MENINGITE A MILANO: MUORE DONNA, RICOVERATA BIMBA
    Una donna di 49 anni è morta la notte scorsa al San Raffaele di Milano per meningite e una bambina di 7 mesi è da ieri ricoverata con la stessa patologia al Buzzi. Lo ha reso noto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, spiegando che la donna, residente a Truccazzano, lavorava presso un’azienda della provincia di Monza e Brianza pertanto il personale del Servizio di Igiene Pubblica di Ats Città Metropolitana di Milano sta mettendo in atto tutti gli interventi di profilassi necessari.
    “Non abbiamo ancora notizia del ceppo di meningococco che ne ha causato la morte, gli esami sono ancora in corso”. Intanto la profilassi antibiotica è già stata attivata nei confronti dei famigliari e dei contatti stretti. Ieri, inoltre, è stata ricoverata presso il Buzzi una bambina di 7 mesi “per la quale è stata confermata una infezione meningococcica”. Le sue condizioni sono ancora critiche. Ats Milano sta eseguendo, anche in questo caso, la profilassi dei contatti.
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    BERGAMO, CARITAS HA INCASSATO 88 MILIONI GRAZIE AI PROFUGHI
    Sono 3.482 i richiedenti asilo accolti dal 2014 ad oggi nelle strutture ricettive gestite dalla Caritas diocesana di Bergamo. La presenza attuale è di 1.366 fancazzisti.
    La Chiesa di Bergamo accoglie i profughi sulla base di una convenzione tra Diakonia (braccio nel business della Caritas) e la Prefettura. I fancazzisti sono ospitati attualmente in 15 grandi strutture e in 25 appartamenti con progetti di colonizzazione del territorio.
    La Caritas è sempre stata in prima linea nell’approfittarsi del fenomeno, partecipando ai bandi promossi dal ministero degli Interni per l’assegnazione di posti.
    Il governo abusivo riconosce all’ente gestore della struttura 35 euro per ogni richiedente asilo al giorno.
    Tenendo conto che in media ogni ‘ospite’ rimane in hotel o case per circa due anni, il conto è presto fatto: 88.965.100 euro. Questo solo a Bergamo. Parliamo di un fatturato degno di un’impresa di grandi dimensioni.
    Bergamo, Caritas ha incassato 88 milioni grazie ai profughi | VoxNews




    PARIGI: IMMIGRAZIONE COSTA 1,5 MILIONI DI TURISTI IN MENO
    E’ crollato il numero di turisti a Parigi e nell’Ile-de-France, la regione della capitale francese, dopo gli attentati terroristici nel paese del 2015 e le violenze nelle banlieus. Secondo i dati del Comitato regionale del turismo francese, pubblicati il 21 febbraio e riportati da Le Figaro, Parigi ha perso 1,5 milioni di visitatori nel corso del 2016.
    Il calo più sensibile si è verificato tra i turisti giapponesi (-41,2 per cento), russi (-27,6 per cento) e cinesi (-21,5 per cento).
    A incidere sono stati gli attacchi terroristici del 7 gennaio 2015 alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo, e del 13 novembre 2015 al teatro Bataclan e allo Stade de France.
    I turisti europei non fanno eccezione. La diminuzione dei visitatori italiani nella capitale transalpina nel 2016 è stata del 26,1 per cento, mentre quella dei turisti spagnoli e britannici è stata rispettivamente del 9,9 per cento e dell’8,6 percento. Le persone in visita dagli Stati Uniti sono state circa 100mila in meno, pari a un calo del 4,9 per cento.
    Il trend negativo ha avuto ripercussioni sui siti storici e artistici di Parigi, che hanno subito perdite in termini di visitatori. La torre di Montparnasse ha fatto registrare il -32 per cento di turisti; l’Arco di trionfo il -24 per cento; i musei del Louvre e d’Orsay -13,3 per cento e -12,9 percento; il castello di Versailles il -9,8 per cento.
    PARIGI: IMMIGRAZIONE COSTA 1,5 MILIONI DI TURISTI IN MENO | VoxNews

    TRUMP, PARIGI NON È PIÙ PARIGI: TURISTA ASSALITA DA ‘GIOVANI’ ECCITATI
    Dopo il sindaco Anne Hidaldo, è la volta del presidente francese a scadenza, Hollande, attaccare Donald Trump, ‘reo’ di avere detto, durante un comizio, che “Parigi non è più Parigi”. Qualcosa che hanno compreso tutti, non serve essere presidente degli Stati Uniti per capire che quando la popolazione passa da parigina ad africana, anche la città diventa africana.
    Ma Hollande, in tipico stile negazionista francese, si è spinto in una bizzarra dichiarazione: “Qui non c’è circolazione di armi, non ci sono persone che prendono le armi per sparare in mezzo alla folla”, tranne in qualche teatro, in qualche sede di giornale e per le strade.
    Attentati islamici. Periferie islamiche in fiamme. Scontri etnici. Parigi non è più Parigi da anni. E Roma sta sempre più prendendo quella strada di perdita di identità e delirio multietnico. Non serve fare finta di nulla, magari offendendosi da tronfio politico francese, perché un ‘rozzo’ americano te lo fa notare: devi cambiare le cose.
    E niente più di questo video mostra come è ridotta Parigi. Una turista viene assalita da una gang di maschi eccitati nei pressi di Notre Dame e del Louvre:

    http://video.dailymail.co.uk/video/m...312898.mp4?_=1

    No, Parigi non è più Parigi. L’Europa non è più l’Europa. L’abbiamo svenduta ad orde di afro-islamici. E’ tempo di riprendercela. Dovrà scorrere molto sangue nelle strade.
    Trump, Parigi non è più Parigi: Turista assalita da ?giovani? eccitati ? VIDEO | VoxNews

    Usa. Sondaggio. Americani favorevoli politiche immigrati di Trump che vuole rivedere tutele transgender
    Agenpress – Le politiche sull’immigrazione di Donald Trump sono apprezzate dalla maggior parte degli americani. Ed è quanto risulta da un sondaggio di Harvard-Harris e pubblicato da The Hill.
    Il 53% degli intervistati è favorevole al bando contro rifugiati e cittadini provenienti da 7 Paesi islamici.
    Il 75% è a favore di un maggior controllo al confine (25% contro) e l’80% contro le cosiddette città santuario e la loro tutela dei clandestini.
    Secondo il Washington Post Trump vuole revocare le tutele per gli studenti transgender, tra cui la possibilità di usare a scuola bagni e spogliatoi in base alla loro identità di genere. Tutele che erano state volute da Obama.
    Usa. Sondaggio. Americani favorevoli politiche immigrati di Trump che vuole rivedere tutele transgender - Agenpress

    Ponti? No, la civiltà è prodotta dai muri
    di Gianfranco Morra
    La civiltà è nata col muro. Anzitutto quello della casa, che la circonda e la difende come il luogo degli affetti familiari e dell’intimità. Dentro la quale si può entrare solo attraverso la porta, il cui simbolismo (morale e religioso) in ogni cultura è uno dei più forti.
    Dalla casa, dal castello e dall’abbazia si estese a quella grande Casa che è la città. E ancora oltre: gli Stati hanno eretto lunghe muraglie, come quelle di circa 120 km tra Gran Bretagna e Scozia volute da Adriano e Antonino Pio. Il primato spetta ai cinesi: una Grande Muraglia lunga 8.800 km. Senza dubbio, per esigenze di difesa contro i nemici e per tener fuori estranei, ladri e assassini. Ma non minori erano le valenze simboliche. Muro significa identità e solidarietà. Le mura trasformavano la città in un microcosmo, di cui racchiudevano la perfezione: spesso erano circolari, come il moto delle sfere celesti.
    In Occidente, il loro modello erano le mura della Gerusalemme celeste, costituita da un quadrato perfetto: «un muro grande e alto munito di dodici porte presso le quali vi erano dodici angeli» (Ap 21, 12). Ancor oggi restiamo stupiti di fronte alla grandiosità delle mura erette dalle civiltà del passato. In alcune città vi sono ancora tracce di tre o quattro cerchia di mura, corrispondenti ai successivi ampliamenti dell’abitato. Mirabili ancora le mura di Roma, che risalgono a Romolo («possa morire chiunque osi scavalcare le mura», in Tito Livio). Ma anche le mura volute da tanti i papi sono fra le più grandiose, soprattutto quelle leonine, fatte erigere da Leone IV per difendere Roma dagli islamici: la fede religiosa ha sempre protetto l’ordine sociale contro il disordine che può giungere dall’esterno. Grandiose quelle del Vaticano, tuttora custodite e controllate ad ogni porta da guardie svizzere.
    La civiltà moderna ha inventato armi così potenti che le mura della città sono divenute inutili. Quasi ovunque sono state rase al suolo dai progetti urbanistici dell’Ottocento, la città è divenuta aperta e i trasporti rapidi. Era nata l’Europa della sicurezza, quel «mondo di ieri» (Zweig) nel quale si viaggiava tra i vari paesi senza difficoltà. Senza dubbio un progresso, al quale però è corrisposto però un mutamento paradossale. Le mura non le abbiamo più, ma l’incomunicabilità e la solitudine, anziché diminuire, sono aumentate, sino a divenire una malattia endemica del tecnopolitano. E la criminalità dilaga.
    Le porte delle case non sono più aperte, come spesso nel passato, ma chiuse da complicate serrature e difese da sofisticati sistemi d’allarme. Tolte le mura, non abbiamo avuto una società libera, ma atomistica e angosciata. Una civiltà del «muro», come ha esemplificato Jean Paul Sartre, una barriera invisibile che impedisce la comunicazione e il rapporto fra le persone, come ne Le mur di Sartre (1939): «L’inferno sono gli altri» (l’enfer c’est les autres).
    Ma il muro non può essere uno strumento di egoismo e di sopraffazione, quando impedisce a popolazioni misere e profughe di trovare uno spazio vitale nei paesi ricchi e civili, che le escludono? La polemica del cattopopulismo ha come primo bersaglio il «muro», al quale contrappone un’altra immagine antropologica, quella del ponte. Ma essa esprime una forte incoscienza sugli aspetti reali, distruttivi della identità e della sicurezza dei popoli raggiunti dalle migrazioni senza regole che da anni sempre più numerose investono l’Europa. In contrasto con la reale situazione di disagio e di insicurezza delle popolazioni europee, soprattutto dei poveri, che di fronte alla immigrazione selvaggia sono i più disarmati. Una paura reale e motivata, che va considerata in ciò che ha di reale, non demonizzata, col falso ragionamento che occorre farla tacere e accogliere tutti.
    Si confonde così l’effetto con la causa: sono i migranti che producono la paura, dalla quale gli invasi impauriti cercano di difendersi con la richiesta di una programmazione e di un controllo. E quei paesi che, per farlo, hanno eretto dei muri, che più spesso sono reticolati, non possono essere bollati e infamati come «anticristiani». Non l’hanno fatto di buon grado, ma perché ne sono stati costretti. Ciò vale in Europa per Francia e Regno Unito, Germania e Spagna, Austria e Ungheria, Grecia e Macedonia, Slovenia, Norvegia ed Estonia.
    E vale anche per gli Stati Uniti, dove il muro col Messico è stato una scelta condivisa da tutti gli ultimi presidenti, elefantini o asinelli che fossero. Basta ripercorrerne la storia: fu iniziato dal repubblicano Bush senior nel 1990 e continuato da Bush junior nel 2006. Lo potenziò anche un democratico come Clinton nel 2005 e votarono a favore Hillary e Obama (allora senatori).
    Ma la polemica contro il muro per fermare i messicani rientra nella campagna di squalificazione contro il Presidente Trump, colpevole di aver vinto le elezioni democratiche. Chi le ha perse aveva bisogno di una strega e di un capro espiatorio. Anche perché Donald sta facendo qualcosa di peggiore, cerca di attuare quelle promesse, che ha fatto durante la campagna elettorale convincendo i cittadini. Inaudito.
    Ponti? No, la civiltà è prodotta dai muri | Radio Spada

    Così finanziamo l'auto invasione
    Dobbiamo ringraziare la Comunità di Sant'Egidio, Frontex, il procuratore Capo di Catania Carmelo Zuccaro, perché hanno abbattuto il «muro della menzogna sull'accoglienza».
    La Comunità di Sant'Egidio, andando a prendere direttamente nei loro Paesi d'origine a bordo di aerei non solo chi fugge dalle guerre ma anche «famiglie con bambini», a cui viene indistintamente concesso un «visto umanitario» con l'obiettivo dichiarato di «integrarli nel nostro Paese», ha spazzato via tutta la narrazione giustificativa della nostra pietà.
    Frontex ha denunciato sia la connivenza delle autorità navali italiane con gli scafisti sia la collusione delle Ong le cui navi spesso si spingono vicino alla costa libica «come dei taxi», mentre agli scafisti vengono date «chiare istruzioni per raggiungere le imbarcazioni Ong». Perciò il procuratore capo Carmelo Zuccaro ha aperto una inchiesta conoscitiva sulle Ong «che entrano nelle acque territoriali libiche chiamate dagli organizzatori del traffico», che «dispongono di costosissimi droni per intercettare i barconi», per cui si rende necessario capire «come nascono, chi le finanzia, quale finalità perseguono».
    A questo punto ci auguriamo che la magistratura faccia luce anche sul palese conflitto d'interesse che c'è tra la solerzia con cui la criminalità organizzata straniera e italiana, le Ong, le cooperative, le associazioni umanitarie laiche e religiose, taluni politici e imprenditori, settori dello Stato e delle Chiese si prodigano per promuovere la crescita dell'accoglienza con ricavi stratosferici assicurati dall'attività in assoluto più lucrosa, esentasse e senza neppure il disturbo di dover rendicontare come viene speso un fiume ininterrotto di denaro pubblico elargito fin troppo generosamente attraverso le prefetture. È persino sbagliato indicarli come «clandestini», che è la connotazione giuridicamente corretta di chi entra furtivamente in un altro Stato sprovvisto di documenti, semplicemente perché siamo noi stessi che li andiamo a prendere anche a casa loro e li facciamo entrare volontariamente nel nostro territorio nazionale. Ormai è chiaro che siamo noi stessi a volerci auto-invadere.
    Così finanziamo l'auto invasione - IlGiornale.it

