Colle Val d'Elsa, islamici vietano a due ragazze italiane di salire sul bus
La scorsa settimana le due ragazze hanno segnalato l’accaduto alla Tiemme, la società che gestisce il trasporto locale. Dopo diversi insulti e un accenno di diverbio le due giovani si sono convinte a desistere e a prendere il bus successivo
Mario Valenza
"Voi su questo bus non salite". Con queste parole alcuni islamici averbbero vietato a due ragazze di Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, di salire su un bus comunale.
Motivo? Le donne non dovrebbero prendere i mezzi pubblici in presenza di uomini, se non accompagnate. L’episodio, come racconta Imola Oggi, ha scatenato una bufera sul piccolo centro toscano. La scorsa settimana le due ragazze hanno segnalato l’accaduto alla Tiemme, la società che gestisce il trasporto locale. Dopo diversi insulti e un accenno di diverbio le due giovani si sono convinte a desistere e a prendere il bus successivo. Dopo la segnalazione la Tiemme ha inviato un massiccio numero di controllori sulle sue vetture, accompagnati dagli uomini della Polizia Municipale.
Oltre a numerose multe per mancanza di biglietti, i controllori hanno individuato un uomo sprovvisto di documenti. Accompagnato in commissariato l’uomo avrebbe poi ammesso di essere originario del Ciad e di essere giunto in Italia clandestinamente due giorni fa.
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Francia, rivolta dei sindaci: "Basta menu ad hoc a scuola, maiale anche per gli islamici"
Ivan Francese
In Francia da qualche settimane impazza il dibattito, ormai esploso a livello nazionale, sul "menu unico" a scuola anche per gli studenti di fede ebraica o musulmana, che per la loro religione non possono consumare determinati alimenti. Da tempo, ormai, sono previsti menù ad hoc senza pietanze a base di maiale.
Recentemente, però, sempre più sindaci di destra hanno abolito questa differenziazione, introducendo ordinanze che impongono lo stesso cibo per tutti. Il Giornale aveva già segnalato il fenomeno alcuni mesi fa, ma con il passare delle settimane la tendenza si è espansa, arrivando a coinvolgere anche città di medie dimensioni (come la borgognona Chalon-sur-Saône, di 45mila abitanti).
La scelta dei sindaci, inutile dirlo, ha sollevato e continua a sollevare polemiche: la sinistra accusa i sindaci di discriminare gli studenti di religioni diverse. Il premier Manuel Valls ha attaccato, su questo tema, anche l'ex presidente Nicolas Sarkozy, che invece si era detto favorevole all'opzione del menu unico: "Quand'è che Sarko smetterà di inseguire l'estrema destra?", ha chiesto ironico il primo ministro.
Tuttavia Sarkozy, che oggi invita le famiglie che richiedono pasti speciali a "mandare i propri figli nelle scuole confessionali", nel 2003, quando era ministro dell'Interno sembrava pensarla ben diversamente, a proposito della legge che vieta il velo nei luoghi pubblici: "Una legge che esclude dalla scuola le ragazze, perché coerenti con la loro religione, le spingerà inevitabilmente nelle scuole confessionali musulmane, dove il velo non diventerà più una possibilità ma un obbligo", diceva l'ex presidente dodici anni fa.
Il dibattito, intanto, infuria. E tutto a pochi giorni dalle elezioni amministrative.
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A Spirano è stato chiuso un kebab, nel giorno di apertura, perché ha violato il regolamento di "tutela architettonica" del centro storico. La Polizia locale ha notificato il provvedimento al locale in via Manzoni 33. Il sindaco Malanchini: "La norma è chiara, il locale andava chiuso".
Regolamento anti kebab
Prima chiusura a Spirano, caso unico in Italia
La Polizia locale di Spirano ha notificato la chiusura di un locale etnico in centro al paese applicando la norma di “tutela architettonica” che prevede una serie di paletti tra cui la provenienza del cibo proposto ai clienti. Tradotto: niente kebab e fast food. Il provvedimento è arrivato nel giorno dell'inaugurazione del take away, in via Manzoni 33.
