L'esame per avvocato è altra cosa dalla laurea.
Fino a qualche tempo fa, terminata la pratica si poteva sostenere l'esame ovunque.
Poiché erano in molti a scegliere la sede d'esame col più alto numero di promossi, allora si stabilì che l'esame poteva essere sostenuto nel luogo in cui si erano svolti gli ultimi sei mesi di pratica.
Oggi credo che possa essere sostenuto nel distretto di corte d'appello dove si è svolta la maggior parte della pratica, ma comunque sia svolgere la pratica a catanzaro non serve a niente, perché ogni anno i compiti vengono corretti a rotazione da altre corti d'appello. Gli abbinamenti vengono resi noti il giorno prima degli esami (mentre le iscrizioni chiudono circa 15 giorni prima... dunque non c'è nessuna possibilità di scelta).
Vi informo che non è assolutamente vero che l'università al nord è "più difficile" che al sud. Tanto per cominciare non è possibile fare di tutta l'erba un fascio, ma è necessario distinguere facoltà da facoltà.
Io personalmente ho studiato giurisprudenza a Cagliari, e i professori non erano certamente teneri. Ma so che uno degli atenei più prestigiosi (e più difficili), almeno con riferimento alla facoltà di giurisprudenza è la Federico II di Napoli.
Altro esempio: per quanto riguarda medicina, da sempre, chi non riusciva a laurearsi a Cagliari, ''emigrava'' a Roma (le cose sono diverse ora che c'è il numero chiuso).
Esame d'avvocato: la Corte d'Appello di Cagliari, quando correggeva i compiti dei ragazzi di Cagliari, ha sempre avuto una percentuali di promossi fra le più basse d'Italia (e certo non perché qui siamo tutti asini, e a Catanzaro tutti geni...).
Detto questo: il mercato vi piace tanto, dov'è il problema se il figlio di La Russa si è abilitato a Catanzaro?
Non si era detto che tanto poi ''è il mercato che decide chi è davvero valido''?
O no?