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    Predefinito Obama riforma la finanza

    FINANZA&MERCATI
    ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO
    Obama riforma la finanza
    Super fed e stretta sui derivati
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    17 giugno 2009
    Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama (Reuters)
    Documento / Financial Regulatory Reform (versione integrale)
    Documento / La sintesi del testo di riforma dei mercati
    Jp Morgan e Morgan Stanley restituiscono i fondi Tarp

    Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha varato il suo piano per la riforma della finanza. Una riforma che sarà, a suo dire, la più imponente mai realizzata dal periodo della Grande Depressione e che ha come obiettivo quello di modernizzare e proteggere l'integrità del sistema finanziario nord americano per evitare nuove crisi finanziarie. Il tutto con la premessa, ha spiegato Obama, che «il libero mercato è la forza generatrice della prosperità», tuttavia questo «non deve essere un alibi per ignorare le conseguenze delle nostre azioni».

    Una visione, ha aggiunto Obama a mo' di richiamo, «che deve essere chiara da Wall Street fino a Main Street», cioè dalla sede della Borsa statunitense fino al Governo, naturalmente passando attraverso l'economia reale e i semplici cittadini. In questa ottica, il presidente Usa ha proposto che la Federal Reserve «garantisca questo processo attraverso un potenziamento della sua autorità e delle sue responsabilità», in modo da regolare gli enti finanziari del paese e le grandi imprese. «Così da evitare ulteriori rischi in caso di crac dell'economia».

    L'obiettivo principale della riforma presentata da Obama è aumentare il livello di supervisione sulle grandi istituzioni finanziarie. Non è prevista l'unificazione della Sec, l'autorità di controllo sulla borsa Usa, con il Cftc, la Commodity Futures Trading Commission, a causa dei problemi politici che sorgerebbero. Le proposte della Casa Bianca, allo studio da sei mesi, prevedono l'inserimento tra le competenze della Fed della vigilanza sulle grandi banche e le istituzioni finanziarie per i pericoli derivanti dall'eccessiva assunzione di rischio. Su questo punto, la Fed sarà affiancata da un nuovo Consiglio per la vigilanza finanziaria, con rappresentanti da tutte le autorità del settore e presieduto da un rappresentante del Tesoro. Sono queste le stesse linee sulle quali si stanno muovendo l'Unione Europea e la Bce, con tempi, per alcuni aspetti, anche già più avanzati rispetto agli Stati Uniti.

    Nuovi poteri alla Federal Reserve
    In futuro, la Fed avrà maggiori poteri di vigilanza sui sistemi di regolamento e di pagamento, e potrà monitorare tutte le istituzioni finanziarie attive negli Usa, comprese le filiali di gruppi esteri nonché le società commerciali che svolgono attività bancarie. Il piano Obama, una novantina di pagine in tutto, prevede «standard più rigorosi e prudenti» a livello di requisiti patrimoniali, liquidità e gestione dei rischi per tutte le entità sottoposte alla nuova vigilanza.

    I poteri della Fed si estenderanno anche su quei comparti finora scoperti, come i derivati Cds (Credit Default Swaps) e altri tipi di titoli di finanza strutturata che sono stati alla base della crisi finanziaria globale. Saranno, inoltre, inasprite le regole per la vendita di questo tipo di prodotti al grande pubblico. Gli advisor degli hedge fund attivi a Wall Street, ma non gli hedge fund stessi, avranno l'obbligo di registrazione presso la Sec come consulenti all'investimento. Previsto anche lo smantellamento dell'Office of Thrift Supervision, un'unità del Dipartimento del Tesoro con compiti di vigilanza bancaria.

    In passato, le autorità di controllo chiamate a vigilare sul sistema finanziario degli Stati Uniti «avevano guardato ai singoli alberi e non all'intera foresta. Nessuno, (inoltre), era responsabile della tutela dell'intero sistema», ha spiegato Obama. Ora, «le autorità di controllo guarderanno alla stabilità del sistema finanziario come a un tutto» e il governo «chiederà alle istituzioni finanziarie di presentare maggiori standard di capitale e di liquidità». Nell'intento di snellire l'intera rete dei controlli, inoltre, «smantelleremo l'Office of Thrift Supervision», ovvero l'agenzia che controlla l'attività delle casse di risparmio e delle associazioni dei prestiti.