    ORA GLI IMMIGRATI STUPRANO ANCHE I RAGAZZI E BERGOGLIO INVOCA ACCOGLIENZA
    E’ una vera e propria emergenza stupri in Italia. E ormai non vanno nemmeno per il sottile: dopo le ragazzine sono passati direttamente ai maschi. Non è una novità, è anni che accade. Del resto la sodomia è nella cultura di quei paesi, le pene draconiane che prevede la Sharia ne sono un conferma.
    Le stazioni sono diventate zone senza alcun controllo. Terra di nessuno. O meglio: terra di conquista di immigrati eccitati di sesso. E sia chiaro, di questa situazione i responsabili sono chiari a tutti, e sono i politici che ci governano senza essere mai stati eletti.
    Ma il fenomeno non è solo politico, è prima di tutto culturale. E c’è un individuo molto impegnato nell’abbassare le difese culturali della popolazione con le sue prediche quotidiane da nuovo profeta del cuckoldismo: Bergoglio.
    Se ancora qualcuno crede nell’accoglienza di queste bestie senza ritegno, è anche e soprattutto grazie al lavoro di indottrinamento di Bergoglio e i suoi, che convincono folle di individui dalle menti deboli, che il clandestino sia il prossimo: è una evidente corruzione del messaggio evangelico. Il Bergoglianesimo è, prima di tutto, una perversione sessuale che sfocia nell’idolatria dell’altro da sé, nel desiderio di farsi dominare dell’altro da sé. Lo dimostra anche l’ondata di sedicenti preti finiti nelle cronache dei festini gay.
    In questo contesto di creazione di una nuova religione-ideologia che faccia da supporto ad una società globalizzata e senza identità, è interessante leggere cosa ha scritto Socci su Libero:
    Nel 2008 a Benedetto XVI, invitato dal Rettore, fu impedito di parlare all’Università di Roma. Invece venerdì scorso papa Bergoglio è stato accolto a braccia spalancate.
    Il «pensiero unico» dominante vedeva Benedetto XVI come il fumo negli occhi (specie per il discorso di Ratisbona), mentre riconosce papa Bergoglio come un suo simbolo.
    In effetti in quella sede Bergoglio non ha mai parlato da papa: nel suo discorso, durato ben 45 minuti, non è mai stata usata la parola «Dio», né è stato menzionato il nome di Gesù Cristo (c’era nel discorso scritto che gli avevano preparato, ma lui non lo ha letto).
    Bergoglio non si è occupato di temi spirituali o culturali, né ha fatto riferimenti alle scottanti notizie d’attualità, come l’assurda legge francese, voluta dai socialisti, che proibisce la difesa della vita nascente sulla rete (chi si esprime contro l’aborto su internet rischia multe salatissime e pure il carcere). Siamo ad una preoccupante svolta illiberale in Europa che va a colpire i cristiani, ma riguarda la libertà di pensiero e di parola di tutti. E la democrazia. Un tema che in una università sarebbe stato perfetto.
    Ma Bergoglio lo ha ignorato. Il papa non si è mostrato interessato al tema della libertà di coscienza, né alla tragedia dell’aborto che fa 50 milioni di piccole vittime all’anno.
    Tanto meno, parlando di violenza, ha parlato dei cristiani perseguitati e massacrati. Anzi, sempre venerdì, in un altro messaggio ai «Movimenti popolari» (di cui fa parte anche il Leoncavallo) Bergoglio ha affermato che «non esiste il terrorismo islamico». Quindi – siccome «non esiste» – il papa può infischiarsene delle sue vittime cristiane.
    Bergoglio parla sempre di un argomento: l’immigrazione. A Pasqua e a Natale, a Santa Marta e nei discorsi che tiene per il mondo.
    Anche all’Università si sono sorbiti l’ennesimo discorso sull’emigrazione. Ormai nel bergoglismo Dio è stato rimpiazzato dai migranti. Il corpo di Cristo, morto e risorto, da quello del migrante.
    Una fissazione? Un’ossessione? No, una nuova ideologia che – anziché la classe operaia fordista di Karl Marx – assume come soggetto le «moltitudini» dei migranti (e i suddetti «movimenti popolari»). Ricorda le tesi di Toni Negri nel libro «Impero».
    IDEOLOGIA
    Oltre che nuova ideologia è anche una «nuova religione» che finisce per sostituire il cattolicesimo, di cui Bergoglio rimuove – di fatto – i fondamenti, come sacramenti e dottrina. Oltretutto, sebbene parli in continuazione di emigrazione, non c’è nessuna elaborazione culturale nel suo discorso, nemmeno un approfondimento sociologico.
    Sono sempre chiacchiere da bar, mix di demagogia progressista e sentimentalismo. Bergoglio parla per slogan, frasi fatte (sempre le stesse), banalità senza alcun fondamento. Infatti basta sfogliare l’Ottavo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo dell’Osservatorio Cardinale Van Thuan (edito da Cantagalli), che quest’anno ha per titolo «Il caos delle migrazioni, le migrazioni nel caos», per veder crollare tutta l’ideologia bergogliana.
    Lo studio, appena pubblicato, è molto accurato. Nella presentazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi si trovano enucleati i veri criteri con cui la dottrina sociale della Chiesa ha sempre giudicato il fenomeno migratorio.
    Li riassumo: esiste «il diritto di emigrare, ma c’è anche, e forse prima, un diritto a non emigrare» e «il dovere della comunità internazionale è di intervenire sulle cause prima che sulle conseguenze».
    L’emigrazione non è traumatica solo per i paesi europei, ma anche per i paesi d’origine: «molti episcopati africani» ricorda Crepaldi «insistentemente invitano i propri figli a non andarsene, a non farsi attrarre da proposte illusorie, ma a rimanere per contribuire al progresso del loro Paese». Crepaldi sottolinea inoltre che «non esiste un diritto assoluto ad immigrare, ossia ad entrare in ogni caso in un altro Paese. I Paesi di destinazione hanno il diritto di governare le immigrazioni e di stabilire delle regole».
    Anche perché hanno «il dovere di salvaguardare la propria identità culturale e garantire una integrazione effettiva e non un multiculturalismo di semplice vicinanza senza integrazione». Il «realismo cristiano» spiega Crepaldi insegna a «non chiudersi a chiave davanti a questi fenomeni epocali», ma anche a «non cedere alla retorica superficiale». Anche perché i governi hanno il dovere di proteggere la propria nazione e se «molti migranti sono senz’altro bisognosi, altri possono emigrare con obiettivi meno nobili» e bisogna tener presente che «esistono reti di sfruttamento delle persone e disegni di destabilizzazione internazionale». Il «realismo cristiano» – dice il vescovo – non fa di ogni erba un fascio, perché «è evidente che l’immigrazione islamica ha alcune caratteristiche proprie che la rendono particolarmente problematica. Riconoscerlo è indice di realismo e buon senso e non di discriminazione».
    Con ciò «non si tratta di dare colpe all’islam, ma di prendere atto che “nell’islam” ci sono elementi che impediscono di accettare alcuni aspetti fondamentali di altre società e specialmente di quelle di lontana tradizione cristiana».
    Perciò, parlando di integrazione, «è prudente non considerare gli immigrati tutti egualmente in modo indistinto, comprese le culture e le religioni di provenienza».
    Quanto poi alle vere cause della marea migratoria che è esplosa di botto qualche anno fa, Stefano Fontana ed Ettore Gotti Tedeschi, nel libro, tracciano un quadro che fa riflettere.
    NON SONO DISPERATI
    Fontana osserva che i profughi che fuggono da guerre e persecuzioni «sono pochi» (perlopiù dalla Siria destabilizzata anzitutto dalla politica di Obama). La gran parte è una migrazione economica, ma non dovuta alla fame: diversamente da quanto afferma Bergoglio, «i dati mostrano che spesso a partire sono individui abbastanza benestanti desiderosi di migliorare ulteriormente la propria situazione».
    Prendiamo Paesi come Senegal o Ghana, senza conflitti e con buona crescita economica: «i motivi economici non spiegano migrazioni di questo tipo» e «il costo dell’accoglienza di un immigrato è superiore al beneficio che egli può dare al Paese che lo accoglie».
    Conclusione: «non si tratta di fenomeni spontanei».
    Gotti Tedeschi, l’economista che Benedetto XVI volle a capo dello Ior, dopo aver considerato i vari motivi (economici o climatici) addotti da alcuni per giustificare questa migrazione, conclude: «Credo che quasi nessuna di queste spiegazioni sia realmente sostenibile per spiegare il fenomeno nella sua interezza. Una serie di considerazioni e riflessioni lascia invece immaginare che detto fenomeno, più che spiegabile attraverso analisi tecniche e valutazioni economiche, sia stato previsto e voluto per modificare la struttura sociale e religiosa della nostra civiltà, in pratica per ridimensionare il cattolicesimo, religione assolutista, fondamentalista e dogmatica», come viene giudicata dalla cultura “politically correct” oggi dominante che «nel mondo globale pretende culture omogenee e, magari, una sola religione universale, una religione molto laica».
    In effetti il Nuovo Ordine Mondiale, che ha avuto il suo centro ideologico imperiale nell’amministrazione Obama/Clinton e nell’Onu, ha imposto in questi anni, insieme alla deregulation economica, la deregulation etica e antropologica (abortismo, Gender ecc.) per spazzar via identità e religioni e ridurre tutto all’individuo consumatore; ha imposto una fanatica “religione ambientalista”, lo sdoganamento dell’islam (con la proibizione obamiana di parlare di «terrorismo islamico» sempre rispettata da papa Bergoglio) e la lettura in chiave positiva delle maree migratoie, come fenomeni da favorire in tutti i modi.
    A ben vedere sono esattamente questi i pilastri ideologici di tutto il pontificato di papa Bergoglio, iniziato appunto nell’epoca Obama.
    Se possono entrare e stuprare ragazzi nelle stazioni, è anche colpa di chi invita ad accogliere. E’ anche e soprattutto colpa di Bergoglio.
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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    FOUAD, IL MIGRANTE CHE HA STUPRATO 233 DONNE FINGENDOSI ITALIANO
    Fouad K., marocchino, è l’esemplare tipico dei migranti islamici che stanno colonizzando l’Europa. Giovane, 36 anni, abita a Malle, nelle Fiandre belghe. E ha stuprato 233 donne. In appena 11 mesi di ‘attività’.
    Ha iniziato nel 2015. Fouad K. agiva così: attraverso siti per incontri al buio incontrava le donne, spacciandosi per italiano. Al primo incontro le drogava con Ecstasy liquida sciolta in bevande, così le sue vittime perdevano conoscenza. E lui sapeva che in questo modo avere due o tre ore di tempo per fare i suoi comodi: cosa che faceva sempre. E oltre lo stupro le rapinava di tutto.
    Ora è stato arrestato e il procuratore di Limbourg sta cercando di arrivare a capo del numero reale di stupri, che potrebbero essere molti di più. Senza contare le eventuali vittime di avvelenamento che potrebbero esserci state.
    Fouad, il migrante che ha stuprato 233 donne fingendosi italiano | VoxNews

    SINDACO CHIEDE ESAMI A CLANDESTINI INFETTI, MAGISTRATO LO VUOLE IN CARCERE
    Il sindaco di centrodestra di Carcare, Franco Bologna, è indagato dalla magistratura savonese per una ordinanza del 2015 con cui vietava la dimora, anche occasionale, a persone provenienti dall’area afroasiatica prive di certificato medico.
    Il procuratore Alessandro Ausiello ha chiesto al gip il decreto di condanna perché, secondo la sua bizzarra tesi, quella ordinanza è razzista.
    Prima del sindaco di Carcare, identica azione della magistratura era stato compiuta verso il primo cittadino di Alassio (Savona), Enzo Canepa. Carcare, sostanzialmente, aveva ‘copiato’ l’ordinanza alassina. Canepa è stato multato per 3750 euro dal gip, sanzione alla quale si è opposto.
    Vox invita il procuratore ad andare a fare un viaggio in kyenge.
    Sindaco chiede esami a clandestini infetti, Magistrato lo vuole in carcere | VoxNews

    GOVERNO RIVUOLE INDIETRO GLI 80 EURO PER PAGARE GLI HOTEL AI PROFUGHI
    Ovviamente, i soldi serviranno a pagare i conti degli hotel per i quasi 200 mila fancazzisti che stiamo ospitando. Ancora dopo anni. E sapendo che sono clandestini.
    Avevamo fatto i conti oltre un mese fa:
    CI TASSANO PER I PROFUGHI: 225 ? A FAMIGLIA PER OSPITARLI NEL 2017 | VoxNews
    Bene, avevamo sbagliato di 5 euro. Ne vorranno indietro 230, invece di 225. Possiamo chiamarla ‘tassa profughi’. Voi pagate, loro gozzovigliano in hotel.
    Governo rivuole indietro gli 80 euro per pagare gli hotel ai profughi ? VIDEO | VoxNews