Si tratta del primo caso in Italia di applicazione del regolamento studiato per tutelare i locali “tradizionali”. I tentativi di apertura di kebab, negli altri Comuni in cui è stata applicata la norma restrittiva (tra cui anche Bergamo), sono stati stroncati sul nascere. Nel caso di Spirano però la polizia locale non è riuscita a rintracciare il proprietario nel luogo di residenza indicato dalla segnalazione di inizio attività. E' per questo motivo che il regolamento è stato applicato nel giorno di apertura, che per il proprietario si è trasformato nel giorno di chiusura.
“Il locale pubblicizzava chiaramente la vendita di kebab – spiega il sindaco di Spirano Giovanni Malanchini -, noi abbiamo deciso di tutelare l'attività tradizionale vietando quelle etniche così come hanno fatto tanti altri Comuni, non solo della Lega Nord. Mi sconcerta il fatto che, in tutta la fase istruttoria, il proprietario non abbia preso in considerazione i suggerimenti. Forse perché è molto diffusa l'idea di impunità. A Spirano non è così. Mi verrebbe da dire che Spirano non è Italia”.
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Arabo e Corano alle medie, Lega in rivolta in Toscana
A Cascina La Lega attacca l'iniziativa della scuola di ospitare corsi di lingua e cultura araba organizzati da un centro culturale la domenica mattina nei locali scolastici
Ivan Francese
Il centro islamico lancia le lezioni di arabo alla scuola media e la Lega Nord insorge. Nonostante il corso di lingua e cultura araba organizzato la domenica mattina dal "Centro islamico Valdera" in una scuola media di Cascina, in provincia di Pisa, riscuota grande successo tra i componenti della locale comunità musulmana, agli esponenti del Carroccio la proposta proprio non è andata giù.
Parlando con La Nazione, la consigliera comunale della Lega Susanna Ceccardi attacca: "I piccoli parlavano prevalentemente arabo tra loro – osserva – quindi mi chiedo se non fosse stato più opportuno organizzare dei corsi di italiano. È quantomeno bizzarro che si voglia migliorare la conoscenza della lingua madre in un Paese che non la parla. Inoltre, nei libri di testo che mi sono stati mostrati ce ne sono due sul Corano, ma non conoscendo l’arabo non ho potuto capire che cosa vi fosse scritto – aggiunge –. Mi chiedo se sia proprio necessario l’uso del Corano per insegnare l’arabo ai bambini...".
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E' IL MAROCCHINO AMINE AASSOUL L'OMICIDA DEL 27ENNE TERNANO DAVID RAGGI
TERNI - E’ stato il questore di Terni Carmine Belfiore a ricostruire l’assurdo omicidio di David Raggi, il ragazzo ternano di 27 anni ucciso con un colpo di bottiglia rotta al collo davanti al People da un marocchino ubriaco.
Ucciso senza un motivo, tanto che lo stesso questore ha usato i termini “imprevedibilità e assurdità” per parlare di quanto avvenuto.
A finire in manette un cittadino marocchino del 1986, Amine Aassoul, in Italia nonostante fosse stato espulso nel 2007. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il nordafricano ha iniziato a dare in escandescenza, anche a causa dell’alcol ingerito, all’interno del locale, proprio quando il barista si è rifiutato di dargli da bere. A quel punto due poliziotti in borghese hanno tentato di calmarlo anche perché l’uomo si era tagliato ed era coperto di sangue. Tutto sembrava risolto quando il 29enne ha imboccato l’uscita, ma proprio in quel momento ha incrociato David Raggi sulla porta. “Che mi guardi? Che cosa vuoi?”. Pochi attimi e il marocchino ha afferrato una bottiglia rotta sgozzando con un solo colpo David. Il ragazzo è stato soccorso immediatamente dai due agenti e da un medico del 118, amico della vittima, che si trovava con lui nel locale. Tentativi disperati di tenerlo in vita fino all’arrivo dell’ambulanza. Tutto inutile: quando David Raggi è arrivato in ospedale era già morto. Rintracciato nel giro di pochi minuti il suo assassino: era nei giardini della Passeggiata coperto di sangue e a torso nudo. Fermato è stato portato in questura.
Qui è avvenuta la sua identificazione. E’ così emerso che l’uomo era stato espulso dall’Italia nel 2007, dove aveva fatto ritorno nel 2014 sbarcando a bordo di un gommone a Lampedusa. A quel punto aveva raggiunto Terni dove vive la madre, chiedendo asilo politico. La domanda è stata rigettata, ma il marocchino ha presentato ricorso e al momento sta aspettando il pronunciamento del tribunale di Caltanissetta, competente in materia.
