Non riesco a decidermi. Il nostro impostoci premier, inizialmente risultatomi sgradito, recupera progressive credibilità e fiducia, sembrando la sua azione proficua e adeguata. Quando, però, il giudizio positivo sembra consolidarsi, commette l'immancabile errore: la dichiarazione arrogante, il comportamento vanitoso.
Non credo di essere l'unico a soffrire questa altalenanza, questa che pare affliggere non solo il semplice cittadino, ma interi partiti, schieramenti politici.
Inizialmente, il centro-destra è parso quello più soffrire la "novità" Monti, per motivi peraltro scontati. Nel prosieguo dell'azione governativa, le simpatie si sono spostate da un fronte all'altro. E questo, ovviamente, secondo l'effetto dei provvedimenti sulla diversa tipologia della base elettorale.
Ad ogni modo, si avverte, alla fine, una generale, comune, accettazione di questo sempre "strano" Premier, e un certo apprezzamento, in buona parte meritato. Tutti, comunque, si arrendono alla considerazione che, a Monti, al momento, non esistono alternative migliori. Quello che, ogni tanto, interviene a disturbare quello che, altrimenti, sarebbe l'automatico processo di "normalizzazione" di questo Pdc, è l'interventismo di Napolitano. Questi, proprio nei momenti di maggiore impegno del Premier, quelli in cui deve farsi valere, acquisire personale autorevolezza, ritiene di dover mettere in evidenza la sua figura di "protettore", ricordando così anche quella di "creatore". Questo incombere eccessivo, continuativo, non giova a Monti, lo squalifica, lo ridimensiona a ruolo di controfigura.
Ad ogni modo, personalmente, mi impedisco di farmi impressionare dalle troppo continue invadenze di Napolitano, e mi concentro sull'operato del Premier. L'occasione per apprezzarlo, quasi definitivamente, è questa che inerisce le tanto discusse "liberalizzazioni". Queste sono determinanti non solo per la vita stabile del Governo, ma, soprattutto, per la nostra vita.
Con liberalizzazioni coraggiose, rivoluzionarie, vere, Monti potrà sul serio cambiare le abitudini degli italiani, ma in senso positivo. Dovrà completare il "pacchettino" già predisposto per notai , tassisti e farmacisti, con riassestamenti delle entità che più determinano le nostre condizioni, il nostro benessere. Dovrà, Monti, interessarsi adeguatamente di Assicurazioni, Banche, Enti energetici, di tutto quello che è la nostra pesante spesa quotidiana, da ricondurre a onere proprio, giusto, ripulito di tutti quegli abusi, prepotenze, costi esagerati, che ci angustiano da troppo tempo.
Monti, secondo come agirà, potrà non essere ancora "un po' sì, un po' no", ma meritarsi un convinto riconoscente "sì".