    Toh, la giudice che vieta la parola "clandestini" era nemica della Lega
    Relatrice al convegno dell'associazione che denunciò i manifesti. Il ministro: indagare
    Luca Fazzo
    Una settimana fa, il giudice milanese Martina Flamini è finita sulle prime pagine dei giornali per una sentenza clamorosa: ha stabilito che la parola «clandestino» non si può usare, perché «veicola l'idea fortemente negativa che i richiedenti asilo costituiscano un pericolo per i cittadini»; e aveva condannato la Lega Nord, che quella parola aveva usato in un manifesto.
    Bene. Ma quasi un anno fa, il 16 maggio 2016, la stessa giudice era Trieste, dove partecipava come relatrice a un convegno dal titolo «La protezione internazionale», organizzato dall'associazione Asgi, Associazione di studi giuridici sull'immigrazione. Cioè esattamente la stessa associazione che poche settimane dopo avrebbe firmato il ricorso contro i manifesti leghisti: ricorso che la giudice Flamini ha puntualmente accolto.
    Sul doppio ruolo nei suoi rapporti con l'Asgi - relatore prima, giudice poi - adesso la dottoressa Flamini dovrà dare delle spiegazioni. Dovrà darle al ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ieri in Parlamento, rispondendo a una interrogazione, ha annunciato l'avvio di una inchiesta interna per capire come sia avvenuto il singolare episodio. E cioè come e perché la dottoressa Flamini non abbia ritenuto suo dovere, quando sul suo tavolo è approdato il ricorso firmato da una associazione privata con cui evidentemente è in buoni rapporti, astenersi dalla vicenda. Certo, è possibile che la Flamini abbia chiesto ai suoi capi di fare un passo indietro, come il codice prevede nei casi in cui esistono «gravi ragioni di convenienza», e che i suoi capi le abbiano detto di andare avanti: e anche di questo dovranno occuparsi, eventualmente, gli ispettori del ministro.
    La sentenza della Flamini era apparsa da subito decisamente innovativa, non solo dal punto di vista giuridico ma anche da quello della political correctness applicata al vocabolario: perché marchiava come «gravemente offensiva ed umiliante» una espressione, «clandestini», fino a quel momento considerata asettica. Basti pensare che appena pochi giorni dopo la sentenza milanese, in America un pastore luterano da sempre schierato con oppressi e rifugiati, Alex Salvatierra, l'ha impiegata per rivendicare i loro diritti in chiave anti-Trump, «difendiamo quei clandestini sotto attacco che oggi in America hanno meno diritti che mai».
    Sulla oggettiva singolarità della sentenza, il carico da undici l'ha però calato il sindaco leghista di Saronno, Alessandro Fagioli, che in una intervista ha rivelato il doppio ruolo della giudice: «segnalo una cosa curiosa - aveva detto Fagioli - che la stessa associazione che ha fatto denuncia invita come relatore lo stesso giudice che ha fatto la sentenza». «Non voglio dire che sia sospetto - aveva aggiunto Fagioli - domando a me stesso se fosse opportuno». La stessa domanda, a quanto pare, se l'è posta anche il ministro della Giustizia.
    La partecipazione a convegni di studi relativi alla materia di cui si occupano è per i magistrati consueta. Nel caso di Trieste si trattava indubbiamente di un convegno di parte, organizzato da enti dichiaratamente schierati dalla parte dei migranti (oltre all'Asgi c'era l'Ics, Consorzio italiano di solidarietà - sezione rifugiati). Ma l'aspetto su cui verosimilmente si soffermeranno gli ispettori del ministro è quello dei rapporti precedenti e successivi tra Asgi e giudice. E magari anche quello più veniale del pagamento delle spese di viaggio e soggiorno.
    Toh, la giudice che vieta la parola "clandestini" era nemica della Lega - IlGiornale.it

    L’ULTIMA DEI PROFUGHI: “SPACCIAVAMO PER INTEGRARCI”
    «Non siamo criminali: fumavamo droga insieme ai ragazzini per integrarci».
    Questa la bizzarra tesi, probabilmente concordata con le coop, data dal carcere al loro difensore, l’avv. Enrico Rech, da due dei richiedenti asilo nigeriani fermati perché membri di una organizzazione di spacciatori.
    Il legale ha incontrato a Baldenich Kenneth Egbunu, 24 anni detto Ken, e Augustin Mike, 22enne, detto Stylis o Boy. I due profughi sono stati arrestati all’alba del 21 febbraio dagli agenti della squadra Mobile di Belluno nella struttura dove erano ospitati.
    Ora sono in cella, uno lontano dall’altro. Quel giorno era stata eseguita anche la terza ordinanza di custodia cautelare a carico del capo dei pusher-gambiani, Mustapha Tobb (detto Musta), 23enne gambiano già a Santa Bona dal novembre scorso. Lo straniero è difeso dall’avvocato Aloma Piazza di Treviso. Entrambi i richiedenti asilo Ken e Stylis, sentiti in due distinti incontri dall’avvocato Rech, hanno dato la medesima spiegazione di quelle cessioni di droga ai ragazzini. Sostengono fondamentalmente che non era un’attività professionale. Certo, spacciano per hobby.
    Hanno raccontato di essere stati avvicinati da una compagnia di ragazzini, tutta gente che stava al parco Rimembranza di Feltre, e di aver iniziato a fumacchiare insieme. Li hanno traviati, questi poveri profughi nigeriani!
    Da lì si sarebbero prestati ad andare a prendere la droga. Ma solo per fare un ‘favore’: per integrarsi.
    Ben diversa la realtà ricostruita della Procura e condivisa dal gip che ha emesso le ordinanze: la banda dei 12 profughi era una vera e propria organizzazione dello spaccio. Un’attività cresciuta nel mese di ottobre 2016, sia per frequenza che per dimensioni di spaccio, che dal punto organizzativo. C’era un capo, chi prendeva gli ordini e il fattorino che consegnava la droga. Piccole quantità di hashish o marijuana sempre perfettamente confezionate, portate in bocca in alcuni casi per non dare nell’occhio. Arrivava su una bici gialla e blu e spacciava: piccole cessioni per 5 o 10 euro, ma tutte a ragazzini minorenni.
    Importiamo ladri, spacciatori, stupratori e magnaccia. Voi che li traghettate e indossate la divisa, siete complici di questo scempio. Vergognatevi.
    L?ultima dei profughi: ?Spacciavamo per integrarci? | VoxNews

    STA NASCENDO IL PARTITO ISLAMICO ITALIANO, OLTRE IL PD
    L’obiettivo è chiaro e i promotori non ci girano tanto intorno: dare una rappresentanza democraticamente eletta ai quasi 2 milioni di musulmani che vivono in Italia. Non si chiama ancora “partito islamico italiano”, ma più sobriamente “Costituente Islamica Italiana”. Ad annunciarne la nascita già qualche mese fa è stato Hamza Piccardo, rappresentante storico dei musulmani in Italia, salito recentemente agli onori delle cronache per aver difeso la poligamia e per aver sostenuto senza se e senza ma la repressione di Erdogan.
    Nelle ultime settimane però il progetto sembra iniziare a concretizzarsi, come dimostra la creazione della “(web) Radio Costituente Islamica” e una sempre maggiore adesione da parte di molti musulmani in Italia, testimoniata attraverso i racconti sulla pagina Facebook ufficiale della Costituente Islamica.
    Ovviamente l’espressione “partito islamico” resta ancora un tabù (“non siamo un progetto di partito politico islamico”, si legge sulla pagina ufficiale), ma tutto sembra propendere in quella direzione, a cominciare dalle rivendicazioni sul “diritto di culto spesso violato”, l’intervento sui piani regolatori “perché prevedano aree per le moschee”, “l’insegnamento islamico nella scuola pubblica”, “il riconoscimento da parte dello Stato delle due feste islamiche” e “aree riservate ai musulmani nei cimiteri”.
    Anche le tempistiche del calendario dei lavori sembra andare nella direzione di una candidatura alle prossime elezioni (ragionando alla scadenza naturale della legislatura nel 2018). Una prima convention è prevista ad aprile con “i quadri volontari locali”, mentre un’altra più grande nel prossimo inverno. Forse qualcuno spera in un ritorno al proporzionale e si è già fatto i suoi conti, puntando su un bacino elettorale di quasi due milioni di voti. Nonostante le numerose divisioni della comunità islamica italiana e le critiche ricevute dalla Costituente, soprattutto da quei musulmani che hanno un approccio più laico, non è detto che un partito islamico alle prossime elezioni non riesca a piazzare in Parlamento qualche rappresentante. Inshallah…
    Sta nascendo il Partito islamico italiano, oltre il PD | VoxNews

    “LASCIATECI ASSUMERE PROFUGHI INVECE DI ITALIANI”: APPELLO CHOC DI 100 IMPRESE
    Hanno l’acquolina in bocca, vogliono seguire le orme di Farinetti e assumere a spese dei contribuenti, finti profughi low-cost: «Lasciateci assumere i profughi».
    Suona più o meno così la richiesta avanzata da cento aziende che hanno inviato una lettera al prefetto Renato Saccone, al sindaco Chiara Appendino e al governatore Sergio Chiamparino.
    A firmare l’appello sono sfruttatori di ogni risma: ristoratori, agricoltori, artigiani, commercianti e soprattutto le solite cooperative, coordinati dalla famigerata rete «Senza Asilo».
    Si tratta di piccoli sfruttatori torinesi che nel corso degli ultimi mesi hanno ospitato, a spese dei contribuenti, richiedenti asilo e ora vogliono fare un salto di qualità nel business. Che, come sappiamo, rende più della droga. E adesso non vogliono privarsene.
    Ma c’è un ostacolo, sono clandestini: per nove su dieci la risposta è negativa. Ma questo non li ferma, sono abituati ad assumere clandestini, del resto.
    Finora hanno firmato l’appello circa trenta ristoranti, sei falegnamerie, cinque imprese di impianti elettrici e idraulici, quattro panetterie, due sartorie. E ancora: negozi, aziende metalmeccaniche, una ditta di traslochi, uno studio dentistico, un maneggio. «Negli ultimi mesi – scrivono i piccoli imprenditori – abbiamo dovuto interrompere il rapporto di tirocinio o di lavoro instaurato con il richiedente asilo a causa del rifiuto da parte delle autorità del rilascio del permesso di soggiorno».
    Questi vogliono sostituire giovani italiani, che dovrebbero pagare in modo giusto, con manodopera low-cost.
    Tra i firmatari dell’appello c’è anche Luca Dematteis, titolare del ristorante Str.eat. Nove mesi fa ha preso come tirocinante Aliu, uno spilungone gambiano di 23 anni. E’ stata respinta perché è un clandestino. Questi sfruttatori che hanno usufruito per anni a spese dei contribuenti di manodopera gratis con ‘tirocini’, dovrebbero restituire il malloppo. Come dovrebbero farlo i finti profughi una volta che si scopre essere tali.
    Purtroppo non abbiamo la lista dei 100 affaristi. Se qualcuno la conosce ce la invii: redazione@voxnews.info
    Intanto, questa è la pagina Facebook della pasticceria del signor Ledda Alessandro: https://it-it.facebook.com/Caffetter...cceriaAleRoby/, dove potete andare a scrivere le vostre considerazioni, in modo educato. Recensendo anche la pagina.
    E questa è la pagina su TripAdvisor del ristorante Str.eat di Dematteis Luca: https://www.tripadvisor.it/Restauran..._Piedmont.html
    ?Lasciateci assumere profughi invece di Italiani?: appello choc di 100 imprese | VoxNews

    AMBIENTALISMO E IMMIGRAZIONE: INCONCILIABILI
    L’aumento della popolazione rende inevitabile un maggior consumo del territorio attraverso la cementificazione e l’inquinamento, nonché un maggior utilizzo di risorse idriche: a meno che gli ambientalisti non pensino di obbligare – all’aumentare degli ospiti – gli individui a vivere in “comune” in case sempre più piccole. E a meno che non pensino, come fa il povero ministro Clini, che la soluzione per risparmiare acqua sia quella di non cambiarsi le mutande per diversi giorni. Al netto di tutto ciò: più immigrazione significa – è matematica – meno risorse ambientali disponibili per ogni individuo, più cementificazione, più consumo idrico, più inquinamento e più sofferenza idrogeologica.
    E questo non ha nulla a che vedere con il fatto che gli immigrati siano “buoni” o “cattivi”: è una semplice questione numerica. Più abitanti ci sono, meno spazio c’è per tutti. E di questo dovrebbe interessarsi chi già è presente in un territorio iper-sfruttato come quello italiano, cercando di proteggere quel che resta della propria qualità della vita e del proprio spazio vitale.
    Prima della politicizzazione dell’ambientalismo infatti, i maggiori “nemici” dell’immigrazione erano le associazioni ambientaliste. Oggi hanno completamente perso il senno e sono tra i più acerrimi seguaci dell’accoglienza in piena contraddizione con quello che predicano su ambiente e sviluppo.
    L’Italia è oltretutto uno dei paesi più densamente popolati d’Europa. Per motivi storici e per motivi di conformazione geologica. Per non parlare delle zone sismiche.
    Per la prima volta da secoli avevamo l’occasione – a causa di una lenta denatalità – di recuperare “spazio”. Di mettere un freno al consumo forsennato di territorio. Invece si sono inventati che se la popolazione non cresce è male, il che è una stupidaggine, anche perché conta la “qualità” di una popolazione, non il suo numero.
    E gli ambientalisti tacciono. Anzi, li trovi tra i primi, sorridenti, ad accogliere i futuri cementificatori a Lampedusa. E’ una di quelle contraddizioni che non si spiegano se non ricorrendo alla religione.
    L’immigrazionismo è una religione. E come tutti i seguaci di una fede, i suoi adepti non ragionano, seguono il dogma. E allora potrai anche indicare loro cento volte la contraddizione che c’è tra protezione dell’ambiente e immigrazione, non capiranno. Non vorranno capire. Significherebbe rimanere senza il Dio, e pochi uomini sono in grado di vivere senza. Tra di essi, non ci sono i seguaci della società multietnica.
    Quindi, cari ambientalisti: se volete salvare l’ambiente che ci circonda, iniziate ad opporvi all’immigrazione. Altrimenti, buon soylent green per tutti.
    Ambientalismo e immigrazione: inconciliabili | VoxNews



