di Christopher Westley
Grazie, Joseph Stiglitz, per aver fornito la scorsa primavera così tanta carne al fuoco agli economisti di libero mercato da utilizzare nei loro corsi.
La carne al fuoco può essere scovata in una nuova ricerca (con Bruce Greenwald) che Stiglitz sta sollecitando. In essa, presenta relazioni statistiche tra i miglioramenti tecnologici nell'agricoltura e la disoccupazione negli anni '30. Si chiede, Che cosa ha trasformato una correzione di mercato altrimenti normale in una lunga ed estenuante depressione caratterizzata da tassi di disoccupazione permanenti a doppia cifra? E' stata, risponde, almeno in parte, colpa della dannata tecnologia agricola che ha causato la dislocazione di tutti quei lavoratori. In sua assenza, la disoccupazione non sarebbe mai salita alle stelle, e il mercato del lavoro Statunitense avrebbe potuto conservare i giorni felici del 1870, quando più della metà di tutti i lavoratori lavorava nelle fattorie. Sicuramente, l'economia del 1930 — così come la conosciamo oggi — non sarebbe mai esistita.
Così recita la ricerca mainstream neoclassica, dove la verità è solo ciò che può essere misurato e poi inserito in modelli matematici. Il problema è che questi modelli sono solo buoni in base alle loro ipotesi; quando l'informazione reale ed importante non è misurabile, viene semplicemente ignorata — o si presume che esista come errore.
Questo è lo stesso problema che ha afflitto l'economia mainstream durante gli anni fino alla crisi finanziaria. Ancora una volta, gli economisti mainstream, tra cui Stiglitz, sono stati presi quasi completamente di sorpresa, perché i loro modelli non hanno raccolto informazioni riguardanti il settore immobiliare e quello bancario, perché non erano misurabili. Nel frattempo, quegli economisti che lavorano con meno approci empirici e più con quelli a priori, erano molto preoccupati per quanto stava accadendo in entrambi i settori e sarebbero stati molto meno sorpresi dal crollo. Molti, infatti, lo hanno previsto.
Considerate quale approccio — l'empirico mainstream o l'a priori — viene ampiamente finanziato dal governo. Considerate quale approccio è più probabile che fornisca una giustificazione teorica per l'azione del governo.
Ci sono prove abbondanti che i risultati di Stiglitz riflettono correlazioni statistiche, e non causalità. Questo è particolarmente vero perché altri paesi hanno affrontato la transizione dall'agricoltura alla produzione industriale senza uno stress occupazionale significativo. La teoria di Stiglitz toglie dai guai anche le amministrazioni Hoover e Roosevelt, le cui politiche ostacolarono il sistema dei prezzi affinché riallocasse le risorse nel modo più efficiente rispetto ciò che avvenne in altri paesi.
Pensateci. Nella prima metà del 20° secolo, vi era per la prima volta nella storia umana un surplus di produzione agricola. Questo surplus, fortunatamente, pose una pressione al ribasso sui prezzi dei prodotti alimentari. Poi arrivarono Hoover e FDR che mantennnero più alti i prezzi agricoli rispetto a quello che altrimenti sarebbero stati, o ad un livello che rifletteva i loro livelli di prezzo precedenti all'esplosione della produzione agricola. I risultati economici di questi interventi sono sia prevedibili che disastrosi:
-La quantità richiesta di produzione agricola cala (perché i prezzi sono mantenuti alti).
-Sale alle stelle la disoccupazione agricola (a causa della riduzione della domanda per la produzione).
-Molti milioni di persone che altrimenti sarebbero state in grado di sostenere se stessi e le loro famiglie lavorando nel mondo agricolo diventano quindi dipendenti dallo stato.
-Le eccedenze agricole derivanti dagli aumenti artificiali (e violentemente imposti) dei prezzi conducono a bizzarri interventi secondari che richiedono al governo di distruggere cibo in un momento in cui milioni guadagnano salari da fame, se non nessun salario.
Ma tali effetti dovrebbero essere ignorati, perché il Grande Stiglitz ha trovato una correlazione tra i dati osservabili!
Faremmo bene a ricordare il contesto in cui le idee economiche di oggi sono promulgate. Ricordate, Stiglitz è pagato bene dal governo affinché fornisca un peso intellettuale ad argomenti che prevedono il fallimento del mercato e che giustifichino un ampliamento del governo rispetto al mercato. Anche il suo Premio Nobel del 2001, che ha condiviso insieme a George Akerlof e Michael Spence, l'ha ottenuto per il suo lavoro nel campo dell'informazione asimmetrica, che oggi è usata da molti per giustificare la regolamentazione statale di tutto il mercato. Così ha un certo senso che, oggi, egli sostiene che i miglioramenti tecnologici possono portare a un decennio di depressione quando molte persone iniziano a mettere in discussione la reale praticità degli interventi fiscali e monetari senza precedenti durante le correzioni di mercato significative (entrambe le cose sono accadute negli anni successivi al 1929 ed al 2008).
Nel processo, condanna la tecnologia (nello spirito di Ned Ludd, vorrei aggiungere), ignorando come il miglioramento tecnologico abbia permesso all'umanità di uscire dalla vita solitaria, povera, brutta e brutale. I miglioramenti tecnologici nel settore agricolo in particolare hanno dato vita alla maggior parte del progresso materiale del 20° secolo, perché hanno permesso a tale settore di mantenere la produttività con un minor numero di lavoratori, consentendo ai lavoratori in surplus di muoversi nelle città per lavorare in altri settori industriali — industrie che nemmeno esistevano 50 anni prima — ed hanno permesso l'esplosione del PIL aggregato.
In assenza di questo fenomeno, oggi non ci sarebbe ceto medio.
Eppure, Stiglitz sostiene che i miglioramenti tecnologici sono un fallimento del mercato, anche se la maggior parte della transizione dall'agricoltura alla produzione industriale avvenne 20-30 anni prima del 1929. Come molti altri nel mainstream, si concentra su ciò che è visto ignorando gli effetti invisibili — perché questi effetti, dopo tutto, possono essere facilmente inseriti in eleganti modelli econometrici — e trascura molte cose della teoria economica e della storia economica per far funzionare la sua particolare storia.
E' difficile credere che oggi così tanti sostengono in modo simile che i progressi tecnologici nel settore finanziario sono stati la causa primaria del crollo finanziario del 2008 ed assolvono (diciamo) la politica dei tassi 2002-2004 della Federal Reserve, insieme alle manipolazioni federali del mercato immobiliare.
E' difficile credere che tale ricerca venga presa sul serio, semplicemente perché evidenzia un presunto fallimento del mercato e, per estensione, giustifica un ruolo ancora più forte del governo nel mercato.
traduzione di Johnny Cloaca
Johnny Cloaca's Freedonia: Il Mito del Fallimento del Mercato di Joseph Stiglitz