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  1. #21
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Bela da Albano don Davide Pagliarani sulla visita di quel "simpaticone" di Ratzinger in sinagoga; da Rimini gli risponde, su "Falsitas", pardon "Veritas", il belato di don Pierpaolo Pietrucci sulla visita dello stesso "simpaticone" al tempio luterano.
    Il lettore non addentro rischia di smarrirsi: ma allora la FSSPX è sempre sulle stesse posizioni?
    Riflettiamo un attimo: don Davide è colui che cacciò come un cane don Floriano dalla Fraternità per la "colpa" di aver rigettato, in linea con la posizione del fondatore e con quella quarantennale della stessa Fraternità, una "revoca di scomunica" la cui accettazione (entusiastica, per giunta) significava implicitamente riconoscersi rei del delitto di scisma, cioè sconfessare tutto quanto fatto e detto in quei quarant'anni. Don Pierpaolo è colui che, nonostante le proteste di amicizia e di piena sintonia, non mosse un dito per impedire quell'espulsione, particolarmente odiosa perché offerta quasi quale pegno per le benevolenza del Vaticano modernista.
    Quindi queste due persone hanno scelto.
    Tra don Floriano, loro confratello fino al giorno prima, e Ratzinger che va in visita alle sinagoghe, alle moschee e ai templi degli eretici, hanno scelto Ratzinger.
    Tra don Floriano che brucia il Vaticano II e Ratzinger che lo esalta ogni giorno, tra don Floriano che celebra Messe di riparazione per quegli scandali e Ratzinger che quegli scandali perpetra, hanno scelto Ratzinger.
    I loro belati a uso interno non cambiano questa realtà, e non ingannino quindi nessuno.

    Franco Damiani (24 marzo 2010)

    http://francodamiani.blogspot.com
    Ultima modifica di Luca; 07-02-12 alle 17:02

  2. #22
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    AVETE NOTATO COME L'AMICO NADDA, PER SOSTENERE LE SUE POSIZIONI DEBBA EPOCARE E "STORICIZZARE" DUEMILA ANNI DI CRISTIANESIMO, IGNORARE TEOLOGIA DOGMATICA E MORALE, STORIA, TUTTO TRANNE ALCUNE IDEE "NOVISSIME" CHE PRATICAMENTE "REIMPASTANO" L'INTERO PATRIMONIO DEL CATTOLICESIMO.
    LEGGETELI PIù VOLTE E CON ATTENZIONE QUEGLI INTERVENTI: SONO UN DISTILLATO ACUTO E, DIREI, PROFONDO (TROPPO PROFONDO) DI NEO-MODERNISMO.
    NON NELLE PICCOLE PARROCCHIE MA IN ALCUNE UNIVERSITà PONTIFICIE, ISTITUTI SUPERIORI DI SCIENZE RELIGIOSE E CASE RELIGIOSE IL LINGUAGGIO E I CONCETTI CHE "GIRANO" SONO PROPRIO QUESTI: DEL CATTOLICESIMO NON RIMANE PIETRA SU PIETRA, TUTTO VIENE HEGELIANAMENTE RISINTETIZZATO IN QUALCOSA DI NUOVO, DI ALIENO, DI ESTRANEO.
    EPOCATA LA SACRA SCRITTURA, EPOCATA LA TRADIZIONE, SCARTATO IL MAGISTERO...CI RIMANE UN PO' DI "KENOSIS", FIGURA DI UNA CHIESA CATTOLICA IN BRAGHE DI TELA.
    NESSUNO QUI SI SENTE SANTO: ANZI SE DOVESSIMO GUARDARE LA NOSTRA SANTITà PERSONALE, QUESTO FORUM NON ESISTEREBBE nemmeno MA ALMENO, CHIAMAMO IL BENE "BENE" E IL MALE "MALE": NON VICEVERSA.