    MAGISTRATO REGALA CITTADINANZA A FIGLI CLANDESTINI
    Continuano le sentenze eversive della magistratura, connivente con l’invasione. Traffico bambini e clandestini per loro sono normali.
    Il Tribunale di Bari ha infatti riconosciuto il diritto alla cittadinanza per i figli di due clandestini filippini solo perché nati in Italia. Negli Usa li chiamano ‘anchor baby’, i bambini ancora.
    I protagonisti di questa vicenda sono stati sobillati da Inca e Cgil di Bari. Già è bizzarro che esistano ‘ex-clandestini’: in un Paese serio, verrebbero espulsi, non ‘regolarizzati’.
    “Ragazzi nati in Italia, cresciuti nelle scuole italiane, che studiano e partecipano alla vita sociale della loro città, possano essere considerati stranieri a vita”. “C’è bisogno – conclude la nota dell’organizzazione sindacale – di un cambio di registro nella cultura del diritto e del buonsenso”.
    No, c’è bisogno di sciogliere la CGIL, che di sindacato non ha più nulla. Ormai è una organizzazione dedita alla distruzione della società italiana in quanto tale. Dei lavoratori se ne fottono altamente.
    Le prime foto di ?John il jihadista? da bambino in una scuola multietnica ? FOTO | VoxNews
    Urge, invece, l’approvazione di uno Ius Sanguinis integrale: un gatto non diventa cane se nasce in un canile.
    Come se la natura di un individuo potesse essere decisa da un “percorso di integrazione”. Provino, i pataccari dell’integrazione, a trasformare un Nigeriano in Cinese dopo un percorso di integrazione a Shangai. Ci sono differenze, sia fisiche che psichiche (le quali altro non sono che l’espressione mentale di complesse differenze di natura neurale), che non possono essere compresse e stravolte. Permangono.
    Per questo, una gallina non potrà mai ruggire, anche se vivesse tutta una vita con dei leoni. Posto che i leoni non se la mangino prima.
    Sia chiaro: lo Ius Soli è l’ultimo grimaldello con il quale scardinare ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra identità. Contro lo Ius Soli, fino alla morte.
    Magistrato regala Cittadinanza a figli clandestini | VoxNews

    FEDELI: “CITTADINANZA ITALIANA A IMMIGRATI CHE FREQUENTANO LE NOSTRE SCUOLE”
    La Fedeli non brilla certo per intelligenza. Ed è normale che dopo la laurea posticcia, si faccia paladina della Cittadinanza posticcia.
    Cittadinanza ai figli di immigrati che frequentano le scuole in Italia. Questa è la nuova idea partorita dalla mente non certo eccelsa della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli che ha sollecitato il Parlamento ad approvare una legge in merito.
    “Le bambine e i bambini di origine straniera che frequentano le scuole italiane, sono cittadine e cittadini italiani, voglio dirlo con forza” ha scritto la ministra in un post sul suo profilo Facebook. Poi si rivolge alle istituzioni: “Per questo è necessario approvare presto la legge che riconosce loro la cittadinanza”.
    “Sono oltre 800mila le studentesse e gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le nostre scuole – continua Fedeli – più del 55% è nato in Italia”. Un tumore che si sta allargando sempre di più, la risposta di un organismo sano sarebbe quello di limitarlo e poi asportarlo. La risposta di un organismo che nomina una come la Fedeli ministro dell’Istruzione, non può che essere rinominare le cellule cancerogene come ‘sane’. Perché questo significa regalare la cittadinanza.
    Oltretutto il non definire un marocchino ‘italiano’, non significa offenderlo, significa rispettarne l’identità. Dove vige lo Ius Soli, le strade sono campi di battaglia quotidiani.
    E quale pericolo rappresentino gli immigrati di seconda generazione lo si capisce guardando alle cronache dei disordini francesi di questi giorni e di questi anni. Le banlieus in fiamme sono un monito contro lo Ius Soli, che non rende ‘francesi’ o ‘italiani’ per semplice osmosi. Rende solo difficile liberarsi poi di chi diventa cittadino.
    Non bastassero gli esempi quotidiani, qualcuno potrebbe dare un’occhiata al rapporto dei servizi segreti italiani che mette in guardia contro i ‘leoncini del Califfato’ che – dicono gli 007 – rappresentano un elemento chiave nell’orizzonte strategico dell’organizzazione di al Baghdadi. Nel corso del 2016 ha assunto maggior rilievo nella propaganda il ruolo dei bambini quale garanzia di continuità del progetto califfale e della prosecuzione del jihad per la conquista di ‘Damasco, Baghdad, Gerusalemme, Mecca, Dabiq, di Roma e dell’Andalusia’.
    Tutti figli di immigrati a lezione in Siria che presto saranno di ritorno nei paesi dei quali sono cittadini per Ius Soli. La nostra attuale fortuna è che da noi, quasi tutti, non hanno la cittadinanza, e possono essere espulsi. Questa fortuna finirebbe se gente dal QI della Fedeli imponessero lo Ius Soli. Perché i bambini afro-islamici sono la più grande minaccia al futuro della nostra civiltà: perché poi crescono.
    Fedeli: ?Cittadinanza italiana a immigrati che frequentano le nostre scuole? | VoxNews

    LOTTA ALL'IMMIGRAZIONE
    Trump vuole separare madri e figli che entrano illegalmente negli Usa
    L'amministrazione guidata da Donald Trump sta considerando la proposta di separare donne e bambini che insieme attraversano illegalmente il confine degli Usa col Messico. E' quanto riferito a Reuters dall'Ufficio esecutivo che si occupa dei casi di immigrazione. La proposta è all'esame del Dipartimento alla Sicurezza nazionale degli Usa e ha come scopo quello di scoraggiare l'immigrazione irregolare verso gli Stati Uniti di madri con i propri figli.
    Inoltre la Casa Bianca ha in programma l’assunzione di ulteriori 15mila agenti per rafforzare la lotta all'immigrazione irregolare. Lo riporta la Cnn, citando fonti del dipartimento della Sicurezza nazionale.
    Nel dettaglio, Trump vuole assumere 10mila agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice), l’agenzia federale a cui nelle ultime settimane è stato ordinato di intensificare le operazioni contro gli ingressi irregolari, e altri 5mila agenti del Customs and Border Protection, l’agenzia addetta al controllo dei confini.
    Trump vuole separare madre e figli irregolari - Il Tempo

    OPERAZIONE KYENGE: AFRICANIZZARE L’ITALIA
    Li vanno a prendere praticamente a Tripoli. Ora hanno aggiunto anche i ‘corridoi umanitari’ via aerea da Libano e Marocco.
    I media intanto, continuano a definirli ‘disperati’, disperati con il satellitare. Un gadget da circa mille euro. Questi ‘disperati’, non solo pagano qualche migliaia di euro per farsi traghettare a casa nostra, ma hanno anche il denaro per fare telefonate satellitari.
    Del resto ‘ammortizzeranno’ le spese una volta sbarcati, visto che le checche costiere li aspettano con un assegno giornaliero di 35€ cadauno. Il doppio di quello che prende un pensionato italiano in media.
    Quando pagate le tasse, sappiate che le state pagando per pagare i bagordi di africani appena sbarcati. Per pagare l’assistenza sanitaria di loro, delle loro mogli incinte e dei loro figli. Quei figli che un giorno – come ogni testa pensante dovrebbe capire in anticipo – distruggeranno le vite dei vostri figli.
    Quei figli che già oggi vediamo all’opera nelle periferie delle grandi città europee: bruciano auto, attaccano poliziotti. Quei figli che spacciano agli angoli delle nostre strade, nelle nostre scuole. Quando va bene e non stuprano. O uccidano. Cosa che accade ormai quotidianamente.
    Figli, che i cosiddetti ‘profughi’ utilizzano come scudi umani per impietosire i mentalmente deboli condizionati dalla propaganda dei media di distrazione di massa che insozza la programmazione televisiva ad ogni ora del giorno, con particolare attenzione ai programmi di svago, quelli coi quali è più facile ‘riprogrammare’ i poco abili.
    Sarebbe ora che i ‘samaritani’ si portassero a casa chi raccattano. Anche gli scafisti di Stato dovrebbero fare lo stesso. Troppo comodo, fare i ‘ganzi’, e poi scaricare spacciatori e stupratori nelle nostre città.
    Perché tutti quelli che sbarcano, finiscono per intraprendere due strade: quella del vivere a spese nostre, o quella del crimine.
    Perché se non ve ne foste accorti, orde di africani si stanno prendendo la nostra terra. E lo stanno facendo grazie alla collaborazione di uno Stato che è ormai soggetto attivo della sostituzione etnica del popolo italiano, uno Stato verso il quale è giusta, non solo la ‘disobbedienza’, ma anche una vera e propria rivoluzione. Questo Stato deve essere rovesciato.
    Ma questa invasione ha successo soprattutto ‘grazie’ alla ignavia dei molti. Coloro che voltano le spalle alla resistenza, coloro che ‘non hanno tempo’ per difendere la loro terra e da stupidi, si accorgeranno dell’invasione, solo quando l’avranno alle porte di casa propria. E sarà troppo tardi.
    Il governo non esiste, e quando esiste fa solo danni; la Guardia Costiera è un corpo da operetta teleguidato dagli scafisti; i media sono di proprietà di chi ha interesse al che l’immigrazione prosegua. Con chi si oppone, si usano le armi note dei regimi: derisione, minacce e isolamento mediatico. Perché parafrasando Swift, quando un vero patriota appare nella Nazione, tutte le puttane fanno congrega tra loro. Oggi, in Italia, le puttane sono al potere.
    Sradicarle dai loro postriboli è la lotta che abbiamo scelto.
    E queste puttane stanno facendo di tutto per eliminarne radici e identità. E queste puttane hanno ossequiosi servitori, come i marinai della Guardia Costiera. Servitori che non si rendono conto che, con i loro servigi, stanno distruggendo il paese che li ha visti crescere. Stanno distruggendo non solo, il futuro di estranei, ma anche quello dei propri figli.
    Perché non viviamo nel paese della cornucopia, dove le risorse non hanno fine. Ogni risorsa destinata ai ‘migranti’, è una risorsa tolta a noi e a chi ci è caro. Ogni assegno che stacchiamo al ‘profugo’, è un taglio alle pensioni dei nostri nonni e dei nostri padri. Ogni figlio di immigrato che sbarca, è un posto in meno negli asili per i vostri figli e nipoti. O capite questo, o non capirete mai nulla.
    E’ “l’operazione Kyenge”, con la quale una minoranza fanatica vuole sovvertire l’identità etnica del nostro popolo, attraverso il massiccio afflusso di immigrati africani poi parcheggiati in hotel. Chi non ci sta, si unisca alla resistenza.
    Operazione Kyenge: Africanizzare l?Italia | VoxNews

    VESCOVO E COMUNISTA UNITI: C’È DA MANGIARE COI PROFUGHI
    http://voxnews.info/wp-content/files...e-1024x407.jpg
    Del resto il Comunismo è una perversione del Cristianesimo. E gli attuali vescovi sono dei pervertiti politici. Quindi tutto torna.
    Vescovo e Comunista uniti: c?è da mangiare coi profughi | VoxNews

    BERGOGLIO: “IMMIGRATI HANNO DIRITTO AD ESSERE ACCOLTI DA VOI”
    “Quelli che arrivano in Europa scappano dalla guerra. E noi siamo in qualche modo colpevoli perché sfruttiamo le loro terre ma non facciamo alcun tipo di investimento affinché loro possano trarre beneficio”, parola di Bergoglio, un uomo ossessionato.
    Intanto il plurale ‘noi’ è usato in modo improprio. Se c’è qualcuno che sfrutta le loro terre sono i loro stessi oligarchi, non certo i popoli europei. E poi basta con la bufala della fuga dalla guerra, non ci sono guerre in Africa, e se vedete qualche affamato sui barconi, avete bisogno di un paio di occhiali.
    La solita nenia pro-invasione l’ha stavolta espressa in una lunga intervista al periodico Scarp dè tenis, giornalino della famigerata Caritas Ambrosiana in previsione della sua visita nel milanese: “Hanno il diritto di emigrare – ha insistito il fanatico – e hanno diritto ad essere accolti e aiutati”.
    Non esiste alcun diritto ad entrare in casa di altri. Altrimenti io e un altro centinaio potremmo decidere di volere emigrare in Vaticano: ci accogliete, pezzi di ipocriti?
    Bergoglio: ?Immigrati hanno diritto ad essere accolti da voi? | VoxNews


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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    Leone Di Lernia - Lampedusa


    BANDO CHOC: APPARTAMENTI PER PROFUGHI, TV SATELLITARE È REQUISITO ‘MINIMO’
    Immaginate di essere un disoccupato – e magari non avete nemmeno il bisogno di immaginarlo – e di leggere questo:
    Accoglienza diffusa a Resana, Treviso, dove il commissario Gaetano Tufariello ha aperto la ricerca di immobili ad uso abitativo da destinare all’accoglienza dei profughi in arrivo: «Sarà a partire da luglio e proseguirà per tutto il 2018 e 2019», si legge nell’avviso pubblicato sul sito del Comune «Il corrispettivo dell’affitto sarà proporzionale al numero di persone ospitate quantificato in circa 120-130 euro al mese per ciascun ospite». Nell’incontro preparatorio è stato precisato che nel territorio resanese è previsto l’attivo di circa 30 profughi.
    L’accoglienza avverrà attraverso lo Sprar, il famigerato piano colonizzazione attraverso i richiedenti asilo (quindi nel 95 per cento dei casi clandestini) a cui Tufariello, un commissario piazzato lì dal governo al posto dal sindaco eletto, ha aderito.
    Ma veniamo ai requisiti indicati nell’avviso, che specifica la dotazione ‘minima’ degli immobili, la presenza di un impianto igienico sanitario, di un impianto elettrico, di illuminazione, riscaldamento ed eventuale condizionamento a norma e di un impianto TV-SAT, ovvero la tv satellitare, oltre all’impianto antincendio e agli allacciamenti ai servizi.
    Il contratto di locazione sarà sottoscritto con l’ente gestore: la cooperativa che risulterà affidataria del servizio di accoglienza, che dovrà gestire 35 euro al giorno per ogni profugo ospitato per tre anni.
    Questi già prendono impegni per 3 anni. E’ una invasione a lungo termine. Serve una rivolta. Urge una rivolta contro i burocrati parassiti con i quali il governo impone la colonizzazione.
    Bando choc: appartamenti per profughi, TV satellitare è requisito ?minimo? | VoxNews

