L'Iran nega 2 miliardi all'Eni. «L'embargo non ci preoccupa, venderemo ad altri il nostro petrolio»
L'Iran nega 2 miliardi $ all'Eni. «L'embargo non ci preoccupa, venderemo ad altri il nostro petrolio» - Il Sole 24 ORE
La compagnia petrolifera statale iraniana National Iranian Oil Company (Nioc) ha affermato oggi di non dovere pagare i due miliardi di dollari in forniture petrolifere chiesti dall'Eni come arretrati. Lo ha affermato il direttore degli affari internazionali della Nioc, Mohsen Qamsari in una dichiarazione all'agenzia ufficiale Irna, specificando che l'Eni «non ha nessuno specifico reclamo finanziario sulla Nioc».
La dichiarazione giunge dopo che, a dicembre, l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni, rispondendo a una domanda sull'eventuale impatto sull'Italia di un embargo sul petrolio iraniano della misura sull'Italia, aveva risposto che questo potrebbe complicare il recupero da parte dell'Eni di circa 2 miliardi di dollari di un credito vantato nei confronti della Nioc. «Le nostre raffinerie sarebbero capaci di gestire questo problema», ha detto Scaroni in conferenza stampa. Tuttavia, ha aggiunto, «siamo un po più preoccupati per i pagamenti che la Nioc deve farci per le nostre attività passate».
L'Unione Europea dovrebbe annunciare nuove sanzioni contro l'Iran a un consiglio dei ministri degli esteri programmato per il prossimo 30 gennaio. Un pacchetto che è stato confermato nelle sue linee di massima dopo l'assicurazione data ai paesi membri dipendenti dal petrolio iraniano - Italia, Spagna e Grecia - sulla possibilità di reperire il greggio da fonti alternative. L'Italia chiede inoltre di poter continuare a ricevere il petrolio dovuto in base ad accordi siglati in precedenza. Al momento, la Repubblica islamica vende circa 450.000 barili al giorno (18% delle sue esportazioni) all'Ue, in particolare a Italia (180.000 barili al giorno), alla Spagna (160.000) e alla Grecia (100.000).
Ribadendo come «nonostante le sanzioni internazionali dall'inizio dell'anno (metà di marzo 2011, ndr) fino alla metà di dicembre abbiamo esportato più di 2 milioni di barili al giorno», il responsabile della Nioc ha sottolineato come «ci sarebbero sostituti» per l'acquisto del petrolio iraniano sul mercato internazionale, in caso di un eventuale embargo.
7 gennaio 2012