    Vorrei concludere con una citazione dal libro, sotto ALCUNI aspetti luminoso, di Romano Amerio "Iota unum" pagina 357:
    "La sodomia, condannata severamente nella filosofia, nel costume e nella disciplina della Chiesa, cessa di essere una perversione per diventare un'espressione della sessualità e viene cancellata dal novero dei peccati che gridano vendetta al cielo. La differenza naturale viene sopraffatta dalla sofistica dell'amore, il quale viene fatto capace di istaurare una comunione spirituale di persone aldilà delle guide naturali e in oltraggio ai divieti morali"

    Guelfo Nero (10 aprile 2002)

  3. #23
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Bisogna, credo, proseguire su questa benefica strada: bisogna violare, bombardare, svellere i finti-santuari che la "persona umana" ha creato per adorare il proprio io, i tronfi "microbi" (e parlo da "microbo") che hanno fatto del ventre l'unica o la predominante ragione del proprio esistere devono essere messi caritatevolmente "con le spalle al muro".
    Come diceva Don Davide Albertario, al congresso cattolico italiano del 1877, "Bisogna odiare il peccato, con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, odiare cordialmente, odiare totalmente al punto che l'odio verso il male diventi l'aria che respiriamo, la terra su cui poggiamo i piedi, il nostro cielo, occupi e impegni tutte le nostre forze, tutta la nostra vita"(la citazione è ad sensum, mi riprometto di riportarla completa E RIFINITA).
    L'odio di opposizione al male, al peccato e a chi diffonde, appoggia, tutela il male è un dovere morale.
    Il cattolicesimo non lo proibisce quando vi sia giusta causa, anzi con la giusta misura lo incoraggia e lo benedice: il cattolicesimo proibisce "l'odio di malevolenza" in cui si vuole il male soprannaturale delle persone.
    Si può odiare il male, amando di un amore potentissimo il prossimo.
    "uccidete gli errori, amate gli uomini": è una nota frase di Sant'Agostino.
    La falsa distinzione tra errore ed errante di origine roncalliana (giovanni xxiii) ha, come tutte le falsità, un fondo di verità: molte volte errore ed errante vivono in una simbiosi quasi perfetta, molte volte alcune persone sono degli "errori incarnati".
    Spetta al cattolico cercare di colpire sempre l'errore cercando di fare il minor male possibile all'errante: é dovere di carità teologale.
    Nei fatti,però, spesso è impossibile separare errore ed errante: è una dolorosa necessità colpire entrambi e a volte è difficile misurare l'affondo dei colpi (come si può chiedere ad un soldato nella mischia della battaglia di "misurare" i colpi? mi diceva una volta saggiamente un caro sacerdote).
    Questo forum odierà, odierà, fortissimamente odierà senza paura e senza ipocrisie, con tanta fiducia in Dio e amore per il prossimo.

    Guelfo Nero (17 aprile 2002)

