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    Predefinito 31 luglio: Sant'Ignazio di Loyola, confessore


  2. #2
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    Predefinito Riferimento: 1 luglio: Festa del Preziosissimo Sangue - Ottava di San Giovanni Battis

    1 Luglio 2009. Calende.


    Rosso. Mercoledì. Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, doppio di 1ª classe.

    MESSA propria, Gloria, 2ª orazione (nelle Messe private) dell'Ottava di san Giovanni Battista, Credo, Prefazio della Croce, Ite, Missa est, ultimo Vangelo di san Giovanni

    fonte: www.unavoce-ve.it

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: 2 luglio: Visitazione di Maria Santissima - Ss. Processo e Martiniano

    Processo e Martiniano, santi, martiri, le reliquie sono all’altare che porta il loro nome nel transetto destro di S. Pietro in Vaticano. Prima erano custodite nell’Oratorio a loro dedicato, eretto e decorato da Pasquale I che vi depose i corpi. Demolito, furono posti in un’altare sotto l’organo della basilica. Questi martiri al cui primitivo sepolcro, presso il II miglio della via Aurelia, accorrevano numerosi fedeli ammalati, sono così ricordati nel
    M.R.: 2 luglio - A Roma, sulla via Aurelia, il natale dei santi Martiri Processo e Martiniano, i quali, dal beato Pietro Apostolo battezzati nel carcere Mamertino, ed avendo sofferto, sotto Nerone, la contusione della bocca, l'eculeo, i nervi, le fiamme e gli scorpioni, alla fine, percossi con la spada, furono coronati col martirio.

    [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: 2 luglio: Visitazione di Maria Santissima - Ss. Processo e Martiniano

    2 luglio 2009
    Sesto delle None.

    Bianco. Giovedì. Visitazione della Beata Vergine Maria, doppio di 2ª classe.

    MESSA propria, Gloria, 2ª orazione (nelle Messe private) dei santi Processo e Martiniano, Credo, Prefazio della Beata Vergine Maria (Et te in Visitatione), Ite, Missa est, ultimo Vangelo di san Giovanni.

    Fonte: www.unavoce-ve.it

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: 3 luglio 2009: San Leone II, papa - Venerdì infra l'Ottava dei SS. Pietr

    3 Luglio 2009. Quinto delle None.

    Bianco. Venerdì. San Leone II Papa e Confessore, semidoppio.

    MESSA Si diligis me, Gloria, 2ª orazione dell'Ottava dei Santi Apostoli, 3ª Concede, Credo, Prefazio degli Apostoli, Ite, Missa est, ultimo Vangelo della Messa fra l'Ottava dei santi Apostoli (4 Luglio).


    Oggi è permessa un'unica messa votiva del Sacro Cuore di Gesù, Bianco Gloria, orazione unica, Credo, Prefazio proprio, Ite, Missa est, ultimo Vangelo dei Santi Apostoli.

    Fonte: www.unavoce-ve.it

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: 4 luglio 2009: Sabato infra l'Ottava dei SS. Pietro e Paolo

    4 Luglio 2009
    Quarto delle None.

    Rosso. Sabato. Sesto giorno fra l'Ottava dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, semidoppio.


    MESSA propria, Gloria, 2ª orazione Concede, 3ª Ecclesiae, Credo, Prefazio degli Apostoli, Ite, Missa est, ultimo Vangelo di san Giovanni.

    fonte: www.unavoce-ve.it

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: 4 luglio 2009: Sabato infra l'Ottava dei SS. Pietro e Paolo

    DOMENICA QUINTA
    DOPO LA PENTECOSTE

    All'Ufficio.

    La Chiesa ha iniziato questa notte la lettura del secondo libro dei Re, che comincia con il racconto della infelice morte di Saul e dell'avvento di David al trono d'Israele. L'esaltazione del figlio di Iesse segna il punto culminante della vita profetica dell'antico popolo; in lui Dio trova il suo servo fedele (Sal 88,21), e lo avrebbe mostrato al mondo come la più completa figura del Messia venturo. Un giuramento divino garantiva al nuovo re l'avvenire della sua stirpe; il suo trono doveva essere eterno (ivi 36-38), poiché doveva diventare un giorno il trono di colui che sarebbe stato chiamato Figlio dell'Altissimo senza cessare di avere David per padre (Lc 1,32).