    Protezione ai consumatori
    Non è tutto. Obama ha riferito anche di voler creare una Agenzia per la protezione finanziaria dei consumatori per permettere loro di avere sempre «informazioni semplici, trasparenti e precise» sui prodotti finanziari. Insomma, ha concluso il presidente, basta con questi «ridicoli contratti composti da una infinità di pagine scritte piccolissime e che nessuno comprende e che hanno portanto alla rovina tantissimi cittadini americani. Vogliamo un mercato in cui siano presenti l'innovazione e la responsabilità, e in cui manchino invece le azioni sconsiderate e l'avidità». La riforma di Obama che ridisegna l'architettura del sistema di controllo sul settore finanziario ora andrà all'esame del Congresso. (Riccardo Barlaam)
    17 giugno 2009 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Obama propone imponente riforma sistema finanziario

    (Teleborsa) - Roma, 17 giu - L'amministrazione Obama propone la più vasta riforma del sistema finanziario mai realizzata dalla seconda guerra mondiale, che troverà un cardine nel giusto bilanciamento fra regole e libero mercato.
    Innanzi tutto, la riforma che il Presidente degli USA sta caldeggiando assicura maggiori poteri alla Federal Reserve, quale autorità di controllo delle istituzioni finanziarie aventi una importanza sistemica, ma anche requisiti più stringenti per tali Istituzioni in termini di patrimonializzazione e liquidità.
    Previsto anche il sistema di registrazione degli hedge funds presso la SEC e una regolamentazione per i CDS e gli altri sofisticati strumenti finanziari derivati.


    17/06/2009 - 18:11
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Finanza, arriva la riforma Obama
    Obiettivo: scongiurare nuove crisi

    Tutto è ormai pronto. Il presidente americano Barack Obama si prepara a presentare il suo piano di riforma per il sistema finanziario. Si tratta di un insieme di misure che dovrebbe scongiurare in futuro il il rischio di una nuova crisi come quella che ha investito il mondo intero negli ultimi mesi proprio partendo dagli Usa, da Wall Street. Il piano è stato messo a punto operativamente dal Tesoro americano e dalla Casa Bianca.

    Tra le varie cose si prevede la creazione di una nuova agenzia espressamente dedicata alla tutela dei consumatori soprattutto per quanto riguarda proprio i prodotti finanziari. Ci sarà poi pure un consiglio di sorveglianza sulla offerta finanziaria, consiglio che farà riferimento sempre al Tesoro. E che dovrà monitorare la tenuta complessiva del sistema misurando tutti i rischi sui mercati. Poteri rafforzati anche per la Federal Reserve ovvero la banca centrale degli Usa. Queste in estrema sintesi le linee del piano Obama. Che potrebbe andare a toccare così i perimetri d'azione delle storiche potenti lobbies americane.

    Bisognerà dunque analizzare nel dettaglio il piano. Valutarne concretamente gli effetti al di là delle dichiarazioni di intenti, per capire proprio quale potrebbe essere la reazione delle lobbies e dei centri di potere nel mondo finanziario. Il piano Obama potrebbe diventare poi un modello per tutto il resto del mondo.

    Per questo i mercati sono molto interessati a conoscerne tutti gli aspetti. I riflettori ancora una volta sono tutti per lui, per Barack Obama.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    17/6/2009 (176) - LA CRISI
    Obama: al via la grande
    riforma della finanza

    «Nuovi poteri alla Federal Reserve»
    WASHINGTON
    Una Federal Reserve «super poliziotto», una nuova agenzia che protegga i consumatori e i piccoli investitori, e il lancio di nuovi standard di capitale per le banche. Sono questi i punti cardine del piano con cui l’amministrazione di Obama vuole rivoluzionare la rete dei controlli del sistema finanziario, dando il via di fatto al cambiamento maggiore dai tempi della Grande Depressione.

    Una riforma globale del sistema normativo della finanza, «una trasformazione di dimensioni che non si vedevano dai tempi della Grande Depressione». A chiederlo è il presidente Usa Barak Obama, nella introduzione del piano di riforma delle regole per la finanza. La vasta riforma della regolamentazione dei mercati finanziari Usa, annunciata dall’amministrazione Obama, prevede un aumento dei poteri del board dellaFederal nel campo della vigilanza delle grandi banche e delle società finanziarie con importanza sistemica.