  4. #24
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    HO LETTO L'ARTICOLO E POSSO DIRTI CHE NON MI SONO STUPITO DI QUELLO CHE HO LETTO.
    IL TUO CURATO, CERTAMENTE MOLTO INTELLIGENTE, HA RACCOLTO IN PIENO LO SPIRITO DELLA "RIFORMA" DEL 1969: PARTECIPAZIONE, CONVITO GIOIOSO, COMUNIONE OBBLIGATORIA (NEL SENSO CHE SE VAI AD UN BANCHETTO, è SCORTESE NON PRENDERE QUALCOSA), LA DEVOZIONE PRIVATA BOLLATA COME "INDIVIDUALISMO"...
    C'è TUTTO IL PEGGIO DELLA RETORICA DELLA "NUOVA MESSA": AGAPE FESTOSA, TOTALITARIA, ASSEMBLEARE. NON UNA PAROLA SULLA RINNOVAZIONE INCRUENTA DEL SACRIFICIO DELLA CROCE, NON UNA PAROLA SULLE BUONE DISPOSIZIONI NEL RICEVERE LA COMUNIONE, NON UNA PAROLA SULL'IMPORTANZA DELLA COMUNIONE SPIRITUALE.
    ADDIRITTURA VORREBBE TUTTO IL POPOLO ATTORNO (E FORSE SULL'ALTARE), NON "DISLOCATO", VERO "POPOLO REGALE", VERA "ASSEMBLEA SANTA" CHE CELEBRI CON LUI "LA PASQUA ETERNA DI CRISTO" ED ALTRE CORBELLERIE TIPICHE DELLA RIFORMA LITURGICA DEL 1969.
    DALLA MESSA DIALOGATA DEGLI ANNI '60 SIAMO ARRIVATI ALLA "CENA" DOVE, IN UN CLIMA DI FESTA PERMANENTE (ANCHE AI FUNERALI DOVE NON A CASO è SPARITO IL NERO ANCHE COME COLORE LITURGICO), IL DOLORE DEL PELLEGRINAGGIO TERRENO, LA MESSA IN GUARDIA CONTRO IL PECCATO, IL MONDO, LA CARNE, L'IMPETRARE DA DIO PERDONO, PIETà, MISERICORDIA, SONO STATI SOSTITUITI DA UN CLIMA DA "FESTA" MALRIUSCITA CON CANTI SGRAZIATI, "PREGHIERE DEI FEDELI" RIDICOLE, "LITURGIE EUCARISTICHE" RAPIDE E STRAMPALATE.
    DOVREBBE ESSERE APPENA AVVENUTO IL MIRACOLO DELLA TRANSUSTANZIAZIONE, DIO DOVREBBE ESSERE Lì SULL'ALTARE (VERE REALITER SUBSTANTIALITER) ED IL "POPOLO FEDELE" INTUONA IN MANIERA GROTTESCA E BUROCRATICA INSIEME: "ANNUNZIAMO LA TUA MORTE. SIGNORE, PROCLAMIAMO LA TUA RESURREZIONE, NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA".
    DIO DOVREBBE ESSERE Lì IN MEZZO A LORO, EPPURE L'ATTENDONO MESSIANICAMENTE, IGNORANDOLO SACRAMENTALMENTE.
    SEGUONO CANTI, I "PADRE NOSTRO" RECITATI COME LA CATENA DELL'AMORE DI SANDRA MILO, SEGNI DI PACE CHE FANNO TANTO "SPIRITO EVANGELICO".
    A QUESTI SPETTACOLI CI INVITA IL TUO PARROCO CHE ESIGE CON DECISIONE PUNTUALITà E PARTECIPAZIONE DIRETTA (COME IN CERTI TEATRI D'AVANGUARDIA): CREDO DI DECLINARE L'INVITO.
    A CERTE CATTIVE RECITE PREFERISCO LE VERE SANTE MESSE DOVE I FEDELI ASCOLTANO DEVOTI, PENTITI, MUTI E ASSISTONO AL SANTO SACRIFICIO, COMPRENDENDO, ADORANDO, ROSARIANDO.

    Guelfo Nero (30 luglio 2002)