    Ma al momento in cui la tribù di Giuda acclamava sull'Ebron l'eletto del Signore, le circostanze non erano del tutto propizie, bisogna convenirne, alla letizia e alla speranza. La Chiesa, ieri ai Vespri, traeva una delle più belle Antifone della sua Liturgia dal canto funebre ispirato a David dalla vista di quel diadema raccolto nella polvere insanguinata del campo di battaglia su cui erano caduti i principi d'Israele: "Monti di Gelboc, non cada su voi né rugiada né pioggia, poiché qui è stato abbattuto lo scettro degli eroi, lo scettro di Saul, come se non avesse ricevuto l'unzione. Come mai sono caduti gli eroi nella battaglia? Gionata è stato ucciso sulle alture; Saul e Gionata, così amabili e belli in vita, perfino nella morte non sono stati separati".

    La Chiesa, ispirata dalla vicinanza della solennità degli Apostoli che ricorre il 29 giugno e dal giorno in cui l'Ufficio del Tempo riporta ogni anno questa Antifona, ne applicava le ultime parole a san Pietro e a san Paolo nell'ottava della loro festa: "Gloriosi principi della terra, essi si erano amati nella vita - esclama - e tanto meno han potuto essere separati nella morte!". Come già il popolo ebraico a quell'epoca della sua storia, più d'una volta l'esercito cristiano non ha salutato l'avvento di uno dei suoi capi che su una terra bagnata dal sangue dei loro predecessori.

    EPISTOLA (1Pt 3,8-15). - Carissimi: Siate tutti concordi, compassionevoli, amanti dei fratelli, misericordiosi, modesti, umili. Non rendete male per male, né maledizione per maledizione, ma anzi benedite; perché a questo siete stati chiamati per ereditare la benedizione. "Chi dunque vuole amare la vita e veder giorni felici, raffreni la sua lingua dal male e le sue labbra dal parlar fraudolento; schivi il male e faccia il bene, cerchi la pace e si sforzi di conseguirla perché il Signore ha gli occhi sopra i giusti e le orecchie intente alle loro preghiere; ma la faccia di Dio è contro coloro che fanno il male". E chi vi potrà far del male se sarete zelanti del bene? Se poi aveste a soffrire per la giustizia, beati voi! Non temete però le loro minacce e non vi turbate, ma santificate nei vostri cuori Cristo Signore.

    La carità fraterna.

    L'unione di una vera carità, la concordia e la pace da mantenere ad ogni costo come condizione della loro felicità presente e futura: ecco l'oggetto delle raccomandazioni rivolte da Simone divenuto Pietro (Pietra) alle altre pietre scelte che poggiano su di lui per formare le basi del tempio elevato dal Figlio dell'uomo alla gloria dell'Altissimo.

    Comprendiamo bene l'importanza per tutti i cristiani dell'unione mutua, di quell'amore dei fratelli raccomandato con tanta frequenza e con tanta forza dalla voce degli Apostoli, che sono i cooperatori dello Spirito nell'edificazione della santa Chiesa. L'astensione dallo scisma e dall'eresia, di cui il Vangelo ricordava otto giorni fa gli eccessi disastrosi, la repressione stessa delle passioni odiose e degli astii invidiosi non possono bastare; è necessario un amore effettivo, devoto, perseverante, che unisca veramente e armonizzi come si conviene le anime e i cuori; è necessaria quella carità traboccante, la sola degna di tale nome e che, mostrandoci Dio stesso nei nostri fratelli, fa veramente nostri i loro gaudi e le loro pene. Lungi da noi quella sonnolenza egoistica in cui si compiace l'anima accidiosa, e in cui troppo spesso anime illuse credono di soddisfare tanto meglio alla prima delle virtù in quanto si disinteressano più completamente di ciò che le circonda. Su tali anime non può aver presa il cemento divino: pietre inadatte a qualsiasi costruzione, che il celeste operaio scarta o che lascia inusate ai piedi delle mura, perché non si adattano all'insieme e non potrebbero essere squadrate. Guai ad esse tuttavia, se l'edificio si completa senza che abbiano meritato di trovar posto nelle sue mura! Comprenderebbero allora, ma troppo tardi, che la carità è una, che non ama Dio chi non ama il suo fratello (1Gv 4,21) e che chi non ama rimane nella morte (ivi 3,14). Riponiamo dunque, con san Giovanni, la perfezione del nostro amore per Dio nell'amore dei nostri fratelli (ivi 4,12): allora soltanto avremo Dio in noi (ibid.); allora soltanto potremo godere gli ineffabili misteri dell'unione divina con Colui che non si unisce ai suoi se non per fare di tutti e di se stesso un tempio augusto alla gloria del Padre suo.

