Originariamente Scritto da
Il Pasquino
Quante bugie!!!
La Marcegaglia mente SAPENDO di mentire!!!
L'art18 non difende ladri ed assenteisti!
FICCATEVELO BENE IN TESTA!!! L'art18 IMPONE il REINTEGRO SOLO in assenza di una GIUSTA CAUSA!!!
Non vieta IL LICENZIAMENTO anche individuale!!!!
Se le ragioni CI SONO, NON SI REINTEGRA NESSUNO!!!
SE LE AZIENDE VOGLIONO POSSONO (...ed alcune lo fanno...) licenziare!!
Basta che diano una giusta motivazione non impugnabile.
Semmai lo scandalo è quello della interpretabilità. Ci sono giudici che (per esperienza) a fronte di alcune motivazioni di licenziamento non concedano il reintegro ed altri che a colleghi degli stessi e licenziati con le stesse motivazioni obblighino l'azienda al reintegro.
Per questo basterebbe che venissero date precise norme interpretative impedendo disparità di giudizio e trattamento.
Ad esempio formalizzassero la metodologia di verifica delle contestazioni del dipendente e dell'azienda e che permettessero la valutazione della effettiva adeguatezza del dipendenza al ruolo in quel momento ricoperto, se svolge bene il suo lavoro, assenteismo, ecc.
Cito ad esempio le norme che regolano la risoluzione del rapporto di lavoro secondo il CCNLE metalmeccanico.
Se si è in malattia ma il medico INPS inviato dall'azienda non trova il dipendente in casa o che non soffre della malattia accusata non gli vengono pagate le giornate di malattia che così diventano assenze non autorizzate e dopo i 5 giorni di assenza ingiustificata DA CONTRATTO si può essere licenziati. C'è LA GIUSTA CAUSA!!!
In caso di infedeltà si può essere licenziati.
In caso di inefficienza, errori, assenteismi, ritardi, danni, comportamenti, scorretti, improduttività, rifiuto ad eseguire una attività o lo si fa in modo non diligente, ecc. si ricevono lettere di richiamo e dopo la terza lettera in un anno si può essere licenziati. Anche in questo caso c'è LA GIUSTA CAUSA!!!
Il problema rimane quello della interpretabilità delle norme estendendo ed interpretando in modo estensivo la legge tanto che alcuni giudici obbligano al reintegro anche in presenza di ampie prove e testimonianze dell'esistenza di ragioni valide per applicare la risoluzione del contratto da parte dell'azienda.
Insomma per alcuni giudici l'art18 non è applicabile se non in casi particolarmente eclatanti mentre per altri l'art18va interpretato in modo così estensivo da rendere inapplicabili qualsiasi altro articolo e regola imposta dal contratto nazionale per la rescissione del contratto.
Insomma per alcuni giudici non esistono mai le condizioni previste per il licenziamento.
Sono queste le distorsioni che andrebbero corrette e che mostrano il fianco a chi sostiene la cancellazione di questa norma FONDAMENTALE di civiltà.
Senza art18 tutti i lavoratori dipendenti diverrebbero precari!
Saluti