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  1. #41
    Mai l'altra guancia
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    I Bossi finiti sotto il Carroccio
    IL SENATÙR SOLO, RENZO SEMPRE IN MEZZO ALLE ROGNE

    di Fabrizio d’Esposito
    e Elisabetta Reguitti

    Umberto Bossi è ormai una macchietta tragica e pericolosa.
    Fasciata in un cardigan largo, sformato di colore verde, a mo’ di grottesca sindone padana. Adesso che la parabola dell’imbarazzante figlio Trota prevede anche presunte inchieste giudiziarie, e non solo più gaffe, il Senatùr è costretto a insultare il capo dello Stato per tenere insieme una Lega sempre più lacerata dalle guerre interne. Un nervosismo evidente, plateale. L’altra notte a Bergamo, alla festa del Carroccio (la “Berghem Frecc”), Bossi ha chiamato “terùn” Napolitano (“nomen omen”) e gli ha pure mostrato le corna, incoraggiato dal pubblico.
    Al premier Monti ha riservato un insulto ancora più greve e volgare. I militanti hanno intonato “Monti vaffanculo” e lui ha chiosato, stile Calderoli (noto per le sue battute contro i gay): “Chissà che non gli piaccia a Monti”. Squallido. Ovviamente nel repertorio della stanca Lega di lotta e opposizione c’è spazio di nuovo per la secessione. Che però Bossi chiama “indipendenza”. Slogan, come al solito.
    SUL PALCO DI Bergamo, con il Senatùr non c’era nessuno del “cerchio magico” che lo ha blindato dai tempi dell’ictus. Né i capigruppo Reguzzoni e Bricolo, né la “badante” nonché vicepresidente del Senato Rosi Mauro.
    Per loro, trasferta “vietata” dai due colonnelli più antichi del Capo, i due Roberti: Maroni e Calderoli. Il primo, ex ministro dell’Interno, ha sorriso e applaudito agli insulti bossiani della “Berghem Frecc”. Ma l'immagine del palco, Bossi con Maroni e Calderoli, è il segno più evidente della solitudine e dell’impotenza di un leader in declino.
    Senza più poltrone di governo, senza più il controllo del partito, senza più il sostegno (almeno in apparenza) dell’ex amico “Silvio”. Orfano forzato del cerchio magico, il Senatùr aveva accanto a sé la stessa persona che ha alimentato dubbi sullo scandalo che ha investito l’amato Trota, consigliere regionale in Lombardia. Così Maroni: “Spero non sia vero, la Lega che conosco è fatta di persone oneste”. Sospettato di fare festini a base di droga con Alessandro Uggeri, fidanzato di Monica Rizzi, assessore leghista al Pirellone, Renzo Bossi è il simbolo della deriva nordcoreana di un partito governato per due decenni in modo leninista. Una satrapia guidata dalla zarina Manuela Bossi e che la stampa ha chiamato “cerchio magico”.
    Bossi ha liquidato la questione di netto, “è un modo per sporcare la gente”, e la Rizzi, che è la “badante” politica del Trota, ha minacciato di querelare il quotidiano che ha pubblicato l’articolo, La Repubblica.
    IN REALTÀ, il sospetto è che dietro la notizia ci siano le guerre interne del Carroccio. Come conferma al Fatto , il neoprocuratore capo di Brescia Fabio Salamone: “Non c’è alcuna inchiesta, anche se non escludo che ci sia un rapporto di amicizia tra Renzo Bossi e Uggeri. Si tratta di beghe di cortile nella Lega”. Tutto questo però non ha frenato i malumori nel partito e nella base contro la gestione familista del Carroccio. Tra i quadri locali circolano da tempo allusioni esplicite all’esuberante stile di vita di Bossi junior, che l’apprensiva madre vorrebbe mandare deputato a Roma alle prossime politiche. Si va dalle sue trasferte “univer sitarie” a Londra alle ironie sull’ufficio “multe ” aperto solo per lui nella sede nazionale della Lega a Milano, in via Bellerio.
    Per anni, infatti, il partito ha pagato le contravvenzioni prese dai suoi ministri a Roma e adesso che si è tornati all’opposizione, i funzionari si dedicano agli eccessi di velocità del rampollo “nordcoreano”.
    Tra i militanti, l’unico argine al cupio dissolvi è rappresentato da Maroni, cofondatore della Lega.
    L’ex fedelissimo Bobo avrebbe ormai la maggioranza del partito con lui e vorrebbe una successione per via democratica, con una stagione di congressi.
    Ma la diga del “cerchio magico” ancora non cede e il risultato è una palude padana che Bossi cerca di movimentare con le sue uscite. Così anche Maroni usa un doppio registro, a imitazione del Capo. Da un lato sorride e applaude agli insulti in terra bergamasca, dall’altro vacilla sull’innocenza del Trota e attacca Reguzzoni per la campagna contro il discorso di fine d’anno del capo dello Stato. Un teatrino che una fonte autorevole riassume in un’analisi macabra e spietata: “Se Maroni non si fa venire il coraggio, il rischio è che finché Bossi vive tutto rimanga bloccato”.
    NON SOLO. Con le amministrative praticamente alle porte, nascono nuovi movimenti leghisti anti-bossiani. L’ultimo è l’Unione Padana di quattro ex parlamentari leghisti che sta avendo un boom di iscrizioni proprio in provincia di Bergamo. L’8 gennaio 2012, poi, partirà un nuovo sito padano ma non leghista: L’Indipendenza. Tra i fondatori tre storici leghisti oggi contro Bossi: Leonardo Facco, Gilberto Oneto e Luca Marchi. Quest’ultimo fu il primo direttore della Padania , che debuttò nelle edicole l’8 gennaio del ’97. Tre lustri dopo, Marchi dice: “Bossi ha passato vent’anni a fare annunci
    ma non ha mai realizzato nulla”.
    Gli ultimi ragli che sanno di rantoli.
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
    Che tristezza dev'essere ricevere un "ILike" da un cretino.

