Originariamente Scritto da
Zorro
Non è proprio un gaudium magnum, non per tutti almeno, ma il secondo papa lo abbiamo. E' laico, ma le caratteristiche sono identiche a quelle dell'altro, in fatto di sacralità e, quindi, di infallibilità. Nel conclave è stato eletto da una minoranza di cardinali, subìto da una maggioranza incapace di esprimere un candidato in grado di governare con la coesione generale, elemento indispensabile per un "chiesa" in crisi, per fedeli spaventati ed in difetto di fede. Governa questo papa, pronuncia il verbo, amministra la comunità, come gli deriva da un'ispirazione superiore, dall'alto, o dal lato... Ogni dissenso, ma anche il solo eventuale minimo pensiero perplesso, è bollato come eretico e, perciò, condannato. Unica reazione, consentita da tanta autorevole santità, suppoprtata dal fervore popolano, sono l'apprezzamento, la condivisione, e l'obbedienza. Tutti i cardinali, vescovi, umili credenti, approvano, consacrano, nessuno mai osando contrapporsi, dubitare. Il papa ordina l'espiazione dei propri peccati, impone penitenze, sacrifici, per aver troppo peccato in un passato anche recente, e i fedeli si dispongono alla sofferenza, dignitosi e con molta sobrietà, per ordine ricevuto. I cardinali continuano ad indossare monili preziosi, a vivere ambienti agiati, ma i credenti accettano, non si ribellano, obbediscono, per fede, e forse, pure, per una buona componente di imbecillità. Ma, come noto, senza quest'ultima, le Chiese non reggono...e il paradiso non si conquista, neppure in una seconda fase...