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    Predefinito I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Casertace

    QUI SOTTO, IL TESTO INTEGRALE DELL'ARTICOLO, SCRITTO DA MARILENA NATALE E PUBBLICATO STAMATTINA, 7 GENNAIO, SULLA GAZZETTA DI CASERTA


    Sono trenta giorni che il capo dei capi Michele Zagaria è al 41 bis.

    A un mese dalla sua cattura emergono i retroscena della presa del boss e del coinvolgimento del super poliziotto indagato per camorra Vittorio Pisani.

    Qualche giorno dopo il procuratore aggiunto della distrettuale antimafia Federico Cafiero de Raho scrisse una lettera dicendo che nelle riunioni per la cattura del boss non aveva partecipato Vittorio Pisani e che non si spiegava la presenza di quest'ultimo alla cattura. Ma per capire bene bisogna fare un passo indietro sulla presenza dei contatti dei servizi segreti con Michele Zagaria la cosa è ormai risaputa. Tra il 2006 e il 2008, esponenti dei servizi segreti e delle istituzioni avrebbero incontrato in più occasioni il capo dei capi del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, e avrebbero contrattato con il boss una sorta di via libera all'azione del commissariato per l'emergenza rifiuti nelle province di Napoli e Caserta, in cambio di appalti, ristori e garanzie di varia natura, libertà compresa

    Sarebbero stati almeno due gli incontri tra il capo dei Casalesi e uomini delle istituzioni. Ma il riserbo è massimo. Veniamo invece agli avvenimenti degli ultimi anni. Il clan viene disarticolato, uno dopo l'altro cadono i gregari e i capi più importanti. Prima di essere arrestato Nicola Schiavone,dai provvedimenti emerge una grossa spaccatura nel clan, un pentito racconta che Nicola voleva far fuori Zagaria e che l'intermediario di pace tra i due era Antonio Iovine.

    Dopo qualche mese la situazione si evolve: la squadra mobile di Caserta prende Nicola Schiavone e la guerra tanto temuta viene evitata. Non si sa quali scenari abbiano poi fatto muovere gli eventi, ma improvvisamente la squadra mobile di Napoli con a capo Pisani, che non aveva nessun indagine in corso, arresta Iovine. Dopo l'eccellente arresto e la gloria sono state dette e fatte tante cose, nascoste alla cronaca, addirittura qualcuno ha asserito che l'indagine su Iovine era passata a Napoli per paura delle gole profonde casertane.

    La gole profonde poi sono state rivelate da un pentito, e non erano casertane anzi era un'unica voce che parlava,quella di Pisani. Salvatore Lo Russo inquadra Pisani come poliziotto a servizio del clan partenopeo e questo ultimo in cambio di rivelazioni d'ufficio e protezione avrebbe dato al capo della mobile soffiate su latitanti da catturare e denaro. L'inchiesta scatena un vero e proprio terremoto giudiziario Pisani con il divieto di dimora viene trasferito ma il suo trasferimento per la polizia di Stato è una promozione tanto che prima della cattura di Zagaria improvvisamente l'ex capo della mobile,vicino agli ambienti dei servizi è stato messo a capo della cattura del latitante. Una cattura arrivata improvvisamente a poche settimane dall'udienza del rinvio a giudizio dell'ex capo della mobile, che da indiscrezioni sembra sia stata eseguita proprio per riscattare l'ex poliziotto. Gli accordi tra Zagaria e i servizi,sembra siano saltati proprio per i guai giudiziari di Pisani.

    Due anni fa, due informative, una del Ros e una della Dia, davano per certa la presenza del latitante in una masseria vicino ad una di una zia dell'ex latitante, le due informative, per cause sconosciute, vennero rallentate per poi far avanzare lo Sco sulle indagini. C'è da aggiungere che Pisani era consigliere del Ministro Maroni e molto vicino sia a Gratteri che all'attuale coordinatore dei servizi segreti De Gennaro, gli impuniti del G 8 di Genova,una delle tante coincidenze che alimentano dubbi sulla cattura. L'intera vicenda ha lasciato sconcertati non poco gli ambienti della procura, che non ci sta a fare da paravento all'ex capo della mobile anche perché indipendentemente dai segreti che ci sono nelle stanze di potere della capitale la procura non ci sta a sminuire il lavoro di poliziotti, carabinieri e magistrati che per anni hanno lavorato contro il clan dei Casalesi senza risparmiarsi. Zagaria ormai è in carcere con buona pace di tutti ma la vicenda Pisani è solamente agli inizi. Il gup ovviamente non si è fatto abbagliare dalla manovra dei servizi ed ha rinviato a giudizio Pisani, confermando la tesi della accusa, mentre altre prove e nuove dichiarazioni sono al vaglio dei magistrati.


