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    Predefinito Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dei cittadini europei

    Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dei cittadini europei | Davide Patitucci | Il Fatto Quotidiano

    Una costellazione di 825mila eliostati seguirà il sole del Sahara, riflettendo la luce e concentrandola su una cisterna, fino a portarne all'ebollizione il liquido e azionare una turbina elettrica. Parte dell'energia verrà utilizzata negli stessi Paesi d'origine, il resto illuminerà più di 700mila abitazioni europee con due Gigawatts di energia elettrica, circa il doppio della media di un impianto nucleare


    Gli eliostati del progetto Desertec Il deserto non affascina solo poeti e narratori. Anche gli scienziati. Che stanno provando a imbrigliare il sole per illuminare un intero continente. Vogliono dimostrare che è la luce la vera ricchezza del Maghreb, più del petrolio. E per farlo, s’ispirano a una tecnologia vecchia di duemila anni. La stessa ideata da Archimede per concentrare la radiazione solare, attraverso gli specchi. A differenza dello scienziato siracusano, però, lo scopo stavolta non è incendiare le navi nemiche. Bensì creare un ponte tra le due sponde del Mediterraneo. Tra un continente alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo e una regione in lotta per avere più democrazia. Il progetto, denominato Desertec, è visionario: l’idea è realizzare una rete di minicentrali, distribuite lungo tutto il Nordafrica, che utilizzano la tecnologia del solare termodinamico, il cui padre è un altro scienziato italiano, Carlo Rubbia. Energia pulita, che consentirà di abbattere le emissioni di gas serra, in prospettiva di un nuovo accordo sul clima, dopo la scadenza, a fine anno, del protocollo di Kyoto, i cui risultati finora sono apparsi piuttosto modesti.

    Si partirà nel 2014, grazie a un’intesa tra la Tunisia del dopo Ben Ali e la fondazione Desertec. Il nostro Paese sarà la porta d’accesso al Vecchio continente, attraverso un cavo sottomarino che collegherà il deserto tunisino al centro Italia, poco a nord di Roma, per poi diramarsi nel Meridione e nel resto del territorio europeo. Una costellazione di 825mila eliostati – la moderna versione degli specchi ustori di Archimede – seguirà la parabola del sole del Sahara, dove la potenza d’irradiazione è quasi tripla rispetto all’Europa centrale, riflettendo la luce e concentrandola su una cisterna, fino a portarne all’ebollizione il liquido e azionare una turbina elettrica. Parte dell’energia rubata al sole verrà utilizzata negli stessi paesi d’origine, per esempio nei dissalatori. Il resto illuminerà notte e giorno, a partire dal 2016, più di 700mila abitazioni europee, grazie a un sistema di trasmissione in corrente continua (per ridurre al minimo le dispersioni), che fornirà due Gigawatts di energia elettrica, circa il doppio della media di un impianto nucleare. “Con il nostro progetto vogliamo dimostrare che trasportare energia pulita e potenzialmente inesauribile dal cuore del deserto alle abitazioni in Europa non è fantascienza, ma una concreta opportunità – commenta Thiemo Gropp, direttore della fondazione Desertec -. Per questo auspichiamo che si percorra la stessa strada anche nelle altre zone desertiche del mondo”.

    Un’idea che potrebbe trovare terreno fertile, se si considera che, in appena sei ore, i deserti del pianeta ricevono dal sole più energia di quella consumata dall’umanità nell’arco di un intero anno. E che vede come capofila la Germania, che si appresta, dopo l’incidente di Fukushima, a chiudere le proprie centrali nucleari. Secondo l’Institute for energy della Commissione europea, basterebbe appena lo 0,3 per cento della radiazione solare assorbita dai deserti del Sahara e del Medioriente per soddisfare l’intero fabbisogno di energia dell’Europa. Il progetto Desertec, nato da un’idea del Club di Roma, si propone d’imbrigliare parte di questa risorsa finora inutilizzata.

    Lo scopo è ambizioso: assicurare, entro il 2050, una copertura del 15 per cento del fabbisogno energetico del Vecchio continente. E affrancare nel tempo l’Europa dalla cortina di ferro energetica, rappresentata dal gas russo. Per farlo, però, sarà necessario sommare il contributo del caldo sole del deserto a quello dei venti che sferzano le coste atlantiche dal Marocco al Nordeuropa. Desertec, infatti, è solo una parte di un disegno molto più ampio, quasi faraonico, che mira a creare un’unica super-rete energetica per unire due continenti, dagli specchi del Maghreb agli impianti eolici offshore dei mari del Nord. Il problema principale è rappresentato dai costi. Si parte da una stima iniziale di circa 400 miliardi di euro. Un conto salato, ma essenziale stando alle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia in base alle quali, entro il 2030, il mondo dovrà comunque spendere più di 13mila miliardi di euro nella costruzione di nuove centrali elettriche.