Terni intanto è una città sotto choc, dove regnano rabbia e sconcerto. Impensabile morire così perché, come commentano i più, poteva accadere a chiunque.
IO STO CON LO SGOZZATORE - I GIORNALI IGNORANO LA NOTIZIA DEL RAGAZZO DI TERNI UCCISO SENZA MOTIVO DA UN IMMIGRATO IRREGOLARE UBRIACO - MARIO GIORDANO: “IL ‘CORRIERE’ NON HA NEANCHE DATO LA NOTIZIA”
“In prima pagina c’erano le emoticon orientali e il batterio degli ulivi. Ma non la morte insensata di un ragazzo che studiava, lavorava, faceva il volontario in ambulanza, che anche quando ha capito di star morendo ha avuto solo parole buone: ‘vi ho voluto bene’” - Molti giornali hanno relegato la storia in trafiletti di cronaca…
Mario Giordano per “Libero Quotidiano”
Il batterio che uccide gli ulivi, quella sì che è una notizia da prima pagina. Il batterio che uccide i ragazzi di 27 anni mentre passano davanti a un bar, invece, no: quello va relegato nelle pagine interne. Chi se ne frega se David è morto? Facciamone una breve, un trafiletto, al massimo un colonnino. O magari nulla. In fondo era solo un bravo ragazzo, una persona perbene, uno che studiava, lavorava, nel tempo libero faceva il volontario in ambulanza, figlio di operai, gente onesta, che non ha mai rubato neppure uno spillo, uno che anche quando s’è accorto di morire ha avuto solo parole buone: «Vi ho voluto bene».
Ecco: che uno così venga ammazzato per caso, in mezzo a una piazza, da uno straniero, delinquente patentato, che nemmeno doveva stare in Italia, per il nostro sistema dell’informazione non è una notizia. L’importante è evitare che vengano decimate le piante secolari del Salento. Se poi vengono decimati i bravi ragazzi dell’Umbria, pazienza.
Il Corriere della Sera è riuscito nell’impresa di non dare neppure la notizia. Nemmeno un rigo. Nemmeno un pallino, un riquadrino, una foto fuori testo. E pensare che in prima pagina, oltre agli ulivi del Salento, hanno trovato spazio altri fatti importanti come per esempio l’avanzata degli emoticon dall’Oriente al Web. E nelle pagine interne ci sono aperture a nove colonne dedicate a temi di stretta attualità come i souvenir, «oggetti che raccontano l’Italia»; o come il Gaucho, il pantalone che sembra una gonna; o come la «rasatura che toglie il grigiore dal viso di lei».
Tutti meritevoli di una certa attenzione, si capisce. Ma sicuri che meritino più attenzione di David? Per noi, che siamo cresciuti convinti che il Corriere della Sera fosse un po’ come il New York Times è uno choc. Cambiate i manuali di giornalismo, riorganizzate le dispense: un 27enne con la gola tagliata in mezzo a una piazza non è un fatto che merita di essere stampato. E uno straniero che da 8 anni dovrebbe stare fuori dall’Italia e invece circola liberamente e liberamente uccide non è una notizia. Sfogliate pure: una pagina per l’eterno dibattito della sinistra, un’altra per l’eterna riforma della Rai, una ancora per sapere quello che faranno nelle prossime settimane i consiglieri di Renzi, Roberto Perotti e Yoram Gutgeld...
Per carità: di sapere cosa faranno Perotti e Gutgeld siamo davvero curiosi. Ma saremmo stati curiosi anche di sapere quello che David avrebbe potuto fare, se fosse rimasto vivo. Possibile che nessuno si senta toccato dalla sua morte? Possibile che il suo futuro spazzato via sia meno importante del futuro di Perotti e Gutgeld, con tutto il rispetto per i due ? Possibile che nessuno si chieda se era possibile evitare questa tragedia? E possibile che nessuno ritenga questa domanda un filino più rilevante rispetto al pur rilevante destino degli emoticon?