    Tutte queste società dovranno inoltre avere requisiti patrimoniali e di liquidità più solidi. La riforma mira, infatti, anche a chiudere il gap tra la regolamentazione Usa e quella vigente all’estero.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Pre*sentata la riforma globale del si*stema normativo della finanza
    Wall Street e consumatori,
    la grande svolta di Obama
    Federal Reserve «super poliziotto», nuova agenzia che protegga i consumatori e nuovi standard per le ban*che

    *
    NOTIZIE CORRELATE
    *
    Il testo integrale, in inglese (.pdf)

    Dal nostro inviato Massimo Gaggi

    Barack Obama (Epa)
    Barack Obama (Epa)
    NEW YORK — Ben Ber*nanke, il capo della Fed, «su*perpoliziotto» con ampi pote*ri di intervento su tutte le grandi società finanziarie (banche, ma anche assicura*zioni e altro) che, proprio per le loro dimensioni, possono far correre un «rischio siste*mico » all’intera economia. È l’intervento più forte e, forse, controverso, della riforma dei meccanismi di controllo dei mercati finanziari Usa pre*sentata ieri da Barack Obama. Ed è la terza grande sfida lan*ciata dal presidente nel tenta*tivo di tirare fuori il Paese dal*la grave crisi nella quale è pre*cipitato e di modernizzarlo, dopo il varo, qualche mese fa, di un pacchetto di stimoli fiscali all’economia da quasi 800 miliardi di dollari e l’av*vio di una serie di interventi socio-economici, dalle misu*re per il risparmio energetico a una riforma sanitaria che deve migliorare la salute de*gli americani ma anche quel*la del bilancio federale e alleg*gerire le imprese dagli oneri assicurativi che riducono la loro competitività.

    Una parte della «corporate America» e il partito repubbli*cano sono già sul sentiero di guerra, ma Obama è convin*to di aver messo a punto un progetto ben bilanciato, frut*to del lavoro fatto dal suo te*am economico coi leader del Congresso (soprattutto Bar*ney Frank e Chris Dodd, capi di due commissioni-chiave), dopo aver consultato impre*se, accademici e organizzazio*ni dei consumatori. Secondo i suoi detrattori la riforma introduce troppi vin*coli: ad esempio l’obbligo di registrazione presso la Sec, la Consob americana, per gli «hedge fund» e regole molto più severe per l’erogazione dei mutui-casa, con l’abolizio*ne delle formule «esotiche» che consentono di ottenere fi*nanziamenti imponenti pa*gando, all’inizio, rate bassissi*me. Vincoli che rischiano di «ingessare» i mercati finan*ziari in una fase nella quale il motore di Wall Street già sta girando ad un ritmo molto ri*dotto. Ma il presidente sostiene il contrario: sa che il mercato è un insostituibile e straordina*rio produttore di ricchezza e dice di volerne uno «forte e vibrante; ma, per averne uno così, dobbiamo anche render*lo trasparente e ben sorveglia*to, con adeguate tutele per i consumatori».

    Obama sostiene di voler sfi*dare la «cultura dell’irrespon*sabilità » che ha portato i mer*cati sulla soglia della dissolu*zione e che è costata carissi*ma a gran parte degli america*ni. E avverte che non si farà legare le mani né da chi dice che sta facendo troppo poco — che la sua non è la riforma radicale che sarebbe necessa*ria — né da chi lo accusa di andare troppo in là sulla stra*da dell’intervento dello Stato in economia, perché stavolta in ballo non ci sono solo i rap*porti tra diversi tipi di opera*tori finanziari, ma il destino delle pensioni di milioni di americani, delle risorse con le quali la gente paga la for*mazione scolastica e universi*taria dei figli, la capacità dei cittadini di conservare la casa acquistata con molti sacrifici. Oltre ai rafforzamenti dei poteri della Federal Reserve, la Banca centrale Usa, per pre*venire i rischi sistemici (che possono costare centinaia di miliardi di dollari al contri*buente, come è avvenuto per il salvataggio di AIG) alla regi*strazione degli «hedge fund» (che, comunque, non vengo*no regolamentati severamen*te, come molti chiedevano) e alle nuove regole per l’eroga*zione di mutui, la riforma di Obama contiene diverse altre novità: la costituzione di una nuova «authority» per la tute*la dei consumatori di prodot*ti finanziari; la previsione che l’originatore di un prestito mantenga un certo interesse al suo rimborso (si parla di un impegno del 5%, ma Oba*ma non l’ha precisato), anche se cede il credito, cartolarizza*to, ad altri soggetti; una serie di iniziative per colmare i vuoti normativi che fin qui hanno consentito a molti ope*ratori di «scegliersi» la loro autorità di sorveglianza, ap*profittando della concorren*za esistente tra diversi «rego*latori ».