    AUTOSTRADE PER L’ITALIA: OPERAI ROMENI E PONTI CHE CROLLANO
    Per anni la famiglia Benetton ha riprogrammato i bambini con la pubblicità multiculturale del fotografo buzzurro del quale, al momento, ci sfugge il nome. Ora che controllano attraverso Atlantia S.p.A. il gruppo Autostrade per l’Italia, applicano la multiculturalità ai cavalcavia. Che poi crollano.
    Secondo i magistrati, infatti, “c’è un errore umano” dietro il crollo del ponte 167 sull’A14, all’altezza di Camerano (Ancona), che ha causato la morte di due persone. Ne è convinta la pm di Ancona, Irene Bilotta, che indaga per omicidio colposo plurimo. Nel mirino della Procura c’è soprattutto il calcestruzzo che reggeva i pilastri della struttura. E gli umani che lavoravano al ponte sono romeni, tre feriti.
    La famiglia Benetton evidentemente preferisce risparmiare assumendo manovalanza romena a basso costo, piuttosto che operai specializzati italiani. E poi i ponti crollano. Sulle auto. E la gente muore.
    Autostrade per l?Italia: operai romeni e ponti che crollano | VoxNews



    CARABINIERE CONDANNATO A RISARCIRE LADRO CHE HA ARRESTATO
    Dalla Gazzetta di Lucca:
    Un carabiniere che arrestò in flagranza di reato un magrebino mentre rubava rame in un’azienda è stato condannato anche in Appello. O meglio, il secondo grado ha confermato la decisione della prima fase dibattimentale. Oggi la seconda. L’esito? Una lieve diminuzione di pena di due mesi, da sei a quattro, ma nessun euro di sconto sul risarcimento danni: oltre ad una provvisionale di 3500 euro già pagata, altri quattro mila per un totale di 7500 e altri duemila per ulteriori spese, oltre a quelle processuali.
    Tra novanta giorni, con la pubblicazione della sentenza, con il suo legale Andrea Balducci del foro di Lucca, deciderà se ricorrere o meno in Cassazione.
    E’ la storia del carabiniere che arrestò un ladro in flagranza di reato, ma secondo i giudici lo fece (versione adesso confermata) con troppa violenza. Respinto il ricorso in Appello del carabiniere capannorese, decorato e con una brillante carriera maturata durante missioni internazionali, che era stato rinviato a giudizio e condannato in primo grado per il reato di lesioni personali con l’aggravante dell’articolo 61 del codice penale, aver commesso il fatto in violazione di doveri inerenti ad un pubblico servizio.
    In camera di consiglio i giudici hanno ribadito quanto stabilito nel primo dibattimento. Il 12 settembre del 2011 il carabiniere intervenne su un colpo in un’azienda della Piana. Nel corso di una perlustrazione la pattuglia decise di effettuare controlli all’interno dello stabilimento nel quale in passato si erano verificati diversi furti del cosiddetto “oro rosso”. In un capannone c’erano bobine di rame accatastate. Uno dei due rappresentanti delle forze dell’ordine sorprese un individuo intento a sfilacciare con un trincetto i fili del prezioso metallo che tentò di fuggire. Venne però bloccato e immobilizzato con le manette.
    L’arrestato sostenne che al momento della cattura uno dei carabinieri gli aveva provocato ferite trascinandolo. Lo straniero accusò un malore e fu accompagnato al Pronto Soccorso dove lamentò dolori al collo e ad un fianco sostenendo che a cagionare tutto ciò era stato il trascinamento durante la colluttazione. Da qui il processo e la condanna. La vicenda fece il giro d’Italia e scatenò polemiche a non finire: come dovevano sentirsi coloro che cercando di assicurare alla giustizia i malviventi per 1200 euro al mese, magari rischiando la vita, dovevano poi incappare in queste disavventure? Scattarono interrogazioni parlamentari e ne parlò tutta la Penisola, con attestati di solidarietà che piovvero ovunque al militare dell’Arma.
    Carabiniere condannato a risarcire ladro che ha arrestato | VoxNews

    SPACCIATORE NON PUÒ ESSERE ESPULSO PERCHÉ CONTINUA A FARE FIGLI
    TREVISO – Gli italiani non fanno più figli, non se lo possono permettere, ma per gli extracomunitari fare un figlio in Italia è invece un affare. Glieli manteniamo noi con tutti i benefit possibili.
    Colui che ha fatto del bonus bebè la più cospicua fonte di guadagno e garanzia di residenza in terra trevigiana è un marocchino di 50 anni.
    L’uomo è in Italia da decenni con un permesso di lavoro, ma è impegnato nel più remunerativo spaccio. Per questo, quando lo beccano, viene prima arrestato, e dunque – miracolo! – perde il permesso di soggiorno.
    A quel punto come fare a non essere rimpatriato in Marocco? La soluzione sono i figli. Il parassita marocchina inizia a procreare e sua moglie mette al mondo sei figli in 18 anni. Così addio espulsione perché si trova sempre un magistrato amichevole che non ti espelle hai figli e quindi “non si può ledere il diritto alla famiglia”.
    Una soluzione, pratica e veloce ci sarebbe: espellere tutti e 8. Si può fare. Si deve fare.
    Spacciatore non può essere espulso perché continua a fare figli | VoxNews

    DEMOGRAFO: “IMMIGRATI BOMBA DEMOGRAFICA E NON CI PAGHERANNO PENSIONI”
    Abbiamo già parlato di Gian Carlo Blangiardo, demografo e docente all’università di Milano Bicocca, e dei suoi studi sull’impatto negativo dell’immigrazione sul sistema pensionistico italiano.
    Ringraziamo chi ha segnalato a Vox la presenza di questo suo studio che pubblichiamo di seguito e che potrete utilizzare ogni qual volta sentirete la bufala degli ‘immigrati ci pagheranno le pensioni‘. La conclusione dello studio è particolarmente interessante:
    Il principio secondo cui l’immigrazione verrebbe a configurarsi come “antidoto” all’invecchiamento della popolazione europea; tuttavia, allorché si spingono le analisi oltre l’orizzonte del breve periodo e se ne valutano gli effetti a distanza di alcuni decenni, il tanto enfatizzato sostegno al “ringiovanimento” da parte dei flussi migratori ne esce fortemente ridimensionato.
    I dati mostrano come sino alla metà di questo secolo l’UE nel suo complesso, quand’anche con significative differenze tra i membri che acquisiscono e quelli che cedono popolazione per effetto della mobilità territoriale, sarà caratterizzata da un crescente livello di invecchiamento “importato”.
    Un fattore che, aggiungendosi alla perdurante bassa natalità e al continuo allungamento della sopravvivenza contribuirà ad appesantire una struttura per età che già di per sé potrà avere riflessi problematici sui futuri equilibri socioeconomici del vecchio continente.
    Insomma, la soluzione all’invecchiamento della popolazione non è l’immigrazione. E questo anche solo dal punto di vista pensionistico che, in teoria, era l’unico motivo che poteva avere una minima credibilità. Non ce l’ha.
    Come spiega sempre Blangiardo in un’intervista, infatti, “il problema è che un giorno anche questi lavoratori avranno diritto alla pensione. Già nel 2030 raggiungeranno l’età pensionabile 200 mila persone che non sono nate in Italia. Nel frattempo siamo passati dal sistema a ripartizione a quello contributivo, e i nuovi pensionati saranno persone che hanno versato poco e per pochi anni, perché di solito hanno cominciato tardi (prima lavoravano in nero). Riceveranno pensioni da fame commisurate a quello che hanno versato, e per ragioni sociali sarà necessario integrare al minimo i loro assegni pensionistici. La fiscalità generale dovrà contribuire.”
    Detto in modo rozzo: fanno lavori che non creano ricchezza. Servono a fare arricchire i soliti noti e quindi versano molto poco di contributi. Ergo, la loro pensione sarà bassissima. Qualcuno dovrà versare la differenza: gli italiani con le tasse.
    Ovviamente, una soluzione c’è, e non è nemmeno complicata. Ma danneggerebbe pochi ricchi, quelli che detengono il potere politico e mediatico: far lavorare i giovani disoccupati italiani, un esercito che se messo in moto garantirebbe il futuro pensionistico per molti anni, anche perché farebbero lavori più di qualità rispetto a quelli degli immigrati che non generano ricchezza. Abbastanza da garantire una transizione dolce verso la rivoluzione robotica che renderà obsoleti moltissimi lavori.
    Perché devono spiegarci una cosa: se fosse vero che mancano giovani, non ci sarebbero giovani disoccupati. Il problema demografico è, semmai, un problema che si porrà tra una ventina di anni, quando non sarà più un problema per la pervasività della robotizzazione dell’economia.
    Demografo: ?Immigrati bomba demografica e non ci pagheranno pensioni? ? LEGGI | VoxNews

    MILANO, PROFUGHI ‘OSSERVANO’ ALUNNE E PROF A USCITA SCUOLA
    Richiedenti asilo molesti a Nova Milanese. E dediti all’accattonaggio invece che ai lavori pubblici che fingono di fare.
    La denuncia arriva dal consigliere novese Andrea Romano, che durante l’ultimo consiglio comunale del 7 febbraio non solo ha descritto i 14 fancazzisti ospitati in via Piave come dei nullafacenti, ma ha anche puntato il dito contro l’Amministrazione Longoni, colpevole di «non aver monitorato con sufficiente attenzione le attività dei richiedenti asilo».
    “Se integrazione vuol dire passare mezza giornata davanti ai super market a fare accattonaggio – ha tuonato Romano – , vuol dire che si sta sbagliando da qualche parte. E questi sono dati oggettivi, visti con i miei occhi e segnalati dai cittadini. Mi chiedo come l’amministrazione stia monitorando quello che queste persone fanno o non fanno durante il giorno”.
    “Io stesso – ha dichiarato velenoso il consigliere – dalle finestre della scuola in cui lavoro (la Giovanni XXIII di via Biondi, ndr) li ho visti lanciare sguardi “particolari” all’indirizzo delle professoresse che uscivano dall’istituto. È successo qualche giorno fa mentre erano intenti a raccogliere qualche cartaccia dal giardino scolastico. Aggiungo che erano in 5 seguiti da due operai comunali e che ci hanno impiegato circa due ore! Uno spreco di soldi per l’Amministrazione”.
    Milano, profughi ?osservano? alunne e prof a uscita scuola | VoxNews

    GOVERNO, TIROCINI RISERVATI A IMMIGRATI: 6.000 EURO A TESTA, ITALIANI ESCLUSI
    E’ stato pubblicato nel mese di gennaio 2017, l’avviso dell’Agenzia nazionale per il lavoro Anpal, di concerto con il Ministero del Lavoro sull’erogazione di contributi per tirocini formativi destinati a cittadini extracomunitari nell’ambito del Programma mobilità internazionale del lavoro, finalizzati all’inserimento lavorativo.
    L’avviso prevede contributi agli enti promotori abilitati all’attivazione di tirocini formativi individuali di una durata compresa tra un minimo di 3 e un massimo di 6 mesi che dovranno essere realizzati entro il 30 settembre 2018. Il contributo totale massimo erogabile è di 6.000 euro per ciascun tirocinio suddivisi in rimborsi della indennità mensile effettivamente corrisposta al tirocinante, fino ad un massimo lordo mensile di € 500,00 e complessivo di € 3.000, nonché ulteriori contributi a rimborso delle spese sostenute dall’ente formativo, di € 3.000,00 . Le risorse complessivamente stanziate ammontano a 400mila euro che potranno essere integrate ulteriormente da ANPAL.
    DESTINATARI DEI TIROCINI – I destinatari dei percorsi di tirocinio sono cittadini stranieri.
    Governo, Tirocini riservati a immigrati: 6.000 euro a testa, Italiani esclusi | VoxNews



    MAGISTRATO CONDANNA CONTRIBUENTI ITALIANI A RISARCIRE IMMIGRATI
    Le varie magistrature non applicano le leggi, le inventano. E se a Firenze il tribunale dei minori già noto per lo scandalo Forteto dà due bimbi ai gay, quello di Bari aggredisce la società da un altro lato, quello dell’immigrazione.
    Il Tribunale civile di Bari ha condannato i contribuenti italiani ad un immigrato che aveva fatto ricorso attraverso la Cgil (ricordatevi, la CGIL) le tasse pagate dal 2012 al 2015 per ottenere il permesso di soggiorno e per il successivo rinnovo, pari a 440 euro più spese legali. Perché gli italiani devono pagare per rinnovare la patente, gli immigrati no per stare in Italia.
    La tassa, di importo variabile fra 80 e 200 euro, era stata introdotta con decreto legge nel 2011. Il patronato Inca Cgil e la Cgil Nazionale, ritenendola “ingiusta, sproporzionata ed in aperta contraddizione con le finalità di integrazione e di accesso ai diritti previsti dalle norme comunitarie”, avevano presentato ricorso alla Corte di Giustizia europea, che nel settembre 2015 aveva stabilito che la tassa era illegittima. Nell’ottobre scorso anche il Consiglio di Stato ha definitivamente stabilito l’annullamento della tassa che oggi non è più richiesta. La sentenza del tribunale di bari è tra le prime in Italia.
    Quindi un gruppuscolo di giudici Ue e nostrani si arroga il diritto – complici gli ex sindacalisti della CGIL – di decidere quali leggi sono o meno giuste.
    Uno dei primi passi di un governo populista sarà quello di rivoltare la magistratura come un calzino. E, ovviamente, uscire dalla UE. Per la CGIL, invece, basterà fare pagare le tasse ai suoi patronati.
    Magistrato condanna contribuenti italiani a risarcire immigrati | VoxNews

    UE MINACCIA: “CHI NON ACCOGLIE IMMIGRATI SARÀ PUNITO”
    “Se gli Stati membri non aumenteranno presto i rispettivi ricollocamenti, la Commissione non esiterà ad avvalersi dei poteri ad essa conferiti dai trattati nei confronti di chi non avrà rispettato gli obblighi derivanti dalle decisioni del Consiglio”.
    E’ la minaccia – ridicola – della Commissione Ue agli Stati membri, che essendo membri sono sovrani, aprendo così la possibilità a ‘future’ procedure di infrazione.
    Sono minacce prive di valore, cosa fanno, mandano i carri armati a Budapest?
    Bruxelles avverte inoltre che “l’obbligo giuridico di ricollocare le persone ammissibili non decadrà dopo il mese di settembre”. Tra le azioni per rendere più efficaci le procedure di rimpatrio la Commissione raccomanda poi di “impedire la fuga trattenendo i migranti che lasciano intendere di non voler ottemperare alla decisione di rimpatrio che li riguarda, per esempio rifiutandosi di collaborare nel processo di identificazione o opponendosi in modo violento o fraudolento ad un’operazione di rimpatrio”.
    Per quale bizzarro motivo, un paese come l’Ungheria dovrebbe prendersi i fancazzisti che, ad esempio, il governo abusivo va a raccattare in Libia non è dato sapere. O meglio, si sa: africanizzare tutta Europa.
    UE minaccia: ?Chi non accoglie immigrati sarà punito? | VoxNews