Di tutti i quotidiani nazionali solo tre ieri riportavano il caso di Terni in prima pagina: Libero, Qn e il Messaggero. Gli altri nulla. E dire che su quelle prime pagine abbiamo trovato un sacco di notizie interessanti, oltre agli emoticon: la nuova vita sexy dell’attore Kenneth Branagh, o le liti a sinistra, o l’arte del sonno da Pompei a Kate Moss, o la pastorizia in Sardegna, o l’ennesima intervista a Madonna, o la marijuana legalizzata o ancora le liti a sinistra.
Com’è che non s’è trovato nemmeno un angoletto per David? Repubblica ha trattato la questione come un fatterello di cronaca: un riquadrino a fondo pagina, 108 centimetri quadrati appena, contro i 719 dedicati ai vestiti a pois che tornano di moda o agli 822 dedicati ai gadget antistress da scrivania. Argomenti di cui comprendiamo l’urgenza, si capisce. Ma possibile che la vita di un giovane di 27 anni valga otto volte di meno di una pallina antistress?
Badate bene: non si tratta solo di un errore giornalistico: si tratta di un problema per il Paese. Se i giornali non mettono la notizia in prima pagina, la politica la ignora. Succede sempre così. Ma è possibile ignorare la notizia di un ragazzo perbene ucciso da un marocchino che non doveva neppure stare in Italia? Ed è possibile che non ci si interroghi sul perché questi fatti si ripetono, da Kabobo in giù?
Anche l’altro giorno, fuori dall’ospedale di Udine s’è rischiata la tragedia, più o meno allo stesso modo: quanti morti ci dovranno ancora essere per cominciare a parlarne? Possibile che non si capisca che la sicurezza è un problema vero per il Paese e non soltanto l’ossessione di qualcuno? Possibile che nessuno abbia capito quel che sta succedendo con l’invasione incontrollata di stranieri? Possibile che non si possa intervenire?
E che si tolleri questa norma assurda sul diritto d’asilo che consente a 100mila “fantasmi” di girare indisturbati per le nostre strade? Possibile che non ci si senta in dovere di chiedersi perché lo Stato protegge fino all’ultimo i diritti di un marocchino delinquente e non protegge invece per nulla i diritti di un bravo ragazzo come David? Perché se ne parla nei bar ma non nei palazzi? Perché se ne parla nelle case ma non in Parlamento? Perché se ne discute sul tram ma non in prima pagina? Di che cosa vogliamo che si occupino i politici, oltre che delle liti interne alla sinistra, s’intende? Degli emoticon? Del pantalone Gaucho? O della gonna a pois?
Omicidio David Raggi, vescovo: No sentimenti di vendetta o intolleranza
“Tutta la comunità cittadina e diocesana piange per la morte di David Raggi, un giovane che aveva davanti una vita ricca di promesse. La morte è sempre un mistero, ma quella di David facciamo ancora più fatica a comprenderla, perché un innocente è caduto prematuramente e vittima di violenza inspiegabile”. Parole del vescovo di Terni, padre Giuseppe Piemontese.
Parole pronunciate dopo l’orribile omicidio del 27enne, che nella notte tra giovedì e venerdì 13 marzo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Di fronte al pub dove un nordafricano ubriaco lo ha ucciso colpendolo al collo con un a bottiglia rotta. “Un delitto assurdo e inutile causato più che da cattiveria, dalla superficialità e dall’incoscienza provocate da una mente annebbiata da alcool e forse droga. In questi momenti le parole servono a poco. Nessuno si lasci invadere né alimenti sentimenti di vendetta o intolleranza, che prolungano la catena di violenze e sofferenze e che non servono a lenire il dolore né a ridarci David. Piuttosto ognuno, se è credente, preghi il buon Dio per il conforto dei familiari di David e per la conversione dei violenti. Tutti si adoperino con responsabilità per rendere più vivibile la nostra città, individuando ed eliminando le cause di tanto disagio e di tante sofferenze”.
Omicidio David Raggi, vescovo: No sentimenti di vendetta o intolleranza | Imola Oggi
Eh già, la morte di Raggi è un mistero inspiegabile, il povero assassino era un disagiato, vittima dell'invivibilità causata dai ternani non abbastanza accoglienti....
Questo è il ceffo della testa di cazzo mitriata.