    VANGELO (Mt 5,20-24). - In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Udiste come fu detto agli antichi: Non uccidere, e chiunque avrà ucciso, sarà condannato in giudizio; ma io vi dico: chiunque si adira col suo fratello sarà condannato in giudizio. E chi avrà detto al suo fratello: "raca" sarà condannato nel Sinedrio. E chi gli avrà detto: "pazzo" sarà condannato al fuoco della Geenna. Se dunque tu stai per fare la tua offerta all'altare e ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta lì dinanzi all'altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello, e poi torna a fare la tua offerta.

    Il legislatore.

    Il Verbo divino disceso per santificare gli uomini nella verità, cioè in se stesso (Gv 17, 17.19), doveva ridare innanzitutto il loro splendore primitivo, offuscato dal tempo, agli immutabili principi di giustizia e di diritto che risiedono in lui come nel loro centro.

    È quanto fece fin da principio e con una incomparabile solennità, dopo la chiamata dei suoi discepoli e l'elezione dei dodici, nel passo del discorso della montagna dal quale la Chiesa ha tratto il Vangelo di oggi. Con ciò egli veniva non già a condannare o a distruggere la legge (Mt 5,17), ma a ristabilire contro gli Scribi e i Farisei il suo vero senso, e darle quella pienezza che gli stessi anziani del tempo di Mosè non avevano saputo apportare.

    Il Giudice.

    Nelle poche righe che la Chiesa ne ha riprodotte, il pensiero del Salvatore mostra che non si deve calcolare alla stregua dei tribunali di quaggiù il grado di giustizia necessario per entrare nel regno dei cieli. La legge ebraica deferiva l'omicidio al tribunale criminale detto del giudizio; ed Egli, Padrone e autore della legge, dichiara che l'ira, questo primo passo verso l'omicidio, foss'anche rimasta nelle pieghe più intime della coscienza, può apportare di per sé sola la morte dell'anima, incorrendo così veramente, nell'ordine spirituale, nella pena capitale riservata nell'ordine sociale della vita presente all'omicidio compiuto. Se, anche senza passare alle vie di fatto, quest'ira si sfoga in parole sprezzanti, come l'espressione siriaca raca, uomo da nulla, la colpa diventa così grave che, apprezzata nel suo giusto valore davanti a Dio, sorpasserebbe la giurisdizione criminale ordinaria per essere assoggettata al consiglio supremo del popolo. Se dal disprezzo si passa all'ingiuria, non vi è più nulla nella gradazione delle procedure umane che possa dare un'idea dell'enormità del peccato commesso. Ma i poteri del sommo giudice non si fermano, come quelli degli uomini, ad un dato limite: la carità fraterna calpestata troverà sempre al di là del tempo il suo vindice. Come è grande il precetto della santa dilezione che unisce le anime! Come si oppone direttamente all'opera divina la colpa che, più o meno da vicino, viene a compromettere o a turbare l'armonia delle pietre vive dell'edificio che si eleva quaggiù, nella concordia e nell'amore, alla gloria dell'indivisibile e pacifica Trinità!

    PREGHIAMO

    O Dio, che hai preparato beni invisibili a quelli che ti amano, versa nei nostri cuori la tenerezza del tuo amore, affinché, amandoti in tutto e sopra tutto, conseguiamo l'oggetto delle tue promesse, il quale supera ogni desiderio.


