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Der Wehrwolf
Norma penale contro i simboli razzisti - Il Consiglio federale ha deciso di inviare in consultazione una modifica del Codice penale
Berna, 01.07.2009 - In futuro, chiunque utilizza o diffonde pubblicamente simboli razzisti è punito con una multa. È quanto prevede una modifica del Codice penale che mercoledì il Consiglio federale ha inviato in consultazione fino alla fine di ottobre. La nuova norma penale è volta a tutelare meglio la dignità umana e la tranquillità pubblica.
Il Consiglio federale ritiene adeguato configurare la nuova norma come una contravvenzione punita con la multa. Così facendo la nuova norma potrà pure avere un effetto preventivo e consentire un intervento delle autorità penali che non censura in modo sproporzionato gli interessati, ma intende spingerli innanzitutto ad allontanarsi dagli ambienti in questione. Il progetto tiene conto di una mozione della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (04.3224).
Costituiscono simboli non soltanto le bandiere o i distintivi, bensì anche gli slogan e le forme di saluto come illustrato dal rapporto esplicativo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). La nuova norma penale è innanzitutto finalizzata ai simboli del nazionalsocialismo come ad esempio la croce uncinata o il saluto nazista. Ma include anche le varianti di tali simboli. Diventerà dunque punibile il cosiddetto saluto di Kühnen sovente utilizzato in occasione di manifestazioni di estrema destra in vece del saluto nazista.
Conformemente alla modifica proposta sarà punibile soltanto l'utilizzo o la diffusione pubblica di simboli razzisti. Il Tribunale federale ha qualificato di pubblici tutti i comportamenti e le asserzioni che non vengono espresse nel seno della cerchia famigliare, di un gruppo di amici o in un ambiente caratterizzato da relazioni personali o da particolare confidenza. È pure punita la fabbricazione, il deposito nonché l'importazione, il transito e l'esportazione di simboli razzisti al fine di diffonderli o farne uso pubblicamente. L'atto del fabbricare, stando alla giurisprudenza del Tribunale federale, non sussiste soltanto quando si produce una bandiera o un video, bensì già quando si procede a una semplice riproduzione o copia oppure se testi e immagini sono memorizzati elettronicamente.