Gli islamici chiedono una sala in parrocchia, il prete si rifiuta
di Marco Aldighieri
PADOVA - L’associazione islamica Psm (partecipazione e spiritualità musulmana) un mese fa aveva chiesto al parroco della parrocchia del San Pio X alla Stanga una sala per sabato 28 febbraio.
I giovani musulmani, gli stessi che sabato tre gennaio avevano messo in scena un volantinaggio pro Maometto in Prato della Valle, volevano organizzare un incontro sul tema "Giovani sfide e visioni del futuro". Ma il prete, don Giuseppe Garbin, ha detto no. Niente spazio per gli islamici.
Gli islamici chiedono una sala in parrocchia, il prete si rifiuta
Salvini denuncia Renzi e Alfano. Favoreggiano i clandestini
PADOVA - "Oggi abbiamo deciso di denunciare Renzi e Alfano per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina raccogliendo le firme dei cittadini per una class action perché il morto di Terni è figlio di Mare Nostrum".
Lo ha dichiarato Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, a margine di un incontro a Campo San Martino, in provincia di Padova. "Il governo attuale e' nemico degli italiani e della sicurezza", ha concluso Salvini.
"Dopo l'ennesima tragedia annunciata, questa volta a Terni - ha argomentato Salvini su Facebook- come Lega abbiamo intenzione di denunciare Renzi e Alfano per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Chi di voi ci sta? Morire a 27 anni sgozzato per strada a Terni - aveva attaccato ieri il leaeder Lega sull'omicidio in Umbria- innocente. Pazzesco. L'assassino è un marocchino, ubriaco e drogato, già espulso. Era ri-sbarcato a Lampedusa, aveva chiesto asilo politico. Ora è in galera. Un altro morto sulla coscienza degli amici di Mare Nostrum. Una preghiera per il povero David e per la sua famiglia. E per l'assassino, niente galera in Italia, troppo comodo. Espulsione immediata a calci in culo nel suo Marocco, dove potrà davvero marcire in una galera adatta a un verme come lui".
Salvini denuncia Renzi e Alfano. Favoreggiano i clandestini - Dazebao News
L'Islam ci massacra ma qui l'emergenza sembra l'islamofobia
Marciamo verso il suicidio: c'è chi non vuole vedere che l'Isis ha programmato di annientarci
Magdi Cristiano Allam
Altro che l'allegoria dello struzzo che affossa la testa sottoterra. La rappresentazione più veritiera di quest'Italia è dell'aspirante suicida, che pur di perseguire una tragica fine, nega e stravolge la realtà dei fatti.
La strage perpetrata dai terroristi islamici a Tunisi, per noi italiani particolarmente traumatizzante per il gran numero di connazionali coinvolti, è l'ennesima conferma che siamo in guerra, una guerra che ci è stata dichiarata.
Ma è anche una guerra che ci ostiniamo a tal punto di ignorare che, a livello di governo, si farnetica su accordi politici tra fazioni islamiche che in realtà si combattono all'ultimo sangue, mentre a livello di chi dovrebbe diffondere informazione corretta, si ideologizza la realtà sostenendo che il problema vero sono gli islamofobi nostrani, quei giornali che parlano male dell'islam.
Ebbene se quest'Italia è votata al suicidio, non solo è da escludere in partenza che potremmo vincere una guerra che comunque subiamo, ma non siamo neppure in grado di rappresentare correttamente la realtà dei fatti. Continuiamo a far finta che il sedicente «Stato islamico» dell'Isis non ci ha già additato come un nemico da combattere, che tutta la costa libica e sempre più pozzi petroliferi sono nelle mani di bande terroristiche islamiche, che l'Italia avrebbe già dovuto intervenire militarmente per salvaguardare la propria sicurezza considerando il rilievo strategico della Libia. Continuiamo a chiamare «foreign fighters», combattenti stranieri, con un'accezione neutra, dei pericolosissimi terroristi islamici tra cui ci sono circa 10mila con cittadinanza europea, che attestano che ormai il nemico è dentro casa nostra. Continuiamo a chiamare «lupi solitari», con una connotazione riduttiva, la realtà vincente di una struttura multi-tentacolare di micro-cellule - come quelle che hanno perpetrato le stragi di Tunisi, Parigi e Copenaghen - che proprio perché sono formate da pochissimi elementi e sono del tutto autonome sul piano organizzativo, risulta impossibile prevenire gli attentati e difficile reprimere la piovra dai mille tentacoli. Continuiamo a contrastare questo terrorismo islamico, che è ormai autoctono ed endogeno, con risorse umane valide professionalmente ma culturalmente inadeguate, perché non si è ancora compreso che la vera arma non sono le bombe, i kalashnikov e le cinture esplosive, ma il lavaggio di cervello che, all'interno delle moschee e dei siti che propagandano la guerra santa islamica, trasforma le persone in bombe umane la cui massima aspirazione è il «martirio».
