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Discussione: Maroni Day a Varese

  1. #11
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Ecco come la vede un sito svizzero-ticinese.

    Lega Nord: Maroni chiede la testa di Reguzzoni | infoinsubria

  2. #12
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    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  3. #13
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

















    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  4. #14
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  5. #15
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Citazione Originariamente Scritto da kappa Visualizza Messaggio
    Vedo troppi personalismi e questo non mi piace...
    Qui c'è in ballo la Lega, non Maroni!!
    Che in generale ci siano troppi personalismi in Lega è vero, ma non mi pare questo il caso. Maroni avrebbe potuto forzare molto di più, i numeri li ha lui. Non lo ha fatto per non spaccare la Lega, dimostrando di tenerci secondo mè. Detto ciò è chiaro che da ora in poi, il culto della persona in Lega, per quanto mi riguarda è finito. Seguirò solo le idee, e fin chè le persone le porteranno avanti avranno il mio sostegno, che non sarà mai più cieco però.

    L'unica scusante che può avere Bossi, è, che non è più in grado d'intendere e di volere, o per lo meno, che, diciamo non è più sufficientemente lucido mentalmente, e si è fatto circondare da gente che lo sta usando per fini personali.

    Questo a voler essere proprio buoni...

  6. #16
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Citazione Originariamente Scritto da insubre73 Visualizza Messaggio
    Che in generale ci siano troppi personalismi in Lega è vero, ma non mi pare questo il caso. Maroni avrebbe potuto forzare molto di più, i numeri li ha lui. Non lo ha fatto per non spaccare la Lega, dimostrando di tenerci secondo mè. Detto ciò è chiaro che da ora in poi, il culto della persona in Lega, per quanto mi riguarda è finito. Seguirò solo le idee, e fin chè le persone le porteranno avanti avranno il mio sostegno, che non sarà mai più cieco però.

    L'unica scusante che può avere Bossi, è, che non è più in grado d'intendere e di volere, o per lo meno, che, diciamo non è più sufficientemente lucido mentalmente, e si è fatto circondare da gente che lo sta usando per fini personali.

    Questo a voler essere proprio buoni...
    Maroni ha fatto la scelta giusta per la Lega, proprio perché non ha forzato la mano, Bossi aveva commesso un errore madornale con cosentino. Un errore che avrebbe ridotto i consensi in forte crescita che la lega ha.
    Come se Bossi volesse una Lega di piccole dimensioni, per avere la scusa di non intraprendere azioni decise.
    Maroni, probabilmente ha posto rimedio a questo errore madornale.
    Bossi è un po' come quelli che fingono di cercare lavoro, evitando di proporsi dove potrebbe trovarlo.
    Adesso i Padani sono alla miseria, schiacciati da uno stato ladro e assassino e stanno chiedendo a Bossi di fare quello che ha sempre proclamato a piena voce.
    Stavolta gli toccherà farlo. Oppure passi la mano a Maroni, e lasci lo faccia lui (o Borghezio).
    Non credo sia una questione di menomazione: gli stati uniti hanno vinto la seconda guerra mondiale con a capo un Presidente paralitico.
    Europeo, Veneto - Friulano, Longobardo. Non italiano

  7. #17
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Lega, vittoria dei maroniani. Sostituito il capogruppo Reguzzoni

    La presidenza dei deputati alla Camera passa a Paolo Dozzo. Ad annunciarlo alla Padania è stato lo stesso Bossi, dopo un vertice con tutto lo stato maggiore del Carroccio. L'ex ministro dell'Interno ringrazia e dice: "Ora ritrovata l'unità"

    Lega, vittoria dei maroniani Sostituito il capogruppo Reguzzoni - Repubblica.it

    ROMA - Per Roberto Maroni, una vittoria su tutta la linea. Prima il dietrofront sul divieto 1 di partecipare ad appuntamenti pubblici. Poi la presenza di Bossi e Calderoli al suo fianco sul palco di Varese 2. Ora la rimozione del suo grande rivale interno al partito: Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega alla Camera, considerato l'esponente di punta del cosiddetto "cerchio magico". Al suo posto ci sarà Paolo Dozzo, una lunga militanza nel Carroccio e un'esperienza accanto a Zaia al ministero dell'Agricoltura.

    Ad annunciarlo, con un'intervista alla Padania, è stato lo stesso Bossi. E il commento di Maroni è arrivato solo qualche minuto dopo l'ufficializzazione della notizia. "E' stata risolta una questione importante, grazie a Bossi per la ritrovata unità", ha detto. La decisione è stata presa dopo un vertice dello stato maggiore leghista cui hanno partecipato Roberto Calderoli, Rosi Mauro, Giancarlo Giorgetti, Roberto Cota, Federico Bricolo, Andrea Gibelli e lo stesso Reguzzoni. Il Senatur, alla Padania, ha fornito la sua ricostruzione della vicenda. "Ognuno ha fatto un passo indietro. Sia Maroni che in fondo è stato danneggiato per la scelta del movimento - in riferimento al veto sui comizi poi rimosso, ndr - sia Reguzzoni che pur essendo stato un buon capogruppo ha fatto a sua volta un passo indietro".