  5. #25
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    HO IN PARTE ILLUSTRATO IL PUNTO DI VISTA CATTOLICO SULLA "LIBERTà RELIGIOSA" NELL'ULTIMO POST DI "SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE" DI IERI CHE RECENSIVA FAVOREVOLMENTE UN TESTO ANTIPROTESTANTICO DEGLI ANNI '40.
    IL CONCETTO DI "LIBERTà RELIGIOSA" CON TUTTO IL CARICO ANNESSO DI INDIFFERENTISMO E DI LAICITà DELLO STATO è STATO AMPIAMENTE CONDANNATO DAL MAGISTERO PONTIFICIO ("MIRARI VOS" DI S.S. GREGORIO XVI, IL "SILLABO" DI S.S. PIO IX).
    AL CONCETTO DI "LIBERTà RELIGIOSA" IL CATTOLICO SOSTITUISCE IL CONCETTO DI "TOLLERANZA DEI FALSI CULTI" CHE è TALVOLTA NECESSARIA PER RAGIONI DI ORDINE PUBBLICO O PER MOTIVI DI TIPO POLITICO (QUANDO LO STATO è LAICO E NON CONFESSIONALE OPPURE A MAGGIORANZA ERETICO O PAGANO).
    OVVIAMENTE IN UNO STATO OSTILE AL CATTOLICESIMO, I CATTOLICI-PUBBLICAMENTE- DEVONO RICHIEDERE SOLO LA PARIFICAZIONE DEL PROPRIO CULTO CON GLI ALTRI E LA POSSIBILITà DI POTERLO ESERCITARE IL PIù POSSIBILE PUBBLICAMENTE: NULLA DI PIù, "PRIMUM VIVERE".
    SI TRATTA DI UNA TOLLERANZA FORZATA, SE NON VI SONO LE CONDIZIONI POLITICHE PERCHè LA SOLUZIONE SIA DIVERSA.
    ANCHE PIO XII RITENEVA "IN DETERMINATE CIRCOSTANZE" (DISCORSO DEL 6 DICEMBRE 1953) "PARTITO MIGLIORE IL NON IMPEDIRE UN ERRORE PER PROMUOVERE UN BENE MAGGIORE".
    SI TRATTA DELLA LINEA CONCORDATARIA CHE HA AVUTO UN "CERTO" SUCCESSO DURANTE LE SEGRETERIE DI STATO GASPARRI E PACELLI (ANCHE L'EMINENTISSIMO OTTAVIANI ERA DELLA STESSA SCUOLA) MA NON è L'UNICA, NON VALE SEMPRE E PER SEMPRE.
    ESISTE ED è ESISTITO ANCHE IL RIFIUTO DELLA CHIESA DI COLLABORARE CON STATI LAICI ED INDIFFERENTISTI CHE NON VOGLIONO SUBORDINARSI AD ESSA (LINEA SEPARAZIONISTA O INTRANSIGENTISTA).
    IL FALLIMENTO E LO SGRETOLAMENTO SU TUTTA LA LINEA DEI VECCHI CONCORDATI (DI FATTO OGGI IL CATTOLICESIMO ROMANO NON è CONCORDATARIO IN ITALIA E PRATICAMENTE IN NESSUNO STATO) RIAPRE COMPLETAMENTE LE OPZIONI POSSIBILI E, CERTAMENTE, APRE LA STRADA AD UNA REVISIONE CRITICA DI UNA CERTA SCUOLA CANONISTICA ROMANA (IN AUGE TRA GLI ANNI '20 E GLI ANNI '50).
    UNICA OPZIONE OGGI: IGNORARE LO STATO PER QUANTO è POSSIBILE, FORNIRE UN OSSEQUIO FORMALE A CERTE LEGGI E A CERTI ORDINAMENTI SENZA DARE ASSENSI.
    è NECESSARIO UTILIZZARE E SERVIRSI DI CIò CHE LO STATO OFFRE AD ENTI O A STRUTTURE BENEFICHE, RIMANENDO NELL'ORBITA DI UNO STRETTO (E RIGOROSO) OSSEQUIO BUROCRATICO.
    CERTAMENTE BISOGNA MANTENERE SOLIDE LE RAGIONI DELLA PRIMAZIA CATTOLICA SUI FALSI CULTI, APPROFONDIRNE LE INTERAZIONI CON LA SCIENZA DELLA POLITICA, FORMARE GRUPPI POLITICI E SINGOLI UOMINI PUBBLICI A QUESTA VISIONE DEL PROBLEMA RELIGIOSO, SVILUPPARE UN'OPERA DI AGGREGAZIONI FONDATA (ALMENO) SU STIMOLI E SUGGESTIONI DI QUESTO TIPO, DIFFONDERE UN'APOLOGETICA "OFFENSIVA" E FRONTALE A TUTTO CAMPO (CHE TOCCHI TUTTE LE CORDE E CHE ATTINGA A TUTTI I REGISTRI NEL LIMITE DELL'ONESTO).
    IL CONCETTO DELL'INDIFFERENTISMO E QUELLO PESTILENZIALE DELLA "libertà di culto" NON SI SRADICANO Nè IN UN GIORNO, Nè IN UN DIECI ANNI DAL CUORE DELLA "GGENTE".
    SAREBBE UN PRIMO PASSO (TUTTO POLITICO) CHE TRA LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE SI SVILUPPASSE UNA SOSTANZIALE INDIFFERENZA VERSO I DIRITTI RELIGIOSI DEI SINGOLI E DELLE COMUNITà: SI TRATTA DI UNA PARTE MERAMENTE NEGATIVA, LO SO, MA SENZA "PARS DESTRUENS" NON C'è "PARS CONSTRUENS".
    IL PROGRESSIVO AZZERAMENTO DI INTERESSE PER I "DIRITTI CIVILI" SPALANCA UN'AMPIA ZONA DI RIVENDICAZIONE PER I DIRITTI DI DIO E PER LA FINE DELL' "EPOCA DI WESTFALIA".
    è UN PO' CRUDO SCRIVERLO MA è QUELLO CHE UMANAMENTE SI PUò FARE, CON L'AIUTO E LA GRAZIA DI DIO, IN QUESTA DIREZIONE.