Ma soprattutto continuiamo a ripetere acriticamente e automaticamente dei luoghi comuni, «l'islam è una religione di pace» e «i terroristi non hanno nulla a che fare con l'islam», finendo per sostenere che islam e cristianesimo sono la stessa cosa, a prescindere da ciò che Allah ha prescritto nel Corano e da ciò che ha detto e fatto Maometto. Ecco perché, oggi più che mai, dobbiamo leggere il Corano, che per i musulmani è Allah stesso, opera increata e della stessa sostanza di Allah, per prendere atto della legittimazione divina della violenza dell'islam: «Allah ha comprato dai credenti le loro vite e i loro beni dando in cambio il Paradiso, poiché combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi» (9, 111).
Domando: se l'odio, la violenza e la morte sono prescritti da Allah nel Corano, hanno ispirato la vita di Maometto, continuano ad essere la prassi dei terroristi islamici che ci sgozzano, decapitano e sterminano per il semplice fatto che siamo ebrei, cristiani, miscredenti, apostati, adulteri e omosessuali, descrivere correttamente questa realtà corrisponde a informazione corretta o islamofobia? Solo leggendo il Corano acquisiremo la certezza della verità che ci fortificherà dentro e affrancherà dalla vocazione al suicidio.
L'Islam ci massacra ma qui l'emergenza ?sembra l'islamofobia - IlGiornale.it
LA BAVIERA ANNUNCIA: ESPELLEREMO TUTTI GLI EXTRACOMUNITARI ARRIVATI ILLEGALMENTE DAI BALCANI
MONACO DI BAVIERA - Senza troppi complimenti, il governo della Baviera ha deciso di bloccare ed espellere tutti i clandestini, a differenza dell'Italia che li alloggia in alberghi a spese dei contribuenti e offre loro addirittura una "diaria". I "richiedenti asilo provenienti dai Balcani" saranno espulsi dallo Stato federale di Baviera. Lo ha detto Horst Seehofer, primo ministro del piu' grande Land tedesco, secondo quanto riferisce quest'oggi il quotidiano kosovaro "Koha Ditore".
"Noi non siamo un ente di sostegno sociale per il mondo intero", ha dichiarato l'esponente del cristiano democratico tedesco. Secondo Seehofer, il Kosovo e l'Albania sono considerati luoghi sicuri, quindi non sussistono le basi per richiedere asilo politico.
Nella giornata di ieri, il commissario europeo all'Allargamento, Johannes Hahn, ha detto nel coso di una visita a Pristina che "prima di poter raccomandare l'esenzione dall'obbligo di visto per i cittadini del Kosovo, bisogna ridurre le domande d'asilo verso l'Ue e le persone che soggiornano irregolarmente nello spazio Schengen".
Rimaniamo in attesa di sapere se la condotta della Baviera è da definirsi "razzista, xenofoba, egoista" da parte del governo italiano, oppure se il governo Renzi non ha nulla da obiettare alle decisioni di espellere tutti gli extracomunitari arrivati clandestinamente in Baviera.
LA BAVIERA ANNUNCIA: ESPELLEREMO TUTTI GLI EXTRACOMUNITARI ARRIVATI ILLEGALMENTE DAI BALCANI (DECINE DI MIGLIAIA) - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it
Libia, Clint Eastwood: "Era meglio tenersi Saddam e Gheddafi"
Era meglio tenersi Saddam Hussein e Muammar Gheddafi. Ad affermarlo è il regista americano Clint Eastwood, regista del discusso film "American sniper" sulla vita di un cecchino americano in Iraq. "Continuiamo a cercare di insegnare la democrazia alle altre culture, ma in alcuni casi serve un dittatore perchè le cose funzionino", afferma Eastwood in una intervista al magazine tedesco Focus.