    07 gennaio 2012

  2. #2
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Casertace

    QUI SOTTO, IL TESTO INTEGRALE DELL'ARTICOLO, SCRITTO DA MARILENA NATALE E PUBBLICATO STAMATTINA, 7 GENNAIO, SULLA GAZZETTA DI CASERTA


    Sono trenta giorni che il capo dei capi Michele Zagaria è al 41 bis.

    A un mese dalla sua cattura emergono i retroscena della presa del boss e del coinvolgimento del super poliziotto indagato per camorra Vittorio Pisani.

    Qualche giorno dopo il procuratore aggiunto della distrettuale antimafia Federico Cafiero de Raho scrisse una lettera dicendo che nelle riunioni per la cattura del boss non aveva partecipato Vittorio Pisani e che non si spiegava la presenza di quest'ultimo alla cattura. Ma per capire bene bisogna fare un passo indietro sulla presenza dei contatti dei servizi segreti con Michele Zagaria la cosa è ormai risaputa. Tra il 2006 e il 2008, esponenti dei servizi segreti e delle istituzioni avrebbero incontrato in più occasioni il capo dei capi del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, e avrebbero contrattato con il boss una sorta di via libera all'azione del commissariato per l'emergenza rifiuti nelle province di Napoli e Caserta, in cambio di appalti, ristori e garanzie di varia natura, libertà compresa

    Sarebbero stati almeno due gli incontri tra il capo dei Casalesi e uomini delle istituzioni. Ma il riserbo è massimo. Veniamo invece agli avvenimenti degli ultimi anni. Il clan viene disarticolato, uno dopo l'altro cadono i gregari e i capi più importanti. Prima di essere arrestato Nicola Schiavone,dai provvedimenti emerge una grossa spaccatura nel clan, un pentito racconta che Nicola voleva far fuori Zagaria e che l'intermediario di pace tra i due era Antonio Iovine.

    Dopo qualche mese la situazione si evolve: la squadra mobile di Caserta prende Nicola Schiavone e la guerra tanto temuta viene evitata. Non si sa quali scenari abbiano poi fatto muovere gli eventi, ma improvvisamente la squadra mobile di Napoli con a capo Pisani, che non aveva nessun indagine in corso, arresta Iovine. Dopo l'eccellente arresto e la gloria sono state dette e fatte tante cose, nascoste alla cronaca, addirittura qualcuno ha asserito che l'indagine su Iovine era passata a Napoli per paura delle gole profonde casertane.

    La gole profonde poi sono state rivelate da un pentito, e non erano casertane anzi era un'unica voce che parlava,quella di Pisani. Salvatore Lo Russo inquadra Pisani come poliziotto a servizio del clan partenopeo e questo ultimo in cambio di rivelazioni d'ufficio e protezione avrebbe dato al capo della mobile soffiate su latitanti da catturare e denaro. L'inchiesta scatena un vero e proprio terremoto giudiziario Pisani con il divieto di dimora viene trasferito ma il suo trasferimento per la polizia di Stato è una promozione tanto che prima della cattura di Zagaria improvvisamente l'ex capo della mobile,vicino agli ambienti dei servizi è stato messo a capo della cattura del latitante. Una cattura arrivata improvvisamente a poche settimane dall'udienza del rinvio a giudizio dell'ex capo della mobile, che da indiscrezioni sembra sia stata eseguita proprio per riscattare l'ex poliziotto. Gli accordi tra Zagaria e i servizi,sembra siano saltati proprio per i guai giudiziari di Pisani.

    Due anni fa, due informative, una del Ros e una della Dia, davano per certa la presenza del latitante in una masseria vicino ad una di una zia dell'ex latitante, le due informative, per cause sconosciute, vennero rallentate per poi far avanzare lo Sco sulle indagini. C'è da aggiungere che Pisani era consigliere del Ministro Maroni e molto vicino sia a Gratteri che all'attuale coordinatore dei servizi segreti De Gennaro, gli impuniti del G 8 di Genova,una delle tante coincidenze che alimentano dubbi sulla cattura. L'intera vicenda ha lasciato sconcertati non poco gli ambienti della procura, che non ci sta a fare da paravento all'ex capo della mobile anche perché indipendentemente dai segreti che ci sono nelle stanze di potere della capitale la procura non ci sta a sminuire il lavoro di poliziotti, carabinieri e magistrati che per anni hanno lavorato contro il clan dei Casalesi senza risparmiarsi. Zagaria ormai è in carcere con buona pace di tutti ma la vicenda Pisani è solamente agli inizi. Il gup ovviamente non si è fatto abbagliare dalla manovra dei servizi ed ha rinviato a giudizio Pisani, confermando la tesi della accusa, mentre altre prove e nuove dichiarazioni sono al vaglio dei magistrati.