    Negli Usa ne esistono ben sette. Problemi giuridici e po*litici hanno costretto il gover*no a rinunciare al progetto iniziale di unificare tutto sot*to un ombrello unico. Ma ver*rà costituito un consiglio (Council of Regulators) del quale faranno parte tutti gli enti di supervisione del mer*cato, presieduto dal ministro del Tesoro, che coordinerà le politiche delle varie agenzie, in modo da evitare che si crei*no vuoti o sovrapposizioni. Un solo ente verrà soppresso: l’OTS (Office of Thrift Super*vision), un’agenzia del Teso*ro che ha dato una pessima prova di sé nel controllo delle banche minori e delle casse di risparmio. Da oggi la rifor*ma è all’esame del Congres*so, dove le lobby di Wall Stre*et che considerano i nuovi vincoli alla loro attività trop*po stringenti, sono già al lavo*ro. Obama non drammatizza: «C’è sempre stata tensione tra chi ha fiducia nella 'mano invisibile del mercato' e chi, invece crede nella mano visi*bile del governo. In sé questa tensione non è negativa: ci aiuta a discutere, ma anche a essere dinamici, ci obbliga ad adattarci, ma anche a cresce*re».


    18 giugno 2009
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    Economia americana, da oggi si cambia: "Il rispetto delle nuove leggi sarà la regola e non l’eccezione" ha detto il presidente annunciando le nuove regole
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    Barack Obama (Ap) Washington, 17 giugno 2009 - Nel discorso con cui ha annunciato il piano per introdurre i maggiori cambiamenti alla rete dei controlli del sistema finanziario degli Stati Uniti dai tempi della Grande Depressione, il presidente americano Barack Obama ha confermato le indiscrezioni trapelate negli ultimi giorni, affermando che “alla Fed sarà conferita una nuova autorità”. Obama ha aggiunto anche che con il piano del governo “il rispetto delle (nuove) regole sarà la regola e non l’eccezione”.


    Vogliamo “un mercato in cui siano presenti l’innovazione e la responsabilità, e in cui manchino invece le azioni sconsiderate e l’avidità”, ha aggiunto Obama, nel discorso con cui ha annunciato una proposta per avviare i maggiori cambiamenti alla rete di controlli del sistema finanziario dai tempi della Grande Depressione. Obama ha precisato che l’intenzione del suo piano è quello di “scoraggiare gli abusi”, e di creare “un sistema che funziona per le aziende e i consumatori”.


    Il sistema finanziario degli Stati Uniti ha consentito che in passato si ripetessero episodi di “abusi ed eccessi”. E’ quanto ha detto il presidente americano Barack Obama, nel discorso con cui annuncerà una proposta per avviare i maggiori cambiamenti alla rete di controlli del sistema finanziario dai tempi della Grande Depressione.

    In passato, le autorità di controllo chiamate a vigilare sul sistema finanziario degli Stati Uniti “avevano guardato ai singoli alberi e non all’intera foresta.Nessuno, (inoltre), era responsabile della tutela dell’intero sistema”. E’ quanto ha detto il presidente americano Barack Obama, nel discorso con cui ha annunciato la proposta per avviare i maggiori cambiamenti alla rete di controlli del sistema finanziario dai tempi della Grande Depressione.