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  2. #42
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    Citazione Originariamente Scritto da Lazzaro Visualizza Messaggio
    Zaia, intanto, continua a distruggere il Veneto.

    Poi comprerà casa a Ravello, pure lui.
    Quando Caltagirone costruisce un mega centro commerciale kitsch a forma di vulcano a Napoli è uno che fa sviluppo economico , mentre quando analoghe iniziative vengono fatte in Veneto "si distrugge la regione".
    In effetti , una recente indagine demoscopica ha indicato in Luca Zaia il presidente di regione più popolare.
    Capisco che fare opposizione in Veneto sia difficile , nonostante la dovizia di mezzi , a partire dai media di regime della regione (Gazzettino e Tribuna) , entrambi con sede a Roma.
    Devono difendere il centralismo romano contro qualsiasi velleità locale di svilupparsi ; eh sì , i Veneti , testoni , non capiscono il loro ruolo , che deve essere quello marginale dei luoghi comuni.
    Sono colonia , e questi , testoni , non lo capiscono , e continuano ad illudersi di poter avere una loro dignità e sviluppo.
    Per fortuna che ci sono le forze "progressiste" che , soprattutto localmente , da bravi zio Tom che spiegano quanto sia bravo , buono , pulito il padrone centralista , fustigano i loro compagni negri locali , che si illudono di avere una dignità e un futuro.

  3. #43
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    Citazione Originariamente Scritto da Donald Visualizza Messaggio
    Devono difendere il centralismo romano contro qualsiasi velleità locale di svilupparsi ; eh sì , i Veneti , testoni , non capiscono il loro ruolo , che deve essere quello marginale dei luoghi comuni.
    Sono colonia , e questi , testoni , non lo capiscono ...
    A proposito di colonie, il TAR del ladzie e sottolineo LAZIO ha bloccato la pedemontana veneta, opera già finanziata e iniziata, dopo aver dato ragione a un singolo cittadino (magari foresto e pagato), stessa cosa aveva fatto Vendola col passante di mestre quando era al governo e come stanno facendo con la centrale di Polesine Camerini, centrale che darebbe l'autosufficienza elettrica al Veneto, questo fanno quei criminali laggiù, ci portano via l'impossibile e boicottano ogni iniziativa in barba alla democrazia, perchè è questo che fanno, abuso di potere.

    A noi lidaglia ci danneggia, per noi è soo una rogna.



  4. #44
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    Poveri padagni:
    anche quest'anno Babbo Natale li ha fatti fessi.

    Speriamo nella Befana e nei cervelli dismessi dai criceti.
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
    Che tristezza dev'essere ricevere un "ILike" da un cretino.

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  5. #45
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    il satrabossi invece di sparare queste solenni stronzate avrebbe fatto meglio ad occuparsi dell'educazione del figlio...

  6. #46
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    Predefinito Rif: "Terùn" - "La Padania ci sarà"

    Citazione Originariamente Scritto da wally Visualizza Messaggio
    il satrabossi invece di sparare queste solenni stronzate avrebbe fatto meglio ad occuparsi dell'educazione del figlio...
    della sua ha provato ad occuparsene la prima moglie,

    disperata per l'impossibilità dell'impresa lo mollò

 

 
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