    07 gennaio 2012

    spero che non sia vero..
    Ultima modifica di Conte Oliver; 08-01-12 alle 11:19
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
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  3. #3
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Tra il 2006 e il 2008, esponenti dei servizi segreti e delle istituzioni avrebbero incontrato in più occasioni il capo dei capi del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, e avrebbero contrattato con il boss una sorta di via libera all'azione del commissariato per l'emergenza rifiuti nelle province di Napoli e Caserta, in cambio di appalti, ristori e garanzie di varia natura, libertà compresa
    Citazione Originariamente Scritto da Conte Oliver Visualizza Messaggio

    spero che non sia vero..
    Verissimo. Ne hanno parlato in varie interviste a Rainews24 alcuni dei protagonisti.

    Ma evidentemente a nessuno interessano i rapporti tra il Clan dei Casalesi e i nostri Servizi segreti.

    Anche perché quei rapporti si intrecciano col ruolo dei Commissari per l'emergenza rifiuti e i funzionari della Regione Campania.

    C'è da spiegare soprattutto il ruolo dei Servizi nell'emergenza rifiuti.
    Ultima modifica di ConteMax; 08-01-12 alle 12:24

  4. #4
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Wikileaks, Ganapini e i misteri di Parco Saurino

    Wikileaks, Ganapini e i misteri di Parco Saurino
    domenica 20 febbraio 2011
    La giornalista Rosaria Capacchione

    La giornalista Rosaria Capacchione
    Il rapporto fra Repubblica e Assange nacque grazie a un incontro, registrato, in cui l'ex assessore all'Ambiente della Campania parlava del ruolo dei servizi segreti nell'emergenza rifiuti

    REGGIO - Il rapporto fra il Gruppo Repubblica/L'Espresso e Wikileaks, che sta portando i media del gruppo editoriale italiano a pubblicare una serie di cablo della diplomazia Usa sul nostro Paese sarebbe nato due anni or sono, quando a essere intercettato a sua insaputa fu l'assessore all'Ambiente in Campania reggiano Walter Ganapini, chiamato a Napoli quando l'emergenza rifiuti riempiva le strade della Campania di "monnezza".




    A svelarlo oggi proprio un articolo di Repubblica in cui si legge: "Le rivelazioni sui documenti dell'ambasciata americana di Roma sono frutto di una collaborazione con Wikileaks avviata da L'Espresso più di due anni fa... Un rapporto giornalistico nato dall'attività di Stefania Maurizi, che ha realizzato scoop come l'intervista ad Abdel Qader Khan, lo scienziato che ha progettato la bomba atomica pakistana, o l'inchiesta sulle operazioni condotte dal governo libico in Italia... Il primo articolo de L'Espresso, nato dalla collaborazione con il gruppo di Assange era relativo a una vicenda tutta italiana. Una notte di due anni fa il gruppo di Assange buttò giù dal letto la Maurizi, dicendo di avere in mano un file audio con le dichiarazioni dell'assessore napoletano Walter Ganapini sul ruolo dei servizi segreti nell'emergenza rifiuti campana".
    Ma cosa diceva il reggiano Ganapini in quei file, come nacque quella vicenda e quali sono stati, successivamente, gli sviluppi di quanto il membro onorario dell'Agenzia Europea dell'Ambiente disse in una intervista rilasciata in piazza Fontanesi al Blog di Beppe Grillo?

    httpv://www.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU

    Per saperlo occorre fare alcuni passi indietro.

    L'ombra di una trattativa Stato-camorra

    "Sull’emergenza rifiuti campana cala l’ombra di una possibile trattativa tra Stato e criminalità organizzata. Il boss latitante dei Casalesi Michele Zagaria, un esponente dei servizi segreti e un rappresentante del Governo potrebbero essersi seduti allo stesso tavolo per discutere. La costruzione di nuove discariche e di un termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa sarebbero i punti centrali di questa ipotetica negoziazione, cominciata nel 2006 e conclusasi nel 2008. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli, secondo quanto riportato da Rosaria Capacchione sul Mattino, avrebbe aperto un fascicolo sulla vicenda. Per ora, Federico Cafiero De Raho, coordinatore dell’antimafia napoletana, non conferma, ma neppure smentisce la notizia", scriveva ormai oltre un mese fa il settimanale nazionale Left.