    Ora, “le autorità di controllo guarderanno alla stabilità del sistema finanziario come a un tutto” e il governo “chiederà alle istituzioni finanziarie di presentare maggiori standard di capitale e di liquidità”. Il compito della nuova agenzia che il piano vuole creare sarà quello di tutelare i consumatori e dunque di “fissare nuovi standard”. Nell’intento di snellire l’intera rete dei controlli, inoltre, “smantelleremo l’Office of Thrift Supervision”, ovvero l’agenzia che controlla l’attività delle casse di risparmio e delle associazioni dei prestiti.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Washington, 17 giu. (Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Barak Obama ha annunciato il suo piano per la riforma della finanza. Una riforma, questa, che sara' la piu' imponente mai realizzata dal periodo della Grande Depressione e che ha come obiettivo quello di modernizzare e proteggere l'integrita del sistema finanziario nord americano per evitare nuove crisi finanziaria. Il tutto con la premessa, ha spiegato Obama, che ''il libero mercato e' la forza generatrice della prosperita''', tuttavia ''non deve essere un alibi per ignorare le conseguenze delle nostre azioni''. Una visione, ha aggiunto, ''che deve essere chiara da Wall Street fino a Main Street'', cioe' dalla sede della Borsa statunitense fino al Governo, naturalmente passando attraverso i semplici cittadini.


    In questa ottica, quindi, Obama ha proposto che la Federal Reserve ''garantisca questo processo attraverso un potenziamento della sua autorita' e delle sue responsabilita''', in modo da regolare gli enti finanziari del paese e le grandi imprese cosi' da evitare ulteriori rischi in caso di crac dell'economia''. L'idea del presidente Usa e' quella di creare un ''Consiglio della regolazione'' che controlli gli altri enti regolatori presenti sul mercato con l'obiettivo di ''coordinare'' le informazioni finanziarie.

    Ma non e' tutto. Obama ha riferito anche di voler creare una Agenzia per la protezione finanziaria dei consumatori per permettere loro di avere sempre ''informazioni semplici, trasparenti e precise'' sui prodotti finanziari. Insomma, ha concluso il presidente, basta con questi ''ridicoli contratti composti da una infinita' di pagine scritte piccolissime e che nessuno comprende e che hanno portato alla rovina tantissimi cittadini americani''.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    PUNTO 1-Usa, riforma sistema finanza più grande da 1929 - Obama
    mercoledì 17 giugno 2009 192

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    (aggiunge dettagli su punti salienti riforma)

    WASHINGTON, 17 giugno (Reuters) - L'amministrazione Usa ha presentato oggi la sua riforma del sistema di regolamentazione finanziaria, la più importante dalla Grande Depressione del 1929 con l'obiettivo di rendere più stringenti i controlli sulle società quotate ed evitare nuove crisi mondiali.

    Tra le proposte illustrate dal presidente Barack Obama, che saranno soggette al vaglio del Congresso, 'super-poteri' per la Fed che avrà il compito di vigilare sulle grandi banche e società finanziarie. Queste istituzioni dovranno avere requisiti patrimoniali e di liquidità più solidi. Inoltre, la creazione di un'agenzia che protegga i consumatori dei prodotti finanziari, dai prestiti alle carte di credito.

    Obama ha parlato di una trasformazione delle regole finanziarie "di dimensioni che non si vedevano dai tempi della Grande Depressione".

    "Vogliamo creare una cornice nella quale i mercati possano funzionare in modo libero e corretto senza la fragilità che in un normale ciclo economico possa portare al rischio di un collasso finanziario. Un sistema che funzioni per il business e i consumatori", ha detto il presidente.

    Inoltre le misure proposte mirano anche a colmare le differenze tra la regolamentazione degli Usa con quella di altri paesi. A questo scopo sarà creato un consiglio che dovrà individuare quali società saranno soggette ai controlli della Fed.

    Per gli hedge fund ci sarà l'obbligo di registrarsi presso la Sec, mentre è prevista una regolamentazione completa per Cds e altri derivati e una nuova autorità che si occupi della ristrutturazione delle istituzioni finanziarie con importanza sistemica.

    Sarà creata una nuova autorità di vigilanza bancaria, nazionale che assumerà le funzioni dell'attuale Office of Thrift supervision e l'ufficio di controllo sulla valuta.

    © Thomson Reuters 2009 Tutti i diritti assegna a Reuters.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Usa: Obama, riforma mira a stabilita' intero sistema finanziario- 2 -



    MILANO (MF-DJ)--"La riforma mira a garantire la stabilita' dell'intero sistema finanziario".

    Lo ha affermato il presidente Usa, Barack Obama, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto di riforma del sistema finanziario elaborato dall'amministrazione statunitense.

    Obama ha precisato che la proposta "conferisce una nuova autorita' e responsabilita' alla Federal Reserve" e prevede, inoltre, l'istituzione di una cosiddetta' "autorita' di risoluzione" che si occupi dei problemi presenti all'interno del sistema, cosi' da impedire "l'emergere di crisi future".

