Un sogno possibile...
È possibile una destra laica ? liberale ? coraggiosa ? ed un conservatorismo maturo e moderno ?
Questi sono alcuni degli interrogativi che da anni si pone in Italia qualche sparuto intellettuale,tra i quali citerò,non l’abbiano a male, eminenti quanto isolati pensatori quali Montanelli,Prezzolini e Longanesi. A questi interrogativi io non rispondo che in Italia esiste questo tipo di destra,perché non è mai esistita,però potrei benissimo affermare che è l’unica destra possibile ed in grado di governare. E questo lo si è dimostrato ampiamente negli Usa e in Gran Bretagna dove la destra ha imperversato per anni decidendo le sorti di tutto lo scacchiere mondiale. Nell’italietta eternamente erede del fascismo e ancora troppo succube dei dettami vaticani,invece bisognerebbe prima abbattere un muro di clichè stereotipati riguardanti la destra,che talvolta sono alimentati e nutriti dalla stupidità dei rappresentanti stessi dell’italica destra. Nel Belpaese si è sempre pensato a noi conservatori come a dei gretti e retrogradi personaggi, non dotati di una testa pensante e sempre pronti ad obbedire ad ordini di chiesa e caserme varie. Ecco, caserme e chiesa,pilastri della società riconosciuti da tutti,ma troppo abusati non solo dalla sinistra per stilare una vera e propria caricatura della destra,da un lato autoritaria e militarista,dall’altro baciapile e clericale. Io penso invece che bisogna essere,da destra,prima di tutto baluardo della libertà,della dignità umana e della nostra tradizione culturale occidentale e cristiana,ma pur sempre libera. Altro stereotipo è l’ignoranza dell’uomo di destra,postulato in parte vero,perché il politico di destra in Italia,mai si è preoccupato di fondare il proprio programma politico su salde basi culturali e filosofiche,che non danno risultati elettorali immediati,ma mettono radici salde tra la gente ed instillano sane dosi di entusiasmo e movimentismo. Entusiasmo,movimentismo e dinamismo sono le cose che sono mancate alla destra italiana fin dall’immediato dopoguerra,entrata nel ghetto fin da subito ed ancora oggi bersaglio di pregiudizi,finalizzati o totalmente bonari perché sovente accolti con piacere dall’uomo e dal politico di destra. Questo è uno dei maggiori problemi di noi “destri” italiani,la ricerca a tutti i costi di un’identità forte e definita,spesso alimentata da i pregiudizi di cui sopra. Identità forte che è vissuta per anni come rivolgersi al passato,idealizzato e mitizzato,che sia esso il periodo fascista oppure un indefinito e remoto passato utopistico e arcaico. Bene,questa è una destra sterile e anche culturalmente senza futuro,perché la cultura è fatta di dinamismo e idee nuove così come l’azione politica che è slancio in avanti e coraggio. A questo punto una domanda anche lecita sarebbe questa: “Ma se le cose stanno così allora cosa ci differenzia dai progressisti ?”,innanzitutto l’assenza del fanatismo distruttore degli amici progressisti,infatti a mio modo di vedere l’unico “progresso” possibile è quello illuminato dalla tradizione,cioè da valori eterni meritevoli di essere conservati nel tempo senza essere corrotti,questo è lo scopo del conservatore: guidare e gestire il progresso attraverso la tradizione e le antiche consuetudini,frenarlo nei suoi eccessi evitando l’altrimenti inevitabile imbarbarimento della civiltà. Perciò convengo con Prezzolini quando afferma che “il conservatore non è l’uomo del domani ma del dopodomani” in quanto è l’unico soggetto di garantire il progresso proprio perché è l’unico in grado di filtrarlo e frenarlo nelle sue deviazioni barbare,distruttrici ed incivili. Appunto,eccoci arrivati a Prezzolini, un italiano amante dell’Italia ma poco degli italiani, un illuminato intellettuale che in tempi difficili ha tentato di percorrere l’impervia strada del conservatorismo nel Belpaese ed ha finito per emigrare negli USA,ora però penso che forse i tempi siano maturi e la nascita del PDL, può essere un incentivo ad una rivoluzione liberale e conservatrice anche nel nostro amato-odiato stivale,un progetto per il futuro,l’unico possibile,l’unica destra possibile. La strada è stata tracciata con difficoltà,ora sta a noi seguire le isolate orme e ripercorrerla.
Forfy