    Ungheria, sì a detenzione per i richiedenti asilo. Orban: “Siamo sotto assedio”
    di F. Q.
    Tutti i richiedenti asilo entrati in Ungheria saranno detenuti al confine fino alla decisione definitiva sulle loro domande. Lo prevede una legge approvata dal Parlamento di Budapest. Secondo la nuova norma, i richiedenti asilo potranno solo presentare domanda “in zone di transito” lungo i confini con la Serbia e la Croazia, dove dovranno attendere all’interno di “centri abilitati” l’esito della procedura. “Siamo sotto assedio” e l’attuale tregua dei flussi migratori è solo temporanea, ha detto il premier Viktor Orban, parlando alla cerimonia di giuramento di un gruppo di guardia frontiere.
    Il provvedimento, abrogato nel 2013 per le pressioni dell’Unione Europea e dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, è stato approvato con 138 voti a favore, 6 contrari e 22 astenuti.
    Il governo aveva annunciato il ripristino della misura il 10 febbraio. “La libertà di movimento di queste persone sarà revocata – spiegava il vicepremier Janos Lazar in conferenza stampa – costoro dovranno restare in un solo luogo appositamente scelto per loro. Questo luogo sarà il confine dello Stato, dove verranno sistemati container capaci di ospitare 200-300 persone. I migranti dovranno aspettare lì la risposta alla loro domanda di asilo”.
    La nuova norma “viola gli impegni dell’Ungheria nel rispetto del diritto internazionale e le norme dell’Unione europea”, ha dichiarato la portavoce dell’Unhcr, Cécile Pouilly, ribadendo che questa misura “avrà terribili effetti psicologici e fisici su donne, bambini e uomini che già fuggono da grandi sofferenze”.
    Ungheria, sì a detenzione per i richiedenti asilo. Orban: "Siamo sotto assedio" - Il Fatto Quotidiano

    "Cani e bastoni per terrorizzare gli immigrati". L'Ungheria usa i container
    Il parlamento ungherese approva la detenzione per i richiedenti asilo. Insorgono le ong: "Condizioni disumane". Ma Orban: "Siamo sotto assedio"
    Sergio Rame
    Il parlamento ungherese ha approvato la legge che rende possibile la detenzione in centri di tutti i richiedenti asilo fino a quando non sarà espletata la loro richiesta.
    Gli immigrati potranno solo presentare domanda "in zone di transito" lungo i confini dove dovranno attendere all'interno di centri abilitati l'esito della procedura. Le ong ungheresi e internazionali già dipingono la misura come "disumana e contraria alla legislazione del Paese" e accusano la polizia locale di "maltrattare" gli extracomunitari.
    La nuova legge è stata approvata con la maggioranza assoluta di cui gode il governo del nazionalista Viktor Orbán. La cosiddetta "zona di transito" è situata alla frontiera con la Serbia: si tratta di container dove i profughi possono presentare domanda e attendere la risposta. In caso di rifiuto dovranno tornare in Serbia. La norma entra in vigore solo quando il Paese si trova in stato di allerta per un'immigrazione di massa. E Budapest l'ha decretato dalla fine del 2015. Al momento, secondo le stime di alcune ong, nel Paese vi sono 400 richiedenti asilo ma il governo ha prorogato fino a settembre lo stato di emergenza migratoria. L'Ungheria permette che 25 persone al giorno presentino la propria domanda di asilo nelle zone di transito.
    Alcune ong avevano chiesto ieri in un comunicato congiunto che i deputati non approvassero la legge perché, a loro dire, "la proposta è contraria agli obblighi internazionali dell'Ungheria". Amnesty International e il comitato Helsinki, tra gli altri, hanno ribadito che la legge nega la protezione dei minori tra i 14 e i 18 anni. Secondo l'ong Migszol, come riporta la Stampa, "la polizia usa bastoni" contro gli immigrati e "sguinzaglia i cani" per spaventarli. "Sono stato colpito alla testa dalla polizia ungherese in territorio serbo - ha raccontato un profugo a Medi senza frontiere - non avevamo neppure passato la frontiera".
    Il premier, contrario all'immigrazione e alle politiche dell'Ue in questo senso, ha replicato che "le frontiere ungheresi sono sotto assedio" e che la diminuzione del numero di rifugiati che arrivano sui confini magiari "è solo temporanea". Per Orban "l'emigrazione è solo un cavallo di Troia del terrorismo" e ha avvertito che al momento "centinaia di migliaia di persone stanno pianificando di partire alla volta dell'Europa". Il governo ha anche annunciato la scorsa settimana di aver iniziato i lavori per la costruzione di una nuova recinzione alla frontiera con la Serbia dopo quella innalzata a settembre 2015.
    "Cani e bastoni per terrorizzare gli immigrati". L'Ungheria usa i container - IlGiornale.it

    ONU: “USARE IMMIGRATI PER DISTRUGGERE NAZIONI INDIPENDENTI”
    Ci sono un paio di cose scorrette, come il richiamo all’impoverimento di Africa e America Latina come fattore di emigrazione, cosa non vera, perché in realtà da noi non arrivano i ‘poveri di quei paesi’, ma giovani maschi benestanti che possono pagarsi il costoso viaggio. Per il resto – a parte il noto fake di Repubblica sulla bimba messicana – è un ottimo video, soprattutto nell’individuare le organizzazioni sovranazionali come entità incaricate di destrutturare le nazioni attraverso l’immigrazione:
    http://www.la7.it/82655c54-d6e1-4ad3-86ac-201fb7b788a6
    E secondo l’ONU, nel 2050, un terzo della popolazione italiana dovrà essere composta da immigrati. Non una previsione, ma un vero e proprio progetto criminale.
    E’ tutto scritto nero su bianco in un libricino: «Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?», l’immigrazione come sostituzione etnica della popolazione italiana ed europea.
    E’ stato redatto dal Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu.
    Secondo l’ONU, l’Italia avrebbe la “necessità” di far entrare tra i 35.088.000 e i 119.684.000 di immigrati per “rimpiazzare” i lavoratori europei.
    L’idea che sottende questo progetto criminale, è che tra 36 anni gli over 65 saranno il 35% della popolazione e il tasso di natalità 1,2 bambini non è sufficiente a rimpiazzare chi esce dal mercato del lavoro.
    Questo è economicamente demenziale. Un dato su tutti: se oggi avessimo la metà dei giovani, avremmo il 100% dell’occupazione giovanile. Ergo: se tra 36 anni ne avremo meno, non sarà un problema occupazionale, ma questo i pro-immigrazione non lo dicono. Per loro, la disoccupazione giovanile in Italia non esiste.
    Si potrebbe poi pensare, se proprio si ritiene imprescindibile una più alta natalità (poi spiegheremo un altro motivo perché non lo è), a sostenerla con politiche a favore delle famiglie per supportare chi vuole far figli. Ma le Nazioni Unite, invece, programmano il nostro genocidio etnico: “sostituire” ai lavoratori italiani, francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli quelli provenienti dal Terzo Mondo.
    Come se, tra l’altro, sostituire lavoratori europei con QI medio di 105 con africani che non arrivano a 75 fosse possibile, senza degradare tutto il tessuto economico: una sorta di futuro alla Idiocracy.
    Ma un ‘calo demografico’ non sarebbe male. L’Italia è un territorio densamente popolato: Genova docet. Più spazio: case più grandi, più verde, meno traffico, meno inquinamento.
    Ceteris Paribus, nel 2050, secondo il dossier, saremo in 41.197.000, 194mila in più di quanti eravamo 64 anni fa.
    Le Nazioni Unite – organo criminale massonico – vogliono «rimpiazzare» (come scritto senza nasconderlo nel titolo del dossier) l’Europa e l’Occidente con una massiccia iniezione di immigrati da Asia, Africa e Oceania. Un crogiolo indistinto e informe di razze, culture, religioni che si trasformerà in un campo di battaglia per la sopravvivenza.
    Il tutto, condito con la scusa che ‘sono risorse’ e ‘servono al mercato del lavoro’, a ‘pagare le pensioni’.
    Puttanate. Tra pochi anni, e qui veniamo al secondo motivo per il quale anche con un calo demografico il mercato del lavoro non necessiterà di alcun immigrato, vivremo e stiamo già vivendo una ‘rivoluzione robotica’. Auto e camion che si guidano da soli faranno sparire intere categorie di lavoratori. I robots inonderanno il mercato del lavoro, tanto che, a stento, ci sarà possibilità di occupare una popolazione in calo demografico.
    La crescita demografica in sé non è sinonimo di ricchezza, altrimenti l’Africa non sarebbe l’Africa. Dipende, tutto, dalla ‘qualità’ della popolazione.
    E questo solo ragionando in termini ‘materialisti’. Perché, anche ‘convenisse’, un futuro senza identità, senza sapere chi sei, non vale la pena di essere vissuto.
    E’ il tempo della resistenza. Anche violenta.
    Onu: ?Usare immigrati per distruggere nazioni indipendenti? ? VIDEO | VoxNews

    IL BRONZO DI RIACE HA FATTO SPARIRE 1 MILIONE DI EURO
    Nuovo scandalo sul ‘bronzo di Riace’, grande amico di Boldrini e Bergoglio. Dopo l’audio choc dell’intercettazione nella quale concordava appalti, ecco sul capo del sindaco di Riace, noto nel mondo per avere trasformato la sua cittadina in un avamposto africano in Italia, l’accusa della commissione di funzionari della Prefettura di Reggio Calabria, inviata a Riace per indagare sul locale progetto SPRAR.
    I tre ispettori denunciano anomalie nell’affidamento diretto, da parte del sindaco Lucano, a specifici enti gestori senza aver mai indetto una gara pubblica alla quale avrebbero potuto partecipare anche altri oltre ad associazioni e cooperative amiche scelte de imperio dal primo cittadino. Con oltre 2 milioni di euro annui da gestire per l’accoglienza dei fancazzisti, utilizzati in modo opaco.
    Se si pensa che almeno un terzo dei 150 richiedenti asilo risulta essere illegalmente ospite in termini di durata massima di permanenza (due anni anziché 6 mesi), già si può conteggiare uno spreco pari a oltre 600 mila euro annui. Superano abbondantemente i 500 mila euro, poi, le spese senza «pezze d’appoggio», o con giustificazioni poco chiare o raddoppiate. Fra queste, i 12 mila euro per i 9 mila litri di carburante per auto che avrebbero dovuto assicurare la percorrenza di oltre 200 mila chilometri annui ad un automezzo che, in oltre dieci anni di vita, ne ha percorsi, in totale, solo 188 mila. Nessuna giustificazione anche per i 40 mila euro di parcelle per legali ed interpreti. Poco chiare le spese per il fitto di abitazioni (classificate A/3) in uso agli immigrati, di cui mancano attestazioni di agibilità e abitabilità, di proprietà di parenti dei responsabili degli enti gestori lo Sprar: oltre 200 mila euro annui.
    Senza dimenticare che altri 600 mila euro sono spesi annualmente per stipendiare 70 operatori, non sempre e non tutti con le carte in regola. Per esempio, quell’assistente sanitario munito semplicemente di un diploma di agrotecnico. O, addirittura, quel direttore generale di alcuni fra gli enti gestori che, essendone anche presidente, riveste il doppio ruolo di datore di lavoro e dipendente di se stesso, con tanto di doppia firma sui documenti ufficiali. Senza tener conto, per rafforzare il dubbio, ove mai fosse necessario, che lo stesso era stato dipendente comunale con la mansione di «manutentore della rete idrica e fognaria» del paese.
    Come ebbe a dire Buzzi, l’immigrazione è un business che rende più della droga. E le cosche del PD-NCD-Vaticano stanno speculando in modo più che osceno accaparrandosi appalti e marchette a non finire: tutto a spese dei contribuenti facendo sparire milioni di euro sia in modo legale – perché già accogliere fancazzisti africani è uno spreco seppure legale – e illegale attraverso false fatturazioni e assunzioni di amici degli amici o membri di partito.
    Il bronzo di Riace ha fatto sparire 1 milione di euro | VoxNews

    Se il Vangelo non è vero
    Il gesuita padre Sosa Abascal dichiara che l’Occidente deve cedere all’islam in nome dei valori cristiani
    In nome di chi parla padre Sosa Abascal? Il capo dei gesuiti ha recentemente affermato che “la parola è relativa”, riferendosi a quanto detto da Cristo nel Vangelo: gli evangelisti chissà cos’hanno sentito, gli evangelisti chissà cos’hanno capito…
    Adesso rilascia all’Ansa un’intervista invasionista in cui dichiara che l’Occidente deve cedere all’islam in nome dei valori cristiani. Ma se il Vangelo non è vero, dove accidenti li ha pescati i valori cristiani? Se il Vangelo non è vero, un gesuita è solo un vecchio vestito di nero. Mentre se il Vangelo è vero i gesuiti sono sempre quelli descritti da Pascal: esperti nell’arte del raggiro.
    Chi sono i gesuiti se il Vangelo non è vero - Il Foglio


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    Predefinito Re: Le delizie della società multietnica

    La cucina indiana. Senza multiculturalismo ci saremmo persi queste delizie:
    10 piatti tradizionali indiani - Idee Viaggi

  10. #240
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    Predefinito Re: Rif: Le delizie della società multietnica