    Guelfo Nero (4 agosto 2002)

  6. #26
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Il 22 luglio scorso è morto a 85 anni il salesiano Don Dario Composta, uno degli ultimi esponenti viventi della scuola romana di teologia che ebbe anche, tra i suoi docenti più importanti, Monsignor Guerard Des Lauriers, oltre ai vari "cardinali" come Staffa, Palazzini, Parente e Monsignor Piolanti.
    Nato a Montorio veronese l'11 luglio 1917, don Composta, benchè abbia scritto soprattutto di teologia e filosofia morale, era soprattutto il maggior studioso italiano di teologia del diritto e di filosofia del diritto, alla luce della dottrina di San Tommaso.
    La guerra mondiale lo sorprese docente in India e per questo fu internato con altri italiani in un campo di concentramento vicino all'Himalaya.
    Tornato in Italia completò gli studi, diventando in seguito docente alla pontificia università salesiana e poi all'Università Urbaniana di cui fu anche vice-rettore.
    Benché di animo umile e mite, non rifuggì dal polemizzare su problemi scottanti, difendendo la morale sessuale tradizionale, il diritto naturale, la dottrina sociale della Chiesa e l'autorità ecclesiastica dagli attacchi degli ambienti progressisti, specie pseudo-clericali. A voce e per iscritto egli criticò e confutò il "personalismo" di Maritain e Mounier, la politica laicista della Democrazia Cristiana, il "sociologismo" pseudo-cattolico , l'"etica della situazione", la "porno-teologia" e la "teologia della liberazione". La sua coerenza gli procurò molti nemici. Nell'autunno del 1980 egli entrò in conflitto con la cosiddetta "Conferenza episcopale Italiana" per aver criticato l'assurda ed omicida proposta referendaria sull'aborto, avanzata dal "Movimento per la Vita", che all'ulteriore liberalizzazione chiesta dai radicali opponeva una semi-liberalizzazione "moderata" (l'aborto cattolico).
    Aderì, purtroppo, al Vaticano II, tentando di darne un'interpretazione conservatrice, e riconobbe purtroppo l'autorità di Paolo Vi e di Giovanni Paolo II.
    Aderì pubblicamente alle ragioni del revisionismo storico durante il convegno di Roma del 30 novembre 1996 per la libertà del capitano Erich Priebke: in questa occasione pronunciò un memorabile discorso contro l'ideologia dell'Olocausto e i suoi dogmi, facendo ampie citazioni anche dai testi di Mattogno, Faurisson e Garaudy.
    Celebrò anche una "messa" pubblica (purtroppo con il nuovo "messale") per Priebke prigioniero: questi atti di coraggio tutto sacerdotale ne nobilitano certamente la figura.
    Ora Don Composta è morto e conosce quale sia la Verità.
    Non resta che pregare molto per questo sacerdote che cercò di essere cattolico in tempi di gran tempesta ed apostasia.


    REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE ET
    LUX PERPETUA LUCEAT
    REQUIESCANT IN PACE. AMEN

    DON DARIO COMPOSTA (11.07.1917 - 23.07.2002)

    (Guelfo Nero 13 agosto 2002)

  7. #27
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Crocefisso, la dignità di essere cristiani

    All'anticristianesimo neo-giacobino si è poi accodato
    lo stile "sessantottino"

