Ecco la Carta Valori del Lilla:
Un manifesto per la ROSA DI POL
Di fronte al conservatorismo che si dà veste liberale, e all'estremismo sociale che non risolve i problemi necessari della libertà, noi affermiamo la nostra volontà di combattere per l'unico e indivisibile ideale della giustizia e della libertà. Facciamo nostra la rivendicazione e l'ulteriore promozione di tutti quegli istituti della libertà democratica che hanno assicurato il fiorire dello stato moderno, ma siamo convinti di poter procedere in tal senso solo affrontando e risolvendo insieme anche il problema sociale.
Vogliamo che agli uomini siano assicurate non soltanto le garanzie istituzionali, giuridiche e politiche della libertà, ma anche le condizioni economiche, che permettano ad essi di valersene per la piena espansione della loro vita. Alla libertà di parola e di voto, non vogliamo che si accompagni la libertà di morire di fame. Ma nello stesso tempo sappiamo che nessuna riforma sociale può realmente assicurare agli uomini la giustizia, senza il controllo e l'iniziativa della libertà.
Né la libertà può essere un futuro, rispetto alla giustizia, né la giustizia un futuro rispetto alla libertà. Entrambe debbono essere presenti ed operanti, a garantirsi e a promuoversi a vicenda.
Come Liberali, Radicali, Riformatori, Laici e Liberalsocialisti del XXI Secolo, ci proponiamo :
a) di assicurare la libertà nel suo funzionamento effettivo, costruire la giustizia sociale attraverso questa libertà. Consideriamo parte integrante del programma l'instaurazione e la difesa di quel "liberalismo armato ", che dev'essere, come si è visto, la base universale di ogni convivenza politica, e fin da oggi il fondamento del comune fronte della libertà. Chiediamo riforme sociali che non piovano dall'alto, ma siano figlie della democrazia e della libertà. Quanto più si svilupperà lo spirito della solidarietà e dell'uguaglianza, tanto più sarà possibile ravvicinare le distanze fra i compensi delle varie forme di lavoro, senza inaridire il gusto dell'operosità e l'iniziativa creatrice. Di qui la fondamentale importanza dell'educazione delle persone, e quindi, tra l'altro, del problema della scuola;
b) che fra tutti gli uomini sia equamente distribuito - in modo tale che il suo uso da parte di ognuno non leda e non soverchi il suo uso da parte di ogni altro - quel grande bene che è la possibilità di esprimere liberamente la personalità propria, in tutte le concepibili forme di tale espressione;
c) che fra tutti gli uomini sia equamente distribuito - in modo tale che il suo uso da parte di ognuno non leda e non soverchi il suo uso da parte di ogni altro - l'altro grande bene che è la possibilità di fruire della ricchezza del mondo, in tutte le legittime forme di tale fruizione;
d) di promuovere l'eguaglianza e la stabilità dei diritti e delle leggi, senza distinzioni dipendenti da religione, razza, casta, censo, partito; la certa, imparziale, indipendente amministrazione della giustizia; la derivazione di ogni norma giuridica dalla volontà dei cittadini, espressa secondo il principio della maggioranza; la libertà di pensiero, di stampa, di associazione, di partito, quale fondamento dell'esercizio del reciproco controllo e dell'autogoverno, e quale premessa e manifestazione a un tempo di ogni perfezionamento del costume politico, la libertà di religione, che permetta ad ognuno di adorare in pace il suo Dio, l'ideale mazziniano della giustizia e dell'eguaglianza, suscitando nel proprio animo il gusto del lavorare e del produrre;
e) di promuovere la democrazia attraverso il dialogo, che è regola fondamentale ma anche valore, in cui tutti abbiano la possibilità di prendere parte allo scambio dialogico, devono avere l´effettiva capacità e l´effettivo potere di discutere con gli altri, comprendere gli altri, prestare ascolto alle loro ragioni, e riconoscere, senza riserva alcuna, il loro diritto di esprimersi, di prendere la parola;e con ciò implicitamente riconoscere il diritto dell'individuo ad essere preso in considerazione e rispettato in tutta l'ampiezza delle sue esigenze e dei suoi bisogni;
f) di rinnovare e radicare più diffusamente nella società il liberalismo, tentando di conciliando l’esigenza di libertà, intesa come valore etico-politico universale, e dunque apparentemente astratto, con il bisogno di giustizia sociale nell’ambito di un nuovo “stato democratico”, non contaminato dal virus del nazionalismo e né ristretta entro i confini del proprio stato nazionale, e la formazione di una comunità internazionale, composta di tutti coloro che, in qualsiasi nazione, ne condividano la teoria e gli ideali di solidarietà internazionale, abbattendo lo stato nazionale a sovranità assoluta arrivando ad una federazione europea;
g) che venga assicurato ad ognuno il diritto di partecipare al lavoro comune e di raggiungere la piena esplicazione delle proprie attitudini, e parimenti venga assicurato speciale soccorso per tutti coloro che si trovino comunque in condizioni di inferiorità; vuole che la società tenda con la massima intensità possibile (e con l’ avvertenza che la rapidità e l’ampiezza delle innovazioni non siano tali da pregiudicare l’opportunità e la durata delle innovazioni stesse) ad elaborare ed instaurare tutti quei progressivi assetti politici e giuridici, che appaiano atti a far procedere la civiltà in direzione di questo ideale, della sempre maggiore socialità della ricchezza;
h) di proclamare la non violenza come valore assoluto, consci del fatto che la nonviolenza finirebbe per essere una teoria disarmata, inefficace, senza il diritto;
i) di promuovere la destatalizzazione dell’economia, nell’ambito di una vera economia libera;
j) di promuovere il principio della separazione dei poteri, perché l’istinto di dominio, come ha chiarito Montesquieu, è una “malattia eterna”;
k) di assicurare al cittadino una giustizia massimamente garantista e rispettosa dei diritti dell’individuo;
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