    "In secondo luogo -ha aggiunto il presidente statunitense- proponiamo l'istituzione di una nuova agenzia a protezione dei consumatori", che dovranno ricevere informazioni "chiare e trasparenti". Ancora, il nuovo progetto di riforma prevede una nuova regolamentazione degli hedge fund, i cui advisor "dovranno essere registrati presso la Sec (Securities and Exchange Commission, ndr)".

    Il numero uno della Casa Bianca ha ribadito infine che le autorita' finanziarie avranno "l'obbligo" di garantire che le disposizioni vengano rispettate e non bisognera' piu' accettare un sistema che metta a rischio il sogno dei cittadini americani. red/tv/dar



    (END) Dow Jones Newswires

    June 17, 2009 13:29 ET (17:29 GMT)

    Copyright (c) 2009 MF-Dow Jones News Srl.
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    Predefinito Riferimento: Obama riforma la finanza

    Obama vara nuove regole per la finanza:
    nasce agenzia per tutelare i consumatori

    Il presidente Usa: «Sarà la riforma più grande dal 1929
    e ricostruirà la fiducia nei nostri mercati»
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    Barack Obama (foto Haraz N. Ghanbari - Ap)
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    ROMA (17 giugno) - Via alla riforma globale del sistema della finanza degli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama ha proposta una nuova serie di regole - che dovranno passare all'esame del Congresso - con l'obiettivo di proteggere i diritti dei piccoli consumatori e stroncare comportamenti poco trasparenti come quelli che hanno portato all'attuale crisi finanziaria. «Una trasformazione - ha sottolineato Obama - di dimensioni che non si vedevano dai tempi della Grande depressione».

    Un piano che però, secondo il New York Times, è il risultato di molti compromessi con l'industria della finanza e il Congresso e non è così coraggioso come alcuni avevano sperato.

    Nuovi poteri alla Federal reserve su banche e imprese la cui attività presenta un «rischio sistemico»; un consiglio superiore per coordinare l'attività delle autorità finanziarie; e una autorità per gestire le crisi delle grandi imprese sono gli elementi principali della riforma proposta dal presidente Usa, in un discorso anticipato in una nota dalla Casa Bianca.

    Ma uno dei cardini del piano di riforma della normativa finanziaria sarà l'Agenzia per la protezione finanziaria del consumatore che servirà per «ricostruire la fiducia nei nostri mercati». La nuova autorità, per Obama, sarà «essenziale». «Potrà fissare gli standard, così che le compagnie si faranno concorrenza offrendo prodotti innovativi che i consumatori vogliono, e capiscono, davvero», spiega il presidente, fornendo «informazioni semplici, trasparenti e accurate».

    «Abbiamo assistito - spiega Obama - a deficienze strutturali che hanno permesso ad alcune compagnie di scegliersi l'autorità cui riferire a proprio piacimento, e ad altre, come gli hedge fund, di operare completamente al di fuori del sistema normativo». Inoltre - prosegue il presidente Usa - c'è stato lo sviluppo di strumenti finanziari, come alcuni derivati, «così complessi da mettere in difficoltà gli sforzi tesi a stabilirne il vero valore». Un sistema che ha «permesso alle banche di fare profitti dando prestiti a persone che non sarebbero mai state in grado di ripagarli, perchè il prestatore scaricava un altro».

    Parte della riforma proposta riguarda le autorità finanziarie: verrà scardinato l'attuale sistema appoggiato sull'Office of Thrift Supervision, un'autorità di vigilanza sul risparmio che fa capo al Tesoro, e «verranno chiuse le falle nel sistema che hanno consentito ad importanti istituzioni di eludere le regole bancarie» - spiega Obama - e il sistema sarà dotato di una normativa bancaria omogenea. «Alzeremo i requisiti patrimoniali di tutte le istituzioni che raccolgono depositi, e i consulenti finanziari hedge fund dovranno registrarsi alla Fed».

    Obama propone anche che «alla Federal Reserve sia data una nuova autorità, e responsabilità, per regolare le holding bancarie e le altre grandi imprese il cui fallimento metterebbe a rischio l'intera economia»: sono in arrivo requisiti patrimoniali e di liquidità più onerosi, per rendere queste aziende istituzioni «più forti» e «meno suscettibili di fallire».
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