    In realtà lo scontro tra i due dura da mesi e si è acutizzato dopo la fine del governo Berlusconi quando Maroni, non più ministro dell'Interno, è entrato in corsa per il ruolo di numero uno dei deputati leghisti. Per settimane Maroni è apparso sconfitto nella battaglia interna al partito, con Bossi sempre più influenzato dal drappello di fedelissimi del cerchio magico. Fino alla decisione di vietare all'ex ministro dell'Interno i comizi. Con la rivolta della base. E la presa d'atto dell'enorme seguito di Maroni tra i militanti. Di qui il dietrofront e la pace siglata con l'apparizione di Bossi sul palco di Varese. Ma non bastava. "Forse qualcuno voleva cacciarmi dalla Lega", ha detto quella sera Maroni. Aggiungendo, sibillino: "Forse dovrebbe essere cacciato lui". Subito dopo i maroniani hanno scatenato un'offensiva nei confronti di Reguzzoni, contestandolo per l'iniziativa della sfiducia a Passera 4 e accusandolo addirittura di aver falsificato le firme. Fino alla resa del capogruppo.

    Con l'investitura di Gianpaolo Dozzo. Originario della provincia di Treviso, 57 anni, Dozzo è deputato alla quinta legislatura e ha ricoperto anche l'incarico di sottosegretario alle Politiche agricole. La sua è una candidatura, nella battaglia interna al partito. E presto, in nome dei nuovi equilibri, potrebbe arrivare anche un cambio alla guida dei senatori.

    20 gennaio 2012
    Ultima modifica di Bèrghem; 20-01-12 alle 23:27
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  8. #18
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    Il popolo della Lega in piazza. Doppia vittoria per Maroni

    Il popolo della Lega in piazza Doppia vittoria per Maroni - Cronaca - La Provincia di Varese

    Anche la piazza di Milano è per Bobo. Che consegue due vittorie nello stesso giorno: essere più acclamato di Bossi e la convocazione di tutti i congressi. Compresi quelli provinciali da rifare entro tre mesi. Mentre i nazionali entro giugno. La decisione è arriva dal consiglio federale, che si è riunito alle 13.30, ed è durato meno di un'ora. Rimane solo il mistero di Varese: sembra che non sia ancora chiaro se la delibera federale preveda di rivotare per il segretario provinciale, o solo la votazione dei delegati al congresso nazionale.

    Un'eccezione nella culla della Lega che, dicono i maroniani, i militanti non digerirebbero, visto che nelle altre province si rivota da capo. In questo caso, sembra che il direttivo provinciale, maroniano sei contro tre, potrebbe proporre la sfiducia all'attuale segretario provinciale Maurilio Canton.

    Insomma, si riapre la guerra a Varese. E naturalmente sui nomi dei possibili candidati non c'è nessuna indiscrezione, se anche Varese al voto. Anche se potrebbe tornare in pista quello di Leonardo Tarantino. O di Alessandro Vedani, che nei giorni della rivolta è stato un grande capopolo. Senza contare che c'è chi rivorrebbe Stefano Candiani.

    «Il capo aveva dato la sua parola - dice il sindaco Attilio Fontana - la democrazia è sempre stata importante nella Lega. Oggi lo è ancora di più». E il presidente della Provincia Dario Galli: «È stata una giornata importantissima, sia in piazza che nel federale».

    La manifestazione ha mantenuto i toni di protesta contro Monti, ma è anche stata l'ennesimo plebiscito per la figura di Roberto Maroni. Dal palco, dopo aver dato la parola a qualche rappresentante degli enti locali, a prendere la parola è stato solo Umberto Bossi. Accanto a lui tutti i colonnelli, tra cui il Bobo, ma anche Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Rosi Mauro e Marco Reguzzoni. L'ex capogruppo è stato a fianco del capo durante tutto il corteo, ma c'è anche Maroni.

    Bossi attacca i giornali che «vogliono farci vedere divisi», ma poi si contraddice perché ripete più volte la parola «pace». «Tutti hanno fatto un passo indietro per il bene della Padania - dice - sia Maroni che Reguzzoni». La chiama addirittura «la pace di Milano».

