Sticazzi.
ROMA - Sarà un Capodanno amaro per le famiglie italiane: a mezzanotte del primo gennaio, mentre i brindisi saluteranno il 2012, scatteranno i primi aumenti delle tariffe. Il 4,9% per la luce, il 2,7 per il gas, il 3,1% per le autostrade. Una prima stangata, alla quale si sommeranno gli altri rincari già previsti per l'anno prossimo. Alla fine del 2012 nelle tasche di ogni famiglia italiana ci saranno, in media, oltre 2mila euro in meno, stima Federconsumatori.
Stando ai dati raccolti dall'Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori), gli aumenti di prezzi e tariffe toccheranno quota 2.103 euro a famiglia, "quasi la metà di quanto una famiglia media spende per la spesa alimentare in un anno in base ai dati Istat": saranno "aumenti insostenibili che determineranno pesantissime ricadute sullo stile di vita delle famiglie e sull'intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi".
Per Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef, "è ora di puntare sul rilancio: ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni e investimenti per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico" e "questi dovranno essere i "buoni propositi" del governo per l'anno nuovo".
Ma quali sono le voci che peseranno di più sulle tasche degli italiani? Secondo le previsioni Istat, ogni famiglia dovrà affrontare una spesa del 7% in più per acquistare beni alimentari (392 euro), mentre muoversi in treno costerà 81 euro in più. Chi si sposta con i mezzi pubblici sarà costretto a pagare il 28-30% in più (48 euro), mentre per servizi bancari, mutui e bolli i costi cresceranno di 93 euro. I carburanti, il cui costo è in costante crescita 1, peseranno per 192 euro e altri 192 euro si dovranno pagare per i derivati del petrolio, plastica e prodotti per la casa. Crescono del 6% l'assicurazione auto (78 euro). Per quanto riguarda le autostrade, l'Istat prevede un rincaro del 3% (53 euro).
Più salate le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, che, secondo Federconsumatori, aumentano nell'anno rispettivamente dell'11,12, 5-6 e 9-10%, facendo uscire dal portafoglio familiare 260 euro complessivi. Anche scaldarsi costerà di più (+12%, pari a 195 euro) e l'incremento dell'Iva sottrarrà dalle tasche altri 93 euro.
Le ultime due stangate arrivano dalle addizionali regionali, che peseranno per altri 90 euro e dall'Imu prima casa, che preleverà ben 405 euro. Il totale risulta, appunto, di 2.103 euro.
In 10 anni valore d'acquisto ridotto del 40%. Da gennaio 2002 a gennaio 2012 la perdita del potere d'acquisto per il ceto medio è stato del 39,7%, e in 10 anni una famiglia di 4 persone ha subito una stangata, per aumento dei prezzi, rincari delle tariffe, manovre economiche, caro-affitti, caro-carburanti, di circa 10.850 euro. Sono questi i dati che risultano da uno studio del Codacons sui 10 anni dell'euro. "Un vero e proprio massacro per le tasche delle famiglie italiane" commenta il Coordinamento di associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori. "Il Codacons fu la prima associazione che nel gennaio 2002, quando venne introdotto l'euro, denunciò gli aumenti selvaggi e le speculazioni da changeover - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Allora venimmo accusati di euroscetticismo e di terrorismo mediatico, mentre oggi tutti ci danno ragione, perchè la prova di ciò che è successo è sotto gli occhi di chiunque, a partire dagli stessi commercianti, prime vittime della loro stessa politica suicida".
I rincari sono vertiginosi: dal 207,7% di una penna a sfera al 198,7% di un tramezzino al 159,7% di un cono gelato. Fra i prodotti che hanno subito i maggiori rialzi di prezzo ci sono la confezione di caffè da 250 grammi (+136,5%), il supplì (+123,9%), un chilo di biscotti frollini (+113,3%), la giocata minima del lotto (+92,3%).