  2. #2
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Napoli Capitale Visualizza Messaggio
    Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dei cittadini europei

    Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dei cittadini europei | Davide Patitucci | Il Fatto Quotidiano

    Una costellazione di 825mila eliostati seguirà il sole del Sahara, riflettendo la luce e concentrandola su una cisterna, fino a portarne all'ebollizione il liquido e azionare una turbina elettrica. Parte dell'energia verrà utilizzata negli stessi Paesi d'origine, il resto illuminerà più di 700mila abitazioni europee con due Gigawatts di energia elettrica, circa il doppio della media di un impianto nucleare


    Gli eliostati del progetto Desertec Il deserto non affascina solo poeti e narratori. Anche gli scienziati. Che stanno provando a imbrigliare il sole per illuminare un intero continente. Vogliono dimostrare che è la luce la vera ricchezza del Maghreb, più del petrolio. E per farlo, s’ispirano a una tecnologia vecchia di duemila anni. La stessa ideata da Archimede per concentrare la radiazione solare, attraverso gli specchi. A differenza dello scienziato siracusano, però, lo scopo stavolta non è incendiare le navi nemiche. Bensì creare un ponte tra le due sponde del Mediterraneo. Tra un continente alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo e una regione in lotta per avere più democrazia. Il progetto, denominato Desertec, è visionario: l’idea è realizzare una rete di minicentrali, distribuite lungo tutto il Nordafrica, che utilizzano la tecnologia del solare termodinamico, il cui padre è un altro scienziato italiano, Carlo Rubbia. Energia pulita, che consentirà di abbattere le emissioni di gas serra, in prospettiva di un nuovo accordo sul clima, dopo la scadenza, a fine anno, del protocollo di Kyoto, i cui risultati finora sono apparsi piuttosto modesti.

    Si partirà nel 2014, grazie a un’intesa tra la Tunisia del dopo Ben Ali e la fondazione Desertec. Il nostro Paese sarà la porta d’accesso al Vecchio continente, attraverso un cavo sottomarino che collegherà il deserto tunisino al centro Italia, poco a nord di Roma, per poi diramarsi nel Meridione e nel resto del territorio europeo. Una costellazione di 825mila eliostati – la moderna versione degli specchi ustori di Archimede – seguirà la parabola del sole del Sahara, dove la potenza d’irradiazione è quasi tripla rispetto all’Europa centrale, riflettendo la luce e concentrandola su una cisterna, fino a portarne all’ebollizione il liquido e azionare una turbina elettrica. Parte dell’energia rubata al sole verrà utilizzata negli stessi paesi d’origine, per esempio nei dissalatori. Il resto illuminerà notte e giorno, a partire dal 2016, più di 700mila abitazioni europee, grazie a un sistema di trasmissione in corrente continua(WWWTTTTFFFF?????'''') (per ridurre al minimo le dispersioni), che fornirà due Gigawatts di energia elettrica, circa il doppio della media di un impianto nucleare. “Con il nostro progetto vogliamo dimostrare che trasportare energia pulita e potenzialmente inesauribile dal cuore del deserto alle abitazioni in Europa non è fantascienza, ma una concreta opportunità – commenta Thiemo Gropp, direttore della fondazione Desertec -. Per questo auspichiamo che si percorra la stessa strada anche nelle altre zone desertiche del mondo”.

    Un’idea che potrebbe trovare terreno fertile, se si considera che, in appena sei ore, i deserti del pianeta ricevono dal sole più energia di quella consumata dall’umanità nell’arco di un intero anno. E che vede come capofila la Germania, che si appresta, dopo l’incidente di Fukushima, a chiudere le proprie centrali nucleari. Secondo l’Institute for energy della Commissione europea, basterebbe appena lo 0,3 per cento della radiazione solare assorbita dai deserti del Sahara e del Medioriente per soddisfare l’intero fabbisogno di energia dell’Europa. Il progetto Desertec, nato da un’idea del Club di Roma, si propone d’imbrigliare parte di questa risorsa finora inutilizzata.

