Rilancio qua la discussione su Cesare.
Frankpolitick e Haxel lo definiscono uomo di sinistra, io mi pregio di collocarlo a destra.
Si gradiscono altre posizioni.
Rilancio qua la discussione su Cesare.
Frankpolitick e Haxel lo definiscono uomo di sinistra, io mi pregio di collocarlo a destra.
Si gradiscono altre posizioni.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Volevo astenermi dal collocare politicamente Giulio Cesare, ma mi si chiama a farlo evidentemente!
Oggettivamente Cesare era un populares, ovvero la fazione più progressista, se vogliamo "riformista" e popolare di Roma. Certo si è servito di uno strumento offerto dalla tradizione, ma della tradizione ne ha fatto carta straccia.
Il Mos Maiorum è stato completamente stravolto da Cesare, non sarebbe stato possibile essere dittatore per oltre 6 mesi, così come non sarebbe stato possibile ottenere il proconsolato per 5 anni.
Per non parlare della politica accentuatamente popolare in campo economico.
Ma la questione che sollevavo era un'altra, ovvero: è opportuno inserire in un contesto di scontro e attualità politica un personaggio storico vissuto 2.000 anni fa? O, detto in maniera più spartana, è giusto che un uomo noto a tutti, in ogni angolo del globo, sia utilizzato da una parte politica?
L'uomo è nato libero ma ovunque è in catene
L'uomo Cesare parrebbe essere destinato per nobilta' e blasone ad appartenere alla parte piu' retriva della Nobilitas romana. LA sua famiglia infatti era direttamente discendente da una schiatta presente tra i primi Patres dei Re, imparentata addirittura con i re di Alba Longa, e allo lontana, per il mito con la divinita' stessa.
Ma..... il denaro, quello mancava da secoli, almeno da due in quantita' sufficiente da garantire il consolato. Qualche pretore, tutt'al piu'.
Non a caso nacque – il 13 Luglio del 100 a .C. -dove nessun patrizio poteva desiderare di nascere: nella Suburra, quartiere tutt'altro che nobiliare, dove Caio Cesare padre (cadetto dell'illustre famiglia tornata in auge grazie al matrimonio di una zia con il ricchissimo Caio Mario) e sua moglie Aurelia vivevano: l'aristocrazia dei Giulii aveva portato loro immenso prestigio e autorevolezza, ma le tasche erano ancora vuote.
Cesare fu un bambino come molti, legatissimo alle sorelle con le due sorelle e alla madre, mentre il padre assente come tutti i nobili romani fu per lui figura di secondo piano.
Aveva affettuosi rapporti con la servitù, caratteristica che manterrà a vita (infatti furono tre servuli gli unici a raccogliere il suo corpo in Curia, alle Idi), Aurelia, sua madre era donna di polso e cultura, alla quale non sfuggirono le capacità di apprendimento e la versatilità del figlio, e lei per prima cercò di accrescerle in tutte le maniere, inculcandogli anche il rispetto per le sue nobilissime origini.
Evidentemente vi riuscì.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Sicuro che abbia fatto sempre parte dei populares?
I suoi inizi, invece farebbero pensare a profondo rispetto da parte sua per il Mos Maiorum.
Ad esempio fu la madre a convincerlo a far ricorso alla legge sillana che gli permetteva, come patrizio di candidarsi con due anni di anticipo rispetto ai plebei.
Legge che lui riteneva irrispettosa delle tradizioni nel frattempo consolidatesi.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Non metto in dubbio una sua tendenza aristocratica, anche perché la storia ha dimostrato come Cesare abbia fatto ampiamente "i fatti suoi". Tuttavia, analizzandone la politica a livello generale, parrebbe prevalere più la tendenza populares.
Era giunto ad appoggiare persino Catilina nella corsa al consolato, che proponeva un programma populistico e demagogico, antitetico all'esistenza stessa del ceto aristocratico.
L'uomo è nato libero ma ovunque è in catene
Ciao a tuttisolo per dire che non ho più aperto discussione perchè potrebbe nascere un forum apposito...interverrò comunque entro domani sera
![]()
"Cecchi ...Paone ha dichiarato che ci sono due gay in squadra. Prandelli mi ha detto che mi facevate questa domanda. Se ci sono dei froci i problemi sono loro, io spero non ce ne siano".
Antonio Cassano 99
Catilina? Altro patrizio dal nome antichissimo. I Sergii erano forse gli unici patrizi di Roma piu' antichi dei Giulii, eccettuati forse i Fabii che all'epoca pero' erano ormai scivolati nell'oblio e nella spirale di decadenza dovuta ai matrimoni tra consanguinei...
Comunque tra Catilina e Cesare ci sono due differenze fondamentali. Il primo era un manigoldo assetato di denaro e potere tanto per il potere. Cesare no.
E poi Cesare era meglio posizionato, visto che Catilina pareva scegliersi gli alleati con una rara capacita' di farsi del male.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
le motivazioni per tenere Cesare nell'olimpo di destra sono le stesse di Napoleone: la sinistra di solito è contraria alle guerre e se le fa lo fa per imporre la propria rivoluzione, Cesare e Napoleone con le guerre volevano affermare la grandezza del loro impero e stabilire la loro dinastia a capo dell'impero, non mi sembrano idee di sinistra
Ultima modifica di FrancoAntonio; 02-01-12 alle 19:44
Cesare è stato inizialmente perseguitato da Silla, e fece sempre parte della fazione dei populares
anche suo zio Mario era dei populares, eppure nei pensieri e nei modi possiamo metterlo a destra
Napoleone invece io lo metterei a destra, sebbene abbia avuto molto delle idee che allora stavano a sinistra
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio