Cari lettori
Sono argentino sedevacantista guerardiano sin da quattro anni fa. La mia lingua natale è lo Spagnolo.
Vorrei presentare una riflessione.
Gli eletti al Papato genitori del Vaticano II sono il Principio (Cause efficienti) della dottrina perversa di quella convenzione apostata. Loro sono il concilio in eminenza, il concilio in governo, il concilio nella sua capitalità, il concilio nella sua massima efficienza, il concilio in vittoria in quanto possa esserci una vittoria nell’esser un morto sotterrante dei morti.
Non è sicuro il difendersi del Concilio e della Nuova Messa, e “dopo, un giorno, vedremmo cosa faremmo con i portatori di titolo papale”. Così si combatte la rabbia senza combattere il Cane.
Dare la Tradizione e la Messa Cattolica senza spiegazione sulla questione papale, e dunque senza identificazione della Chiesa concreta d’oggi, potrebbe occasionare delle illusioni pericolose alla Fede.
Facilmente diventiamo stanchi perché il proselitismo sedevacantista non dà dei frutti più grandi e più rapidi. Ma il proselitismo sedevacantista è un dovere per noi, e un tesoro per gli altri. Se non lo colgono, loro sono responsabili. Se lo diamo in misura troppo ristretta, noi stessi siamo responsabili. Senza il proselitismo sedevacantista di Sodalitium io giacerei nelle tenebre della frode pseudo-apostolica. Vae mihi se l’Istituto sceglieva un silenzio prudenziale: niente e nessuno mi svegliava più. Non voglio fare ad altri quello che non mi piacerebbe che se mi abbia fatto.
L’alveare dà il miele, ma il miele da sé solo non dà l’alveare né il luogo del miele. La Chiesa dà i suoi tesori, ma i tesori della Chiesa senza il legame reale concreto conosciuto della Chiesa, non danno la Chiesa né il suo legame, bensì aiutino a trovare ove essa stia e aiutino a risolversi a legarsi a Lei. La Verità Cattolica e la Messa Cattolica sono dei beni che si ricevono adeguatamente avendo i piedi o almeno gli occhi nella Vera Chiesa, che esclude e fa escludere in desiderio e in fatto la comunità post-conciliare, il suo governo, e il suo influsso. La “Columna et firmamentum veritatis” (1 Tim 3, 15) si drizza all’infuori, e contro della Neochiesa Apostata. L’unione a questa, anche in buona fede e senza consenso nell'apostasia, è un grandissimo male. Si deve veder la trave nel proprio occhio piuttosto che la paglia nell’occhio altrui. Ma la più grande paglia nell’occhio dei (rimasti) cattolici, è l’autorità apostatica della Neochiesa.
Sforziamoci per far conoscere la verità sul Papato, sull’Autorità, e sulla Chiesa unica di Dio nella sua certissima, purissima, necessaria, immutabile, assoluta esenzione dell’apostasia neovaticana e dei suoi principii e del loro principato.
Facciamo la guerra perfetta all'apostasia neovaticana e alla sua falsa autorità sotto San Michele.
Santo Tommaso dice che questi giorni saranno breviati grazie all'insegnamento delle dottrine necessarie contro gli errori presenti, commentando le parole divine di Matteo XXIV:
Erit tunc tribulatio magna, quia erit perversio doctrinae Christianae per falsam doctrinam. Et nisi essent dies breviati, scilicet documento doctrinae, per additamenta verae doctrinae, non fieret salva omnis caro, idest omnes converterentur ad falsam doctrinam.
Un cardenale converso può riparare mezzo secolo di diluvio universale.
Saluti e perdonatemi degli eventuali errori d’Italiano.
Patricio Shaw (Politicainrete. net 1 giugno 2006)