    Lo scopo è ambizioso: assicurare, entro il 2050, una copertura del 15 per cento del fabbisogno energetico del Vecchio continente. E affrancare nel tempo l’Europa dalla cortina di ferro energetica, rappresentata dal gas russo. Per farlo, però, sarà necessario sommare il contributo del caldo sole del deserto a quello dei venti che sferzano le coste atlantiche dal Marocco al Nordeuropa. Desertec, infatti, è solo una parte di un disegno molto più ampio, quasi faraonico, che mira a creare un’unica super-rete energetica per unire due continenti, dagli specchi del Maghreb agli impianti eolici offshore dei mari del Nord. Il problema principale è rappresentato dai costi. Si parte da una stima iniziale di circa 400 miliardi di euro. Un conto salato, ma essenziale stando alle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia in base alle quali, entro il 2030, il mondo dovrà comunque spendere più di 13mila miliardi di euro nella costruzione di nuove centrali elettriche.
    Beato analfabetismo scientifico.
    Ultima modifica di Juv; 19-02-12 alle 15:52
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  3. #3
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Beato analfabetismo scientifico.
    Perché non aggiungi dell'altro, così ci divertiamo di più?
    Credi che si tratti di tralicci, Einstein?
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
    Che tristezza dev'essere ricevere un "ILike" da un cretino.

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    Cinguetto QUI

  4. #4
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Lazzaro Visualizza Messaggio
    Perché non aggiungi dell'altro, così ci divertiamo di più?
    Credi che si tratti di tralicci, Einstein?
    Io mi limito a constatare l'analfabetismo scientifico di questo giornalista che chissà cos'ha tradotto. Non occorrono lauree e master per sapere la differenza di rendimento di trasmissione fra DC e AC. Basta wikipedia.
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  5. #5
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Io mi limito a constatare l'analfabetismo scientifico di questo giornalista che chissà cos'ha tradotto. Non occorrono lauree e master per sapere la differenza di rendimento di trasmissione fra DC e AC. Basta wikipedia.
    La trasmissione sarà proprio mediante corrente continua ad alta tensione (HVDC High Voltage Direct Current).

    Hai altro da aggiungere, ora?
    Ultima modifica di Zdenek; 19-02-12 alle 16:24
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
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  6. #6
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Io mi limito a constatare l'analfabetismo scientifico di questo giornalista che chissà cos'ha tradotto. Non occorrono lauree e master per sapere la differenza di rendimento di trasmissione fra DC e AC. Basta wikipedia.
    Desertec - Wikipedia, the free encyclopedia

    Produced electricity would be transmitted to European and African countries by a super grid of high-voltage direct current cables.[11][12]

    [11] World
    [12] European Solar Power From African Deserts? - NYTimes.com
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

  7. #7
    Mai l'altra guancia
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da Iluvatar85 Visualizza Messaggio
    Desertec - Wikipedia, the free encyclopedia

    Produced electricity would be transmitted to European and African countries by a super grid of high-voltage direct current cables.[11][12]

    [11] World
    [12] European Solar Power From African Deserts? - NYTimes.com
    Azz, pure Wikipedia lo scrive.
    Vediamo ora se il padagno sa cosa sia "fare le proprie scuse".
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
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  8. #8
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    sono assolutamente contro DESERTEC
    siamo già dipendenti da petrolio arabo
    manca solo di essere dipendenti dall'energia elettrica nord africana

  9. #9
    Mai l'altra guancia
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    sono assolutamente contro DESERTEC
    siamo già dipendenti da petrolio arabo
    manca solo di essere dipendenti dall'energia elettrica nord africana
    ROTFL
    Dopo Einstein, mancava Bohr.
    Niente reputazioni ma opere di bene. Grazie.
    Che tristezza dev'essere ricevere un "ILike" da un cretino.

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  10. #10
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    Predefinito Re: Al via il progetto Desertec: il sole della Tunisia illuminerà le case dell'Europa

    Fossimo furbi, potremmo far fruttare a dovere la nostra strategica posizione tra Europa e Nord Africa, due continenti diversissimi per condizioni economiche e sociali, ma che sempre di più si amalgameranno.

    Fossimo furbi... siamo riusciti a mandare i nostri caccia a bombardare il comandante a vita della più ricca e sviluppata nazione africana, ex alleato di ferro, non oso immaginare cosa faremo in futuro :eeh:
    Ultima modifica di Milanista; 19-02-12 alle 16:59

 

 
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