    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 446-449

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: 4 luglio 2009: Sabato infra l'Ottava dei SS. Pietro e Paolo


  9. #9
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    Predefinito Riferimento: 5 luglio 2009: V Domenica dopo Pentecoste - Sant'Antonio Maria Zaccaria

    Nato nel 1502 e morto nel 1539 a Cremona. E' il fondatore, assieme ad altri due sacerdoti, della "Congregazione dei Clerici Regolari di san Paolo", meglio noti come "Barnabiti" per il nome popolare che gli venne dato da quando avevano avviato la confraternita nella chiesa di san Barnaba. Resta orfano di padre quando ha solo due anni. Lo spirito di Antonio viene anche formato, per così dire, dalle numerose vicende tragiche che colpiscono Cremona nel XVI° secolo: una serie di passaggi di dominazioni, con relativi saccheggi e devastazioni; lo straripamento del Po; le febbri malariche; il tifo petecchiale; la carestia; la peste e, infine, il terremoto. Dopo aver lasciato tutta la sua eredità alla madre (giovane vedova che si era occupata a tempo pieno della sua educazione), parte per studiare Medicina a Padova, ma quando torna laureato nella sua città, viene colpito dalla miseria morale della popolazione, e decide di trasformarsi da medico del corpo a medico delle anime. Comincia a vivere secondo uno stile ispirato alla vita evangelica, assiste malati e prigionieri, e dà inizio ad un apostolato verso i laici nella piccola chiesa di san Vitale, vicina alla sua casa. Raduna persone di tutti i tipi a cui legge la Sacra Scrittura o fa catechesi. Lui stesso, spinto da un frate che lo guida spiritualmente, si avvia verso gli studi teologici e dei padri della Chiesa. Nel 1528 viene ordinato sacerdote (in forma tutt'altro che solenne) e da allora si firmerà sempre con la sigla "Antonio Maria prete". Dato che prosegue il suo apostolato per i laici, rinuncia di fatto alla carriera ecclesiastica, ma guadagna comunque una fama tale da essere invitato ad espandere il suo intervento. Trasferitosi a Milano, conosce Ferrari e Morigia, con i quali condivide l' idea di fondare una nuova congregazione di clerici regolari per rigenerare e rianimare l'amore al culto divino (in quei tempi i problemi sulla cura del culto e la moralità sono assai gravi). Vuole trasformare l'oratorio (nel quale aveva avviato il suo apostolato ai laici) in una originale comunità formata da tre famiglie: preti, suore (Angeliche di san Paolo) e persone laiche. Dieci anni più tardi si trasferiranno nella chiesa di san Barnaba. Singolare nella storia dei Barnabiti, è l'approvazione papale della congregazione ancora prima che fosse effettivamente avviata. Le famiglie dei Barnabiti diventano famose a Milano per le loro iniziative (alcune saranno addirittura caratteristiche di Milano, come il suonare le campane alle 15 del venerdì per ricordare la passione di Cristo, o la "Quaranta ore" di esposizione itinerante del ss.Sacramento). Predicano per le strade con il crocifisso in mano, fanno catechesi ed invitano la gente a conversione: durante la peste e le carestie assistono la popolazione. Il loro zelo, comunque, gli fa guadagnare anche l'ostilità da parte di qualcuno, ed infatti verranno accusati di eresia e sottoposti a processo. Antonio muore di "febbre" nel 1539 nella sua Cremona. Ha 37 anni. Dopo 27 anni dalla morte, come per altri santi, il suo corpo viene trovato incorrotto. Dichiarato santo nel 1897, in forma solenne a san Pietro, da papa Leone XIII. Di lui ci sono rimasti alcuni scritti molto belli.

    [ Testo del Gruppo Santi di Via Pienza ]

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: 5 luglio 2009: V Domenica dopo Pentecoste - Sant'Antonio Maria Zaccaria

    5 Luglio 2009

    Terzo delle None.

    Verde. Quinta Domenica dopo la Pentecoste. Della stessa, semidoppio.

    MESSA propria, Gloria, 2ª orazione di sant'Antonio Maria Zaccaria Confessore, 3ª dell' Ottava di Santi Pietro e Paolo Apostoli, Credo, Prefazio della Trinità, Ite, Missa est, ultimo Vangelo di san Giovanni.

    Fonte: www.unavoce-ve.it


    6 luglio 2009
    Giorno precedente le None.

    Rosso. Lunedì. Ottava dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, doppio maggiore.

    MESSA propria, Gloria, Credo, Prefazio degli Apostoli, Ite, Missa est, ultimo Vangelo di san Giovanni
    Ultima modifica di Luca; 07-07-09 alle 01:32

 

 
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