"Abbiamo cacciato Saddam Hussein e lo abbiamo eliminato, tutto questa suona molto bene, ma alla fine la situazione va male lo stesso se non peggio", ha continuato il regista e attore, vicino al partito repubblicano. Un simile ragionamento può applicarsi secondo Eastwood anche alla Libia: "Pensavamo di portare la salvezza, ma il paese sta forse meglio? Regnano il caos e la guerra, le milizie dello Stato Islamico estendono il terrore. Gheddafi era un dittatore, questo è vero. Ma sotto il suo regime la gente viveva in pace".
Usa: Clint Eastwood, era meglio tenersi Saddam e Gheddafi - Adnkronos
PREGHIERA
di Camillo Langone
Daniele, profeta Daniele, quando ho letto del milione di africani pronti a salpare dalla Libia ho pensato alla tua profezia: “L’invasore farà ciò che vuole e nessuno gli si potrà opporre; si stabilirà in quella magnifica terra e la distruzione sarà nelle sue mani”. Allora sono corso a comprare una catena Abus, livello 7, costo 45 euri ossia poco meno del valore della mia bici che non è la bici bella che vorrei, tipo una Umberto Dei anni settanta/ottanta, perché se vuoi dormire tranquillo devi avere una bici brutta. Anche senza quel milione lì, saranno gli africani già sbarcati, saranno i balcanici, saranno gli zingari, saranno i ladri autoctoni, vattelapesca, qui a Parma già rubano le biciclette in pieno giorno, in pieno centro. Anche nei cortili privati, nei garage, nelle cantine. Anche legate (ma evidentemente non legate abbastanza: non con catene livello 7, spero). Quando ho letto dei prossimi sbarchi mi è sembrato di venir scaraventato anch’io, come te, Daniele, nella fossa dei leoni. Un milione di leoni.
PREGHIERA - 07 Marzo 2015
EFFETTO STACCHIO
Vedono i ladri in casa e sparano
Due casi in pochi giorni nel Veneziano. A Santa Maria di Sale e Mirano i residenti imbracciano fucili e pistole
MIRANO Due casi in pochi giorni. Prima un fucile, poi una pistola. I residenti cominciano a imbracciare le armi contro i ladri, e le forze dell’ordine cercano di stemperare la tensione per non rischiare un «effetto Stacchio» su tutto il territorio. In entrambi i casi, le armi erano legalmente detenute dai residenti. Ciò non toglie che, in questi casi, si sarebbe trattato di uso improprio di arma da fuoco.
Nel primo caso a Santa Maria di Sala, il proprietario dopo aver visto uscire i ladri dalla propria villetta, avrebbe sparato tre colpi con un fucile da caccia in aria per intimidirli.
Episodio analogo l’altra notte a Ballò di Mirano: un ladro sarebbe scappato dopo che i proprietari avevano sparato tre colpi con una pistola. In questo caso, se i ladri fossero stati raggiunti dai colpi, per la legge non si sarebbe trattato di legittima difesa visto che ormai erano in fuga.
Vedono i ladri in casa e sparano - Corriere del Veneto
Lo stop di Maroni: «Basta clandestini in Lombardia, ne abbiamo già troppi»
di BIANCA CONTE
Immigrazione: Maroni ha le idee molto chiare e pronte ad essere declinate alle richieste che mercoledì rivolgerà al ministro dell’Interno Angelino Alfano che incontrerà le Regioni sul tema. già oggi, però, alla vigilia del summit, il presidente della Lombardia ha pensato bene di avvantaggiarsi mettendo subito le mani avanti, anticipando: «Noi non siamo disposti ad accogliere altri clandestini, già ne abbiamo troppi». Una dichiarazione d’intenti che, se non stupisce, di sicuro non dà adito a possibili fraintendimenti.
È un incontro – ha spiegato Maroni – chiesto dal ministro dell’Interno con le Regioni in merito alla gestione dell’immigrazione e dei profughi, rispetto al quale le richieste e le lamentazioni istituzionali sono sicuramente tante, e le aspettative decisamente di meno. «Il ministero – ha poi concluso il governatore – non può pensare di non coinvolgere le Regioni», e da subito: «Questo è il primo incontro – ha chiosato infatti il vertice di Palazzo Lombardia – finora non ce ne sono stati».