    PROFUGO VIOLENTA RAGAZZINA SUL TRENO, L’AVEVA GIÀ FATTO 6 MESI FA
    Sul caso del nigeriano arrestato per la violenza sessuale ai danni di una ragazza di 19 anni di Amelia, aggredita mentre aspettava il treno alla stazione di Attigliano, Terni.
    Si apprende che si tratta non solo di un nigeriano di 38 anni, in Italia con lo status di rifugiato politico, ma che era già stato arrestato nel giugno 2016 per violenza e lesioni commesse ai danni di una donna a bordo di un altro convoglio ferroviario, stavolta in Friuli. Vergognoso. Un profugo recidivo che rimane ‘profugo’. Stato di merda. Governo di farabutti.
    Profugo violenta ragazzina sul treno, l?aveva già fatto 6 mesi fa | VoxNews

    PROFUGHI STUPRATORI, SINDACALISTA CONFERMA: “LAVORATRICI TEMONO DI PERDERE LAVORO SE DENUNCIANO”
    Si spezza il muro di gomma intorno alla vicenda delle violenze sessuali all’interno del centro ‘profughi’ di Bagnoli, Padova. Dopo la nostra denuncia:
    Le giovani dipendenti della cooperative di servizi all’interno dell’ex base di San Siro ieri sera hanno incontrato il sindacato Labor, nessuna vuole parlare ora, tutte temono che il caso possa avere ripercussioni sul loro posto di lavoro, che è prezioso. Elena Cappone, il referente del sindacato che ha raccolto le prime segnalazioni fa sapere che a brevissimo verrà convocata una conferenza stampa. Le ragazze potrebbero presentare una denuncia per molestie sessuali nei confronti dei profughi che si sarebbero più volte presentati nudi agli occhi delle donne cercando un approccio sessuale.
    Oltre a denunciare quanto subito le donne sono determinate a chiedere ulteriori misure di sicurezza al lavoro.
    I rappresentanti delle lavoratrici confermano la loro paura nel denunciare, per timore di perdere il lavoro.
    Intollerabile. Non troviamo termini per descrivere l’orrore di questa situazione. E siamo sorpresi che i cittadini locali non abbiano ancora sgomberato di forza il centro.
    Profughi stupratori, sindacalista conferma: ?Lavoratrici temono di perdere lavoro se denunciano? ? VIDEO CHOC | VoxNews

    CONETTA: DIGOS INDAGA PER SCRITTA CONTRO I FANCAZZISTI AFRICANI
    Mentre entro mercoledì la Prefettura renderà pubblica la nuova gara d’appalto per l’accoglienza diffusa dei fancazzisti africani imposti dal piano di colonizzazione alla provincia di Venezia, la Digos sta indagando su una scritta comparsa a Conetta contro gli ‘ospiti’ dell’ex base militare.
    Il riferimento è all’ex base militare che ospita i 1.063 fancazzisti africani e pakistani. Per gli investigatori della Digos che hanno alzato nuovamente l’attenzione sul paese è stata lasciata da qualcuno della zona.
    Agli ‘investigatori’ della Digos: trovatevi un lavoro vero, tipo arrestare terroristi islamici. Invece di perseguitare i cittadini che protestano contro la colonizzazione in atto. E vergognatevi di indagare chi scrive sui muri.
    CONETTA: DIGOS INDAGA PER SCRITTA CONTRO I FANCAZZISTI AFRICANI ? FOTO | VoxNews



    PROTESTA CHOC DEI PROFUGHI: “VOGLIAMO LA CARTA DI CREDITO”
    Oltre a vitto e alloggio diamo loro anche una carta prepagata per gli stravizi. E succede in tutta Italia, non solo a Camaiore.
    Mesi fa la protesta dei cittadini contro la Misericordia di Camaiore, quando questa decise di fiondarsi nel business e di creare un centro di smistamento per finti profughi.
    Ormai molte associazioni che prima si occupavano di volontariato sono divenute veri e propri centri di interesse, veicoli sui quali alcuni salgono per accaparrare denaro e potere. E’ il caso di Croce Rossa e Misericordia, ormai lanciatissime nel business dei profughi. E della protezione civile in generale, i cui membri sono stati trasformati negli ultimi anni in balie dei fancazzisti/clandestini/profughi.
    Ovviamente questo non va bene alla stragrande maggioranza dei volontari. E allora, accade che se questo malumore emerge, vengano cacciati.
    PROTESTA CHOC DEI PROFUGHI: ?VOGLIAMO LA CARTA DI CREDITO? ? VIDEO | VoxNews

    CARABINIERI ACCUSATI DA IMMIGRATO: ASSOLTI DOPO 9 ANNI DI GOGNA
    Il nigeriano Obanor Lucky Orobosa, oggi quarantenne, residente a Fiesso, aveva raccontato che i due carabinieri che l’avevano fermato per un controllo lungo la Brentana, dopo averlo investito di insulti razzisti, erano arrivati a picchiarlo, fino a spaccargli in faccia la paletta d’ordinanza.
    Purtroppo non era vero. I due militari si sono sempre difesi ribadendo di essere stati loro gli aggrediti, tanto da aver arrestato l’uomo per resistenza a pubblico ufficiale, spiegando che le ferite al volto se le era procurate da solo, dimenandosi e andando a sbattere contro la portiera dell’auto aperta.
    Ora, dopo nove anni è arrivata anche in Appello l’assoluzione (come già in primo grado, nel 2013) per Teodoro Laconca e Carlo Sanna, i due carabinieri della stazione di Dolo, accusati di lesioni, ingiurie con la demenziale aggravante della discriminazione razziale.
    «Finalmente è finita questa situazione per loro pesantissima: la pressione di vivere ingiustamente con una spada di Damocle sulla testa, sapendosi innocenti», commenta l’avvocato Marrone.
    I fatti risalgono al 14 maggio 2008, quando i due militari all’altezza del ristorante “La Posta” sulla Brentana fermano una Ford Fiesta. Stando ai carabinieri, il nigeriano era solo in automobile e avrebbe subito opposto resistenza al controllo, fino a diventare aggressivo; mentre l’extracomunitario ha sostenuto che con lui c’era un connazionale e che, una volta in auto, era stato insultato e malmenato dai militari.
    Secondo le accuse, Sanna lo avrebbe colpito alla faccia con la paletta d’ordinanza, urlandogli “sporco negro”, fino a spezzarla. Quindi nella relazione con la quale lo denunciavano per resistenza avrebbero ricostruito falsamente l’accaduto.
    La paletta, però, con il numero di matricola uscita quella sera dalla caserma di Dolo, è stata ritrovata integra. In primo grado la giudice sara Natto aveva così respinto la richiesta di condanna a 3 anni per Sanna e 2 anni e 6 mesi per Laconca avanzata dal pubblico ministero Giovanni Zorzi, che era ricorso in appello.
    A quattro anni da quell’assoluzione con il comma secondo, è arrivata quella in secondo grado: i giudici della Corte d’appello hanno creduto ai due carabinieri di Dolo. Non hanno aggredito né insultato il nigeriano, che avevano fermato per un controllo.
    Ora arrestate quel nigeriano. E poi: cosa ci fa ancora in Italia?
    Carabinieri accusati da immigrato: assolti dopo 9 anni di gogna | VoxNews

    TRENTO, PROFUGHI PROTESTANO: “VOGLIAMO UN NUOVO MENÙ”
    La protesta partita questa mattina coinvolge un centinaio di richiedenti asilo, tutti fancazzisti africani. Dopo l’arrivo dei loro referenti politici, i dirigenti della provincia che hanno promesso di intervenire, la situazione è tornata alla normalità.
    Gli ospiti della struttura hanno chiuso il cancello con un lucchetto in modo da impedire a chiunque di entrare e di uscire dal centro, anche al personale di servizio.
    I fancazzisti esigono variazione del menù e il trasferimento in “strutture sul territorio”, dove ormai è risaputo per le centinaia di casi, lo spaccio è più semplice.
    Trento, profughi protestano: ?Vogliamo un nuovo menù? ? VIDEO | VoxNews

    DIFENDE COMPAGNO DA INSULTI RAZZISTI E VIENE AGGREDITO? SE LO ERA INVENTATO
    “Non ho sentito nessun insulto razzista”: così l’arbitro della gara tra Villaretto e Mappanese – al termine della quale è stato aggredito il capitano del Villaretto Gianluca Cigna da un avversario e dal padre – ha aggiunto una nuova verità nel referto arbitrale.
    All’inizio è stato detto che Gianluca fosse stato aggredito perché aveva difeso il compagno senegalese Moundiaye Mbaye dagli insulti razzisti ma adesso il giudice sportivo del comitato locale della Figc ha stabilito che in campo nessuno ha insultato il giocatore del Villaretto.
    Eppure Mbaye aveva raccontato: “Quando ho sentito “ma vaf….. negro di merda”, ci sono rimasto davvero molto male — ha spiegato —: quello che proprio non mi è andato giù è che l’arbitro, che ha sentito tutto, non ha fatto nulla. Eppure lui è africano come me: doveva espellere anche chi mi ha insultato, non solo me per il secondo fallo che ho fatto”.
    Il 28enne, infatti, è stato l’unico giocatore espulso dall’arbitro ed è stato squalificato per due gare. Nel frattempo Cigna è stato operato per due volte per una frattura orbitale superiore e ha sporto denuncia alla Digos.
    Prendersi un pugno durante la solita rissa sportiva sarebbe stato banale.
    La bufala razzismo, invece, paga sempre e ti fa finire in prima pagina, soprattutto sul quotidiano principe della disinformazione sportiva come la Gazzetta tra il culo di una moglie di calciatore e quello di una cugina della figli dello zio di un altro.
    Difende compagno da insulti razzisti e viene aggredito? Se lo era inventato | VoxNews

    ADOTTANO UN PROFUGO, LUI STUPRA FIGLIO DI 7 ANNI DELLA COPPIA
    Un’altra storia di integrazione. Un’altra storia di accoglienza profughi. Questa volta arriva dall’Inghilterra, dove una famiglia aveva aderito al circuito di accoglienza dei richiedenti asilo detti ‘minori non accompagnati’, adottando un ‘profugo’ albanese di 11 anni (presunti), loro che ne avevano già uno di sette.
    Un giorno, la mamma si è accorta che il suo bambino aveva delle lacerazioni al sederino. Era stato il loro nuovo ‘figlio’, che passava il tempo a stuprare il ‘fratellino’ inglese.
    Gli esami del DNA non hanno lasciato dubbi, inutile che vi spieghiamo in che modo. Il profugo dice di avere ‘solo’ penetrato il bambino con un dito, e che le tracce di sperma sono dovute a precedente masturbazione. Insomma, uno schifo.
    Adottano un profugo, lui stupra figlio di 7 anni della coppia | VoxNews

    MILANO: ECCO I RISTORANTI CHE ASSUMONO PROFUGHI AL POSTO DI GIOVANI ITALIANI
    Daouda è partito dal suo Paese, la Costa d’Avorio, che era ancora 14enne. Quattordicenne come il famoso Minala. E nel marzo 2015 è arrivato a Vibo Valentia. Dalla Costa d’Avorio, dove non ci sono né guerre né persecuzioni.
    Ma non importa. Da lì è cominciato un tour tra gli hotel per profughi di Bresso, Sondrio e Milano. Tutto a spese degli italiani. Fino ad arrivare a maggio scorso nella villa confiscata a un boss di Trezzano sul Naviglio, dove l’associazione Villa Amantea ha messo in piedi uno dei centri aderenti al piano di colonizzazione africana detto ‘Sprar’: in questo caso per i famigerati minori stranieri non accompagnati, che rimangono minori fino ai 40 anni perché i contribuenti ti pagano il doppio.
    Scrive il giornale preferito da Bello FiGO Linkiesta:
    Ma la prima terra d’approdo in Europa, la Calabria, è rimasta un po’ nel suo destino. Sistemato nella sua divisa con il grembiule nero, Daouda oggi è l’ultimo assunto in uno dei ristoranti storici di cucina calabrese di Milano, il Dongiò in zona Porta Romana, conosciuto soprattutto per i suoi primi piatti di pasta fatta in casa.
    Le mani Daouda, la sua dedizione al lavoro, l’abilità in cucina hanno convinto il proprietario del ristorante, Antonio Criscuolo, a sceglierlo dopo una borsa lavoro di sei mesi. Affidandogli proprio la preparazione della pasta fresca, dei dolci e del pane, le specialità del ristorante che quest’anno compie trent’anni. Un ruolo passato di mano in mano nella famiglia Criscuolo, fino ad arrivare a questo ragazzo ivoriano.
    Antonio Criscuolo, che aveva sentito parlare del progetto da un amico, è andato a pranzo nella casa di Trezzano e subito ha notato Daouda. Così ha accettato di ospitarlo nel suo ristorante per un tirocinio. «Dopo una settimana di lavoro, Daouda era già bravo a impastare», racconta Criscuolo. «Non avevamo bisogno di altra forza lavoro. Ma quando si è avvicinato il termine del tirocinio ci siamo accorti che rinunciare a lui sarebbe stato difficile». «E ha imparato subito. Ormai fa anche condimenti per la pasta e gnocchi fatti a mano. Mi ha esautorato. Noi diciamo che il capo ormai è lui», scherza. E i sorrisi in un ristorante a gestione familiare come questo sono importanti. «Mi sono sentito subito accolto», dice Daouda. Antonio l’ha aiutato anche a trovare un appartamento nella periferia di Milano, dove si è sistemato.
    Ma Daouda non è l’unico che attraverso lo Sprar di Villa Amantea si sta avviando al lavoro. Ibrahima, senegalese, non ancora 18enne, sta facendo un tirocinio in un albergo del centro di Milano. Ha chiesto l’asilo, ma la Commissione territoriale glielo ha negato. E ora spera che l’hotel gli faccia un contratto per poter restare in Italia. Jazo, invece, viene dallo Sri Lanka, e sta lavorando un bar-ristorante vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio. «Sta andando molto bene, penso che lo terrò con noi», dice la proprietaria Francesca Bonfilioli.
    Dopo l’esperienza del ristorante Dongiò, ora anche altri ristoratori milanesi si stanno interessando al progetto dell’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo. «Penso che ognuno di noi debba fare qualcosa per cambiare il mondo in cui vive», dice Antonio Criscuolo. «Questa è l’epoca delle migrazioni. Ecco perché ho deciso di aprire le porta del ristorante a Daouda».
    Questi si stanno creando una manodopera a basso costo prima attraverso tirocini gratuiti, poi con assunzioni allegre. Tanto i ‘richiedenti asilo’ ricevono vitto e alloggio dai contribuenti. Gli stessi che hanno figli senza lavoro.
    Questa, in caso vogliate portare i vostri complimenti, è la pagina Facebook del ristorante che assume richiedenti asilo ‘minorenni’ al posto di italiani: https://it-it.facebook.com/ristodongio1987/
    Milano: ecco i ristoranti che assumono profughi al posto di giovani italiani | VoxNews