    di Don Ugo Carandino

    Tutto cominciò con le radiose giornate della Rivoluzione francese, esportate negli Stati della Penisola dalle baionette di Napoleone. Si, proprio quel Napoleone esaltato dai programmi televisivi il quale, considerandosi una specie di Padreterno, temeva probabilmente la rivalità di Gesù Cristo e della Chiesa da lui fondata.
    Infatti il generale (non ancora auto-proclamatosi ?imperatore?) scatenò, in modo sistematico e pianificato, una violentissima repressione nei confronti della Chiesa Cattolica: ovunque chiese profanate, conventi trasformati in caserme, biblioteche monastiche saccheggiate, comunità religiose disperse, ecclesiastici perseguitati. Il Crocefisso doveva essere cancellato, non
    solo dagli edifici, ma soprattutto nelle coscienze delle persone, poichè si voleva formare l?Uomo Nuovo, destinato a diventare il servizievole suddito del Nuovo Ordine.
    Ora, ritengo che le vicende degli ultimi decenni siano riconducibili alla stesso furore anticristiano che animò la Rivoluzione francese. Il pensiero sessantottino ha infatti accelerato il processo di sovversione sociale e ha partorito un nuovo anticristianesimo, erede diretto dei fanatismi giacobini e delle mistificazioni illuministiche.
    La parola d?ordine è stata quella di demonizzare la storia della Chiesa e della civiltà nata dal Cristianesimo. Secondo l?efficace, quanto vile, programma di Voltaire: «Calunniate, calunniate: qualcosa rimarrà sempre», i neo-giacobini hanno riscaldato le vecchie minestre preparate dalle conventicole settecentesche illuministe, attraverso una vasta e spudorata opera di revisionismo storico. La storia del Cattolicesimo E' stata così falsata, travisata, ridicolizzata,
    attribuendo alla religione di Cristo ogni tipo di malefatte: ecco allora i pontefici oscurantisti, i biechi crociati, gli inquisitori psicopatici, i gesuiti fanatici e, in genere, i popoli cristiani rozzi, ignoranti e violenti. Nello stesso tempo i padri (e i "Fratelli") della cultura ufficiale, hanno esaltato le pretese culture dei popoli non "corrotti" dal Cattolicesimo: se gli usi e costumi della cristianissima Europa andavano disprezzati, l'interesse e l'ammirazione dovevano essere riservate alle consuetudini religiose e sociali delle tribù animiste africane, dei villaggi induisti, dei paesi maomettani, delle comunità degli esquimesi e degli aborigeni australiani. L'esaltazione delle culture "extracomunitarie" e il contemporaneo disprezzo verso la Cristianità ha provocato, a partire dagli anni '60-'70, delle nefaste conseguenze nelle nuove generazioni: innanzitutto conseguenze d'ordine psicologico, in quanto molti giovani si sono ritrovati dissociati dalla propria storia, sradicati dalle proprie tradizioni, stranieri nella propria terra. Queste masse giovanili, disorientante dal lavaggio del cervello sessantottino, hanno poi scimmiottato i modelli consumistici americani o hanno aderito al materialismo marxista o ancora si sono intruppate in inquietanti deviazioni religiose: il '68 ha partorito così i cittadini del villaggio globale mondialista, senza tradizioni, senza identità, senza fede, smarriti, fragili, irresponsabili.
    Dal Cristianesimo al Nichilismo. In questo contesto non c?è spazio per il Crocifisso, considerato come il simbolo di una religione e di una visione dell?esistenza condannate dalla storia. Soprattutto considerato come un simbolo da temere, poichè potenziale richiamo alle coscienze inebetite dalla rivoluzione neo-giacobina, che rischierebbero così di uscire dal gregge mondialista e di ritrovare la dignità di uomini liberi e cristiani.
    Ecco allora, da parte dei neo-giacobini, la strumentalizzazione delle arroganti pretese dei musulmani presenti nella repubblica italiana che porta, in nome della tolleranza, alla più totale intolleranza nei confronti del simbolo della Fede cattolica e della Cristianità europea. Ai propositi anticristiani dei nostalgici delle ghigliottine parigine e dei massacri napoleonici, si accoda l'avvilente compagine dei catto-comunisti e catto-mondialisti, sempre schierata dalla parte sbagliata e quindi favorevole a rimuovere i Crocefissi in nome della convivenza multi-religiosa. Dopo Caino, anche Giuda da il suo contributo al dibattito. Ma la maggioranza delle persone si riconosce nella Fede in Gesù Cristo e vuole che i Crocefissi siano esposti in pubblico, poichè il Cristianesimo cattolico fa parte del Dna dei nostri popoli, ne costituisce la componente essenziale e imprescindibile; malgrado i duecento anni di Rivoluzione, i neogiacobini non sono riusciti a cancellare due millenni di tradizione. Quella che potrebbe sembrare un battaglia di retroguardia, diventa allora un importante banco di prova di uno scontro che vede contrapposte una minoranza particolarmente urlante e una maggioranza troppo spesso silenziosa. Quello che i neo-giacobini vorrebbero rimuovere e cancellare, deve essere conservato, difeso, amato e fatto rispettare. Quindi abbiamo il dovere, oltre che il
    diritto, di conservare e di difendere i Crocifissi, di amare e di far rispettare il simbolo più sacro della Religione Cattolica. Napoleone non è riuscito a vincere la Croce: non ci riusciranno neppure gli attuali tiranni del pensiero unico.