    A un certo punto chiede ai «contendenti» di stringersi la mano. Maroni appare rilassato e a suo agio sul palco. Ma alla richiesta gli scappa una smorfia di disappunto ironico. È Reguzzoni, che sfoggia anche lui sorrisi e tranquillità, a fare il primo passo. Si dirige dall'altra parte del palco e prende la mano di Maroni, che ricambia con poco entusiasmo. Subito dopo afferra quella del capo e la eleva verso l'alto. Bossi prova anche a far fare la pace tra Bobo e la Mauro, ma i militanti fischiano.

    La tensione c'è stata. Durante il corteo un ragazzo che teneva il cartello «Il cerchio magico non quadra» è stato spintonato da un addetto alla sicurezza interna.

    Ma i maroniani che hanno osato dire la loro esplicitamente, e si sono affrettati sotto il palco, conquistando la prima linea, erano tanti, troppi per essere intimiditi. Le prime file erano dominate dai bresciani della Val Camonica, che si sono creati delle pettorine verdi con la scritta «Bossi Bobo boys». E hanno sfoggiato una serie di striscioni. Tra cui uno uno contro il cerchio magico: «Il cerchio è stato inquadrato. Il gioco è terminato». Accanto a loro i varesini, con un'abbondanza di bandiere che raffiguravano il Ducale, la bandiera dell'Insubria. Lunedì sera alle 21 a Somma Lombardo un incontro con Roberto Maroni, nella sala Giovanni Paolo II in via Marconi.

    Marco Tavazzi

    22 gennaio 2012
    Ultima modifica di Bèrghem; 22-01-12 alle 22:51
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  9. #19
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    Predefinito Rif: Maroni Day a Varese

    I "barbari sognanti" preparano la sfiducia a Canton

    Dopo la convocazione dei congressi in tutto il nord, i maroniani di Varese puntano a una mozione che tolga il potere al segretario provinciale reguzzoniano



    Lega - I "barbari sognanti" preparano la sfiducia a Canton | Politica | Varese News

    «E’ nella logica delle cose, non avverrà in questi giorni, perché non si possono esacerbare gli animi, ma nel breve o medio periodo mi aspetto una mozione di sfiducia a Maurilio Canton». Che cosa succede nella Lega di Varese dopo la manifestazione di Milano? Questa è la risposta di un autorevole dirigente provinciale. La rivoluzione dei «barbari sognanti», come si sono ribattezzati i maroniani, non finisce con la «pace di Milano» e anche se Bossi dice che tutti hanno fatto un passo indietro e si sono dati la mano, è evidente che Roberto Maroni non si fermerà. E su facebook ha ribadito anche oggi che gli è dispiaciuto non poter parlare dal palco della manifestazione.

    Glielo chiede una parte consistente della base leghista e i fischi a Bossi che sul palco non ha fatto parlare Bobo, sono la dimostrazione evidente che una parte della Lega vuole che l’ex ministro vada fino in fondo. Intanto il movimento è stato scosso dalle fondamenta. Antonio Polito, dalle colonne del Corriere della sera di oggi osserva che la sfilata della classe dirigente sul palco ricorda quella del vecchio Pcus, mentre la base è inquieta e reattiva come mai priam d’ora. E’ un ritratto interessante di quello che sta accadendo, e anche a Varese ci saranno delle ripercussioni. Il partito farà dappertutto i congressi. L’attuale segreteria provinciale è figlia del potere assoluto bossiano, e Maurilio Canton è stato nominati su richiesta espressa del capo, ma contro la maggioranza dei delegati. Ora che le cose sono cambiate, i media vicini all’ambiente maroniano si sono affrettati a scrivere che Canton rischia il posto.

    Il direttivo provinciale è composto da 9 membri eletti, 7 segretario di circoscrizione, e il segretario provinciale, più i parlamentari e altri membri che però hanno solo un ruolo consultivo. I votanti sono 17, i rapporti di forza dovrebbero essere: 10 voti contro Canton e 7 voti a favore. Nel direttivo provinciale siedono Roberto Borgo, Marco Colombo e Paola Reguzzoni (quelli più vicini all’ex capogruppo Reguzzoni) e dai cosiddetti "maroniani" Enrico Baroffio, Gianluigi Lazzarini, Andrea Tomasini, Giorgio Caielli, Fabio Tonazzo ed Emilio Bassini.

    Roberto Maroni questa sera è a Somma Lombardo dove si prospetta un’altra delle serate trionfali con la sua base. Intanto alla manifestazione di Milano hanno debuttato sciarpe con la scritta «barbari sognanti», e pettorine con la scritta «Bossi Bobo boys»; la prima l’ha indossata anche il capogruppo alla camera Paolo Dozzo, la seconda l’ha indossata Matteo Salvini.

    Roberto Rotondo

    23/01/2012
    Dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena? ("Dirty" Harry Callahan)

  10. #20
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