    PRATO, COMUNE OFFUSCA NOME ASSEGNATARI CASE POPOLARI PERCHÉ SONO TUTTI…
    Il comune di Prato ha pubblicato le graduatorie definitive per l’assegnazione degli alloggi popolari.
    Come ormai accade in sempre più Comuni italiani, gli assegnatari non sono individuati per nome e cognome, come è sempre avvenuto, ma unicamente mediante il numero di protocollo con cui hanno presentato la domanda.
    Dal Comune fanno sapere che tale scelta è stata adottata per ragioni di tutela della privacy. In realtà, è per non far vedere che sono (quasi) tutti stranieri.
    Prato, Comune offusca nome assegnatari case popolari perché sono tutti? | VoxNews

    FINANZIAMENTI PUBBLICI PER FARE FILM CHE PARLINO BENE DI IMMIGRATI
    Finanziamenti da 55.000 euro per l’integrazione degli immigrati. Al via “Luci al Sud”. A finanziare il progetto, grazie al bando nazionale Periferia1, gestito da SIAE.
    Fulcro principale dell’intera collaborazione sarà la realizzazione della rassegna “Luci al Sud” che sarà proposta sia a Milazzo che a San Pier Niceto e a Monforte San Giorgio. Nel corso della rassegna saranno proiettati film incentrati sulla tematica dell’accoglienza, dell’immigrazione e delle variegate culture dei paesi di provenienza degli immigrati.
    “L’obiettivo –ha spiegato Giovanni Mangano– è suscitare attraverso l’arte cinematografica l’interesse dei migranti presenti nel comprensorio tirrenico, così da approfondire le questioni legate alla loro integrazione nel territorio. Gli ultimi dati del Ministero evidenziano ad esempio che i figli degli immigrati faticano ad inserirsi nel sistema educativo mostrando, da una parte, esiti scolastici inferiori e, dall’altra, più bassi tassi di scolarizzazione”.
    Finanziamenti pubblici per fare film che parlino bene di immigrati | VoxNews

    CORSI DI BOB SULLA NEVE PER I PROFUGHI
    Ai piedi scarpe da ginnastica, addosso tute da sci. Pagano tutto i contribuenti.
    Loro sono Fadel, Famara, Ibrahim, Mohammed, Lamin, Moctar, Moustapha, Makan, Abubaker, Abdoulaye, richiedenti asilo stanziati a Scopa, piccolo comune in provincia di Vercelli. Tutti provenienti da paesi notoriamente in guerra come il Senegale e la Costa d’Avorio.
    Per sabato contano di essere pronti ai nastri di partenza della Mera’s Cup, la gara di bob amatoriale sull’omonima Alpe in Piemonte.
    Per l’edizione 2017 tra i team iscritti c’è anche “Africa Unite Bob”: un nome scelto per rappresentare al meglio i loro Paesi di provenienza, Mali, Costa d’Avorio, Senegal, Ciad e Gambia.
    La prima tifosa è la maestra Marta Sasso, che si è presa a cuore la situazione dei richiedenti asilo: «Organizzare attività per loro non è semplice: passano le giornate con il telefono in mano. La gara li ha tenuti occupati: sulla neve sono felici come bambini».
    Tanto paghiamo noi. Loro si divertono. E ci prendono, giustamente, per il culo.
    Corsi di Bob sulla neve per i profughi ? FOTO | VoxNews





    PIANO COLONIZZAZIONE: MINNITI VUOLE 200 MILA AFRICANI IN HOTEL
    Gli abusivi al governo raddoppiano. Il Viminale punta su un piano per la colonizzazione diffusa di richiedenti asilo (clandestini) basato su un numero di almeno 200 mila fancazzisti. Attualmente sono 173.854 gli stranieri ospitati a spese dei contribuenti in hotel per profughi e 2.800 i Comuni che sono stati costretti a realizzare il piano di africanizzazione.
    Lo ha riferito il capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, tal Gerarda Pantalone, alla commissione Migranti.
    “Per i piccoli Comuni fino a duemila abitanti – ha spiegato Pantalone – il Piano prevede sei migranti, per le 14 Città metropolitane, 2 ogni mille abitanti e per il resto dei Comuni 3-3,5. L’obiettivo è avere più Comuni coinvolti rispetto agli attuali 2.800. Il Piano – ha aggiunto – non si attua dall’oggi al domani, bisogna crederci e costruirlo con il coinvolgimento ed il rispetto di tutti i territori”.
    Bisogna crederci? Ma vedi di trovarti un lavoro, magari in Africa. Siamo governati da non eletti che portano avanti un piano di colonizzazione.
    I costi: 200.000 x 35 sono 7 milioni di euro al giorno. Ovvero 2 miliardi e 555 milioni di euro in un anno. Un costo enorme, risorse sottratte a pensionati, poveri e natalità. Il governo abusivo va cacciato in Africa.
    PIANO COLONIZZAZIONE: MINNITI VUOLE 200 MILA AFRICANI IN HOTEL | VoxNews

    BRIGITTE BARDOT SI SCHIERA: “NON VOGLIO UNA FRANCIA ISLAMICA”
    Brigitte Bardot torna a parlare contro l’islamizzazione della sua terra. E lo fa in un’intervista per l’uscita, a febbraio, del suo libro “Répliques et Piques”, una raccolta di suoi aforismi.
    “Non li posso più di vedere, gli islamisti. Praticamente ovunque in Francia vedo burqa, è inammissibile. Che vivano come vogliano nei loro paesi d’origine ma qui non pretendano di imporre i loro costumi, le loro usanze e discriminazioni d’altre epoche: la Francia non è questo“, afferma senza mezzi termini l’ex modella e cantante. Che poco dopo aggiunge: “Non mi sono battuta contro l’Algeria francese per poi accettare una Francia algerina. Io non metto bocca sulla cultura, l’identità ed i costumi degli altri. Che allo stesso modo non si tocchino i miei”.
    Ottantatré anni, ritiratasi dal mondo del cinema negli anni Settanta, Brigitte Bardot non è certo nuova ad uscite simili. Oltre ad essere molto attiva nella tutela dei diritti degli animali fin dagli anni Sessanta, infatti, “B.B.” già nel 2003 era stata fortemente contestata per alcune frasi giudicate offensive nei confronti dell’Islam contenute nel libro “Un grido nel silenzio” e connesse alla pratica musulmana dell’uccisione rituale degli animali tramite sgozzamento.
    Nel 2001, del resto, era stata condannata a pagare una multa di 4mila euro per istigazione alla violenza ed all’odio razziale per le parole contenute in un altro suo libro “Le carré de Pluton”, in cui, attraverso “Una lettera aperta alla mia Francia perduta“, aveva preso di mira l’immigrazione islamica e la forte presenza di moschee in Francia.
    Multa salata anche nel 2004 e nel 2008, quando rischia anche il carcere, per le stesse ragioni: la ferma opposizione all’“islamizzazione della Francia”. Ecco perché Brigitte Bardot viene da molti considerata vicina al Fronte Nazionale di Marine Le Pen, alla quale riserva elogi anche nell’ultima intervista: “mi piace molto e da molto tempo“.
    L’Unione Europea? “Dobbiamo uscire. Bruxellex rompe le palle”, ha dichiarato l’attrice, che sulle carenze di questa nuova Francia ha le idee molto chiare: “Sono stata cresciuta nei valori dell’onore, del patriottismo, dell’amore e del rispetto per il mio paese. Quando vedo quello che è diventato, mi dispero. Quando constato quello che hanno fatto di un paese in cui la ricchezza intellettuale, la qualità del linguaggio, della scrittura, il primato nell’architettura, nella moda, nell’eleganza erano riconosciuti nel mondo intero, mi deprimo”. Di chi è la colpa? “Della sinistra, che odia tutto ciò che è lussuoso, elegante, tutto ciò che è un po’ fuori dall’ordinario“, risponde senza mezzi termini Brigitte Bardot.
    Brigitte Bardot si schiera: ?Non voglio una Francia Islamica? | VoxNews

    «Altro che terrorismo, è una invasione islamica» Parla una ex jihadista: c'è un piano di conquista
    di Benedetta Frigerio
    E’ passata dal volersi uccidere nel nome di dio al voler dare la vita agli uomini in Suo nome, fino a rischiare la propria pelle per le rivelazioni circa la strategia della Jihad a cui apparteneva. L’ex musulmana Isik Abla, prima residente in Turchia e poi scappata in America dal secondo marito, violento come il primo, ha mostrato al Christian Post il piano con cui gli islamisti pensano di conquistare l’Occidente. Alma ha così messo in chiaro che le preoccupazioni sull’immigrazione non sono da minimizzare, spiegando che non si può ridurre il problema agli attentati in Occidente come si trattasse di un'azione circoscrivibile a certe schegge impazzite. Infatti, insieme alla violenza manifesta, esiste un'operazione più subdola e pericolosa: “Esiste un’educazione alla Jihad – ha spiegato Abla - c’è una popolazione della Jihad, un sistema mediatico della Jihad e un sistema economico della Jihad”.
    E' un dato, ha continuato la donna, che “ci sono diversi tipi di jihad integrati al mondo occidentale di oggi”. E se “quando ero una musulmana fanatica, credevo nella Jihad fisica, perché “primariamente e soprattutto se sei un vero musulmano e se studi il Corano devi credere che la jihad fisica sia necessaria perché non c’è nulla come uccidere, dice il Corano”, d’altra parte però la Jihad non è solo questo.
    Infatti, “io facevo parte di una Jihad diversa. Era una Jihad educativa che vivevo attraverso il mio primo marito musulmano perché la sua famiglia supportava la Jihad”. Questa guerra santa avviene tramite “il pagamento delle lezioni agli studenti per inviarli nelle università più rinomate e prestigiose del mondo occidentale. Pagano l’educazione ad Harvard, la pagano a Princeton, a Yale. Noi elargivamo soldi a questo tipo di educazione jihadista, affinché le persone potessero raggiungere le più alte cariche di potere per governare quello che deve avvenire in Occidente e per islamizzare il mondo occidentale. Questo è un tipo di islam ideologico a cui io appartenevo”.
    A 12 anni, conclusi gli studi sul Corano, Abla sognava già di morire martire per Allah e di diventare così un’eroina, perché “questa è l’ideologia che l’islam inculca in ogni singolo musulmano”. La donna, fuggita negli Stati Uniti, trovò un lavoro dove aveva come capo un fervente cristiano che le parlava sempre di Gesù. La donna era seriamente colpita dalla gioia e dalla serenità di quell’uomo, anche se poi, disperata e sola, pensò comunque di uccidersi: “Ma quando stavo per suicidarmi Gesù Cristo mi si mostrò in un modo miracoloso che ha completamente cambiato la mia vita”.
    Ora la missione di Abla è anche quella di “minare le fondamenta della presentazione dell’islam come pacifico, perché è un inganno terribile. Non capisco come il mondo occidentale non riesca a capirlo. Direi che è ingenuo, ma penso che sia idiota non comprendere che l’islam non ha nulla a che fare con la pace”. Anche se spesso l’apparenza può ingannare: “Ero una di loro. Apparivo moderna, questa è la parte più preoccupante dell’islam di oggi, che i suoi individui possono apparire molto moderni. Possono apparire molto occidentali, come me. Ma se mi avessero detto di uccidere nel nome di Allah mi sarei messa in prima linea”.
    Parla una ex jihadista: c'è un piano di conquista

    ERDOGAN AI TURCHI IN EUROPA: “FATE CINQUE FIGLI, E L’EUROPA È NOSTRA”
    Nuova dichiarazione choc di Erdogan, che è una vera e propria dichiarazione di guerra. Demografica. Che poi è la guerra del futuro. E del presente.
    “Da qui faccio un appello ai miei fratelli in Europa. Vivete in quartieri migliori. Comprate le auto migliori. Vivete nelle case migliori. Non fate tre figli, ma cinque, perché voi siete il futuro dell’Europa”.
    Lo ha detto, durante un comizio, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in quello che è un vero e proprio programma di islamizzazione.
    La risposta, immediata, dovrebbe essere il blocco totale dell’immigrazione islamica e l’inizio di un rimpatrio, prima che la guerra arrivi ad un punto di non ritorno, e di sostituzione etnica.
    Erdogan ai turchi in Europa: ?Fate cinque figli, e l?Europa è nostra? | VoxNews

    PRETE A LETTO CON MAROCCHINO CHE OSPITAVA, DIFFUSO FILMINO
    Tre anni e mezzo di reclusione: tanto vale per il collegio del tribunale di Vicenza il ricatto a luci rosse ai danni di un sacerdote messo in atto da Radouane El Mohamadi, marocchino di 44 anni, e dalla compagna Narcisa Maria Enache, romena di 26 di professione prostituta. Erano stati entrambi arrestati a settembre dalla polizia per estorsione in concorso. Martedì per loro è arrivata la condanna.
    Per l’accusa sarebbe stata la donna a filmare il rapporto omosessuale tra il marocchino suo convivente e il prete vicentino, e quel video lo avevano usato per estorcergli 15mila euro. «Se non paghi diffondiamo il video del rapporto omosessuale e ti roviniamo», era il tenore delle minacce al 50enne religioso che si era poi rivolto alla questura.
    Poi vi chiedete perché certi preti, a partire dal loro capo, sono a favore dell’accoglienza.
    Prete a letto con Marocchino che ospitava, diffuso filmino | VoxNews


 

 
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