  8. #28
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Perché Eva, pur in stato di grazia, si lasciò tentare dal serpente, di cui pure sapeva che stava mentendo? Su questo mistero di iniquità si basa la storia del genere umano. "Eritis sicut dii": ecco la menzogna, ed ecco la tentazione. Questa tentazione è la GNOSI, la "conoscenza" del bene e del male: una tentazione che ripullula in ogni fase della storia e in epoca moderna si è ripresentata sotto le vesti seducenti della Massoneria. Il nemico quindi è fra noi, e bisogna essere più vigili che mai, oggi che nemmeno le alte sfere "ecclesiastiche" sembrano credere più al peccato originale, al protovangelo, all'esistenza reale di Adamo ed Eva e alla funzione corredentrice di Maria; oggi che è tutto un inno alla nativa bontà dell'uomo e alla sua salvezza sempre e comunque, indipendentemente dall'adesione alla Chiesa. Don Floriano Abrahamowitz ha ricordato nell'omelia a Lanzago che Pio IX avrebbe voluto allegare il Sillabo, catalogo degli errori moderni, alla proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, ma che, sconsigliatone, lo volle comunque promulgare dieci anni esatti dopo, l'8 dicembre 1864: a dimostrazione che quel dogma è di quegli errori uno dei bersagli principali.

    Immacolata, Vergine bella,
    di nostra vita tu sei la stella.
    Tra le tempeste
    deh guida il cuore
    di chi t'invoca
    Madre d'amore.
    Siam peccatori, ma figli tuoi:
    Immacolata, prega per noi.

    FRanco Damiani (8 dicembre 2002)

  9. #29
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    E' evidente che questi interventi sono estrapolati dalle fonti più disparate: discussioni, post, articoli, interventi, eccetera. Però sono molto interessanti! Soprattutto mi fanno sentire meno solo, perché condivido al 100 per 100 sia i temi che il tono! Li sto stampando a poco a poco per leggerli con calma, dato che ho molto da imparare...ancora grazie Luca!:hihi:

  10. #30
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    Predefinito Re: Prose cattoliche romane integrali

    Se posso, vorrei far presente a tutti che il sostenere la posizione dottrinale conosciuta come Tesi di Cassiciacum (sedevacantismo) non è una adesione avulsa dalla comune capacità di comprensione del fedele (o meno...) qualsiasi. E' molto facile comprenderla anche facendo esempi con la vita quotidiana. Nei fatti sono molte di più le persone che la ritengono valida, ma per motivi soprattutto emotivi/umani non aderiscono pubblicamente, ovvero non si comportano di conseguenza. Personalmente conosco molte di queste persone. Solitamente a perplessità di vario tipo antepongono la "fatica" dell'analisi e studio per giustificare la loro non adesione. Non si può approvare un tale comportamento...anche se comprensibile, perchè è preciso quello che tutti coloro che aderiscono alla TdC hanno vissuto, ma poi anche superato, quindi è possibile approfondire. Il desiderio di conoscenza, oppure il gusto per le posizioni "integriste", o magari (lo spero davvero) l'amore per la Verità e il timore di Dio, hanno prevalso sulla "fatica" e le "emotività" ed hanno permesso a questi fedeli di comprendere la bontà della posizione dottrinale detta TdC. Leggendo il nostro forum molte questioni sono state affrontate e documentate a volte anche con acribia...ma è ovvio che rimane pur sempre un forum e soprattutto se prevalgono le componenti negative dell'animo umano sopra citate tutto è vano. La lotta è contro noi stessi, le nostre concupiscenze, debolezze e vanità. Certamente i cattolici sono una milizia spirituale, che solo hanno a cuore l'onore di N.S.Gesù Cristo e di Sua Madre la sempre Vergine Maria. Non abbiamo nemici se non il peccato, quindi l'eresia in tutte le sue forme luciferine. Vi auguro una buona lettura del forum, ma soprattutto spero almeno in un vostro costante desiderio di conoscenza e approfondimento dei temi che trattiamo nel forum (nel forum anche di 'La Civiltà Cattolica')

    Sursumcorda (20 maggio 2005)

 

 
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