    La scoperta di Parco Saurino. L'emergenza rifiuti poteva essere evitata?

    Tutto sarebbe partito da una conversazione privata sulle strategie di gestione dei rifiuti, registrata a sua insaputa e finita poi sul sito di Wikileaks, che una sera di tre anni fa l’allora assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini ebbe con rappresentanti del Forum delle Associazioni ambientaliste, organismo di consultazione da lui voluto e guidato da Guido Viale. In quell’audio, l’ex presidente di Greenpeace parlò per la prima volta del «mistero della Repubblica», come lo definisce lui stesso nella registrazione. Si tratta di Parco Saurino 3 , una discarica situata nel comune di Santa Maria La Fossa, che, spiega l’ex assessore, "da sola sarebbe riuscita a smaltire tutti i rifiuti campani per più di sei mesi".




    Ganapini, arrivato a Napoli da poche settimane, scoprì il sito per caso a fine maggio 2008, durante un'ispezione alla ricerca di macchinari tedeschi acquistati dal Commissariato nei primi anni 2000 e mai utilizzati. Quando comunicò a Regione e governo di aver trovato la soluzione temporanea alla crisi, constatò l'indifferenza della giunta e del ministero competente; affrontò così, isolato, la discussione con Gianni De Gennaro, all’epoca Commissario straordinario per l’emergenza su nomina del governo Prodi, che criticava la scelta fatta da Ganapini di rendere pubblica la scoperta attraverso 'Il Mattino' ed una breve intervista messa in rete via Youtube. Così nell’audio di Wikileaks, Ganapini racconta come andarono i fatti: "Su Parco Saurino 3, io ho negoziato un giorno con l’attuale capo dei servizi segreti (ndr Gianni De Gennaro) (…) siamo partiti, uno dal bianco ed uno dal nero, e siamo arrivati verso un grigio nel quale, alla fine, io potevo tirare l’operazione (…). Allora, certamente quell’oggetto è un “mistero della repubblica” e ce lo siamo già detti".

    Ganapini è tornato a parlare di quella vicenda, di cui nelle ultime settimane si sono occupati con inchieste i principali quotidiani italiani (Corriere della sera, Repubblica, Il Sole 24Ore, Terra) con Maurizio Torrealta, che ha realizzato un servizio per Rainews 24.

    Il caso Parco Saurino

    L'ambientalista reggiano fu aggredito a Napoli

    Dopo quella conversazione con Gianni De Gennaro, che di lì a poco sarebbe diventato direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (l’organo che controlla i servizi segreti), tutti si dimenticano di Parco Saurino 3. Eppure per strada a Napoli ci sono in quei giorni oltre tremila tonnellate di sacchetti di immondizia e nella provincia le cose vanno anche peggio. Il governo mette in campo ipotesi come Valle della Masseria a Serre o il Formicoso, tra le montagne irpine, come proposto dal professor De Medici delle Assise di Palazzo Marigliano. Soluzioni che si rivelano tutte impraticabili fin dal principio, a causa della forte opposizione delle popolazioni locali e di Ganapini. Ma Parco Saurino 3 è come se non esistesse. Ad avviso di Ganapini, avrebbe potuto accogliere oltre 600 mila tonnellate, ma nessuno ne fa il nome.




    L’immondizia per strada serve a chi vorrebbe accelerare l’iter per la costruzione di cinque inceneritori in Campania, ostacolato dal piano di Ganapini (raccolta differenziata, trattamento meccanico-biologico negli STIR, compostaggio dell’organico, un solo inceneritore -quello già esistente ad Acerra), le cui dimissioni vengono più volte richieste da Bertolaso, che non vuole bastoni tra le ruote: lo stesso Bertolaso che, nei suoi dialoghi intercettati con Marta De Gennaro, più volte affermava “…Cosentino è con noi”.
    Il 2 giugno 2008 viene ucciso Michele Orsi, che aveva cominciato pochi giorni prima a collaborare con la procura di Napoli: era proprietario della Eco4, società del settore dei rifiuti, secondo il pentito Gaetano Vassallo, nella disponibilità dei Casalesi e dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. Subisce intimidazioni anche Ganapini, che proprio il giorno prima dell’omicidio Orsi aveva reso pubblica la storia di Parco Saurino 3 : "Sono stato aggredto in una strada del centro, diventata all’improvviso deserta, da quattro motociclisti con il casco integrale, che mi hanno inseguito e strattonato, credo affinchè capissi che avrebbero potuto tranquillamente farmi fuori. Nonostante le urla, neppure una finestra si aprì. Ancora oggi sono molto preoccupato quando tocco questi argomenti e sono convinto che la scelta di condividere con altri le informazioni, come da ambientalista ho sempre fatto, in quel caso sia stata anche una assicurazione sulla vita".