Come Maroni, già Salvini…
Ma in questa richiesta politica e istituzionale che nasce da un sentito allarme sociale, Maroni non è certo solo. Appena 24 ore prima, infatti, già Matteo Salvini in visita al Cara di Mineo, nel Catanese, il più grande d’Europa, aveva definito il centro «figlio del business dell’immigrazione fatto sulla pelle dei nuovi schiavi»; così come, dettando le linee guida del Carroccio contro gli sbarchi a raffica dei clandestini, aveva messo tra le priorità quella di «chiudere il Centro di accoglienza per rifugiati politici di Mineo e mettere le navi a difendere i confini», anche perché, aveva poi chiosato esaustivamente Salvini, i dispositivi «Triton e Mare Nostrum sono delle porcherie».
A breve dal suo intervento, poi, il Vice Presidente del Senato Roberto Calderoli aveva affidato a un post sul Facebook la sua disamina del problema immigrazione. «Gli ospiti a spese nostre del centro di accoglienza per immigrati di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto vogliono la connessione wi-fi gratuita e denaro contante; si lamentano perché non gradiscono le lasagne e per protestare hanno bloccato la Statale ionica provocando l’annullamento di alcuni voli dal vicino aeroporto e ferito con un lancio di pietre alcuni operatori delle forze dell’ordine. Questi presunti profughi – ha quindi concluso polemicamente il suo post Calderoli – andrebbero presi e rispediti senza pensarci due volte nel paese dal quale sono venuti, ma dubito che un governo come quello che purtroppo ci ritroviamo sia in grado di adottare una decisione così elementare».
Lo stop di Maroni: «Basta clandestini in Lombardia, ne abbiamo già troppi» - Secolo d'Italia
SALVINI: ''PER QUALCHE CRETINO DI SINISTRA E' DIALOGO PER L'ISLAM E' NOSTRA RESA''
''I fatti di Tunisi sono figli anche dell'eccesso di buonismo e dei ripetuti cedimenti che la sinistra e alcuni governi occidentali stanno concedendo''. Lo ha detto il leader della Lega nord Matteo Salvini intervistato da Radio Padania. ''A furia di sbracare, di tornare indietro, di concedere tutto, la piscina o l'autobus o la mensa o il medico per soli islamici - ha aggiunto - quello che per qualche cretino di sinistra intende come dialogo, come buonismo, dall'altra parte è inteso come cedimento o resa. E poi ne cogliamo i risultati ahimé in giro per il mondo''.
SALVINI: ''PER QUALCHE CRETINO DI SINISTRA E' DIALOGO PER L'ISLAM E' NOSTRA RESA'' - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it
L'ultimatum di Salvini: "Chiudere le frontiere"
Il leader della Lega: "Renzi e Alfano difendano i nostri confini, cazzo!"
Sergio Rame
Matteo Salvini dà la sveglia al governo. Mentre in Tunisia il fanatismo islamico fa l'ennesima carneficina di occidentali, il leader della Lega Nord invita il premier Matteo Renzi a chiudere le frontiere e a fermare i continui sbarchi di clandestini che arrivano dal Nord Africa e, in particolar modo, dalla Libia.
"Assalto dei terroristi islamici in Tunisia, con morti e feriti. A Brescia è stato fermato, per terrorismo, un pachistano - denuncia l'esponente del Carroccio su Facebook - ma Renzi e Alfano continuano a far arrivare migliaia di clandestini". Poi la stoccata finale: "Governo, sveglia! Bloccare subito partenze e arrivi, i confini vanno difesi cazzo!".
Il Carroccio ha portato anche in parlamento la proposta di chiudere le frontiere. "Basta importare terroristi, il rischio è troppo alto - ha detto chiede Gian Marco Centinaio, presidente dei senatori leghisti - il governo blocchi subito i confini". A Palazzo Madama Centinaio ha rivolto un pensiero "alle vittime dell’ennesimo vile attentato" operato dal fondamentalismo islamico. "L’Occidente - ha, quindi, concludo Centinaio - non può più voltare la testa di fronte al fondamentalismo islamico. Questi assassini devono essere fermati".
L'ultimatum di Salvini: "Chiudere le frontiere" - IlGiornale.it