    Le parole del pentito e l'inchiesta di Rosaria Capacchione

    Il 14 luglio dello stesso anno viene convertito in legge il decreto numero 90 e anche l’inceneritore di Santa Maria La Fossa diventa quasi realtà. È l’ingresso “legale” (bloccato mesi dopo dalla Procura), dei Casalesi nel ciclo dei rifiuti campano, con il salto dalle sole discariche agli impianti tecnologici , come accadeva anche nel campo dell'energia con i parchi eolici. Più precisamente, è l'ingresso dell’ala Schiavone Sandokan, che aveva avuto la meglio su quella di Francesco Bidognetti, come spiega ancora il pentito Gaetano Vassallo: "Cosentino mi disse che si era adeguato alle scelte fatte a monte dal clan dei Casalesi che aveva deciso che il termovalorizzatore si sarebbe dovuto realizzare a Santa Maria La Fossa, e che anche l´affare del Consorzio CE4/ECo era uno degli affari degli Schiavone. Egli, pertanto, aveva dovuto seguire tale linea ed avvantaggiare solo il gruppo Schiavone nella gestione del'affare".




    Se l’ipotesi di una trattativa tra Stato e camorra venisse dimostrata dalla magistratura, vorrebbe dire che l’operazione su Santa Maria la Fossa potrebbe essere stata avallata da livelli istituzionali che stavano molto più in alto di Cosentino, ma andrebbe riconsiderata per intero tutta la fenomenologia delle vecchia e della nuova emergenza campana. Su quest'ultima inchiesta la giornalista Rosaria Capacchione ha relizzato un servizio assieme a Rainews 24

    Il Patto della Pattumiera

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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Vittorio Pisani consigliere di Maroni? Quanto vicino a Maroni scusate?
    "The gods that we've made are exactly the gods you'd expect to be made by a species that's about half a chromosome away from being chimpanzee." ~ Christopher Hitchens

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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Citazione Originariamente Scritto da Conte Oliver Visualizza Messaggio

    spero che non sia vero..
    ti meravigli???? io no.....
    d'altronde la connessione tra mafie e stato è cosa nota....
    ed ha una causa bene precisa.... lo sbarco in sicilia degli angloamericani
    http://www.italia-rsi.org/alleatidichi/mafia.htm
    Ultima modifica di blobb; 08-01-12 alle 14:52
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    E' paradossale che degli uomini d'onore si infiltrano nella mafia di stato.

  8. #8
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Due anni fa, due informative, una del Ros e una della Dia, davano per certa la presenza del latitante in una masseria vicino ad una di una zia dell'ex latitante, le due informative, per cause sconosciute, vennero rallentate per poi far avanzare lo Sco sulle indagini. C'è da aggiungere che Pisani era consigliere del Ministro Maroni e molto vicino sia a Gratteri che all'attuale coordinatore dei servizi segreti De Gennaro [...]
    Chiamasi concorrenza tra servizi di intelligence... una cosa di sicuro mai vista
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Verissimo. Ne hanno parlato in varie interviste a Rainews24 alcuni dei protagonisti.

    Ma evidentemente a nessuno interessano i rapporti tra il Clan dei Casalesi e i nostri Servizi segreti.

    Anche perché quei rapporti si intrecciano col ruolo dei Commissari per l'emergenza rifiuti e i funzionari della Regione Campania.

    C'è da spiegare soprattutto il ruolo dei Servizi nell'emergenza rifiuti.
    Citazione Originariamente Scritto da blobb Visualizza Messaggio
    ti meravigli???? io no.....
    d'altronde la connessione tra mafie e stato è cosa nota....
    ed ha una causa bene precisa.... lo sbarco in sicilia degli angloamericani
    1943: IL RITORNO DELLA MAFIA
    va bene il fine giustfica i mezzi, ma lo Stato è morto se deve allearsi con la peggior malavita pur pulire una città
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

  10. #10
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    Predefinito Rif: I servizi segreti e i misteri della cattura dei latitanti Casalesi

    Citazione Originariamente Scritto da Conte Oliver Visualizza Messaggio
    va bene il fine giustfica i mezzi, ma lo Stato è morto se deve allearsi con la peggior malavita pur pulire una città
    Sono poco convinto volessero pulire una città.
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